Miserabili dell'arrembaggio

Miserabili dell'arrembaggio TA.T?,T_iI 131 SEI FRONTIERE Miserabili dell'arrembaggio (DAI, NOSTRO INVIATO SPECIALE) FRONTIERA OLAN DO-TEDESCA D'HERZOGENRATH, Ottobre. Il primo giorno ci eravamo fatti l'occhietto, il secondo si decideva di darci del tu, il terzo s'era fissato un appuntamento. Appena giunta, si sedette al mio fianco sulla sola panchina del viale deserto, si unì le mani in grembo, mi porse la gota da baciare. Fredda era, un poco umida e ruvida, come il muso di un cane. Poi mi chinò il capo sul petto, e mentre m'andavo industriando a sbaciucchiarle il collo, si addormentò di colpo, prese a russare profondamente. Bravo bue. Aver fatto una levataccia per arrivare a questo brillante risultato... Fra l'altro, la panchina non aveva nemmeno schienale, e mi toccava star ritto come un corazziere a reggere il peso non indifferente, perchè Hilde l'avevo scelta bene e doveva tenersi sui settanta chili. te Di svegliarla non avevo cuore. Powera figliola... Piano piano, centimetro per centimetro, presi a farle scivolare a testa sulle mie ginocchia, le sollevai e gambe, gliele allungai sulla pietra, la voltai sul dorso, in modo più conveniente per tutt'e due. Ero tanto occupato dalla difficile impresa da non accorgermi neppure d'un agente che mi era venuto accanto ed ora stava seguendo la manovra con grande interesse. Quando lo vidi, mi sorrise bonario e accennò col capo alla dormiente: — Hilde, eh? Rimasi interdetto, lo guardai senza rispondere. L'agente non sì smontò per così poco, dopo una pàusa ritornò alla carica : — Le dica che per una volta abbiamo lasciato correre, che anche per questa notte chiudiamo un occhio, ma che alla prima occasione... Crac! 60 mila arrestati in un anno Fece il gesto di qualcuno che avesse le manette ai polsi, strizzò l'occhio: — <Se le occorresse altro, ini venga pure a trovare alla Dogana. Non dopo e quattro, però. • Girò sui talloni, filò via. Mezz'ora più tardi mi decidevo a svegliare la ragazza, a farle la commissione e a riaccompagnarla a casa. All' udire quanto aveva detto l'agente, non batteva ciglio, limitandosi ad abbassare gli occhi con fare mortificato e ad assorbirsi nella contemplazione della punta dei piedi, sin che non passai ad un altro discorso. Ma volevo capircene qualche cosa, e nel pomeriggio, appena aperti gli uffici, bussavo all'uscio dell'ignoto interlocutore della mattina. Mi accolse con molta gentilezza. Già sapeva che ero un giornalista di passaggio, e perchè venivo. Sul monte di scartafacci che gli ingombrava il tavolino, galleggiava un foglietto con degli appunti tracciati frettolosamente a matita. — Con le cifre ci spieghiamo meglio. Da circa due anni, la nostra sorveglianza è stata rinforzata, tanto che siamo riusciti ad avere un doganiere per ogni settanta metri. Il die non impedisce che il caffè e lo zucchero continuino a passare in quantità inverosimili. Per una striscia di 56 chilometri, si sono avute nel 1931 ben 14.808 persone comparse dinanzi al tribunale per rispondere di contrabbando. — Nespole! — Le par molto? Sappia allora che nel solo mese di ottobre del 1932 i processati furono 2559; nel novembre 2772. Nel complesso dell'anno, a dirla in breve, abbiamo arrestato la bagattella di CO mila persone. Beninteso, soltanto una parte è comparsa in giudizio. — E dopo? — Dopo, nel 1933, si è avuto un miglioramento. Ma adesso, con la crisi e la recrudescenza dei prezzi, torniumo al peggio. Detto questo, debbo anche furie prcscn'e che le spese della giustizia min sono indifferenti, e che la dogana è costretta a rimborsare un marco e cinquanta per ogni giorno di iScdNP , e carcere (che viene calcolato sulla spesa base dì due marchi e mezzo). E' logico che non si tenga quindi molto ad estendere la repressione. Ecco perchè, per i disgraziati che si accontentano di passare la notte qualche chilo di tabacco, ci limitiamo ad impartire un avvertimento; e poi un altro; e poi un altro ancora; ma alla quarta volta non possiamo fare a meno di portarli in gattabuia. — E crede che Hilde... — Se lo credo ? Lei vuol scherzare.. Dia retta. Dica alla ragazza di smetterla, e sarà meglio. Si alzò in piedi, mi fece un saluto tanto secco e repentino che anch'io mi trovai, senza saperlo, piegato in due come un rasoio, rimbalzai nel corridoio, ritornai in istrada. Una grande malinconia mi intrideva il cuore, uno sconsolo per non saper che fare. Un'atmosfera infernale Tentai un colpo di testa, mi recai ad intervistare il pastore e a chiedere il Sito appoggio. Se avessi previsto che il brav'uomo era più sfiduciato ancora... Da trent'anni sul luogo, egli lo conosceva alla perfezione. Soprattutto si ricordava del periodo della guerra, quan do un'ondata di ricchezza si era abbai tuta improvvisamente sulla regione, Non v'era casa che non possedesse il termosifone, tendine di ricamo a mano, la radio, il pianoforte a coda. Un lusso uà non si dire. Anche nel periodo della inflazione si erano fatti affari d'oro. Poi, la crisi. — E non si è mai potuto impedire?... — Come vuole impedire? durante la guerra avevamo messo del filo spinato, come al fronte. Passavano lo stesso. La striscia di frontiera non copre che uno spazio di sette metri: poiché in Olanda un disoccupato tedesco può comperare per tredici marchi come in Germania per venti, ogni metro di terreno rappresenta il beneficio di un marco. — Più la nave dell'umanità crede di corazzarsi e di blindarsi, e più gli irregolari si gettano all'arrembaggio. Ma l'epoca- d'oro è passata. Non rimangono che le briciole del banchetto d'Epulone, i pezzenti di una ben grama pirateria. Poco alla volta si è venuta a creare un'atmosfera infernale. I doganieri si mettono le mani nei capelli quando sanno di essere destinati a questa zona che è la peggiore dì tutte. I conflitti san-,gninosi sono all'ordine del giorno, ed essi non hanno nemmeno il conforto di una retribuzione che compensi il rischio. Lo stipendio si aggira sui cento, centocinquanta inarchi; e se le biciclette, come materiale dello Stato, sono assicurate, gli uomini non lo sono. Prima di cena ero di nuovo da Hilde, più stanca e rassegnata che mai. Ma questa volta la famiglia era al completo: il padre, la figlia e un fratellino di otto anni, smunto smunto, gli occhi sporgenti e tondi, come birilli. Tutti e tre praticavano il contrabbando, per lignaggio. Ubbidwano alla necessità, e non poco forse anche al rancore. Poiché il nonno, un vecchio operaio che aveva lavorato per qualche tempo nella Sarre e che, ricadendo sotto leggi speciali, non riceveva che un modestissimo sussidio per disoccupazione di nove marchi al mese, già utilizzava la tenuissima somma nel frodo. A settant'anni, dopo aver faticato per lustri e lustri, aveva finito per buscarsi dolori in tutto il corpo e un fortissimo mal di cuore. I suoi lo sconsigliavano, ma la tentazione era troppo forte. Nell'ottobre del 1932, recatosi ad incassare il conto di tre settimane, aveva ricevuto sei marchi e venti e un bastone di pane. Il vecchio esitò a lungo, poi finì per soccombere. A sette metri di distanza egli avrebbe potuto, con il gruzzolo, comperare una libbra di lardo, del té, del caffè... Girellò a lungo, spiando con gli occhi furbi da furetto, sinché scorse un varco invigilato. Rapido sgusciò via, fece i suoi acquisti. Ma nel transito del ritorno il vecchietto fu colto da una coppia di doganieri. Una corsa disperata per sentieri e viottoli sino alla casa. Varcò la soglia col petto in tempesta, le pupille perse in una jiehbift rossa. (Già s'udivano i passi degli inseguitori...). Si buttò di slancio a sedere in una seggiola accanto al tavolo, si accasciò con il capo sulle braccia incrociate, Allorché i due militi lo scossero alle spalle per svegliarlo, e videro che non si muoveva, a tutta prima credettero che recitasse la commedia. Spazientiti stavano già per portarlo via di peso, quando uno fu preso dallo scrupolo e volle tastargli il polso. Non batteva più. Gli auscultarono il cuore: s'era spezzato per là corsa affannosa e per l'ambascia. Da quel giorno tutti i membri della famiglia continuarono la guerriglia, come obbedendo ad un incitamento che venisse dall'ai di là. Ma, in realtà, era soprattutto la difficile situazione economica che comandava. Il ragazzino portava quotidianamente tre libbre di caffè, che fruttavano quaranta centesimi per libbra, ossia un marco e venti; la ragazza introduceva sessanta pacchetti di tabacco, per un peso di tre chili, con un beneficio di tre marchi. Il papà, con lo zucchero e gli imprevisti, rendeva cinque marchi all'incìrca. Il totale era oggetto d'invidia nel vicinato, Belgio, con il benefìcio della'riduzione che si accontentava in generale di prò venti assai minori. O che l'intera famiglia dei cugini non viveva forse dei due inarchi quotidiani che un bambino di dieci anni procacciava trasportando del lardo' Malinconia Verso luna tutta la famiglia mi accompagnava alla stazione. Sul predellino dell'omnibus, Hilde mi offri l'ultimo bacio e l'ultima sigaretta, che non ebbi cuore di fumare e conservo ancora. Mi abbottonò la giacca, maternamente, che non prendessi freddo. Poi subito se ne riparti, prima ancora che la vaporiera fischiasse e desse il segnale del commiato. Una malinconia ostile mi fasciava il cuore, un'amarezza pungente. Malgrado la. presenza di altri due viaggiatori nello scompartimento, mi affrettai a spegnere la luce per isolarmi nel buio e nel silenzio. Ahimè! Avevano deciso di d'imposte e del premio all'esportazione consentito dal Governo; sì che lo stesso zucchero viene poi nuovamente introdotto di contrabbando in Germania, dove il prezzo di mercato è nettamente superiore a quello belga... L'altro era un venditore ambulante di pubblicazioni a dispense. Ma i ragazzini di tutta la regione, per la loro esistenza quotidianamente in rischio, non sapevano che farsene delle avventure di Buffalo Bill e di Niek Carter, e gli avevano lasciato tutto lo stock sulle braccia. Sergio Uglioni non lasciarmi pace. Il primo era funo-\so contro l'economia mondiale e « i dumping capaci di questo assurdo: che.lo zucchero tedesco venga esportato in \ UN PASSO FATICOSO ALL'INSEGUIMENTO NEL FOLTO DELLA FORESTA

Persone citate: Buffalo Bill, Della Foresta, Sergio Uglioni

Luoghi citati: Belgio, Germania, Olanda