Vecchi e nuovi Musei, zona archeologica, edifici militari

Vecchi e nuovi Musei, zona archeologica, edifici militari La riconoscenza dei fascisti al Duce per le opere del nuovo anno Vecchi e nuovi Musei, zona archeologica, edifici militari Le dichiarazioni del Podestà a La Stampa confermano i progetti illustrati dal nostro Giornale - Il comandante Generale Bellini ci parla della nuova sede dell'Accademia : essa sorgerà in corso Stupinigi e comprenderà fra l'altro quattro maneggi e tutti i servizi e gli uffici ora allogati nell'attuale edificio di via Verdi nelle caserme « Carlo Emanuele I » e « Massimo d'Azeglio » e alla « Spianata di Artiglieria » che saranno ceduti al Municipio - I lavori in primavera Il Segretario federale, interprete dei sentimenti delle Camicie Nere torinesi, ha inviato il seguente telegramma: « Al Duce — Le Camicie Nere di Torino fascista esultano per il nuovo gesto di vigile bontà compiuto dal Duce per il nostro popolo ed elevano al Capo di tutte le vittorie il loro commosso devoto alala! — Piero Gazzotti, Segretario federale ». Le opere comprese nel vasto programma edilìzio del XIII Anni) sono state da noi minutamente esaminate nel commento che il nostro giornale ha fatto seguire all'importante comunicato che attcstava ancora una volta la predilezione del Duce per la nostra città. Opere tutte della massima importanza destinate ad arricchire Torino, ma il maggior interesse del pubblico è ancor sempre suscitato dalla via Roma. Via Roma e I Musei Tutti desiderano eonoscere in modo preciso come verrà costruito il secondo tratto da piazza San Carlo a piaz-za Carlo Felice. E' stata confermata la data dell'inizio dei lavori per il SiAprile, data che avevamo annunciatonistiei c artistici a cui si orienteranno i lavori di ricostruzione. Nell'attesa possiamo invece informare i nostri lettori — anche in seguito nrao-,7 £°. pubblicazione sull'interessante mento, ma il sen. Paolo Thaon di Re-lei ha rimandato ancora di qualchcgiorno la comunicazione ufficiale nella]quale verranno illustrati i criteri ttrba-ìalle dichiarazioni fatte ieri dal Podestà d, Torino a La Stampa - sul deflnitivoUassetto dei Musei cittadini, problcmaìche abbiamo di recente ampiamente]esanùnato in un colloquio col Sovrain-\tendente alle Belle Arti, e del quale il\Mmicipio appresta una soluzione che]collima perfettamente con ciucila. che\avevamo prospettata nel suddetto colloquio. Perno della questione è quello di sfollare il Palazzo delV-Accademia delle Scienze, il quale ospita presentemente, oltre alla sede ed alla biblioteca dell'Accademia delle Scienze, ben tre'collezioni: il Museo Egiziano, la Gal-\leria Sabauda ex-Pinacoteca, e il Mu-\seo preistorico e romano. Lo sfollameli- ]io avverrà nel seguente modo: nel Pa- \lazzo delle Scienze rimarrà unicamen- ] le, con la sede e la biblioteca dcll'Ac-]cademia, il Museo Egiziano; la Galle-\ ria Sabauda e il Musco preistorico e] romano saranno ospitati in stabili ap-l. ... _ _ _ posatamente costruiti dal Comune Questi provvedimenti rappresentano ratamente la nv bile, e raggiungali tiro assetto delle iniziato con la si. del Risorgimento nella Mole Antonel-1liana e teste continuato con il riordino de! Civico Museo di arte antica e me- dicvale. \lino „Bnn||, Bhn «ìn,lm„«»n .«.«IrJ Ulia raCCOlta Che tmalmente respira: Allogato nel Palazzo delle Scienze il Museo Egiziano potrà trovare final¬ mente, con un'adeguata ampiezza di orali, quel respiro di cui ha tanto bi- , soipio. Esso è ora sotlocato nella sua i an'iusta sede; un materiale prezioso qiace incassato nei sette,ranci, non es-\sendovi possibilità di esporlo. QuestiI nconvenienti saranno eliminati, e la raccolta, che è la l»ù importante d'Eu- rapa, venendo subito dopo quella del.Cairo, potrà convenientemente valoriz- zarsi. Come abbiamo detto, la Galleria Sabauda e il Museo preistorico e romuno, che sono pure di appartenenza dello Sialo, verranno allogati in palazzi co struiti dal Comune. In compenso, lo.Stato acconsente a provvidenze che' hanno lo scolio di valorizzare il museo\ Egizia/no e il palazzo che ne è la sede,\le che quindi mirano ad un maggiore decoro cittadino. La valorizzazione del Museo Egiziano sarà conseguita con nuove spedizioni e scavi in Egitto, alle quali lo Stato contribuirà largamente, ed i cui risultati andranno a profitto del Museo, nel senso che il materiale rinvenuto sarà destinato alla nostra raccolta. La valorizzazione del Palazzo delle Scienze viene ottenuta in un modo, cui già si è accennato in occasione della ricostruzione del primo tratto di via Roma. \constatare che esso toglie malaugura ] tamenie al passante la vista della faci ciato posteriore e del cortile del Palaz-1 \za dell'Accademia delle Scienze. psrfcdcnsnlblfcUn cortile trasformato in giardino , Nel cortile di detto palazzo, è noto,] aè stato costruito un padiglione di un\lsolo piano, in cut è stato collocato del dmateriale del Museo Eaiziano Tale no-1 ? : re■,u,t4e° egiziano, tate pa- , ndighone fiancheggia il passaggio ora \ cesistente fra il Palazzo delle Scienze e c• , i ■ru"^~0 aene amenze e nil nuovo isolato adiacente, e che ha i' —suoi ingressi in piazza San Carlo e in via Principe Amedeo. Di questo vadighone si e parlato appunto, per far\tnn H.v tu r ri ,.o r,l,e, ama ,.|,.,, , mgccxgLe provvidenze previste d'accordo 'T'/m «»fn » r-n»,,,,,, j *• * I f'-a SUlt0 e Co""".'e sono destinate a dilds\ rimuovere questo inconveniente. Il pa]diglione verrà abbattutto e in luogo del ] muro cieco che ora fiancheggia il pasìsaggio, sarà un'artistica cancellata che permetterà la vista nell'interno. Il cortile verrà graziosamente sistemato a j giardino, ed esso sarà visibile anche dai1via Roma, attraverso il cortile del imo- 'd va isolato, che si apre in androne fan- '- VUo anteriormente quanto postcriormen-;Vìte; il che costituirà uno sfondo e un ]colpo d'occhio veramente suggestivi. ]t\ Torniamo ora alle collezioni del Pa->J\lazzo delle Scienze, e precisamente a \ h] quelle che sono destinate a traslocare \f>\altrove le loro ricche raccolte. \ mLa sede della Galleria Sabauda Quanto alla Galleria Sabauda, la bel- tSmlissima collezione di cui ci ha parlato] scosì esaurientemente il nuovo Sovrin-^ dpR'tendente alle Belle Arti, prof. Aru, es\sa troverà posto, come appunto il prof. \Aru si augurava, in un nuovo palazzo, ] appositamente costruito. Lo farà eri\gere, come si è detto, il Municipio, il ] quale vi allogherà anche la civica Gal]lcria di Arte Moderna, presentemente \ sistemata in corso Galileo Ferraris, Dove sorgerà questo palazzo ad hocf L'ella località ancora non è stata fatta;, !.. i, „ n - ri- ■» i la scelta. Il problema presenta la pos-\ «MWo di due soluzioni. La prima è\ 'ampia allo scopo e che ha il dono di, trovarsi in magnìfica località. La se-I r condii soluzione sta in una parte del-] ll'urea che verrà ricavata dall'ubbatti- ? »lt"'° Studium, e precisamentcd della parie attigua al piazzale Duca\nd'Aosta, sul corso Vinzaglio. Anche] tiqui il luogo è bellissimo, e il palazzo ~pLtm dei d"e Musei, guardando sull'ameno] G e aristocratico piazzale, ne riceverebbe " leggiadria, aria e luce, come appunto d s< confà allo scopo cui esso è desti-[snato. ' Perciò tanto l'una che l'altra sol«-[f «'otte sono fin da ora bene accette al v pubblico, il quale si augura soltanto1 che i vari progetti di cui abbiamo par lato siano al più presto iiossibilc tra dotti in realtà. La zona archeologica .unI olisFinalmente, fra i provvedimenti av- mciati ormai a sicura e prossima solu-, R.ziviie, merita particolare rilievo, come| r' uno dei più essenziali e dei più appas-jM\stonanti, quello della sistemazione dei-1m la «zona archeologica», come noi per primi avemmo a denominare l'area che si stende da Porta Palatina al Teatro romano. I grandi lavori di sterro che fervono da tempo intorno alla gloriosa costruzione romana, avevano ormai radicato nei cittadini il convincimento che il problema archeologico e urbanistico della zona si avviasse a rapida soluzione. I comunicati ufficiali vengono, in più, a fornire le prove di una soluzione integrale e totalitaria del problema, quale in atmosfera diversa dalla presente, sarebbe stata addirittura follia sperare di vedere accolta, nonché realizzata. Già con sterrì effettuat. la ma aì,ifica Porta Romana domina in tutta la sua imponenza la vasta zona, con le dnl, robuste torri orininoli olle aunli l i « T °!,!'ma"' .aile %'alì non dubitiamo che si cercherà, per l'oc- casiune di restituire il relativo coro- caswneJ „ e ,'jie " telatilo coio- namento. Nessun'altra antica citta, Ro- —- — *■-■»- • -tanta suggeatìVl -1 ■ ma non esclusa, possiede oggi — nel genere — un'opera architettonica di così alta antichità, di tale mole e dì a imponenza. Il lastricato romano originario, del cardo maximus, a grossi blocchi basaltici poligonali, sottostante alla Porta, non do Tornerà £S,-CT-.."-1^ prendere il naturale livello dell'area circostante. E tutta la sona insieme si adeguerà a quella quota dilivello che fu già saldamente fissata dai costruttori romani. Di seguito alla porta turrita, che bisogna guardarsi dal considerare come 1"} monumento isolato, vedremo qutnd'' ,mche ,M Prospettiva, estendersi, a Varine dalla torre di destra (per chiVV'^ <*" Via Cesare Augusto, aliasPo''.fa Palatina), un primo i>revetra1to dt muro romano di cinta, al quaJ°' dopo Za interruzione dovuta, ad una hreccia aperta in tempi non lontani, ief>ìlira' beH vis,oile> un aìtro tratto, molto più lungo, di muro intero e con¬ tirino sino a raggiungere la Via XX Settembre. Per la rivendicazione di quest'ultimo tratto di muro, oggi ancora nasco-sto, andrà necessariamente soggetto udemolizione tutto quanto il braccio, in profondità, del moderno edificio «feZ/e Reali Scuderie: come era stato già, i ( ' i t-" uimc la unni .iuiii ir, ux fn Varea óomprem tra , ' d e Vedif.cio del] rie- Due »''""«' aiuole quadrate fronleggeranno a una certa distanza, sem?re d"lla l'arte interna della citta, le duc tor!>> e ~ c?me'ubiamo detto te- n — al cewtro di ciascuna aiuola aor- tiranno, su appositi piedistalli, rial~"H da '""« gradinata, le due statue di preveduto in un recente La Stampa. Il Regio Museo Romano Poiché nessun altro residuo architettonico d'interesse topografico monumentale sembra essere ritornato alla uce dalle demolizioni in corso, tutta 1 muro roano a noia e l'edificio della Scuola „l.K™in /jjai cicoio ae Giulio Cesare e di Cesare Augusto, do¬ "° gradito e significativo ai Torinesi du l'arte della città di Roma. Le due statue sorgeranno quindi su basamen'» alquanto più elevati di quelli su cui forgotw a Roma le statue sorelle, in viu dell'Impero. Davanti alle statue, finalmente, e a una ragionevole distanza da queste, l'inevitabile corona di edifici moderni, opportunamente adattati. Uno dei quali, l'edificio della Scuola T. Tasso, è destinato ad ospitare, con le opportune |modificazioni e trasformazioni, quel\Regio Museo Archeologico regionale romano, ia Cui presente coesistenza col Museo Egizio nel Palazzo dell'Accade- imia delle Scienze, è divenuta un as- surdo, come La Stampa ha più volte dimostrato. Detto Museo verrà collocato in un'area che appare in tutto la meglio adatta; arca di cui da ieri soltanto i torinesi parlano, ma già con il fervore e l'affetto che si pone nelle cose più care; cioè la zolla archeologica in discorso. Il disegno die pubblichiamo e la relativa illustrazione ci danno un'idea precisa dell'aspetto di questa zona come sarà. A noi interessa lo spazio ricavato dall'abbattimento delle case che eratw una volta a ridosso delle Scuole Torquato Tasso, sul quale si vede, nel nostro disegno, un grandioso edificio. E' precisamente in questo futuro stabile che sarà allestito il Museo. Qualche riserva ci pare necessario di fare a proposito del carattere troppo accentuatamente barocco di elementi architettonici nuovi, non strettamente necessari, introdotti dal progettista nel disegno di massima che qui pubblichiamo. Ma si tratta di particolari momentaneamente quasi trascurabili di fronte alla grandiosità dell'insieme. Con la sistemazione razionale dell'importante collezione classica governativa, sarà completata la destinazione della sona cittadina al culto delle classiche memorie. Cosi, con i resti del prossimo Teatro romano, con la mole rinascimento della solenne Cattedrale, tutta la zona cittadina accentuerà quel carattere classico che le è conferito dai secoli, e che costituisce uno dei maggiori titoli di gloria della capitale del Piemonte italiano e romano. L'Accademia d'Artiglieria e Genio Ci siamo poi rivolti al valoroso generale Carlo Bellini, l'illustre comandante l'Accademia di Artiglieria e Genio, il quale ci ha gentilmente fornite mportanti notizie sulla nuova Sede, che, giusto il programma di costruzioni edilizie per usi militari da eseguirsi nell'Anno XIII, sarà riservata all'Accademia stessa. Il vecchio palazzo di via Giuseppe Verdi, che non rispondeva più alle moderne esigenze della Scuola (infatti il cortile — per accennare ad un solo particolare — di 50 metri per 60 è troppo angusto per gli schieramenti, le manovre e le esercitazioni varie) verrà ceduto al Municipio. Il Comune entrerà pure in possesso delle due Caserme site in via Giuseppe Verdi è dell'area della « Spianata di Artiglieria » di piazza Venezia. Il nuovo edificio dell'Accademia sorgerà invece in corso Stupinigi di fronte alla Caserma Dabormida e si estenderà fino alla via Giordano Bruno, incorporando nella sua area la via De Cristoforis. Il nuovo grande stabile ospiterà tutti i servizi ausiliari che ora si trovano dislocati nelle Caserme « Carlo Emanuele I » e « Massimo d'Azeglio » nonché alla «Spianata d'Artiglieria»: e cioè il reparto palafrenieri, quello or- dinan~e lutti'i 7e'r7yìz77vtn^hm,tM W ' ■ \l Y . a,"0Wo6"»s<ICISaranno inoltre costruiti quattro grandi mandrini *nnlp*tvc mio #h <„.7i ',-„•„ S maneM*> Valesti e, sale di scherma, Forse s(tra pure costruita una pìscina_ j immri mrnnnn int-in-n n„n„ ,™, 1 'avon saranno iniziati nella pros- sima primavera. Sistemazione della zona romana. La atatua di Augusto, il regio Museo archeologico romano, la piazza San Giovanni visti da un fornice.

Luoghi citati: Cairo, Egitto, Piemonte, Roma, Torino, Varine