Folle operaie acclamanti al Duce

Folle operaie acclamanti al Duce Folle operaie acclamanti al Duce Il Segretario Federale, gui dato dal podestà senatore Agnelli, visita le officine e le case di Villar Perosa Ieri Piero Gazzotti si è recato a visitare le grandi officine « Riv * di Villar Perosa. Subito, non appena il Segretario fe- derale è stato ricevuto all'ingresso del paese dal Podestà, senatore Giovanni Agnelli, dal Segretario Politico cav. Salamano, dall'Ispettore di zona cav. Rostagno. dal comm. Fano dell'Unione Industriale, dal dottor Venturi dei Sindacati industriali, dai Direttori degli Stabilimenti Villar Perosa, ing. Berla, ing. Bertolone, ing. Prever, dall'av- vocato Giulini, della Direzione generale Rdella Fiat, e da altre numerose perso nalità, si è avuta la sensazione di trovarsi più che mai in un ambiente, ove il capitale e il lavoro hanno trovato, nel clima politico fascista, il campo di proficua estrinsecazione. Prima visita è per la sede del Municipio, ove sono pure ospitate le scuole elementari. La propaganda radiofonica dell'Ente Radiorurale trova qui attuazione totalitaria: un alto parlante per ogni aula; l'impianto permette un'esecuzione, extra programma, di dischi di carattere patriottico e propagandistico, e vi è una apposita discoteca che racchiude quanto di meglio esiste in materia. Nel cortile, fra una ghirlanda di sempreverdi, la gran targa di bronzo che commemora i Caduti, affiancando al loro nome le immortali parole del Bollettino della Vittoria. Il Segretario politico porge il benvenuto al Segretario federale. Si sale poi alla Sede dell'Asilo Infantile. Nuovissimo, modernissimo, dotato di quante comodità possano rendere piacevole e confortevole il soggiorno ai piccoli ospiti. Una lapide semplicissima è reverente ricordo: « A Tina Nasi Agnelli - in memoria ». Gli ospiti fanno onore a chi ha per loro tante cure. Paffuti e rosei, gli occhi chiari e buoni. Si ritorna in basso. Ecco l'edifizio dei bagni pubblici, la Scuola professionale, dalla quale escono ogni anno i tecnici d'officina per la fabbrica. Ecco ancora il forno, ove la fabbricazione del pane è controllata con maggiore scrupolo, ed ecco ancora l'immensa sala dei refettori, il teatro... H Segretario federale esprime la propria ammirazione per l'opera svolta dai dirigenti e alla vista del villaggio operaio vuole visitare una delle case. Viene ricevuto da una massaia in faccende, che certo non attendeva un tale ospite. Egli si trattiene alcuni minuti con la popolana e viene a conoscere cosi che i prezzi di affitto sono rimasti quelli di anteguerra, essendosi l'amministrazione limitata a richiedere sempre soltanto ai suoi inquilini il reddito, a minimo tasso, del capitale allora impiegato per la costruzione. Eccoci alla seconda -parte della visita, quella cioè delle Officine. Ed ecco allora la conferma nei frutti pratici di quanto si è visto fin qui. Di reparto in reparto la massa operaia, non appena scorge il Segretario federale e le Autorità scatta in un applauso che ha tanto entusiasmo quanta spontaneità. Si passa nel reparto forni elettrici, ove la temperatura è rovente. I lingotti incandescenti sono manovrati con lunghe tenaglie. Poco più oltre sono i magli. Si lavora per batterie e il picchiare inces- callnttri11111M11222222Ir.ante dei mastodontici" martelli dà al suolo il tremito convulso di un persi- | persi- I zstente terremoto. La voce degli operai I supera però ogni frastuono: «Viva il ! Duce! ». v„ „„ . ... ... cEcco ancora i reparti di calibratura, ] bdi prova, di montaggio. Lavoro di'al-: dtissima precisione, ove le macchine — I L'i p^nderne 6 perfezionate etsistenti ! al mondo — spaccano in venticinque r.o^fi ,i ™„t„.L„ aì ™ìii!„,o* parti il centesimo d. millimetro per ■ Csegnare ì difetti del materiale. Qui la-1 vvorano operai ed operaie. Il grido di | saluto ha così un tono più argentino e : mvibrante. | rt „ „,„,->., „„™_!..*„-,< i„ GLa visita, compiutasi con la guida tdell'ing. Bertolone è terminata. Ora gli | operai, oltre milleseicento, escono dai reparti e si raggruppano nel grande cortile. Sulla tribuna prendono posto le Autorità. Piero Gazzotti ordina il saluto al Duce e quindi prende la parola. Questa riunione egli dice ha permesso di vedere e conoscere a fondo una industria che è motivo di orgoglio non soltanto per gli industriali che l'hanno concepita, ma pure per voi operai, in quanto i prodotti di questa industria hanno saputo varcare i confini della città e del Regno, per imporsi su tutti i mercati. « La massa operaia fascista mi l e con l piacere vedo fra di voi particolarmente numerose le Camice Nere — ha saputo inquadrarsi in questo concetto e sa dare all'industria il suo pieno sviluppo. | Parlo per gli anziani, per coloro cioè i che hanno vissuto il periodo terribile che va dal 1915 al 1922 e che cioè ri cordano il pericolo corso dal nostro Paese di veder dispersi i frutti della nostra vittoria, e parlo per i giovani, i quali hanno capito che solo seguendo la scia degli anziani, di coloro cioè che furono temprati dalla guerra e dalla Rivoluzione, potranno avere quel posto che noi, combattenti e Camicie nere, abbiamo preparato per loro, seguendo l'ordine del Duce ». Un interminabile applauso sorge dalla folla che ha seguito con appassionata attenzione il discorso. Mani callose e nere ancora del recente lavoro nei reparti si levano a salutare romanamente quando il Segretario federale prende commiato. Agnelli e il dott. Venturi.

Luoghi citati: Fano, Villar Perosa