L'E.D.A. campione d'Italia

L'E.D.A. campione d'Italia Folla di appassionati allo sferisterio torinese L'E.D.A. campione d'Italia Cappello-Fuseri battono i fratelli Manzo per 13-8 Giornata di gala quella di ieri alio Sferisterio «De Amicis», per il popolare e piemontesissimo giuoco del pallone elastico, che ha avuto i suoi campioni dell'annata nella quadriglia dell'E.D.A., sezione sportiva del «Mario Gioda». Ottobrata festiva inondata li sole; pubblico eccezionale, in gran parte convenuto dal Monferrato e dall Albese, terre in cui è vivissima la tradizione della palla a pugno e che danno campioni in abbondanza; gioco per nitro metà equilibrato e interessante, sempre combattuto; « tifo » da far invidia a un campo di calcio; animazione fra gli scommettitori. Così, lietamente, anche per i volonterosi e coraggiosi organizzatori, si può dire quasi definitivamente e ufficialmente chiusa una stagione che ha rappresentato un notevole e promettente risveglio di questo bellissimo sport, di gustoso sa- .! 1 pore provinciale, ma indubbiamente anche di reale e utile valore atletico. L'Opera del Dopolavoro e la F.I.P.T., che lo disciplinano, si renderanno benemeriti dell'educazione fisica delle masse operaie e rurali promuovendone la propaganda e lo sviluppo. Si trovavano ieri di fronte, dopo una lunga serie di eliminatorie, la squadra dell'E.D.A. (Cappello Angelo, Fuseri, Aprile (Maurizio) e Cappello Michele) e quella del Dopolavoro di Asti (fratelli Augusto, Giuseppe, Angelo e Tomaso Manzo). Gli astigiani iniziarono con più franca decisione e tangibile successo: i due primi giuochi furono loro, anche grazie a una serie di falli ci Cappello A. che stentava a trovare la necessaria scioltezza e precisione. Ma i torinesi, messi a punto dal calore della lotta, pareggiarono le sorti con un giuoco quasi netto e un altro che suscitò applausi per un lungo e brillante palleggio. Manzo, approfittando di aialcuni errori di Fuseri, e nonostante altri del fratello Augusto, si portò 3-2. quindi Cappello Dareggiò e andò in vantaggio per 4-3. Come si vede, la contesa procedeva equilibrata e incerta. Infatti gli astigiani lasciarono a zero gli avversari nel loro quarto giuoco e ne conquistarono un quinto: i torinesi ripareggiarono restituendo il cappotto e ripresero il comando con 6-5, poi con 7-5. A questo punto si aggravò la deficienza della squadra di Manzo, che era tutta nei «sotto». Il capo rivaleggiava col suo diretto avversario, ma i suoi compagni erano di rendimento quasi nullo, mentre Maurizio, oltre a sostenere la sua « spalla », era quasi infallibile nelle « cacce». Manzo cercò di far fronte con la sua onnipresenza a questa manifesta inferiorità, e riusci a portarsi 6 a 7. Ma poi i torinesi infilavano tre giuochi consecutivi, di cui il terzo, senza permettere ai rossi di segnare. La bilancia stava per pendere decisamente a favore dell'E.D.A. e il pubblico, un po' per sincera simpatia verso l'atleta che si batteva, si può dire, da solo contro la formidabile coalizione, un po' perchè vedeva svanire l'interesse della competizione, cominciò ad elargire i suoi applausi e a lanciare 1 suoi incoraggiamenti all'astigiano. Il quale non tradì i suoi sostenitori e si portò 7-10. L'atmosfera, nonostante cominciasse a iscurire, si accendeva all'urto delle opposte fazioni. E il nervosismo divampò in un incidente che sembrava dovesse anticipare la fine della partita. Su di un'errata decisione arbitrale s'accesero discussioni in campo e fuori, e Manzo, che si riteneva danneggiato dal responso del giudice, minacciava di ritirare la squadra. Prevalse alfine il senso sportivo e di disciplina e il giuoco fu ripreso. La risposta di Manzo furono due magnifiche battute e altrettante spettacoose rimesse che gli valsero l'ottavo giuoco. Ma la generosità e combattività di Manzo non potevano spuntarla contro l'omogeneità degli avversari, che si appropriarono di altri tre giuochi e della vittoria. Il risultato è regolare, anche se quel po' che può la fortuna in questo giuoco non è andato a favore di Manzo. Questi non è parso nella sua miglior forma, specie in fatto di potenza. Calmo, mobile, un po' falloso n battuta, il suo giuoco è parso meno energico del solito, in qualche momento quasi sfiduciato. Tutti i torti non gli si possono dare perchè i suoi fratelli lo hanno lasciato quasi solo a sbrigarsela con un Cappello Angelo, scaltro e sfruttatore del giuoco a muro, che non « portava » meno di lui. e che aveva in Maurizio quel compagno astuto e redditizio che conosciamo, nel fratello un terzino che, se ha cominciato male, si è poi ripreso, e in Fuseri un collaboratore che ha pareggiato le belle con le brut, te cose. La vittoria, insomma, dell'E.D.A. è stata vittoria di squadra. Per giudicare Manzo bisognerebbe dargli compagni all'altezza. La partita è stata arbitrata dal cav. Mariano. Al suo termine ha avuto luogo la consegna dei premi, presenti l'aw. Nasi, presidente dell'E.D.A., e il rag. Gaveglio, direttore tecnico provinciale della F.I.P.T. La ricca Coppa Nasi, triennale, è stata assegnata definitivamente all'E.D.A. Oggi, alle ore 15, per il campionato di seconda categoria, si incontreranno le squadre del Dopolavoro di Cortemilia (Pallavicini-Rugo) e quella del Dopolavoro Mondavi (Fratelli Danna). due capo-squadra Manzo e Cappello.

Luoghi citati: Cortemilia