Il Segretario Federale fra le popolazioni alpine di Praly

Il Segretario Federale fra le popolazioni alpine di Praly Il Segretario Federale fra le popolazioni alpine di Praly Praly è un piccolo borgo di poche Praly è un piccolo borgo di pocli decine di case, posto a ridosso di un monte sul contrafforti della catena di Ferrerò, già bianca di neve, a breve distanza da. Perosa Argentina: l'abitato, sórto quasi in un sortilegio fra il cupo verde delle abetaie sul fondo della vallata, in un pianoro fresco di erbe e ombroso d'alberi montani, è a millecinquecento metri di altezza. Paese di montanari, grigio, duro, silenzioso. Ha dato in guerra splendidi alpini ed ha avuto i suoi Morti e le sue Medaglie al Valore. Ma non ne mena vanto, poiché la sua gente è di razza chiusa e modesta. Ieri ha vissuto un'ora vivida di entusiasmo. Fin lassù era giunto Piero Gazzotti per assistere al rapporto del Fascio. Ma invano nella vasta adunata di popolo, abbiam cercato le consuete manifestazioni verbali che gli uomini del piano amano esprimere a dire fede e gioia: le due o tre centinaia di persone che attorniarono il Segretario federale (non potevano essere di più, poiché Praly è paese di non oltre cinquecento abitanti) ebbero poche grida e pochi canti: qualche alala al Duce e qualche vecchia canzone alpina. La folla, radunata sull'unica piazza del paese, accolse Piero Gazzotti, che era giunto da Torino — accompagnato dal dott. Molari, direttore della Segreteria federale —, su una veloce Balilla biposto, mezzo invero assai coraggioso data l'atmosfera già decisamente invernale di quelle zone alpine, con uno schietto, rude e tuttavia affettuoso saluto. Tutta la popolazione era presente all'adunata: i vecchi e i bambini, le donne e gli uomimi. Ricevuto l'ossequio del Segretario del Fascio, Mosca, del Podestà Grillo, dell'Ispettore di Zona cavaliere Rostagno, il Gerarca fu fermato da una popolana che gli offri con semplice spontaneo gesto un significativo dono: un piccolo canestro coi frutti di quelle terre e di quei boschi. Piero Gazzotti molto gradì l'offerta devota e ne ringraziò la donatrice, pregandola di farsi interprete della sua gratitudine a tutta la popolazione di Praly. La cerimonia del rapporto fu rapida e severa. Alle Camicie Nere, ai Giovani, alle varie Organizzazioni schierate sulla piazza, e a cui faceva cornice la popolazione tutta, prima parlò il camerata Mosca, che lesse, fra le unanimi approvazioni, una sua relazione sulla attività svolta dal Fascio. Prese quindi la parola Piero Gazzotti, che disse a quella gente forte e fedele la sua soddisfazione per la passione con cui furon seguiti i comandamenti del Duce. Passando in rapida rassegna le innumeri tappe raggiunte e superate dal piccolo Fascio, Piero Gazzotti si compiacque ricordare la fede costruttiva, disinteressata, tenace del camerata Berutti, fino a ieri Ispettore di quella Zona alpina, ove portò durante anni di modesta, dura fatica la sua Intelligente operosità. H camerata Berutti, oggi Podestà di Ptaerolo, fu il propagandista appassionato della parola del Duce dai lontani giorni della vigilia. Il Segretario federale elogiò poi i dirigenti per l'opera svolta e al popolo disse il suo compiacimento e la sua incondizionata simpatia. La chiusa del fervido discorso fu salutata dalle unanimi acclamazioni. Quindi, dopo aver deposto un memore omaggio di fiori sulla lapide ricordante il sacrificio dei Caduti in guerra, Piero Gazzotti ripartì per Torino.

Luoghi citati: Mosca, Perosa Argentina, Torino