I terroristi parlano

I terroristi parlanoI terroristi parlano L'inchiesta della polizia mette in luce sempre più chiara i particolari della inesoràbile congiura dei regicidi - Confessioni che suonano come una sfida - Restano ancora avvolti nel mistero la « bella slava » e il famoso « delegato » ndnfrdltmspLIÈI • ■ V li 1* !l3AmbaSCiatOre ti Italia ia colloquio con Dcumergue Parigi, 17 notte. I giornali si compiacciono della smentita opposta dal Governo di Belgrado alle voci di ultimatum serbo all'Ungheria e insistono nel raccomandare la calma. « Accusare senza prove sufficienti gli uomini di Stato magiari di compii cita nel delitto di Marsiglia l'Oeuvre — aizzare Top' va contro di essi e contr spingere l'Italia, malgi'l- siderio di accordo, a prendere ancora ; suna volta le parti dell'Ungheria contro i dla Jugoslavia e, per riflesso, obbligare ' noi a prendere le parti della Jugoslavia contro l'Italia, sarebbe come un voler compromettere a bella posta la pace d'Europa ». « Guardiamoci bene dall'inaugurare una politica di vendette — aggiunge il Balnville sull'Action Frangaise. — Che dei complotti in Europa ne esistano è fin troppo certo ed essi sono forse anche più vasti e più ramificati di quello che non si creda, Ma per garantirsi contro i loro pericoli l'essenziale è tenere gli occhi aperti e non già ricorrere alle rappresaglie ». hmDcCrpRichiami alla prudenza A giudizio di Vladimir D/Gnnes-1 «„ „r n,n ,,,ì Fiaarcil; d^wtnHiuStStai|OSS£SSSS^t S^mze mingili sLunidtiievuii, uà neVh^sti^ ì£^^SSf&lS^S^^\aj„n„ £1~ì„ì„,,7 ™iitinVi«, Pr.vo.-ni i p^JS^hJS^M^-^ ™ " ! «cui vengono imputati, ma .rappre-^ma sentano uno stàdio superato "dello medesime, stadio il quale disgraziatamente ha prodotto i suoi effetti con ritardo come certi ordigni esplosivi rimasti sul terreno dopo il con- dcef iVf J; P^ìnn il TnurVaidr. néhal dfhtto. Penino il Journal des Débats dgsvpace, tanto "più data la circostanzafèche in forza del patto dell'anno £Sorso, la Piccola ad agire solidalmente sul terreno diplomatico, di guisa che per pren-1gsi rallegra che la notizia del New York Herald sia stata smentita e si dichiara sicuro che la Jugoslavia non farà il gioco dei nemici della dere una decisione avventata il Go-, ^TpCSti^S°cSotccSS^i con la Romania Il collaboratore diplomatico di Paris Soir conferma dal canto suo il risultato tranquillante dei collo- qui fra Lavai e Benés e scrive che ! la Francia è più che mai decisa a non lasciarsi trascinare ad atti; sconsiderati. Giudizi simili emetto-1 no anche 1 Information e la grande gmaggioranza dei giornali parigini,iad eccezione di quelli di estrema si-j nistra che anche in questa circo- i stanza hanno tenuto un contegno i deplorevole. ^ ; | _„4.„ „»„„i™„ Di fronte a questo unanime par-!tito di prudenza non si capisce bene quale senso abbia l'insistenza posta da taluni ambienti francesi nel caldeggiare il ricorso a Ginevra, pro-| cedura i cui inconvenienti sono troppo chiari per essere ignorati, e ciòj soprattutto dopo il parere contrario; espresso al riguardo dalle sfere bri- ' tanniche che, come è noto, si sono, già occupate in modo particolare! della questione. « Quando l'inchiesta avrà fatto capo a conclusioni definitive — annunzia il Journal des Débats — esse verranno rese pubbliche e l'opinione universale potrà pronunciarsi sugli uomini e sui Governi che stanno mutando l'Europa In un macello. E' necessario che nulla rimanga nascosto, ed ecco perchè la Piccola Intesa si propone di presentare in novembre l'incartamento del mostruoso affare al Consiglio della Lega. Tale decisione 0 tanto più necessaria in quanto che all'ultima sessione del Consiglio l'Ungheria ebbe l'impudenza di lagnarsi delle misure di precauzione prese dalla Jugoslavia. Non è soltanto nel segreto delle Cancellerie che bisogna occuparsi di questo complotto permanente contro la pace e nulla | va dissimulato di un'impresa criminosa i cui autori desiderano restare nell'ombra per poter continuare a svilupparla ». A giudicare da questi commenti e da quelli dell'altro organo jugoslavofilo parigino, ì'Echo de Paris, sembrerebbe doversi concludere che Lavai non sia riuscito a far recedere completamente Benés dal suo proposito primitivo e che la questione, nonostante l'ottimismo ufficiale manifestato a Parigi, rimanga aperta e non debba venire risolta se non a Belgrado dopo i funerali di Re Alessandro e dopo la riunione della Piccola Intesa. Una spiegazione plausi- ell'ipotesi che Parigi voglia proce ere nei riguardi di Belgrado con 1 ecessari temperamenti, e cioè preerisca non mostrarsi subito troppo ecisa nello sconsigliare una procedura alla quale in questo momento'amor proprio e il sentimento pariottico jugoslavi sono verosimilmente assai legati. Lavai ritiene fore più opportuno procedere per tappe lasciando alla Piccola Intesa tut ile di questo contrasto di idee po rebbe tuttavia essere trovata anchestante contatto degli Esteri, con i suoi ministriIntesa urgente L'insieme della situazione europea ha formato intanto oggetto questa mattina di una conversazione fra Doumergue e l'Ambasciatore d'Italia conte Pignatti Morano di Custoza Come dice un breve comunicato diramato dopo il colloquio i due uomin« hanno potuto rendersi conto delle possibilità che sussistono di realizzare una intesa franco-italiana che gravi avvenimenti dell'Europa Centrale rendono ancora più urgente ». Si ritiene generalmente che l'in«5*5^tàPìZS^ ^dei contatti fra i due Paesi per fisare le basi delIa loro eventuale ci ' mSS^^^ «tìSL'eventuale colnrplndn a nuovi pnllnrnii fra l'Amhn a.m colloqui è verosimile figuri in prlma linea il problema austriaco i««ale resta sempre più che mai vivo ^ Md6 sempre più che mai sull'odierna situazione balcanica. Stamane la notizia di un attentato contro il Cancelliere Schuschnigg era stata messa in circolazione quda ambienti interessati a non lasciar ,. . va,mnata^ ,i; ^,io„D^dissipare l'atmosfera di malesseregravante sull'Europa. La prontasmentita viennese è stata accolta conviva soddisfazione. Comunque, lafèSSL* t avut? °.ggi",na£attlva,. Semata. Le azioni della registrato S iSfa?SgffiuSnl rSteffitoaffitómera, contro il mercato di Parigi. { . elettrici e cllimici t tornalB£Sy#3g nuovSnliva0^C. P. 11 MmiStro francese dell aria|,a iascjato Milano diretto a Belerad Milano 17 seni n Ministro francese dell'Aria Denain giunto ieri in volo da Parigi ha lasciato stamane la nostra città diretto Belgrado dove si unirà alla missionche rappresenta la Francia ai funeraldl ^e Aless andrò. Il congedo è stato cordialissimo. tre appa?ecci felicemente e sono scomparsi all'oriz zonte. tre apparecchi francesi si sono alza^-.=--1-"-^- ! Indagini serrate Parigi, 17 notte. L'inchiesta sul complotto di Marsiglia dopo la febbrile attività dell'inizio si sviluppa ora necessariamente a un ritmo assai più lento. Le indagini della Sicurezza Nazionale sono orientate alla ricerca di due nuove persone la cui. identità rimane ignota e la cui attività non è ancora i a a a a i e i ^ all'interrogatorio di Malny-Kraìl si era indovinato attraverso le sue reticenze che il gruppo dei cinque congiurati si era probabilmente accresciuto di due nuove unità, unità che fecero una prima comparsa a quanto pare a Losanna, poi una seconda a Thonon. Ma questi nuovi venuti erano sino ad ora rimasti in un'ombra propìzia. Intravisti da Mahvy, essi si erano come bruscamente volatilizzati, cosicché non si potrebbe dire se da Thonon essi si erano recati sulla riviera o se avessero preso la via di Parigi. Il misterioso Kwaternick '-l- tonale sembra che questi due Dall'insieme delle informazioni che - ) fia 0gni parte giungono alla Sicurez¬ > "'^ VenUtÌ ° Parm 6 n l o - o g i r ^ uno di essi per lo meno sia sceso all'albergo Sant'Anna, scelto pure dalla misteriosa Maria Wudric, la bella slava, durante la sua dimora a Parigi, Questo individuo non è come si era creduto da prima Malny-Kraìl poiché la fotografia del terrorista è stata presentata al personale dell'ai- e! ber°° 6 nessun° l'ha riconosciuta. a] Sl sf« oro considerando l'ipotesi che n | l'individuo in parola potesse essere alPercez, il capo del campo di Junka a p"s2fa ? <P'ale crebbe fatto il viag- a \gi0 dall'Ungheria in Francia in mar «• Quadra di cui doveva sor- S W»*»" n moraìe Per designare in tó dei conti «mle dci ^attro sa' rebbe staio incaricato di attentare alla vita del Re a Marsiglia, o addii ! rittura il dott. Pavelic, poiché l'operazione che doveva essere seguita dai quattro congiurati poteva giustificare la sua presenza in Francia. Ad ogni modo il misterioso Vandracek o ha «W'toio all'albergo Sant'Anna sot. t~ "* j„tt_ «_t— n a e li I ti io lo stesso nome preso dalla falsa Maria Wudric che egli faceva passare per sua moglie. Kramer-Kivaternick gli avrebbe fatto visita per rendergli un conto particolareggiato dello stato d'animo delle due squadre, quella del Regina Family Hotel e quella del Palais d'Orsay e di Terminus Saint Lazare. Tutte le suppo- slsndnmdt l - sizioni possono trovare credAto data la cura che Kramer ha messo nel lasciar ignorare la presenza dello sconosciuto ai suoi uomini. Se questo individuo non fosse stato un gran capo non sì capirebbe perchè egli abbia mantenuto un tale mistero. Ad ogni modo la polizia francese che da indicazioni serie pervenutele crede pos. sìbìle se non probabile che il capo dei terroristi abbia accompagnato Kramer a Losanna e forse anche a Fontainebleau, ha inviato a tutte le polizie di Francia i connotati e la fotografia. L'auto dalle iniziali C. D. La Sicurezza Generale si sforza anche di fare la luce sugli altri punti che si presentano sotto un aspetto inquietante. Che cosa venne a faro nel mese di maggio a Parigi un consigliere municipale dì un Comune jugoslavo sceso pure all'albergo di Sant'Anna e la cui dimora a Parigi nei giorni che precedettero l'attentato è ora ammessa dagli inquisitori della polizia francese e della polizia jugoslava? La polizia cerca pure di fare la luce sulla persona del misterioso diplomatico che trascorse la notte dal 3 al 4 ottobre all'albergo di Sant'Anna. Egli era venuto, come è già stato detto, in- un'automobile a quattro posti che lasciò a; fronte all'entrata dell'albergo. Sulla vettura figuravano le iniziali C. D. che indicano cha la vettura appartiene al corpo diplomatico. Il falso diplomatico che non occupò la camera chiesta trascorse la notte presso la misteriosa slava e se ne undò la mattina del 4. Il mattino del 6 la falsa signora Vandracek partiva a sua volta. Gl'impiegati dell'albergo si ricordano che la vettura portava ii nome di una marca cecoslovacca, ma non hanno pensato a rilevarne il numero. Intanto il giudice istruttore Ducup de Saint Paul ha emesso un mandato di cattura contro Malny-Krail ordinandone il suo trasferimento d'urgenza a Marsiglia. Nella grande città mediterranea sono giunti i due terroristi jugoslavi Ivan Rajtisc e Zvonomir Pospisil arrivati stamattina da Annecy. Da prima ha avuto luogo l'interrogatorio di identità. — Mi chiamo Pospisil — ha detto il primo interrogato. — Il mio nome è Zvonomir e sono nato il 9 giugno 1904 a Vukoniva nel circondario di Zagabria. Sono montatore in una fabbrica di termosifoni e abitavo ultimamente a Monaco. Appartengo all'organizzazione rivoluzionaria croata che segue le direttive dell'avvocato Ante Pavelic e il cui obbiettivo è l'instaurazione di una Croazia indipendente. Le istruzioni del « delegato » Invitato a indicare in quali circostanze egli venne in Francia e a dire tutto quello che sa del complotto contro Re Alessandro, Zvonomir Pospisil ha fatto lunghe dichiarazioni che possono riassumersi così: « Nel settembre, poco lungi dalla frontiera jugoslava, siamo stati reclutati dall'organizzazione. Eravamo cinque: io, Ivan Rajtisc soprannominato Bencs, nato il 5 gennaio 1903 a Koledinetz in Jugoslavia, Kaleman che non conoscevo allora che sotto il nome di Suk, Silny o Mahv.j l'uomo di Fontainebleuu; infine il « delegato » che non conosco e che noi designavamo soltanto con questo appellativo. E' a Losanna che ci siamo trovati raggruppati. Noi ignoravamo assolutamente l'obbiettivo della missione che dovevamo compiere, ma tutti sapevamo che doveva essere qualcosa di grande perchè le missioni all'estero erano sempre per gli affiliati dell'organizzazione un grave affare. Da Losanna ci siamo diretti a Parigi. Passammo la frontiera senza ostacoli a Vallorba il 28 settembre grazie ai passaporti che l'organizzazione ci aveva fatto consegnare. Il 29 eravamo a Parigi ove dovevamo aspettare gli ordini. Sino al 5 o al 6 ottobre non abbiamo avu* I SOKOL in divisa partecipano al servizio d'ordine durante lo svolgimento delle estreme onoranze alla salma di Re Alessandro.