Precedenti del "sonoro"

Precedenti del "sonoro" Precedenti del "sonoro" La "fotofonia,, di Graham Bell - Una "testa sonora,, avanti lettera -■ Validi contributi italiani Si è sempre constatato come per ogni invenzione si rivendichi a molti il me-rito della prima idea, la soluzione di un problema o la geniale trovata di un particolare che avvia a risolverlo. Non si tratta qui, però, di una rivendicazione, ma di un accenno ai curiosi punti di contatto che esistono tra un antico, rudimentale, apparecchio ed il sistema oggi in uso per la riproduzione dei suoni attraverso la pellicola cinematografica; ed al progresso verificatosi nell'applicazione di una scoperta.E' noto come al nome di Alessandro Graham Bell sia legato il grande sviluppo della telefonia. Le esperienze dell'illustre fisiologo (che furono punto di partenza di tutta una serie di ricerche importanti dovute a Tainter, a Mercadier, a Tyndall, a Rontgen), tendevano per il perfezionamento del telefono, a risolvere il problema della conversione della forza di irradiazione in vibrazioni sonore: problema al quale era stato dato il nome di radiofonia. Graham Bell comunicava, nell'ottobre 1880, alla Accademia delle Scienze di Parigi, i risultati delle sue esperienze sulla « fotofonia », tendenti a riprodurre il suono a grandi distanze per mezzo di un fascio luminoso; di udire «sonorizzate» nel ricevitore telefonico tutte le variazioni di intensità di un raggio di luce proiettato sul « selenio ». Due furono gli apparecchi costruiti da Graham Bell: il Fotofono musicale trasmettente soltanto i suoni non articolati, e il « Fotofono parlante » (o di articolazione) per trasmettere la parola sfruttando ie proprietà del selenio. Il funzionamento del primo consisteva nell'interrompere il raggio per mezzo di un disco perforato (simile a quello del « fenachistiscopio », il cinema dei ragazzi... dell'altro secolo), e rotante con rapidità. I raggi paralleli della sorgente luminosa si riflettono sullo spec- dilo S, e vengono concentrati da unalente in un « fuoco » in cui si trova ildisco D; uscendone i raggi sono rice^vuti da un'altra lente che, rendendolidi nuovo paralleli, li fa arrivare, conla minor dispersione possibile, al rice-vitore dove una nuova lente li faràconvergere sul punto O in cui dovràesercitarsi la loro azione. L'altezza desuono percepito dipende dalla velocitàdel disco, cioè dalla maggiore o minore frequenza delle interruzioni dovuteai fori del disco stesso. Oggi, alla varia frequenza di quelle interruzioni, pos siamo confrontare la maggiore o mino, re opacità della « colonna sorona » che j imporrà al raggio luminoso tutte le n i variazioni di intensità atte a riprodur n I re le modulazioni della emissione origi e naie, Se si confrontano i due disegni schematici, si vedrà come la base del procedimento sìa ancora la stessa nel sistema fotofonico attuale. I dispositivi che consentono oggi di trasformare le variazioni di luce in suono sono le cellule foto-elettriche il cui funzionamento è basato sulle meravigliose proprietà del selenio. Questo metalloide, scoperto dal Berzelius nel 1817, in una delle sue forme allotropiche, diventa buon conduttore dell'elettricità e su!scettibile di trasformare i raggi lumi ! nosi in correnti elettriche. Tale pro^prietà di variare di resistenza sotto 'l'influenza di una corrente, fu trovata : dalling. May nel 1837. i Graham Bell, dopo aver ripetute e ; confermate le esperienze dei suoi pre ! decessoli, pensò ad una applicazione ; dell'apparecchio che si usava per le os i servazioni relative all'effetto prodotto dalla luce sulla conduttività del sele-i i nio, e immaginò uno strumento di\1 estrema sensibilità. Non è il caso di\-descrivere il «fotofono parlante»: ba-1 sterà ricordare che il ricevitore che nefa parte era composto di un grande ri- flettore parabolico al centro del quale jera fissato il selenio: nel circuito stes-|so erano intercalati una pila Léclancé e due ricevitori telefonici. Ritornando ai confronti, vediamo come, dementar-; mente, il riflettore parabolico, che ri- i ceve e trasforma il raggio in suono, ! corrisponda alla «testa sonora» delimoderno apparecchio di proiezione; e come i ricevitori telefonici stiano al- l'attuale altoparlante, i Un'altra interessante esperienza di Graham Bell fu l'applicazione del « fo- tofono » allo studio dei rumori che si1 producono alla superficie solare. E qui facciamo la curiosa constatazione di come si sia tentato di «girare» un;vero e proprio film documentario so- noro. Invitato a visitare l'osservatorio di Meudon, Graham Bell aveva esami- nato con molta attenzione le fotogra-! fie eseguite per studiare la superficie1 del sole; e venuto a conoscenza dei mo- ' vimenti di prodigiosa rapidità che si ; erano notati nella materia fotosferica. • ebbe l'idea di far uso del « fotofono » per riprodurre i rumori che dovevano i necessariamente verificarsi in ragione - di quei movimenti. Esplorò, dunque, | per mezzo del cilindro al selenio, una d grande immagine solare: direttamene. Ma i fenomeni non si realizzavano con una intensità tale da poter affermare un chiaro esito, nè con una frequenza da poter essere, in qualche modo, o preveduta o seguita. Nacque l'idea del... film: si pensò di aumentarcnotevolmente le probabilità di un sue-esso se, in luogo di osservnre diret-amente l'imagine solare (con un siterna di accoppiamento di apparecchion sufficiente ad una necessaria freuenza di percezione) si fosse fattaassare una serie di fotografie solarii una stessa macchia, e prese ad inervalli tali da ottenere notevoli vaiazioni nella sua costituzione, davanti d un obbiettivo che rendesse le immagini sull'apparecchio a selenio: il modo dunque di condensare entro unoluto periodo di tempo, o di riprodur:a, tutta una serie di manifestazioniisibili e sonore. *>ur osservando che anche la «: f onoinematografia » fa parte di quelle menzioni che, come si disse in princiio. sono nate dal risultato degli sfori di più persone tesi ad uno stesso copo, dobbiamo constatare che gli taliani furono i primi a dedicarsi con ratico e lodevole esito, allo studio ella sincronizzazione cinematografica. E' storia di ieri: nel 1908 un giovane impiegato *al Ministero delle Poste aveva già risolto il problema, possiamo dire, in modo perfetto: il sistema Movietone, per quanto variato e migliorato, è identico a quello di Nicola Magnifico. Nel 1911 i fratelli Pineschi di Roma, davano uno spettacolo cinematografico parlato con un apparecchio di loro costruzione. Nel 1919 Giovanni Rapazzo realizzava una specie di sistema Movietonc riuscendo a registrare i suoni sul bordo della pellicola. Nel 1921 ring. Elvino Pagliei presentava al pubblico di Roma un suo film, eseguito e sincronizzato con apparecchi dallo stesso inventati, e che aveva per titolo <■■ Finalmente parlo ». Infine nel 1926 il triestino Giovanni Vecchiato comunicava a Marconi e ad Edison uno schema di piani per l'attuazione del fonofilm. Ma la fortuna non assistè queste invenzioni. Doveva toccare all'America il compito di realizzare nel campo commerciale i tentativi collettivi e industriali e di rimandare nella vecchia Europa l'invenzione che ivi era nata e che recava nella più gran parte il sigillo della fervida genialità italiana. Giorgio Calandra A) Sorgente luminosa - B) Sistema ottico - C) Film fonoaranco - D) Riproduttore foto-elettrico - E) Altoparlante • l'J Schermo.

Luoghi citati: Europa, Parigi, Roma, Rontgen