Tre squadroni alla riscossa

Tre squadroni alla riscossa La "seconda,, del campionato nazionale di calcio Tre squadroni alla riscossa i o i l à e e o o i i u, e E' una grande corsa ad ostacoli, il campionato, e ve ne sono tanti, e cosi difficili, che non c'è concorrente che non v'inciampi. Tutto sta nel cadere il minor numero di volte possibile e nell'esser sempre pronti a rialzarsi ed a riprendere la corsa. Tre squadroni — Bologna, Roma e Napoli — il capitombolo l'hanno fatto subito in partenza, suscitando, con la loro disavventura, le prime discussioni, i primi contrastanti commonti. Non v'è, tuttavia, alcunché di grave e di definitivo. Nel calcio, lo sapete, si muta d'umore ogni settimana ed è vecchio quanto il gioco il detto che ogni partita fa storia a sè. Niente di strano, quindi, se le unità che sette giorni or sono furono nella polvere, saranno domani sugli altari, e viceversa. L'altalena già è lanciata ed alti e bassi se ne avranno sino al termine. Il Napoli come era e come è Con una prospettiva punto lieta non c'è, per ora, che il Napoli. La sconfitta subita sul suo terreno ad opera dell'Alessandria è stata davvero grave per gli azzurri, soprattutto perchè essi non avranno modo di riscattarla prontamente dovendo venire a cercare la riabilitazione a Torino, contro la Juventus. L'anno scorso il Napol 'si presentò allo Stadio Mussolini nel momento suo migliore, quando da mesi non conosceva più sconfitta e tutta la squadra era un blocco magnifico di energie, di volontà, di forze. Pareva, allora, l'unità più in forma del lotto ed erano in molti a chiedersi se non avrebbe meritato una classifica ancor migliore di quella, pur brillante, che s'era conquistata. Aveva cominciato male il torneo, il Napoli, ma poi la sua ripresa era apparsa miracolosa e le posizioni in graduatoria venivano conquistate, di domenica in domenica, in modo irresistibile. Il Napoli batteva per primo l'Ambrosiana, ed a Torino si presentava come l'avversario più duro da regolare. Tuttavia la Juventus — tutti lo ricordate — lo piegò alla sconfitta. La Juventus è squadra alla quale può riuscire ogni impresa, squadra che da anni merita incondizionata ammirazione per le gesta delle quali è capace. Chi la deve incontrare sa di dover sostenere un urto tremendo, dal quale è pressoché impossibile uscire vantaggiosamente. Se poi alla lotta si presenta in condizioni poco felici, allora la sua sorte è segnata in precedenza. E', questo, il caso attuale del Napoli? Vediamo un po'. Il Napoli è stato ed ha funzionato da grande squadrone, sino ai quarti di finale della Coppa Europa. A Vienna, contro l'Admira, giocò la sua più giudiziosa partita della stagione. Dalla di fesa all'attacco, nessuna pecca, nessuna incertezza, ma un funzionamento regolare, preciso come un movimento di orologeria. C'era da giurare che avrebbe fatto, anche in seguito, gran di cose, come le seppe fare, poi, il Bologna. Invece non ne imbroccò più una giusta. Finì la stagione con una sconfitta umiliante che non si giustificò neppure con le forti multe affibbiate ai giocatori. L'estate passò con i dirigenti preoccupati, i calciatori malcontenti, i « tifosi » su tutte le furie. Quando suonò la diana la situazione non migliorò Ferraris e Colombari se ne rimasero a casa e si formarono, nei loro riguardi, due partiti d'opposte idee. Chi disse ch'era meglio lasciarli dove erano, che, tanto, vai meglio avere in squadra un giovane entusiasta che un asso gra nista e chi oppose, invece, che le con troversie conveniva risolverle al più presto per avere, al momento opportuno, tutte le forze migliori. Discussioni e scritti, viaggi e telegrammi, ebbero per effetto di riportare a Napoli Ferraris, ma Colombari non mosse un sol passo dalla sua Pisa. Così la squadra fu allestita in condizioni di morale punto soddisfacenti e la ripercussione in campo la si notò subito, sin dalle prime prove. Contro avversari di piccolo calibro l'unità azzurra fornì prove mediocri; di fronte alle stesse riserve incassò goals in quantità e, infine, nel primo incontro di campionato non ebbe forze sufficienti per resistere all'Alessandria che, se pure è una squadra di notevoli capacità tecniche e animata da quelle doti agonistiche che sono proprie delle compagini piemontesi, non vanta un lotto di campioni del valore di quelli in maglia azzurra. C'è, dunque, qualche cosa che non va, nel Napoli, e questo qualche cosa lo si deve cercare nella linea attaccante, sterile in novanta minuti di gioco. SI cerca la riabilitazione Che cosa abbia fatto o stia facendo Garbut, allenatore che a Napoli ha f(tutori e nemici, ma della cui capacità dovrebbero essere tutti convinti, non sappiamo. Egli si trova certo in difficoltà, perchè l'opera sua non è sempre assecondata e c'è chi d'ogni rovescio del Napoli trae motivo d'accusa contro di lui. Dopo la prima sconfitta non s'è trovato che con pochi giorni di tempo per preparare la squadra ad affrontare i campioni d'Italia. S'è messo presto in viaggio verso il nord, cheè sempre opportuno togliere i giocatoridai circoli nei quali regnano i « ti/osi»,con i loro consigli e le loro critiche, leeccessive lodi ed i sùbiti scoraggiamenti. A Foilì, in una partita d'alicnamento, il Napoli ha stravinto, dando l'impressione d'essere perfettamente a posto. Miracolo o indicazione fallace? Non lo può sapere nessuno. Per questo l'incontro con la Juventus ha, nonostante le apparenze, motivi di interes se. La squadra che ha subito un brutto scacco, è capace alle volte di prodigiose reazioni immediate. Ma la Juventus, che possiede esperienza più d'ogni altra unità, non si illude di regolare il Napoli senza lotta. Non si può quindi parlare di partita che sarà presa alla leggera. La Juventus si impegnerà, come è usa fare in tutti gli incontri, siano èssi facili o difficili, ed è probabile, quasi certo, anzi, che riesca a vincere. Data la severità del confronto, però, il Napoli potrebbe esser lieto di chiudere onorevolmente questa sua seconda partita ed una buona prova potrebbe essere già un trampolino di lancio per successive affermazioni. Insomma, se domani sera la squadra di Vincenzi sarà ancora con zero punti in classifica, ma avrà retto bene di fronte ai bianco neri, a Napoli non dovranno disperarsi... La Roma, altra squadra in cerca di riabilitazione, ha un'ottima occasione per trovare la via della vittoria. Non che i guai dei giallo-rossi siano meno sensibili di quelli degli azzurri, che anche il «clan» romanista è malcontento e Barbesino ha tanti grattacapi quanti ne ha Garbut, ma una partita in casa con il Brescia è quello che ci vuole per prendere due punti e far tacere, almeno per una settimana, le critiche dei sostenitori. Ed il Bologna, terzo squadrone in angustie, fa affidamento su di un successo ai danni del Torino. Il quale Torino rimetterà in linea Bo in sostituzione dell'infortunato Baldi III. Noi che conosciamo la forza del nuovo undici granata, non lo condanniamo senz'altro alla sconfitta in questa sua prima trasferta, perchè i suoi anziani sono solidi ed i suoi giovani intraprendenti, capaci e volitivi, ma dobbiamo riconoscere al Bologna un miglior assetto di squadra, un piglio più sicuro nel gioco, un complesso superiore di valori. E c'è, poi, il vantaggio del campo — ciuci terreno sul quale gli squadroni danubiani hanno fatto meschina figura — e la gran voglia di tirar un frego sulle impressioni destate con la scialba prova di Sampierdarena. Questa partita ha valore di conferma tanto per il Bologna quanto per il Torino. Il primo deve dimostrare che le sue doti non si sono offuscate al punto tale da pregiudicargli senz'altro le molte possibilità che tutti gli abbiamo assegnato per il campionato, ed il secondo che la prima vittoria non fu solo i>osstbile per la debolezza degli avversari, ma, invece, per il suo reale miglioramento ottenuto con il i-ìnnovamento dell'attacco. Due difficili trasferte Altre due squadre sarà interessante seguire nello loro prime partite esterne: l'Ambrosiana e la Lazio. Nonostante i grossi punteggi favorevoli ottenuti nella giornata iniziale, nè l'ima nè o o e , l i a , i, o, di i i i i e n o l'altra hanno pienamente soddisfatto. L'Ambrosiana ha dovuto faticare assai per aver ragione del Palermo che, se c un istrice in difesa, pure è nettamente inferiore in ogni reparto ai nero-azzurri. L'Ambrosiana ha da sistemare ancora più di un reparto e già non mancano le discussioni causate dal numero di titolari troppo superiore a quello che è il fabbisogno della squadra. Mascheroni è ora in attesa di trovar posto, e intanto non vuol allinearsi fra le riserve. Ma come togliere Agosteo od Allemandi, il primo in gran forma ed il secondo pur sempre efficace? Ed all'attacco son tanti i nomi che verrebbe voglia di imbussolarli tutti quanti e di estrarne cinque, a caso. Andare a Livorno, in tali condizioni di incertezza vuol dire giocare una carta pericolosa, perchè il Livorno non lo si deve giudicare secondo il punteggio della partita di Roma ed è, a parer nostro, più forte ancora dello scorso anno, quando già riuscì ad essere, per l'Ambrosiana, una delle bestie nere del torneo Vuole la tradizione che i nero-azzurriabbiano nei toscani avversari contro i quali non riescono a spuntarla. Ci pare, tutto calcolato, che se i milanesi venissero battuti, non si potrebbe nemmeno gridare alla clamorosa sorpresa. A Trieste si vorrà mettere un freno alla macchina da goals della Lazio. Segnare molto in casa è un conto, ma sui campi avversari le difficoltà sono sempre grandi. Se ne accorgeranno domani Piola e compagni, che debbono ancora essere giudicati per quanto sono capaci di fare fuori sede. Tuttavia, se davvei-o la Lazio marcia forte, non dovrebbe essere la Triestina attuale a fermarla. Che la « Pro » possa portare a casa anche un solo punto da Palermo ap pare dubbio, anche perchè non si sa come potrà allinearsi sul lontano campo siciliano. Le partite di Milano e dAlessandria oppongono quattro squadre che domenica scorsa hanno ottenuto belle vittorie. A far previsioni c'è, quindi, da andar cauti. Alessandria-Sampierdarena è, dopo i risultati di Napole di Genova, una gran partita, almeno in questo periodo iniziale. Milan-Fiorentina è del pari interessante. Balonceri contro Ara: rivivranno a San Siro ricordi dei tempi d'oro del calcio italiano. Luigi Cavallaro VINCENZI capitano della squadra «azzurra ». VOGLIANI Il «cannoniere» del Napoli.