La fervida vigilia di Milano

La fervida vigilia di Milano La fervida vigilia di Milano Il programma delle giornate del Duce Milano, 2 notte. L'attesa di Milano per l'evento più invocato, più desiderato in un bien-| nio di feconda attività costruttrice,1 la visita del Duce, si fa sempre più fremente e appassionata. Già nei canti della Rivoluzione che si levano qua e là altissimi, al centro della città come alla periferia, dalle Camicie nere, dai Giovani fascisti, dalle scolte adolescenti, da schiere di popolo che affollano le sedi dei Gruppi rionali. fascisti, trabocca l'entusiasmo purissimo di queste falangi cile giovedì mattina si stringeranno I attorno al Capo, al Suo giungere nel-j la città del Carroccio, con uno slanciò in cui è contenuto tutto l'amore, la fede, l'esultanza di Milano, culla | del Fascismo. Poche ore ormai separano città e provincia, gerarchie e popolo, lavoratori e gente dei campi dalla realizzazione del loro ardente voto : vedere il Duce, esserGli vicino, sentire il fascino della Sua presenza e della Sua parola. Ormai la città è già tutta in tricolore. Bandiere dovunque, dappertutto digradanti dall'alto dei palazzi, dagli edifìci, dalle case più popolari. Migliaia di manifesti dicono al Duce quanto sia possente l'amore dei milanesi, quanto sia assoluta la loro dedizione, quanto trepida e vibrante la loro attesa. Miriadi di lampade seguono cornicioni e capitelli, volute e frontali. Giovedì sera torrenti di luce inonderanno la città con una festa di iridescenze, di riflessi, di riverberi, mentre riflettori di alta potenza staglieranno nel tenebrore quei capolavori d'arte che sono le vetrate colorate del Duomo. Il rapporto a 5000 ufficiali Nelle opere di pubblica utilità, di civismo, di beneficenza, che riceveranno dal giudizio indefettibile del Duce il battesimo ufficiale, fervono ormai gli ultimi tocchi, le ultime rifiniture. Anche le due fontane luminose erette in Piazza del Duomo lanciano ormai verso il cielo le loro intelaiature di acciaio pronte ad accrescere suggestione al grande arengo dove parlerà il Capo e il gigantesco arco Dux, che fronteggerà la stazione, mostra ben delineata la sua sagoma ispirata alla più pura romanità. Intanto il Guf ha lanciato un vibrante indirizzo. Durante i tre giorni di permanenza a Milano è particolarmente al mondo del lavoro che il Duce ha voluto dedicare il Suo tempo. Giornate quanto mai laboriose che Mussolini stesso ha voluto tali perchè sono ben 17 stabilimenti fra Milano e provincia che Egli visiterà, senza contare le rassegne a istituzioni e l'inaugurazione di opere nuove. Una importantissima opera cittadina che il Duce consacrerà, sarà la nuova stazione ricevitrice Sud dell'azienda elettrica municipalizzata. La centrale doveva essere pronta per il 28 ottobre, ma con sforzi veramente notevoli è stato possibile anticiparne il compimento di circa un mese e così la nuova ricevitrice elettrica sarà messa in servizio nei prossimi giorni iniziando sotto gli auspici del Capo del Governo la sua attività. _ Come è noto, durante il Suo soggiorno il Capo terrà un rapporto a cinquemila ufficiali della Milizia nel-la caserma della Legione Carroccio. Abbellimenti e migliorie sono state apportate alla sede della valorosa legione; in occasione della visita delDuce in fondo al cortile è stato co-struito un grande carroccio fiancheg-giato da due enormi fasci littori, Sarà dall'alto del carroccio, simboli della fede e del valore dei milanesi, che Mussolini parlerà agli ufficiali delle Camicie nere. ll Duce si recherà pure a inaugu- rare la caserma dei Fasci Giovanili di Combattimento che sorge in fon- do a corso Sempione. E' un vasto edificio adibito già a scuola comu-nale e posto ora a disposizione del Comando federale dei Fasci Gio-vanili. Completamente restaurato eadattato, l'edificio accoglierà tutte le organizzazioni dei Fasci Giovanili. Inoltre il Duce concederà una visita alla Casa dei « minimi » recentemente costruita a Baggio e a Taliedo, alla sede del G.U.F., alla Società Edison, alla scuola della Umanitaria e particolarmente a quella del libro, da Lui stesso fondata, agli stabilimenti Bianchi, ai lavori di sventramento nel vecchio piazzale della Vetra, al "nuovo Istituto Carlo Cattaneo, agli stabilimenti Pirelli, alla nuova grandiosa città ospitaliera di Niguarda, agli stabilimenti Erba, alla Mostra dell'Aeronautica, ai la- vori del nuovo Palazzo di Giustizia e all'idroscalo, Visita particolarmente invocata è stata quella del Condottiero al sa natorio di Vialba. Nell'ottobre del 1932, partendo da Milano, il Capo del Governo aveva fatto sapere agli ammalati del sanatorio che al prossimo ritorno nella nostra città non avrebbe mancato di recare loro una parola di conforto e di fede. Due anni sono da allora trascorsi: la comunità di Vialba si è in parte rinnovata e la promessa del Duce è pas¬ sata come un vero viatico da coloro die hanno lasciato il sanatorio ai . ! PieSa 1500 operai. Il Duce consa Icrera questo evento, frutto delle sag : Se propulsioni del Fascismo, nel po;menSgio di giovedì, mentre poco do; P° nel Palazzo del Comune Egli ve 1drà fra gli altri cimelii della gio i «osa epopea delle Camicie Nere le dodici bandiere rosse strappate ai ! negatori della Patria in tre anni di '■ eroico e sanguinoso squadrismo, A Legnano, il Duce visiterà i co¬ ! tonifici Dell'Acqua, Bernocchi e Can lì?111.- Ì0T stabilimento metallurgico Tosl; a Loc?,1 as?lstera a u?a grande adunata nel a piazza principale e vi1 siterà lo stabilimento Polenghi-Lom bardo; a Sesto San Giovanni ìnau'Strerà il locale policlinico e si re" rimasti e ai sopraggiunti « Vogliamo dirVi grazie » Non appena si è diffusa la notizia della Sua venuta, gli ammalati Gli hanno indirizzato la seguente lettera: « Duce ! A Milano avrete intorno a Voi tutto il popolo e noi non potremo acclamarVi, noi che ne abbiamo il maggior dovere, perchè le Vostre leggi ci hanno beneficato. Due anni fa non avete potuto accogliere la nostra preghiera di venire a Vialba La rinnoviamo ora perchè vogliamo dirVi grazie per quanto avete fatto per noi e per le nostre famiglie, perchè possiate constatare come le prov videnze volute da Voi sono state attuate. Vogliamo gridarvi il nostro affetto e giurarvi la nostra fedeltà » La lettera è stata firmata da tutti indistintamente, uomini, donne, gio vani e vecchi ; perfino i bambini han no voluto sottoscrivere il vibrante messaggio che è stato presentato al Duce da S. E. Bottai. Il Duce compirà poi una ricogni zione nella vita alacre e fattiva della provincia. Lodi e Melegnano, Magenta e Legnano, Melzo e Vimercate, Monza e Sesto San Giovanni mostreranno al Condottiero i frutti della loro operosità: dal Lodigiano opimo di biade, ai cantieri e alle officine dell'Alto Milanese e dovunque saranno asili e ospedali, case dei balilla e municipi, case rurali ed edifìci pubblici, scuole e ricoveri da inaugurare; opifìci, stabilimenti, cantieri, aziende agricole da visitare, mentre le imponenti forze fasciste della provincia, le schiere dilaganti dei lavoratori della terra e degli opifìci saranno passate in rassegna dal Capo in quella atmosfera di entusiasmo purissimo e ardente che soltanto gli umili sanno creare, A Melegnano, che il Duce non ha potuto finora visitare (si ricorda che Egli passandovi fugacemente nel '24 aveva ravvisato fra la folla acclamante il caporale maggiore Cammada che in guerra era stato nel Suo plotone e si era fermato un istante per salutarlo), la gigantesca torre dell'acquedotto sarà completamente ricoperta di granoturco maturo : tonnellate di pannocchie adattate alla struttura dell'edificio in guisa da conferirgli l'aspetto di un immane fascio con le verghe e la scure. Un'antica promessa Anche per Magenta la visita del Duce è la conseguenza di una antica promessa. La popolazione ha avuto di recente un motivo di grande compiacimento dalla riapertura, avvenuta due mesi or sono, dello sta bilimento della Snia Viscosa che im cherà alla Società Radio Marelli e alle Acciaierie Falk; a Melzo inaugurerà la Casa del Littorio mentre Monza la ferrea ha pure delle opere nuove che attendono il battesimo del Duce: la scuola che porta il nome venerato di Rosa Maltoni Mussolini e la Casa del Balilla. A Vimercate poi attenderà il Duce un omjiggio che non ha eguale da 360 famiglie coloniche della plaga, ciascuna delle quali ha dieci, molte quindici, talune persino venti figli. Sarà l'omaggio di quella sana e feconda natalità che Egli addita costantemente per il domani e la potenza della stirpe.