I DISCHI

I DISCHI I DISCHI n i . i n a à i o i , o o , i . Schumann, « Amore e vita di donna », Lotte Lehmann - La ripresa autunnale a a a l e o a i r g ù ie a a an al ma vi di n slnel ri iil ri aioi Nel lodare una raccolta di Gesànge pubblicata dal giovine Robert Franz, 1843, Schumann, che da tre anni attivamente coltivava il Lied e già ne aveva composto di bellissimi, riassumeva in poche righe i caratteri della nuova musica da camera e, modestamente, neppure nominava sè stesso, che del rinnovamento era stato uno fra i più battaglieri c splendidi sostenitori. Ricordava che fra il terzo e il quarto decennio del nuovo secolo, e precisamente fra il '30 e il '34, era sorta una vivace reazione contro quel gusto superficiale o virtuosistico, dominante anche la pianistica, che soltanto Weber, Loewe e qualche altro avevano respinto. E la pianistica aveva dato l'esempio, sostituendo agli oziosi passaggi le opere ricche di pensieri e accogliendo l'influenza di Beethoven e di Bach. Dalla pianistica la reazione si propagò al Lied. Schubert lo elaborò soprattutto alla maniera beethoveniana, mentre alcuni tedeschi del nord si tenevano più vicini a Bach. Al movimento musicale, continuava Schumann, si accompagnò quello poetico. Riickert e Eichendorf non furono dimenticati, ma Uhland e Heine prediletti. Sorse una specie di Lied, piena d'arte e di significazione profonda. Il nuovo spirito della poesia si rifletteva nella musica. Così il Lied era la sola forma che progredisse dal tempo di Beethoven, sia per la diligente stesura, sia per l'alta importanza ridonata alle parole e per l'abbandono dalle banali formule dell'accompagnamento. Se a queste lodi per i canti del Franz aggiungiamo quelle al Loewe, per l'adesione alla poesia nel ciclo Esther, al Veit, al Burgmuller, per il medesimo pregio, e anche i rimproveri che lo stesso Schumann espresse al giovine Helsted per aver dato un accompagnamento troppo laborioso ai suoi Gesànge, al Kirchner per aver negletto il canto e la parola e composto pianisticamente, quasi « Lieder senza parole », al Banck per aver inserito nei Afarienliedcr melodie popolaresche italiane, lontane dallo spirito tedesco, ecco, raccogliamo in poche righe precise gli ideali lideristici schumanniani. Scritti non oltre il '43, questi pensieri giovano molto a chiunque voglia studiare i Lieder di Schumann nella loro composizione e nell'interpretazione ed esecuzione. Li abbiamo rievocati ora che il ciclo Frauenliebe und Leben (Amore e vita di donna), il più bel ciclo schumanniano (parliamo di ciclo come unità sentimentale e stilistica), è stato finalmente incluso in un catalogo discografico italiano. Grazie alle possibilità di studio offerte dal disco, grazie alla interpretazione di Lotte Lehmann, gli amici della bella musica da camera potranno gustare intimamente la totale bellezza poetica dell'opera 42, riscoprirne le vigorose delicatezze sentimentali, l'equilibrio degli elementi artistici e delle parti tecniche. Lotte Lehmann, che incise questi dischi per l'Odeon (15013-14-15-16 B) in un momento particolarmente felice della sua voce, dà un'eccellente interpretazione del poema, rivela il contenuto proprio di ogni Lied, quelle graduazioni fra il piacere e il dolore che, diceva Schumann, soltanto i più sensibili fra i musicisti sanno distinguere e percepire, atteggia ogni mezzo fonico e musicale in relazione al pathos, svolge il dramma ciclico con preziosa unità stilistica. Oltre le osservazioni estetiche quest'udizione offre una serie di analisi tecniche non meno interessanti. (Crediamo che le scuole di canto non debbano trascurare i saggi e i modelli più istruttivi!). La balorda traduzione italiana, che va per le mani di tutti, e quella francese, accurata, ma necessariamente inesatta, del Boutarel, saranno definitivamente ripudiate da chi faccia attenzione al fraseggio originale. Poi-che in questo ciclo, assai più che in altri Lieder di Schumann, la relazione ideale e materiale del periodo verbale con quello monodico e armonico è osservatissima. La Lehmann ha una rara cura delle arcate, dei crescendi e diminuendi, del respiro, in rapporto alla sintassi verbale e musicale. Qualsiasi intervallo, qualsiasi nota acuta resta incorporata, per così dire, nella cantilena, non sfora. E la dizione è incisiva anche nel canto più legato. Lasciando agli amatori e agli studiosi le tante osservazioni suggerite dall'audizione, accenniamo soltanto a una giusta libertà di movimento in rapporto alle didascalie, a qualche accorciamento di valori, p. e. nel Sùsser Freund. (A un neo dell'incisione è certo da attribuire un fa diesis nella terza battuta del Nun lia-st). Curioso è che all'accompagnamento pianistico, tanto semplice ed efficace, siano stati aggiunti alcuni archi (e un'introduzione strumentale alVAn meinem Herz). Non ci risulta che Schumann abbia provveduto a tale variante. E' forse un'iniziativa del Wcissmann, direttore degli archi stessi? Se è cosi, Schumann sarebbe stato punito, occhio per occhio, dente per dente. Non aggiunse egli un accompagnamento pianistico alle sonate per violino solo di Bach? **• Finito il periodo estivo, intieramente dedicato alle musiche amene, i cataloghi discografici ricominciano a segnalare notevoli incisioni di musiche sinfoniche e da camera. Notiamo nella Voce del padrone parecchi dischi che meriteranno un più lungo cenno: Ma mère l'o'ge, l'ormai famosa suite di do o, I Ravel, è stata registrata nell'esecuziodi ne della orchestra parigina della « So cietà dei concerti del Conservatorio », ti [diretta da Coppola, D B 4898-99. Il ù,', Doppio concerto in re min. di J. S. he!Bach ha trovato due famosi esecutori, ejYehudi Menuhin e Giorgio Enesco, orli1 chestra diretta da Monteux, D B 1718se i 19. Lo stesso Menuhin ha eseguito ini, j sieme con la sorella Hephzibah, tredia: cenno e pianista, la sonata N. 42 di a;Mozart, D B 2057-58. Quel pezzo deia- j 1 offerta musicale di J. S. Bach, che 2 ' m etato » èftÌt0?£JrtrtSfnSinvi P*T a a to u- ie n 6. sa el d ia Ut so-jD B ta*' europei, cioè dal Poltronieri, dal Bonucci, dallo stesso Casella; D B 2168G9. Una nuova incisione della beethoveniana ouverture del Coriolano dà agio di ascoltare l'orchestra sinfonica della B.B.C, diretta dal Boult; D B 2101. La stessa orchestra ha inciso l'ouverture delle Allegre comari di Windsor, l'opera comica del Nicolai; D B 2195. Diretta dal Kusscvitsky, l'Orchestra sinfonica di Boston ha dedicato quattro dischi, D B 1S90, 1, 2 , 3, ni dieci schizzi che Mussorgski intitolò Pitture d'un'esposizione e che Ravel orchestrò. Di uno dei pianisti più in vista, Arturo Schnabel, il quale ha svolto un ampio ciclo di concerti per invito della « Società per le Sonato di Beethoven », fondata in Inghilterra, è stato inciso anche il quarto Concerto di Beethoven: 3 18S6, S7, SS, 89. a. d. c.

Luoghi citati: Boston, Inghilterra