La Russia e le Olimpiadi

La Russia e le Olimpiadi La Russia e le Olimpiadi Anche nello sport come in campo po- !litico, molti atteggiamenti stanno mo- qdificandosi. Fu sotto la presidenza di ! Jde Coubertin che il C.I.O. diede il ban- pdo alla Germania per quanto riguar- dava la partecipazione alle Olimpiadi, lper il fatto che tale nazione dal Trat-jtato di Versailles era stata colpita co- ! gme provocatrice della guerra europea. [ aLa Germania è tornata alle Olimpiadi j snel 192S, cioè molto tempo dopo la sua j priammissione alla Società delle Nazio- : Ani; ma questo atto è forse meno ini- jsportante di quello compiuto recente-! smente dal barone de Coubertin, che, in: occasione della morte di Hindenburg, i ha inviato una lettera di condoglianze dai familiari dello scomparso, che seni-.lbra voler cancellare il bando dato a suo1 ptempo dal C.I.O. alla nazione che ave-lvva provocata la guerra. sIl barone de Coubertin è presidente ] fonorario del C.I.O. e Hindenburg era;cil presidente onorario delle Olimpiadi; nche si svolgeranno a Berlino nel 1936, j proprio nel medesimo Stadio — sia pu re rifatto secondo le nuove norme tecniche e le attuali esigenze dello sport mondiale — dove si sarebbero svolti i Giuochi quadriennali del 1916 se non fosse scoppiato il conflitto europeo. Se in campo politico è. interessante l'ammissione della Russia alla Società delle Nazioni — il Governo fascista aveva riconosciuto i Soviet fin dal 1924, e quel riconoscimento pare oggi veramente profetico — in campo sppr-l Uvo esumerà, grande importanza l*\ aprobabile ripresa delle relazioni fra lo\psport dei Soviet e quello che i russi\mtpmni Jcdel mondo intero. La Russia ha dato'fogni paese, sicché la diffusione deH'e-jfducazione fisica va raggiungendo quel I regime totalitario che rappresenta ì&\fimaggiore garanzia di progresso. [sMa quale è il valore dello sport ras-"so? Questa la domanda che tutti si j vvanno facendo, specie in considerazio- [gne della grande propaganda compiuta odai Soviet. Sono venuti i campionati pdella Federazione internazionale dellslavoro, svoltisi recentemente a Parigi,\ea dire in parte il valore di questi cam-\cpioni. La Russia, che avanti la guerra!*non era conosciuta che nel campo del-1vla lotta e dei sollevatori di peso, ha dimostrato di valere assai anche in campo atletico. Nella manifestazione di Parigi essa ha dominato nettamente, schierando degli atleti che corrono i cinque chilometri in meno di 15'; che saltano in lungo al di là dei sette metri e mezzo; che corrono i cento metri in 10" 8/10, risultati che la pongono in primo piano nell'ambiente atletico internazionale. Accortasi la Russia di trovarsi in posizione di primo piano nel campo dei valori mondiali, essa sembra decisa di ugcrumtttldnsnon fermarsi ai risultati di Parigi; ma ii capi dello sport sovietico sono addi- rittura intenzionati di fare appello ad allenatori finlandesi e svedesi per migliorare i loro risultati, che sono già abbastanza eloquenti. Basteranno gli allenatori stranieri, saranno sufficienti le manifestazioni sportive della Federazione Internazionale del Lavoro, o i contatti con la Turchia — i soli che la Russia dei Soviet abbia conservato nel dopo guerra — a valorizzare lo sport russo e soprattut- no eseguire un determinato esercizio \SSÌf ™^^gTtSUca T Stata £an"\dita; ma 1 agonistica nello sport e unibisogno, una necessità inderogabile; il campione è la bandiera che scuote. muove tutte le masse, le attira alla pratica dei diversi esercizi fisici. I P^ìS«*SK.S1£. &Sffio%^tmezzo alle masse maschili e i'?mminili, sono arrivati anch'essi al « campionismo >. Accanto alle piazze d'armi vennero costruiti gli Stadi e la" Russia è forse in questo momento, fra i Paesi d'Europa, uno dei meglio attrezzati dal punto di vista degli impianti adatti allo sviluppo dell'agonistica fra le masse. Non si può dare combattività alle masse se non si diffonde l'agonistica, se non si crea lo spirito di emulazione Ifra atleta ed atleta; ma la combatti- ìvita non può esaurirsi nello stretto cer- [chio di una nazione; non può nemmeno Ivenire contenuto nel ridotto ambito di una casta o di un Partito, come è per i Giuochi Internazionali e per i Giuochi degli Ebrei. Occorre sia misurata con tutti i migliori atleti e solo in tal modo | essa appaga il campione, acuisce doti di resistenza fisica. moao\lesueiaaesti\soluzione dovrà vonirp nomìinoiiP |trovata^ difatti i russi Dichiaiam>j\« H nostro sport per migliorare ha bisogno dei contatti con quello borghese. Occorre, dunque, che i nostri atleti si misurino con quelli dei diversiLPanel ? Ma rn-l.vi a Dinmi-rì rilff-A Paesi? Ma come avverrà tutto questo?». Vi furono dei tentativi, in passato, di allacciare relazioni in campo calcistico, fra Russia, Italia, Francia; ma i tentativi sono naufragati. Vi è di mezzo la Federazione Internazionale e nessun incontro può avvenire al di fuori della Federazione stessa. La Russia non è de Coubertin, che ha mandato una no- bile lettera ai familiari di Hindenburg \H dirigente che fu il niù feroce awer- \sario della Germania quale membro del\C.I.O. dopo il <: fatto guerra », è stato il primo a tendere la mano alla nazione che il bando dal C.I.O. si era meritata nei 1914. De Coubertin ha pure bol-affiliata alla Federazione Internazio- ■naie Forse il problema può venite meglio\studiato e risolto in seno al Comitato!Olimpico Internazionale e vediamo Co-\me. Non abbiamo citato a caso l'atto di!lato col suo proclama pubblicato in oc- casione delle Olimpiadi di Amsterda il regime sovietico, che non ha rapporti con le Federazioni internazionali sportive, che non ha membri in seno al C.I.O. (la Russia, difatti, è ancora rap- presentata in seno a questo ente inter-lnazionale da membri del vecchio re- girne ("sic,? che nessun riconoscimento del nuovo governo è avvenuto). Quel proclama è un atto che può costituire un ostacolo all'ammissione della Russia nelle Olimpiadi; ma la proce !dura da usarsi per la riammissione di questo Paese in seno al C.I.O. ha dei ! Jirecodenti. Difatti, quando si volle ri prendere i rapporti con la Germania, il C.I.O. dichiarò che avrebbe accettata la Germania come membro del Comijtato Olimpico Internazionale solo il ! giorno in cui la Società delle Nazioni [ avesse riammessa quella nazione nel j suo seno. E la Germania non solo ha j potuto partecipare alle Olimpiadi ' di : Amsterdam del 192S, ma ora si appre jsta. ad organizzare, a venti anni di di! stanza, quelle Olimpiadi che le sareb: bero spettate nel 1916. i La Russia, membro della Società delle Nazioni, non viene a trovarsi nel.le medesime condizioni della Germania 1 per quanto riguarda il C.I.O? Noi trolviamo la situazione identica; solo pen siamo che bisogna trovare il modo di ] far entrare nel C.I.O. la Russia stessa, ;colpita dagli strali di un presidente ora ; non più sul seggio presidenziale, j E'fcoto come si pensa alla organiz¬ zazione di una Olimpiade: gli inviti lUpartecipare vengono rivolti a quelle na-'1zioni che hanno costituito un Comitato Olimpico Nazionale o che hanno dei delegati nel C.I.O. Quest'ultimi delegati, però, sono nominati dallo stesso C.I.O. La diplomazia sportiva ha modo di distinguersi anche su questo terreno; ha cioè, il mezzo per nominare tali delegati, dopo avere fatto sondare il terreno presso il Comitato degli sport sovietici e di rivolgere in seguito l'invito a partecipare ai Giuochi. Aggiungiamo che la partecipazione alle Olimpiadi toglie di mezzo le Federazioni internazionali sportive, perchè si può concorrere alle Olimpiadi e non essere affiliati ad una Federazione internazionale che disciplina un determinato sport. (Il concetto venne ribadito nel recente congresso di Atene). Berlino vedrà la Russia presente ai Giuochi Quadriennali? Certo il problema è interessante;, lo sport russo vuol affacciarsi alla vita: diamogli i mezzi. Anche con questi metodi si contribuisce alla pacificazione nel mondo, una pacificazione di forti, fra uomini forti, quali sono quelli che praticano lo sport. L'olimpico ctFgistctcgppregLg2lJg

Persone citate: De Coubertin