Le giornate della Principessa ili Piemonte di Curio Mortari

Le giornate della Principessa ili Piemonte Le giornate della Principessa ili Piemonte « Sogni di madre » ~ Tra pizzi e trine -- Una passeggiata a piedi lungo la riviera — Preghiere e voti di popolo -- Il miracolo di San Gennaro (dal nostro inviato speciale) Napoli, 19 notte. Un'iniziativa della Principessa di Piemonte, proprio di questi giorni, è passata nel novero delle molte provvidenza die in occasione del prossimo lieto evento vengono annunziate da ogni parte d'Italia, con scopo spiccatamente benefico. Si tratta invece non soltanto di un pensiero delicato proveniente da un'anima di artista quale e quella dell'Augusta Signora, ma di un atto che ha un valore anche più alto, ai fini sociali e nell'ambito di una politica, tenacemente e altamente perseguita da chi regge le sorti della Nazione. E' noto infatti che il Circolo di Genova dell'Associazione nazionale fascista artiste e laureate (quale espressione di giubilo per il fausto evento che allieterà la Casa dei Principi di Piemonte e tutta la Nazione) ha bandito un concorso nazioìiale artistico a soggetto esaltante la maternità. Ebbene: il tema, intitolato « Sogni di madre » è stato appunto dato da S. A. R. la Principessa di Piemonte. Nessun motivo poteva apparire più appropriato iti questi giorni, tanto più dettato dall'Augusta ispiratrice. Nessun motivo poteva, d'altra parte, più perfettamente concordare con quello che è tutto il complesso di una politica che, secondo le direttive del Duce, tende alla rinascita dei grandi principii morali da cui prendono forza le grandi nazioni, e donde particolarmente l'Italia nuova attinge i grandi impulsi per la sua irresistibile ascesa e per la sana superiorità della sua stirpe. Lo studio della Principessa Il tema, dettato dalla Principessa di Piemonte, oltre a ispirarsi alla più profonda e alla più vera delle poesie umane, conferma ancora una volta le qualità artistiche cui è continuamente teso lo spirito dell'Augusta Signoia, che anche in questi giorni, specialmente durante il suo soggiorno a Villa Rosebery, non ha mai tralasciato di dedicare qualche ora della sua giornata alle arti, di cui ella coltiva particolarmente, con saggi che purtroppo il pubblico non sempre può conoscere, la pittura, la scultura e la musica. Gli sguardi che s'appuntano in questi giorni sulla facciata meridionale della Reggia, ove si trovano gli appartamenti degli Augusti Principi, ignorano forse che la, grande costruzione che sorge al centro e al somma di questa facciata e che, nell'interno, appare come un'enorme galleria vetrata in cui irrompono tutte le luci, è stata scelta dalla Principessa di Piemonte, fin dall'inizio del suo soggiorno a Napoli, come studio, specialmente per opere di pittura e di scultura. Certo non è dato al profano spingere lo sguardo in questo luminoso ambiente, che di tutti gli ambienti della Reggia è anche il più segreto e il più personale dell'Augusta Signora, come quello che risponde più intimamente ai suoi sogni d'arte e che più direttamente la mette in comunicazione con le luci, le cangevolezze, le visioni trascoloranti e uniche del cielo partenopeo e di tutta l'immensa distesa del yolfo di Napoli. In questo studio, più che altrove, l'indiscrezione è preclusa; e tuttavia è in questo aereo romitaggio che la Principessa di Piemonte trova i suoi più alti raccoglimenti, dipinge e modella, dando un esempio di alta intellettualità e considerando i problemi dello spirito e dell'arte su quel piano che forse in nessun altro paese del mondo è più alto che in Italia. Così si spiega l'amore particolare e l'attaccamento che l'augusta signora ha, anche da questo elevato punto di vista, per la Nazione che è diventata la nuova sua patria. Naturalmente parecchi dei lavori della Principessa di Piemonte sono ispirati a motivi del paesaggio e del popolo italiano. A questi motivi che, per la suggestione del Suo stato, sono andati indirizzandosi verso quegli stati d'ani mo e quelle luci che costituiscono la poetica atmosfera della maternità, e specialmente di una prima maternità, di tutte la più misteriosa e la più affascinante, la Principessa di Piemonte ha aggiunto in questi ultimi tempi motivi più pratici e immediati che s'ispirano alla formazione dei corredini e di tutta la delicata e talvolta vaporosa biancheria che accoglie e circon da il neonato. Il costume di battesimo Cosi, la Principessa di Piemonte ha accolto con commozione il corredino, inviato per amorosa cura di S. M. la Regina, dalle artigiane di Firenze e destinato al nascituro regale. Questo corredino, che è un vero capolavoro dell'arte della biancheria e del ricamo, specializzato per gl'infanti, consta di oltre cento capi. Sì tratta di vestitili'!, di tunichette, di copertine, di minuscoli golf, di cuscini morbidissimi e di lenzuola accuratamente ricamate. Unito al corredino propriamente detto è pure il costume di battesimo per il neonato. Si tratta dì un costumino in pizzo antico, riccamente completato di trine e costituente di per se stesso un autentico capolavoro. Ma oltre a questo particolare omaggio, la Principessa di Piemonte, du rante il suo soggiorno a villa Rosebery, e poi a Palazzo, ha ricevuto e continua a ricevere, tutti i giorni, numerose spedizioni di corredini invìatiLe dalla popolazione napoletana e da ogni parte d'Italia. L'augusta signora ha allora deciso di distribuire questi corredini a tutti i nati di Napoli che vedranno la luce lo stesso giorno dell'infante regale. Ma è probabile, se l'affluenza dei doni continua, che l'eccedenza di questi corredini possa essere destinata anche u tutti i nati che vedranno la luce nello stesso giorno, in tutta la Campania. S. A. R. Maria di Piemonte vuole anche, giorno per giorno, essere informala di tutte le altre iniziative promaternità c infanzia che vengono continuamente annunziate, per festeggiare il prossimo lieto evento, a Napoli e in Italia, Particolare solennità ha avuto sta¬ i e e e i a i o i ù mane l'annuale rito del sangue di San Gennaro e durante il quale la folla ha elevato preci e auguri per la casa degli Augusti Principi. Dalle ore 7, prima ancora che /ost sero aperte le porte della Cattedrale, è cominciata ad affluire la folla in Piazza Duomo per essere pronta ad occupare la Cappella del Tesoro ed as-r sistere così più da vicino alle funzioni per implorare il miracolo. E' gente venuta da ogni parte, specie dai paesi vicini. Non mancano i forestieri, che chiedono notizie intorno alle cerimonie. Poco prima delle 8 vengono aperti gli ingressi del massimo tempio delr VArchidiocesi e subito la folla invade la Cappella del Tesoro, invano trattenuta da un plotone dì carabinieri, ed in pochi minuti non è più possibile circolare. Gli altari sfolgorano tutti der gli ornamenti d'argento delle giornate eccezionali. Si nota il movimento dei prelati del Tesoro per preparare ogni cosa per l'esposizione del busto del Patrono e delle sacre ampolle. Delle vecchie, tradizionalmente rite? mite parenti di San Gennaro, sono dar vanti al cancelletto della balaustra e recitano già le preghiere. La folla oramai gremisce anche il Duomo e pur di potere osservare l'Altare maggiore del Tesoro si è specialmente raccolta sulla porta della Basilica di Santa Restituta, da dove è possibile poter seguire, sìa pure da lontano, le funzioni. Frattanto giungono il gentiluomo di Corte di S. M. la Regina Elena, Principe Ruffo di Calabria, l'Ambasciatore belga, il Duca Niutta Regio Commissario al Comune, l'ammiraglio Tudisco e duecento pellegrini polacchi, i quali con il vescovo Pekima invadono l'altarino posto in cornu evangelii. Alle 9 precise esce dalla sacrestia il corteo dei prelati del R. Tesoro, che è precer duto dai vigili urbani e dai valletti, Gli «accoliti» recano i paramenti sfolgoranti dì gemme, dei quali sarà vestito il Patrono. Vi è anche il rappresentante della R. Deputazione e il canonico Blando, pei- S. M. il Re, il Cardinale Ascalesi. Le veccMe parenti del Patrono intensificano le loro preci e subito viene esposto sulla destra dell'altare il busto di San Gennaro, che rapidamente viene ricoperto di gemme. L'organo diffonde le note dell'Inno al Santo. Monsignor Di Sangro e il deputato del Tesoro, marchese Grecuzzi Carignani, tolgoìio dal loculo il busto del Santo e la teca, e depongono ogni cosa sull'altare, alla presenza del principe Stefano Colonna di Paliano, del Duca di San Felice di Bagnoli e dei prelati del Tesoro. Pochi minuti dopo prende posto al centro dell'altare S. E. mons. Di Sangro, che leva alte, le reliquie con le sacre ampolle e fa notare che il sangue è coagulato. La folla fa eco al « Credo » intonato dai sacerdoti e dalle vecchie. Seguono le Litanie. a Delirio di tolta L'ansia aumenta di minuto in minuto, mentre si rinnovano con più calore le preghiere propiziatorie. Monsignor \pi Sangro osserva di tanto in tanto la teca e la mostra anche ai prelati stranieri che sono sull'altare. Presso l'altare è il maresciallo maggiore del Corpo Reali Equipaggi Schiano, il quale darà il segnale, appena avvenuto il miracolo, ai tre marinai che sono di vedetta sull'alto del tempio. Sono le 10,3, quando Monsignor >, Sangro, accanto al quale è l Duca Niutta, fa sventolare un fazzoletto bianco per annunziare che il prodigio si è compiuto. Il sangue si è completamente liquefatto. Le manifestazioni di giubilo superano ogni immaginazione. Non è possibile evitare che molti battano le numi. La commozione vince tutti gli animi e la lieta novella è subito diffusa in città dalle salve di artiglieria del Molo San Vincenzo, dalla eco delle sirene di tutte le navi ancorate nel porto e dallo scampanìo a festa di tutte le chiese dell'Archidiocesi. Anche nella vicina Pozzuoli il miracolo sì è compiuto alla stessa ora che a Napoli, cioè alle 10,3. L'avvenimento è stato annunziato alla città dal suono a distesa dei bronzi del Santuario, dalle sirene dei piroscafi ancorati nel porto e da quelle dello stabilimento Ansaldo, dallo sparo di bombe-carta e di granate, nonché dai colpi di fucile che i coloni delle contrade sogliono esplodere in aria quale espressione di gioia e di esultanza per l'avvenuto miracolo. Terminate le rituali fervide preci di ringraziamento al Santo, il grosso della folla Iva cominciato lentamente a uscire dal Santuario, mentre centinaia e centinaia di altri fedeli facevano ressa per entrare e portarsi presso la cappella del Santo. Alle ore 15 la Principessa di Piemonte è, come di consueto, uscita per una passeggiata in automobile lungo la riviera; anzi a un certo punto dove la solitudine era completa S. A. R. è scesa dalla macchina e ha percorso un breve tratto di strada a piedi soffermandosi di quando in quando ad ammirare il paesaggio. L'Augusta Signora è rientrata alla reggia verso le 17. Il Principe di Piemonte recatosi verso il tocco a villa Rosebery, dopo aver fatto un bagno si è trattenuto a colazione con la Regina madre del Belgio, quindi alle 16 circa è rientrato a Palazzo. Curio Mortari