L'entrata dei Soviet nella Lega approvata dal Consiglio societario

L'entrata dei Soviet nella Lega approvata dal Consiglio societario L'entrata dei Soviet nella Lega approvata dal Consiglio societario Ginevra, 15 notte. La prima settimana della sessione ginevrina si chiude su di un fatto concreto di grande importanza che potrebbe valere da solo a dare il significato attivo al bilancio della 15.a assemblea. Si tratta della questione dell'entrata della Russia che si trova a essere oggi virtualmente definitiva in seguito allo scambio ufficiale di lettere intervenuto fra il gruppo degli Stati invitanti e il Governo sovietico. L'accordo che già ieri sera vi abbiamo potuto annunziare è stato perfezionato con la tdsmrsdi»fiMrtSpperlezionato con la raccolta delle nfirme da appprsi alla lettera di in- Svito. Il compito affidato ai francesi che si sono assunti — come è noto — il proposito di funzionare da padrini dell'U.R.S.S., si è rivelato alquanto più difficile di quello che si potesse immaginare, dato che non è stato possibile raccogliere più di trenta firme, quattro di meno cioè di quello che ci vuole per realizzare la maggioranza di due terzi degli Stati rappresentati quest'anno in seno allassemblea. La lettera d'invito Il quoziente di voti necessari per assicurare il successo della candidatura sovietica di fronte all'assemblea stessa è però da ritenere fin d'ora assicurato in quanto quattro Stati nordico-scandinavi — la Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca — hanno ufficialmente comunicato al Presidente in carica del Consiglio Benes (il quale, come si sa, ha svolto le ultime trattative con i plenipotenziari sovietici) la loro in tenzione di votare a favore dell'entrata della Russia in seno alla Le ga. Questo atteggiamento speciale si spiega con le preoccupazioni di ordine procedurale che hanno influito sui rappresentanti dei suddetti quattro Stati e in particolare sullo svedese Sandler presidente dell'assemblea il quale non poteva logicamente ammettere che si seguisse per l'invito dei Soviet una procedura diversa da quella solita e che fra l'altro si formulasse un invito al di fuori dell'assemblea societaria. Malgrado questa diversità di atteggiamento, il risultato dal punto di vista politico resta lo stesso. E si comprende pertanto come nella sua lettera al presidente dell'assemblea Litvinoff rilevi, a proposito dell'appoggio dato alla candidatura sovietica, anche l'atteggiamento benevolo dei quattro suddetti Stati. Il testo della lettera di invito, che ftorta le firme dei rappresentanti di talia, Francia, Inghilterra, Sud Africa, Albania, Australia, Austria, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Spagna, Estonia, Etiopia, Grecia, Haiti, Ungheria, India, Hirak, Lettonia, Lituania, Messico, Nuova Zelanda, Persia, Polonia, Rumania, Cecoslovacchia, Turchia, Uruguay, Jugoslavia, è del seguente tenore: « Considerando che la missione di mantenere e di organizzare la pace, che è il compito essenziale della Società delle Nazioni, esige la collaborazione della universalità degli Stati, i delegati sottoscritti invitano l'U.R.S.S. a entrare nella Società delle Nazioni e a portare ad essa la sua preziosa collaborazione ». La risposta di Litvinoff Il documento di parte sovietica, che porta la firma del Commissario del popolo agli Affari Esteri Litvinoff, è indirizzato al presidente della assemblea. La lettera sovietica si inizia annunziando di aver ricevuto l'invito a far parte della Società delle Nazioni dal gruppo dei suddetti Stati e di aver inoltre avuto conoscenza dell'intenzione dei quattro Stati nord-scandinavi di votare in favore dell'entrata della Russia. « Il Governo sovietico — prosegue il documento — ha fatto dell'organizzazione e del consolidamento della pace il compito essenziale della sua politica estera e non è inai rimasto sordo ad alcuna proposta di collaborazione internazionale nell'interesse della pace. Esso considera che per il fatto di provenire dalla grandissima maggioranza dei membri della Società l'invito da lei ricevuto traduce veramente la volontà di pace della Società delle Nazioni e testimonia che la Società stessa riconosce la necessità di collaborare con l'U.R.S.S. Il Governo sovietico è pertanto pronto a rispondere a questo invito e a diven tare membro della Società delle Na zioni occupandovi il posto che gli compete. Esso si impegna a osservare tutti gli obblighi internazionali e tutte le decisioni aventi un carattere obbligatorio per gli Stati membri conformemente all'art. 1 del patto della Società delle Nazioni. « Il Governo sovietico è particolarmente felice di entrare nella Società delle Nazioni dal momento che la Società stessa sta esaminando la questione degli emendamenti da portare al Covenant per armonizzarlo col patto Briand-KelTogg e per mettere la guerra al di fuori delle leggi internazionali. Considerando che l'art. 12 e l'art. 13 del patto lasciano all'apprezzamento degli Stati il rinvio a un regolamento arbitrale o giudiziario, il Governo sovietico tiene fin d'ora a precisare che a suo modo di vedere queste procedure non possono applicarsi a delle divergenze riguardanti dei fatti anteriori alla sua entrata nella Società delle Nazioni. « Io mi permetto di esprimere la speranza — conclude Litvinoff — che la presente dichiarazione sarà accolta da tutti i membri della Società nello spirito di sincero desiderio di collaborazione internazionale e di mantenimento della pace a profitto di tutte le Nazioni ». La decisione del Consiglio _ La lettera degli Stati invitanti è la richiesta della Russia come pure la lettera dei quattro Stati nordici sono state portate a conoscenza del Consiglio nel corso di una seduta segreti! tenuta stasera con la partecipazione del presidente dell'Assemblea Sandler. Sulla base di questo documento il Consiglio ha potuto perfezionare con un voto definitivo la risoluzione di massima presa all'inizio di questa sessione circa 1 assegnazione di un seggio permanente alla Russia e circa l'entrata di questo Stato in seno alla Lega. Ai due membri del Consiglio: Portogallo e Argentina, che già nella seduta precedente non avevano voluto dare m loro adesione all'entrata della Rus- ,-Ssc"gsrsstpvtgtvpvnsgvcaggccSCsclsVmvdvpmprnzamdirLLf tò i? PnngglUnt-S un terzo Studenti ^nama- ^utti e tre * dissenso Hi 11?"0 pero ?vut0 11 bu°n sena|tener,si dalla votazione per- m nivnn° C?SÌo F^gUo di prendere all unanimità la sua decisione. Essa e del seguente tenore: Cons>&lio della Società delle Nadrii» u,rdo. n?ovut° comunicazione i»r"& ra m data 15 settembre 1934 fica.,da11 U.R.S.S. riguardante l'entraMn5L,?ue!tl,Statl nel!a Società delle rtf» SS'. desien,a. in virtù dei potori SnttnevTTnS Sui,a base dell'art. 4 del pauo, i u.R.S.S. come membro perma- nentcidei Consiglio àf ^rtlre dal mo S-ento in cui fammissione di queste o a i d , , , i e à o i o o n l e a d i i e . o i o e ,-, , , ii questo Stato nella Società delle Nazioni sarà stata pronunziata dall'Assemblea. Raccomanda all'Assemblea l'approvazione "i questa decisione ». Il fatto che la seduta del Consiglio si sia prolungata oltre il tempo strettamente necessario per l'elaborazione di questa decisione già presa, come si è detto, in linea di massima fin da lunedì scorso dà un certo credito alle voci che circolano a proposito di un primo esame a cui avrebbe proceduto l'Esecutivo societario circa la questione delle conseguenze immediate che avrà l'entrata della. Russia anche dal punto di vista della partecipazione dei rappresentanti di questo Stato ai lavori del segretariato ginevrino. Data la qualità di membro permanente che viene attribuita alla Russia è logico supporre infatti che il governo sovietico domanderà di avere la sua parte anche nelle alte cariche del segretariato. I posti di alto comando della organizzazione ginevrina sono i posti di segretario generale e di sottosegretari generali che sono tradizionalmente detenuti, come è noto, da rappresentanti di Stati aventi seggio permanente in Consiglio. Si avrà dunque un sottosegretario generale sovietico; ma a capo di quale branca dell'attività della Lega? E' quello che la Ginevra societaria si domanda stasera con viva curiosità. Ma si tratta evidentemente di anticipazioni. Verso il crisma dell'Assemblea Per ora occorre ancora che la questione della entrata della Russia sia sanzionata col voto ufficiale dell'Assemblea. Lo svolgimento della procedura di fronte all'Assemblea stessa sarà ora il seguente: il presidente Sandler darà conoscenza nella seduta di lunedi della candidatura russa e ne proporrà il rinvio alla sesta commissione. Quest'ultima procederà verosimilmente all'esame dei titoli dello Stato candidato nella stessa giornata di lunedì: è in seno a quest'organo dell'assemblea che si prevede l'intervento di quei delegati che .capeggiano l'opposizione antisovietica in seno all'assemblea e particolarmente del delegato portoghese. Si ritiene tuttavia che questa opposizione sarà contenuta in termini moderati. La stessa Commissione proporrà quindi con uno speciale rapporto all'assemblea l'approvazione della candidatura russa. La votazione definitiva dovrebbe pertanto aversi nelle giornate di martedì o mercoledì al più tardi. Si assicura da parte sovietica che Litvinoff, il quale è alle porte di Ginevra, farà senz'altro la sua entrata nell'assemblea subito dono la votazione. L'U.R.S.S. non invierà tuttavia per il momento a Ginevra una delegazione completa: la rappresentanza sovietica sarà assunta dallo stesso Litvinoff il quale sarà accompagnato da un esperto giuridico e da alcuni funzionari del Commissariato degli Esteri di Mosca. Tra gli altri avvenimenti della giornata odierna si rileva una riunione del Comitato della Sarre presieduta dal barone Aloisi. La riunione ha avuto per oggetto, a quanto si sa, particolarmente il problemn finanziario. Si tratta della necessità di aumentare il bilancio previsto, data l'intenzione di reclutare dei nuovi elementi dì polizia neutra. Si è pure iniziato l'esame del memorandum francese, che ha un'importanza particolare. Ne! campo dei contatti diplomatici si rileva ogei una visita resa al barone Aloisi dalla delegazione albanese e precisamente dal signor Lec Kurti, delegato permanente dell'Albania presso la Società delle Nazioni , e dal signor Fuat Asllani, incaricato d'affari del Governo di Tirana a Londra. G. T. ròsumrefocascnopotasaPsubctecotocodìpaccipepl'asttatitaimrctadgluccscmlpeppMhmsdèsntIsatlsaatdnBsrtdnptDczsozpc3Ilggsspr

Persone citate: Aloisi, Briand, Kurti, Polonia, Sandler