La donna luminosa di Pirano

La donna luminosa di Pirano La donna luminosa di Pirano I risultati degli studi del Consiglio Nazionale delle Ricerche: il fenomeno è avvenuto Venezia, 12 notte. munemente si chiamava il fenomeno 'della donna luminosa, il Presidente se- ?natore Marconi incaricava un membro1 f del Comitato per la Medicina, l'illustre' ppunico di Venezia prof. Fabio Vitali, d di recarsi personalmente a Pirano, di g Non appena il Consiglio Nazionale : hdelle Ricerche fu a conoscenza che a | mPirano si era verificato quello che co- j s a e a i o n i e o a e a e a a o . o scontrollare 11 fenomeno, di riferire. In i sun secondo tempo, la donna, certa sAnna Monaro di anni 42 veniva tra-i,,sportata nella clinica delle malattie» nervose della Università di Roma di, cdove, solo di recente, faceva ritorno a ! gPirano. j msi apprende adesso da un supple- zmento, della «Ricerca Scientifica», che ! sè organo del Consiglio delle Ricerche, | vla relazione ufficiale degli studi compiuti attorno allo stranissimo caso. Una vita desolata Tre furono le ricerche, la prima, clinica, del prof. Vitali, la seconda fisica, del prof. Trabacchi, riuscita negativa perchè le lastre di un eventuale controllo fotografico non portarono traceie di impressioni, la terza, clinica e psicologica del prof. De Sanctis. A Roma la Monaro pifulgqlGvisse per qua- b! rantaquattro giorni in due camere del i Pensionato della Clinica senza che illca l a l n o a ni e a y a o - fenomeno luminoso si ripetesse. Anna Giuseppina Monaco, figlia di un alcoolizzato, sposata, ebbe sedici gravidanze. Caduta due volte gravemente ammalata, la sua vita fu tutta di martirio e di miseria. Trattenuta in osservazione a Roma si stabilì nettamente che la Monaro era religiosa, dedita a pratiche esagerate, ma nello stesso tempo non facile alle emozioni, nè del tutto mistica, nè affatto psicopatica. Era stato detto che ìa lumino sematlfmrgnsità diventava più intensa nel periodo ; dei digiuni e ancora più manifesta du- 1rante le contrizioni quaresimali. La1™Monaro è una asmatica, ma, tolto que- dsto, fisicamente e psichicamente un'zsoggetto normale. | dRiferendosi ai fenomeni del 2 giugno \ s1933, la Monaro dice: «...Mentre dormivo ho inteso sul petto un peso cos'i grande che mi sembrava dì morire, ma non riuscivo a svegliarmi, e avevo un dolore al cuore e il peso era una cosa che non si può dire, come se fosse un quintale. Nel momento di svegliarmi devo aver gridato ed ho visto un chiarore grande, che non so da dove veniva e che non so precisare. Aperti gli occhi, non ho visto più nulla ». « Come mai — chiese il Clinico di Roma — non ho mai veduta la vostra luce mscalvpngvLa Monaro risponde: '< Sono cose chetadoti so... ma è meglio che i fenomeni'tdi luci non mi vengano più... sono I fflmp mdstufa ». La sorveglianza notturna continuò ! da parte dell'infermiera Prassel controttata in ore diverse dal prof. De An-1 gelis. Durò esattamente fino alle ore 5 del 2 giugno 1934. Alle ore 6,30 la Monaro accompagnata dall'infermiera, si recò alla Stazione per il viaggio di ritorno a Pirano. Il 27 Aprile un medico sacerdote si Jtrattenne con la Monaro da solo a soloiLò; nella stessa Clinica di Roma per qua- Igè ' ranta minuti. Si seppe così dal raccon- j Ci I to della stessa ammalata, che all'età di ; e : sette anni essa si trovava in una chiesa I LI di campagna con la madre, di notte, puando dalla finestra vide un sacerdo-1 ^" JJSS? l, vi■ wun Sacerdote diceva la Mes- I rsa che si interrompeva prima della Consacrazione. a te che celebrava & Messa. Ianni, nella chiesa di Pirano, | da visione e i , , , I simboli della Passione Dal 1914 al 1926, stando in chiesa, la Monaro aveva ogni volta la visione dei simboli della Passione. Dal 26 in poi vide, sempre durante la Messa, il Cuore di Gesù e da questo Cuore partivano i raggi. Il Sacerdote medico ebbe la stessa impressione già ricevuta dal Direttore della Clinica di Roma: l I ia buona fede della Monaro, il suo spi e rito docile, rinunciatario, animato dalle - più buone disposizioni. La donna si rac-1 comandava soltanto al Sacerdote di a farla tornare a Pirano col marito e con .li figli perchè non aveva che un solo deesiderio: la pace della sua famiglia. e - - fimtctasugvdmtrDurante il soggiorno del prof. Vitali nell'ospedale di Pirano, esattamente alle ore 22 e 35 (e si trovavano sulla soglia della stanza assieme al Vitali il prof. Saiz, il dott. Sambo, il dott. Parenzan, il dott. Contento, ed altri, mentre il dott. Protti era presente nella sala dove aveva disposto una macchina fotografica e un apparecchio cinema- tografico davanti al letto: d'improvvi- so, si manifestò un fascio luminoso bianco-azzurro a sinistra del torace ir- radiante il collo e il volto, tanto da ren- ! uder chiare le linee del viso, senza ombre, sul cuscino e sul muro vicino. Il fenomeno, durato un secondo, senza che l'osservatore al galvanometro avvertisse alcuna oscillazione dell'ago, fu preceduto da questa invocazione: x Gesù mio aiutatemi! ». BntfmmcL'esame della Monaro fu eseguito I snon appena la donna venne svegliata cdalla luce accesa: era piuttosto rossaìcin volto, con battito frequentissimo del j ai polso (140 al minuto) e "nessuna modi ' ficazìone sensibile. ! Indubbiamente la parte più imporrante della relazione del prof. Vitali è ; quella nella quale afferma di essersi i cautelato con tutti gli altri medici di fronte ad una eventuale impostura riportando la netta convinzione della eultà del fenomeno. Niente ricordava asjda'parte deìfa MÒna?orcheTotVsMaVer|Srelazione con stati ipnotici o metapsi- • ehici. jpRarissime sono le manifestazioni lu- ' Iminose (che non hanno niente a che|fare con i bagliori o le aureole descrit-1 te attorno ai medium in tc«»cc) ossei-'vate in persone normali, ma nel caso i dl Pirano, è detto nella prefazione alle ì Ricerche del Consiglio Nazionale — Z«itestimonianza di uno scienziato di va- lore scevro di presupposti, come il col-1lega prof. Fabio Vitali ci garantisce] che if /e»«o»ie,/o è realmente avvenuto. | Le indagini sc.»^ interrotte, ma „on sono finite e bisognerà risalire alle ragioni biologiche del fenomeno o vedere i rapporti tra i fenomeni luminosi da parte degli esseri viventi e la luce solare, e quali relazioni intercorrano fra il fenomeno stesso * 'i funzionalità del sistema nervoso, «robl^mi imponenti che dovranno esse'- affrontati da altri punti di vista. G. 0. G.

Luoghi citati: Roma, Venezia