Sforzo di persuasione a Varsavia dopo il rifiuto tedesco

Sforzo di persuasione a Varsavia dopo il rifiuto tedesco Il Patto orientale Sforzo di persuasione a Varsavia dopo il rifiuto tedesco Parigi, 11 notte. Il rifiuto della Germania di aderire al Patto orientale non ha eccessivamente sorpreso il governo francese- il quale da un pezzo prevedeva che le tergiversazioni di Hitler avrebbero avuto questa conclusione nonostante le sue recenti e reiterate affermazioni di voler trovare con la Francia un terreno d'intesa. Quello però che ha urtato questi circoli è il fatto che, contrariamente agli accordi presi a Ginevra, la risposta negativa del Reich sia stata resa subito di pubblica ragione invece di essere tenuta provvisoriamente segreta. L'impressione dominante è che Berlino, dando la massima pubblicità alla propria decisione, abbia voluto influire sulla decisione polacca fin qui tenuta in sospeso in attesa di vedere quello che avrebbe fatto la Germania e quali reazioni deriverebbero dal suo gesto. Le preoccupazioni più vive di Parigi sono infatti in questo momento concentrate sull'incognita dell'atteggiamento di Varsavia. Il Tempa, nella speranza di dissuadere Beck dal seguire l'esempio tedesco, scrive che il Patto orientale si farà in ogni modo e che di fronte a tale certezza sarebbe un grave errore da parte della Polonia astenersi dal parteciparvi. « La dissidenza della Germania, scrive l'organo ufficioso, non compromette per nulla la realizzazione del progetto di Patto orientale che, anche se limitato alla Polonia, alla Russia, alla CecoSlovacchia e ai Paesi baltici conserverà tutta la sua importanza come accordo di stabilizzazione per l'est europeo. Basterà stipulare che quel patto rimane aperto all'adesione del Reich quando questo comp.enderà il suo interesse a sottoscriverlo. Il rifiuto di Berlino non impedisce dunque di continuare a cercare la soluzione del problema col patto preso in considerazione e la cui conclusione dipende ora unicamente dalla Polonia. Il governo di Varsavia dovrà assumere a sua volta le proprie responsabilità ed è da augurarsi che lo faccia con piena coscienza della gravità del momento attuale. Se contro ogni attesa la Polonia si lasciasse trascinare a non partecipare al Patto orientale di assistenza scambievole si esporrebbe a un severo giudizio dell'opinione internazionale la quale sarebbe indotta, a torto o a ragione, a discernere in questo atteggiamento la preoccupazione di subordinare la politica estera polacca alla preoccupazione di non ostacolare per nulla la manovra tedesca e che non comprenderebbe forse il rifiuto di dare delle assicurazioni di buon vicinato e di sicurezza alla Ceco-Slovacchia e ai Paesi baltici. Varsavia correrebbe in tal modo il rischio agli occhi dei partigiani di una organizzazione duratura della pace di condividere le responsabilità di Berlino e di vedere improntata la sua politica a quell'ambiguità che spiega i sospetti che si hanno nei riguardi del Reich. « Fortunatamente — conclude il « Temps » — nulla finora autorizza a pensare che tali siano le disposizioni della Polonia, poiché, anche indipendentemente dalla necessità di mantenere una pratica leale dell'intesa francopolacca, abbiamo la convinzione che i dirigenti polacchi hanno un senso troppo acuto e un sentimento troppo netto di quello che impongono gl'interessi vitali del loro paese per commettere un errore di tattica che sarebbe un errore contro l'Europa e contro la stessa Polonia ». La IAberté constata che la nota tedesca ha vivamente sorpreso gli ambienti politici non solo a Parigi ma a Ginevra. Tuttavia, traendo argomento dall'adesione data dalla Polonia all'ammissione della Russia nella Lega delle Nazioni, manifesta la speranza che il colonnello Beck non vorrà prendere nella questione del Patto orientale una posizione intransigente. Una nota Havas datata da Ginevra prospetta ripe-tesi che il governo di Berlino, scegliendo proprio la giornata di ieri per comunicare alle Cancellerie la propria nota di rifiuto, abbia voluto sopra tutto fare un tentativo per silurare l'ammissione della Russia all'aeropago ginevrino turbando al momento buono l'esito di negoziati che nessuno ignora quanto siano stati difficili. Notiamo comunque che il comunicato dell'agenzia ufficiosa francese non contiene attacchi contro il Reich; al contrario termina dicendo che il documento tedesco « sarà studiatola Parigi con la massima attenzione e che se si constaterà che esso riserva la minima possibilità di accordo, tale possibilità verrà messa a profitto per ricercare una formula di patto suscettibile di fare entrare la Germania nella via della collaborazione internazionale ». C. P. ddlcaiisFponndrgdnsladsèssilslufpptdanpdmcndsalncriznscpctfldieUldnlmlLp

Persone citate: Beck, Hitler