Atmosfera migliorata

Atmosfera migliorata ITALIA E FRANCIA Atmosfera migliorata Parigi, 8 notte. Il discorso di Mussolini all'inaugurazione della Fiera di Bari continua a trovare eco nella stampa francese. La Journée Industriélle scrive che è ormai una simpatica tradizione delle grandi Fiere della penisola quella di servire a promuovere incontri franco-italiani, ma che l'importanza della manifestazione di Bari è stata accresciuta dal discorso in cui il Duce seppe stigmatizzare in nome di trenta secoli di storia le dottrine care ai barbari. « A dispetto del favore incontrato in Italia dall'avvento del regime hitleriano — osserva l'importante organo delle sfere produttrici francesi —, il 30 giugno e il 25 luglio 1934 hanno finito per allontanare italiani e tedeschi. Le fantasie monetarie e commerciali di Schacht sono state duramente punite a Roma. Ormai tutti i pagamenti di merci tedesche importate in Italia dovranno venire effettuati in marchi cosa che farà perdere al Reich il beneficio della eccedenza di divise che gli fruttava la sua bilancia commerciale favorevole con l'Italia. Tocca alla Francia comprendere che l'ora è opportuna per eliminare dal campo delle relazioni franco-italiane diversi punti causa di malessere. H viaggio di Barthou a Roma, che è apparso logico corollario di quelli che il nostro Ministro degli Esteri fece già nelle Capitali orientali e a Londra é previsto per l'ottobre. Di qui ad allora, tanto a Roma che a Ginevra, un buon lavoro preparatorio potrà essere svolto. Bisogna augurare fortuna ad uno sforzo di riavvicinamento atto a favorire non soltanto i problemi strettamente franco italiani, ma molti altri problemi europei a cominciare dai più ingombranti ». Sulla République, Pierre Dominique, riferendosi anch'egli, come ieri il Temps e altri giornali, al passo del discorso di Bari relativo alla civiltà mediterranea, rileva che, a differenza di Hitler, Mussolini dà prova di tolleranza ideologica non rivendicando all'Italia fascista il primato spirituale, e che questa tolleranza è una ragione di più perchè Italia e Francia si diano la mano senza pretendere nè l'una nè l'altra di sopraffarsi. Interessanti riflessi di questa migliore piega della situazione francoitaliana giungono qui anche da Ginevra, donde una nota Havas, pure esortando il pubblico a non accoglie re con troppa fretta le voci d'accordo troppo presto messe in circolazione, osserva: « All'attivo di una intesa fra i due popoli bisogna portare anzitutto un mi glioramento considerevole nell'atmosfe ra che presiede ai loro rapporti. Si de ve pure sottolineare la loro azione comune in favore dell'entrata dell'Unione Sovietica nella Società delle Nazioni e l'approvazione italiana data al Patto orientale. « Alla stessa guisa nella protezione internazionale dell'indipendenza dell'Austria e nella questione concernente l'organizzazione economica del bacino danubiano, un riavvicinamento sensibile dei punti di vista ha potuto mani restarsi. Per contro bisogna constatare che di fronte al problema sollevato dal riarmamento della Germania non esi stono segni sufficienti di un riavvicinamento effettivo delle concezioni francese e italiana. Il Governo di Pa rigi rimane fedele alla posizione as sunta nella sua nota del 17 aprile scorso, e cioè si rifiuta di legalizzare il riarmamento tedesco realizzato in dispregio ai Trattati. Il Governo fascista rimane da parte sua assolutamente fedele al suo memorandum del 4 gennaio reclamante un aumento delle forze germaniche contro il mantenimento al loro attuale livello degli armamenti delle Potenze non disarmate dai Trattati? Tale è la questione che sembra porsi ancora in questo momento. D'altro canto all'infuori di questo problema generale, due questioni particolari sono in via di esame. Da una parte il tracciato della frontiera ovest della Libia, la frontiera est essendo stata fissata dal recente accordo anglo-italiano; d'altra parte lo Statuto degli italiani in Tunisia. I negoziati relativi a questi problemi sono forse sulla buona via, ma nulla indica che abbiano già approdato ». Anche da Praga i corrispondenti parigini mandano ai loro giornali impressioni sostanzialmente ottimistiche sulle prospettive esistenti per un riavvicinamento tra Francia c Italia. Il Temps scrive per esempio che sul principio di una stretta collaborazione tra l'Italia e la Piccoli Intesa nell'Europa centrale non si fa a Praga nessuna specie di obbiezioni. Sulle modalità e sulle condizioni preliminari di un'azione concertata si mostra un maggiore riserbo, ma non senza aspettare con fiducia i risultati delle conversazioni che avranno luogo a Ginevra con Benes, e a Roma con Titulescu e Barthou. Non si dissimula però che è fra Belgrado e Roma che esistono le maggiori difficoltà da vincersi, la Cecoslovacchia non avendo con l'Italia nessun ^oggetto di dissidio diretto. E' per tale motivo che la Cecoslovacchia sarebbe fermamente decisa a fare del suo meglio per concorrere dissipare le diffidenze che sussistono fra i due Stati adriatici. Circa il problema navale franco¬ italiano, il collaboratore navale del Journal dea Débats commenta lungamente la decisione presa dal Ministro Pietri di adibire alla seconda squadra, quella dell'Atlantico e del Mare del Nord, le due più recenti corazzate francesi, la Provence e la Bretagne, contestando che tale provvedimento sia da interpretare con il fatto che i migliorati rapporti franco-italiani permettono alla Francia di indebolire la propria squadra del Mediterraneo, per portare il grosso del proprio sforzo contro la Germania. Secondo l'organo moderato, tale interpretazione non sarebbe esatta.« E1 vero — scrive — che lo stato delle conversazioni diplomatiche con Roma permette di prendere in considerazione la possibilità di un accordo generale ed è anche vero che la Francia deve preoccuparsi della prossima entrata in servizio degli incrociatori tedeschi da diecimila tonnellate. Ma lo Stato Maggiore' della Marina francese non ha mai inteso rinunciare alla propria situazione in Mediterraneo. Tutto quello che si può dire a spiegazione dei provvedimento adottato e che esso è giustificato da motivi tecnici. Anzitutto in Mediterraneo la Francia ha attualmente la Divisione-scuola con tre corazzate del tipo della Paris, mentre l'Italia non ha per il momento nessuna corazzata armata e le due navi da 35 mila tonnellate non sono ancora impostate. Di guisa che la superiorità francese è assicurata. In secondo luogo 11 porto di Tolone è, per il momento, congestionato mentre quelli di Brest e di Cherbourg mancano di lavoro. Ma questa ripartizione della flotta in tempo di pace — conclude il Journal des Débats — non pregiudica in nulla nè gli spostamenti effettuabili in tempo di guerra nè i piani di mobilitazione che possoon variare secondo le circostanze ».

Persone citate: Benes, Duce, Francia Atmosfera, Hitler, Mussolini, Pierre Dominique, Pietri, Schacht