Un problema turistico: Alassio

Un problema turistico: Alassio BILANCI PI FINE STAGIONE Un problema turistico: Alassio ALASSIO, settembre. E' a fine di stagione che si possono tirare le somme di alcuni problemi turistici. E il turismo costituisce in Italia, paese superlativamente favorito dal clima e dalle bellezze naturali, uno dei problemi più importanti. Non invano il Governo fascista, potenziatore delle risorse economiche della Nazione, ha impresso al turismo una fisionomia nuova e un nuovo impulso. Rilievi francesi Anche in questi giorni un giornale francese metteva in rilievo la intensa, proficua reclame che nelle capitali europee svolge l'Italia in favore delle proprie bellezze turistiche. Oltre all' apporto economico, l'afflusso dei forestieri che entrano ogni anno e in ogni stagione, con ritmo sempre crescente, in Italia, si risolve in una grande propaganda di civiltà che le impressioni della Nazione rinnovata compiono automaticamente sullo spirito dei viaggiatori stranieri. In questo senso, un valore anche più delicatamente interessante acquistano le zone turistiche di frontiera, dalla cui attrezzatura più o meno efficace dipendono i fattori attrattivi dello straniero in Italia. La posizione, ad esempio, della nostra Riviera di Ponente assume un significato sintomatico. Essa è finitima della Costa Azzurra, nella quale da un cinquantennio la politica turistica francese, attraverso i « Syndicats d'initiative » profonde danaro e attua attrizióni d'ogni genere, anche là dove la natura sembra aver meno favorito la Nazione vicina. Il confronto tra le due zone turistiche, italiana e francese, diventa quindi immediato; mette ogni gior no violentemente in luce, sia da una parte che dall'altra, i problemi più urgenti, intesi a richiamare il forestiere. L'Italia ha magnificamente lavorato in questi anni : ha scavato e levigato, tra mare e rocce, il gioiello stradale della Via Aurelia, ha profuso aiuole e fiori ; ha migliorato e abbellito il paesaggio. Due direttive A dir vero l'Italia nuova, in queste attuazioni, non è partita dal punto di vista, caro ai francesi: quello cioè di richiamare la mondanità gaudente e rumorosa. Con sanità di principii sociali ha cercato di attrarre, verso le spiaggie e le cure marine, coloro che, per scarsi mezzi di fortuna, non avevano mai fruito prima dei benefici solari e idrici di que sto Eden italiano. E' noto, fra le tante iniziative, il grandioso succes so dei treni popolari. Le spiagge si sono così gremite di lavoratori e soprattutto di bimbi. E, per lo straniero che passa in auto o in trenoè veramente e particolarmente festoso e commovente lo spettacolo quotidiano offerto da centinaia di bimbi, che agitano le braccia e i fazzoletti, salutando i treni in corsa. Questa spontanea parata, queste scene di rinascita della razza, nell'inquadratura netta e sicura della disciplina cui tutto il Paese obbedisce, danno inoltre ai forestieri un senso di serenità e di tranquillità. Essi sono sicuri di non navigare nell'incerto, di non cadere negli agguati dei tagliaborse e degli apaches balneari, e netempo stesso trovano prezzi più mitinettamente fissati, che non lasciano equivoci di pourboires onerosi, e permettono al turista di preventivare tranquillamente, senza la prospettiva di disinganni futuri. La prova di quanto asserisco stanel fatto che anche numerosi francesi — come rivelano le recenti statistiche — oltre l'annuale tributo d'inglesi, di svizzeri e di tedeschihanno cominciato dallo scorso anno a passare le loro ferie estive nella Riviera di Ponente. Questioni urgenti Senonchè questi stessi rilievi vengono anche a mettere in fuoco problemi successivi. Bisogna essere sinceri. Urge ora portare l'attrezzatura turistica della Riviera di Ponente a un grado di maggiore efficienza, senza per questo cadere nella megalomania snobistica. Alassio diventa, a questo proposito, il punto più vivo di questa squisita politica turistico-balnearia. Per riconoscimento dei nostri stessi vicini, il golfo di Alassio è il più ampio, il più sabbioso, il più pittoresco non soltanto di tutta la nostra Riviera, ma della Costa Azzurra. Non per nulla gli Inglesi, che non sono osservatori banali, vi hanno accentrato dal '90 in poi, tutta una loro colonia, che, specialmente d'inverno, dà ad Alassio un carattere spiccatamente esotico. E si può dire che agli Inglesi, e specialmente a una chiara prosapia britannica, gli Hambury, sdebba la prima messa in fuoco e in valore della « Perla di Ponente ». Molto più tardi, in Regime fascista, un illuminato Podestà di Alas- a a o o i , a e i , e ; i l i, o e sio, Santino Durante, diede un nuovo vigoroso impulso all'attrezzatura turistica della città, così che Alassio conobbe un periodo di vera fioritura e di straordinaria affluenza. Senonchè, per carenza di finanziamenti adeguati, il piano regolatore di Alassio rimase incompiuto. E rimase soprattutto incompiuta la risoluzione del problema edilizio della spiaggia. L'Ente Turistico, presieduto dal Comandante marchese Bernucci, ha cercato recentemente di proseguire, con una buona volontà confinante spesso con l'abnegazione e con innegabile buon gusto, quest'opera di rinnovamento, abbozzando, ad esempio, una passeggiata lungo l'arco della spiaggia, migliorando e abbellendo, alberando e infiorando. Ma le risorse finanziarie dell'Ente sono così limitate, che, anche col massimo buon volere e con intelligenza dei maggiori problemi, l'opera non può rimanere che frammentaria, accontentandosi di lavori di mosaico e di tocchi pittoreschi. Le case dei pescatori Ora bisogna essere franchi. Occorrono un esame e un impulso dal lempAmsasapgtcinzcdi Fgctggsi gl'alto. Il problema più importante, | Squello del fronte-mare, ha un'ur- cgenza, che non è soltanto turistica. FGli edifici del fronte-mare sono po- cvere bicocche di pescatori, nei cui tvmdlarlpdhcnGntinterni sarebbe desiderabile che l'oc chio degli stranieri non si addentras se troppo... Mentre il Duce persegue (ne sono prova i formidabili rinnovamenti edilizi di questi ultimi anni e non ultimi quelli per le case dei contadini) un piano netto, terso, luminoso per ridare all'Italia una fisionomia nuova, anche dal punto di vista edilizio e architettonico; mentre Egli miracolosamente crea o progetta città in cui tutto odora di materiale vergine e di calce fresca (Sabaudia, Littoria, Pontinia, ecc.); mentre Egli tende ogni giorno più a dare al popolo che lavora e produce abitazioni degne, focolari propri; le case dei pescatori d'Alassio e le costruzioni che si raggrumano e si incrostano intorno ad esse offrono uno spettacolo che è precisamente la negazione di queste direttive. Bisogna jiare ad Alassio il suo bianco arco marino; renderla veramente degna del suo nome e della sua tradizione turistica. Non c'è bisogno, a questo scopo, di erigere mastodontici scatoloni o architetture stravaganti. I motivi stessi delle casette ligu- iPGri, possono tornire alle nuove co- pstruzioni — se opportunamente con- ! cfrollate da chi sia fornito di vero ' psenso costruttivo ed artistico — una I linea originale che non distrues-a vmafnobiìH il pkesaggio tradfzionlfe ! Perchè, ad esempio (mentre i Francesi, da Cannes sino a Saint Tropez, hanno dato a tutte le costruzioni una intonazione quasi unica, ispirantesi a determinati stili e intonata, con le sue tinte d'ocra, al purpureo risalto delle rupi e alle sabbie vermiglie) la Riviera di Ponente non valorizzerebbe lo stile della casa ligure, semplice e tuttavia originale, con la sua scaletta esterna, rampante verso la porta d'ingresso ? Un porto Un altro, fra i tanti problemi, che potrebbero contribuire a tonificare il ritmo turistico d'Alassio, risolvendosi anche in un notevole apporto economico, sarebbe quello d'un porto o porticciuolo per le imbarcazioni leggere e sportive. E' noto che, per i panfili (yachts), i cutters, i motoscafi, la Francia ha messo in effi ; | a j cienza e, in certe zone, ha addirit- nao i, o a nnafia r imo n saoà nna si n - tura creato porti di questo genere In questi giorni mi è capitato appunto di vedere da Saint Tropez a Saint Raphael, da Cannes a Montecarlo e a Meritorie, le rade affollate di queste imbarcazioni di piacere, che riversano una folla speciale e specialmente danarosa nei centri turistici francesi, — Sarei molto lieto — mi ha detto il padrone d'uno di questi panfili — di ancorarmi in un porto della Riviera di Ponente, ma, eccezion fatta per San Remo, che d'altronde ha una scarsa disponibilità di spazio, i porti non ci sono... Bisogna arri-1 vare fino a Portofino, per trovare un arifugio adatto! E del parere di questo turista sono molti altri che praticano lo sport della vela. Questo problema coinciderebbe anche, ad Alassio; col rifacimento (per non dire la ricostruzione exhnisj del piccolo molo distrutto da una recente mareggiata. Insieme a questi problemi a grandi linee, parecchi altri sono vivi: ;— quello alberghiero, quello della viabilità e delle comunicazioni interne, tra un estremo e l'altro della spiaggia ecc. E, insieme a quest'opera di risanamento edilizio e turistico occorrerebbe — come recenti casi ammoniscono — usare con accortezza anche il filtro morale ; operare in senso se- ettivo, vagliare anche più profondamente gli ambienti e il pubblico d'imortazione, per dare alla clientela di Alassio, costituita soprattutto di famiglie, il senso assoluto d'un'atmofera chiara, come è chiaro il cielo lassino. Queste constatazioni vanno mese in luce a tempo, cioè mentre si è ncora in tempo. Attendere troppo otrebbe essere troppo tardi. Quel giorno la decadenza di Alassio porebbe già delinearsi. E in questo aso non si tratterebbe soltanto d'un nterrogativo turistico, lasciato sena risposta; ma di un problema più omplesso, lasciato senza soluzione. C. M. PANORAMA PONENTE

Persone citate: Alas, Bernucci, Duce, Ponente, Santino Durante