Bonny continua il suo gioco dinanzi al giudice

Bonny continua il suo gioco dinanzi al giudice IL MISTERO PRINCE Bonny continua il suo gioco dinanzi al giudice Parigi, 1 notte. IDue importanti notizie hanno dato un I carattere drammatico alla giornata | odierna nei riguardi dell'istruttoria sul-! la fine tragica del Consigliere Prince. | La prima è stata l'arrivo inatteso a Digione dell'ispettore principale Bon- 1 ny; l'altra una dichiarazione dell'avv generale Durand, amico intimo del defunto Consigliere. L'ispettore Bonny della Sicurezza Generale, che fu il principale artefice dell'incriminazione e del l'arresto dei tre «marsigliesi» Car-; bone, Spirito e barone De Lussatz, era stato citato come testimone dal giudice istruttore Rabut. L'audizione cominciò con una conversazione preliminare nel corso della quale Bonny ricordò al giudice la querela per diffamazione da lui sporta contro un giornale parigino (l'ebdomadario GringoveJ aggiungendo che egli riservava la primizia di certe dichiarazioni al Tribunale Correzionale della Senna innanzi al quale dovrà avvenire il processo nel prossimo ottobre. Poi si è parlato dei tre «marsigliesi», attualmente liberi ma tuttora incolpati, e di Jo-la-terreur. Dopo di che il giudice Rabut ha rivolto al teste questa domanda: Vi prego di volermi comunicare ,le condizioni nelle quali voi siete stato 'indotto a portare i vostri sospetti su-1gh incolpati Carbone, Spinto e De Lus- satz e a redigere il rapporto informa-1tivo in data_27 marzo scorso in seguito al quale ho preso la decisione di incolpare quei tre individui e di emettere contro di essi un mandato di cattura. Lungamente il teste Bonny si è sforzato di far conoscere al giudice Rabut le ragioni che egli aveva avuto di credere alla colpabilità dei tre « marsigliesi ». Il giudice ha infine avuto un accenno al rapporto Guillaume. E' noto che il commissario della polizia giudiziaria non si è mostrato molto tenero per le informazioni raccolte da Bonny relativamente all'esistenza dell'associazione di malfattori o della « mafia », per adoperare la parola di cui si servì in passato Sarraut. Inoltre, il commissario Guillaume credette di poter ritenere che Bonny aveva finito per ammettere egli | pure la incertezza delle sue prime in- ; formazioni al riguardo. Bonny ha prò-1tentato davanti al giudice Rabut contro jquesta allegazione, mantenendo in gran1 parte la sua primitiva opinione. Per riassumere la situazione, il giudice Ra- ; but chiese allora al testimone: — Scommettereste la testa che Car-! bone, Spirito e il barone de Lussatz sono gli assassini del consigliere Prince? No — rispose Bonny. | — Scommettereste la testa che essinon lo «inno ? iio sono. — No- !E' dunque lo statu quo con tutte le jsue incertezze e tutto il suo mistero, Per ciò, il giudice Rabut ha potuto!dichiarare ai giornalisti, finito 1 inter- jrogatorio, che non vi era, almeno per il momento, nulla di mutato e che sino a nuovo ordine i tre marsigliesi rimangono incolpati. Da parte sua l'avvocato generale Durand amico intimo del Consigliere Prince, tornato ieri sera a Digione dalle vacanze, ha ancora una volta smentitorecisamente di essere a conoscenza di segreti che, se fossero stati in suo pos-sesso, avrebbe reso di pubblica ragione Sja per dovere della sua coscienza di Iuomo e di magistrato, sia per solle- > ■- -• ----"•«•--»'-• vare la coscienza dei suoi concittadini. :Egli ha aggiunto: '< Dirò tutto quello che so davanti a ichicchessia. Mi convochi pure la Com- !missione parlamentare d'inchiesta! Par-:lerò. Non temo nulla nè alcuno ». Non si sa quando il giudice potràudire l'avvocato generale. Intanto oggi avrebbe dovuto discu-tersi in Tribunale correzionale il processo contro Giovanni Danière, imputato di oltraggio al magistrato per avere fornito, con una lettera a firma D. D. del 23 febbraio, informazioni inventate di sana pianta sugli assassini di Prince. Apertasi l'udienza e risultato che le citazioni dei testimoni non erano state spedite il Presidente dovette rinviare il processo di due settimane.

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