Selvaggia aggressione ad un treno

Selvaggia aggressione ad un trenoLE GESTA DEI BANDITI MANCESI Selvaggia aggressione ad un treno Venti morti dei quali diciotto giapponesi Sciangai, 31 notte. Un atto di banditismo che supera in gravità tutti quelli precedenti viene oggi segnalato dalla Manciuria. I soliti banditi cinesi hanno provocato il deragliamento del direttissimo notturno Harbin-Hsin King (già CiangCìung ed ora capitale del Manciukuò) con lo svitare le rotaie in un punto della linea a circa quaranta chilometri da Harbin. Il treno, giungendo a grande velocità, usci dai binari, la locomotiva si rovesciò da un lato sbarrando la strada ai vagoni, quattro dei quali entrarono uno dentro l'altro. 1 banditi, che erano imboscati ai lati della linea, appena udì rono il fracasso prodotto dall'urto ele urla dei passeggeri feriti, comin-ciarono a far fuoco sul convoglio ac- crescendo così il panico generale, Battaglia furibonda La scorta armata di soldati giapponesi che viaggiava sull'ultima vettura dell'espresso, rispose alle fucilate degli aggressori che poterono essere tenuti in iscacco per due ore durante le quali i passeggeri rimasti incolumi cercarono di soccorrete., i loro compagni sepolti sotto i rottami delle vetture sconquassate. I passeggeri, armati di rivoltella, spalleggiavano il piccolo reparto di soldati che lottava per la difesa del treno; ma alla fine % banditi, in numero preponderante, ebbero ragione dell'esiguo numero di difensori alcuni dei quali erano stati uccisi dai proiettili. Due vetture di prima e seconda classe furono conquistate dai banditi mentre solo nell'ultima la scorta militare e alcuni passeggeri riuscivano a mantenersi nelle loro posizioni. I banditi invasero i vagoni con le rivoltelle spianate freddando senza esitazione quei viaggiatori che accennavano a opporre resistenza. Poi si impadronirono di tutti gli oggetti di valore che poterono trovare, strapparono gli orecchini ad alcune donne lacerando loro le orecchie, tolsero scarpe e vestiti ai cadaveri, vuotarono le valigie facendo la scelta di ciò che rappresentava per essi qualche valore, e non lasciarono ai viaggiatori se non ciò che non furono in grado di portar seco. Compiuta l'opera di saccheggio, i banditi si ritirarono in buon ordine, sparando di tanto in tanto delle fucilate ammonitrici e scomparvero nel folto della foresta che copre la regione. A Hsin King si è saputo ben presto che qualche cosa di grave era accaduto al treno espresso, giacché una dopo l'altra le stazioncine della linea segnalavano il misterioso ritardo tanto da Hsin King come da Harbin partivano treni officina accompagnati da scorie militari e da sanitari Sul posto dell'aggressione furono trovati più di venti morti, diciotto dei quali sono giapponesi, e fra gli altri tre professori dell'Università di Tokio. I feriti sono circa un ceìitinaio. Parecchi sono così gravi che le loro ore sono probabilmente contate. Si è appreso poi, ciò che nella confusione non era stato osservato dai piti, che i banditi hanno trascinato seco alcuni prigionieri, evidentemente allo scopo di farsi pagare forti somme per la loro liberazione. Sei di questi prigionieri sono giapponesi, uno è il danese Johanssen, rappresentante della Casa Metro Goldwyn per l'Estremo Oriente; un altro è certo Lury, rappresentante per la Manciuria della stessa Casa. Si trovava sul treno anche un terzo impiegato della Metro Goldwyn, l'americano Russel, ma egli, quando comr prese le intenzioni dei banditi, si barricò in uno scompartimento del treno e riuscì a opporre resistenza ai tentativi degli assalitori di aprire la porta finché questi si decisero a sgombrare il luogo delle loro gesta in fretta, per il timore di un prossimo arrivo di truppe di rinforzo. L'opera di soccorso ai feriti e la ricerca dei cadaveri nei rottami delle vetture del treno deviato si svolsero tra infinite difficoltà in quanto che una pioggia dirotta aveva inzuppato il terreno ai lati della linea trasformandolo in una palude. Panico fra I funzionari sovietici La notizia dei rapimenti ha prodotto molta impressione nella capi' tale del Manciukuò poiché si ha la convinzione che si tratti stavolta di banditi i quali non esilerebbero un istante a disfarsi dei lóro prigionieri se ritenessero che il tenerli è pericoloso o se si coìivincessero dell'impossibilità di ricavare denaro per la la liberazione dei disgraziati. Ma se le autorità mancesi e giapponesi non sono tranquille in considerazione del fatto che alcuni dei rapiti sono cittadini esteri, l'aggressione della notte scorsa ha seminafq un vero panico fra i funzionari sovietici della ferrovia orientale cinese. E.' noto infatti che proprio in questi giorni 150 dei loro compagni sono stati arrestati e che fra le accuse che le autorità mancesi e giapponesi muovono loro vi è quella di essersi accordati coi banditi cinesi per dar l'assalto al treno. Molti funzionari sovietici già negli ultimi giorni avevano cominciato a disertare i loro posti, essendosi convinti che, prima o dopo, sarebbero stati arrestati essi pure. L'aggressione attuale ha reso più profondo questo timore. Insomma, in una maniera o nell'altra, il banditismo cinese serve alla politica giapponese prima cól fornirle un pretesto di accusare i russi e poi col determinare la fuga dei russi dai loro posti per paura delle conseguenze di quelle accuse in un paese dove le sentenze di tribunali possono essere decise anche dal Ministro degli Esteri. C.

Persone citate: Battaglia

Luoghi citati: Estremo Oriente, Hsin King, Manciuria, Sciangai