Il sicuro ascendere nella Nazione nel discorso della Corona

Il sicuro ascendere nella Nazione nel discorso della Corona LA SOLENNE SEDUTA INAUGURALE DELLA XXIX LEGISLATURA Il sicuro ascendere nella Nazione nel discorso della Corona "Il Fbpolo italiano - unito e compatto attorno allo scudo della mia Casa e al romano Littorio - merita ed avrà un sempre più grande destino,, ROMA, 28 notte. Ecco il discorso pronunciato stamane dal Re dinanzi ai due rami del Parlamento per l'apertura della XXIX Legislatura: Signori Senatori, Signori Deputati, Il 20 aprile 1929 Anno VII, inaugurando la 28.a Legislatura, affermavo che « nelle società moderne hi sfera di azione dello Stato no.n può più rimanere ai margini della vita sociale ». Questa trasformazione del concetto e della struttura dello Stato aveva già avuto in Italia un primo periodo di sviluppo che data dalla legge 3 aprile 1926, concernente la disciplina colletiva dei rapporti di lavoro e dalla successiva Carta del Lavoro del 1927. dgnerefiuteTfinaslistasmm\pc\qIn questo campo l'Italia può ndirsi antesignana, poiché non Inaspettò la crisi mondiale, scop-\z. . -..« . _ iliOfl T-piata nell'autunno del 1929, per iniziare, attraverso l'azione dello Stato, il disciplinamento delle forze dell'economia. Sotto il pungolo acuto della crisi molti Stati hanno seguito l'esempio dell'Italia, sia pure con strumenti diversi. Appare anche evidente che questi compiti nuovi non possono non condurre a trasformazioni nell'ordine costituzioiwle, trasformazioni che il Popolo Italiano ha dimostrato à% accettare attraverso l'imponente plebiscito del giorno 25 marzo. La politica estera del mio Governo si è svòlta e si svolgerà neifj prossimi anni secondo le direttrici che rappresentano il dato storico, geografico, spirituale della Nazione italiana. Politica di tutela degli interessi morali e ma¬ ledzrtadpftgsovgV\ngsqdateriali dell'Italia, interessi che si\mdilatano in maggiori o minori prò-hporzioni a tutti i paesi del mondo, e politica di collaborazione pacifica, schietta e concreta con tutti i popoli, particolarmente coi vicini e con quelli sui quali è basato lo sviluppo e il futuro della civiltà occidentale. L'Italia Ita dato e darà la sua. opera per tentare di risolvere alcuni dei più urgenti problemi diordine europeo e mondiale. E' con propositi di collaborazione generale che l'Italia intende sviluppare una sistematica attività nelle sue Colonie, completamente pacificate e verso le quali già si dirigono — per attivarne il progresso economico e demografico — sempre più numerose masse di italiani. Nella politica interna il trinomio, autorità ordine giustizia, è norma fondamentale dal centro alla periferìa. L'ordine non è stato e non.saxà turbato, non già o non soltanto perchè garantito dalle forze politiche e militari di cid il Regime dispone, ma perchè l'ordine pubblico è diventato ordine morale, cioè atto di adesione allo Stato attraverso l'abito singolo e collettivo di una disciplina sempre più consapevole. Così la concordia e l'intesa tra autorità civili e religiose si è rafforzata, come recenti grandi celebrazioni hanno dimostrato. La Conciliazione rimane un elemento essenziale nella storia italiana. L'amministrazione della Giustizia deve sempre più adeguarsi, nelle sue procedure, alle necessità dei tempi moderni. Il codice penale e il codice di procedura penale hanno superato felicemente il collaudo. Nei prossimi anni saranno promulgati gli altri codici in corso di elaborazione, di modo che, prima del 1940, tutta la codificazione sarà completa. E' con particolare compiacimento che constato la diminuzione progressiva e accentuata delle forme più gravi della delinquenza comune. Ciò è dovuto non soltanto al rigore delle leggi, ma all'educazione del Popolo attraverso il Partito Nazionale Fascista e le sue organi* zazioni, e sopra tutto attraverso le formazioni giovanili del Regime, altamente benemerite dell'avvenire del Popolo Italiano. I maggiori problemi concernenti l'educazione della gioventù, nei diversi ordini di scuole, sono stati risolti con una serie di leggi e sdtmln»aQmptcvdslmucil di riforme. Ora si tratta di se-\ guirne e migliorarne l'applicazione. L'analfabetismo va scomparendo e in molte parli d'Italia è\ finito. Ma l'istruzione non è che un elemento della più vasta e in- j tegrale educazione dell'Italiano. ! Tale educazione deve essere anche fisica, onde preparare italiani sa-1 ni e gagliardi, capaci dì reggere a tutte le prove. Nessuno deve stupirsi se materie di ordine militare fanno parte dei programmi scolastici, dai medi agli universitari. Intenti alla vasta opera di ricostruzione interna, Noi sinceramente e ardentemente desideriamo per l'Italia e per l'Europa ili \più lungo periodo possibile di pace. Ma la garanzia massima di \questa pace è nell'efficienza delle] nostre forze armate. Il mio Gover Ino curerà di aumentare e perfe-ì \zionare questa efficienza, la qua-\ T- ~— J ' • T.l* fj le riposa su questi capisaldi : qua-, dri, materiale, unità dì prepara-, zìone, il tutto vivificato dallo spi- j rito e dalla testimonianza immortale della nostra Vittoria. I qua-\ dri debbono avere una solida preparazione dal punto di vista professionale e devono essere anima- \ ti dal fervore che è proprio della,gioventù e di questo tempo fasci- \sta. La loro missione è facilitata oggi dallo stato d'animo delle nuo ve leve che giungono alle caserme gin allenate agli esercizi da quelVedueazione fisica e da quell'ago\nismo sportivo destinato a migliorare la razza. I materiali di guerra devono essere rinnovati e aggiornati nella qualità e nelle dotazioni. L'unità dipreparazione di/comando e al\azilieè uno dei canoni fonda--^\metttaK ai u fl mio GoverHO\hatenuto e t&rà fed ^chè . in e o è o o senza questa unità, il rendimentoldelle Forze Armate non è perfet- to. Il mio Gover mezzi necessari le necessità della nanza. Un arando nrnfnndn lavnrn Hiun granac, piofondo lavoro di» taaimnento e di assestamento haavuto luogo in questo campo. Qualche sintomo di un miglioramento generale della situazione si può intravvedere. I molti e ìmportanti provvedimenti legislativiche lo hanno operato, furono da voi discussi e approvati. Il proble deve spese. All'equilibrio del bilancio sono legate le sorti della pubblica e del-ma che esige una soluzione senza ulteriori ritardi, e pur tenendo conto di tutti gli elementi deM si-inazione, è quellodelBUancw che3 sanare il deficit ristabilendo l'equilibrio fra le entrate e le , }a privata finanza, la, quale si ba \sa e non può che basarsi sulla fedeità al tallone oro. L'imponente operazione di conversione del Consolidato — cosi felicementeattuatasi nello scorso febbraio —rappresenta un forte passo verso il riassetto del bilancio dello Stato. L'adempimento di questa esigenza è indispensabile anche per l'economia della Nazione, econo-\™™ ohe troverà fra non molto m-^ajorma organica c^^^ \timone e il funzionamento dem Corporazioni. l 11 problema dei lavori pulHHici, delle comunicaziom ferroviarie,arale; la riorganizzazione delle in-%Z^J]ìJrrn.ttM ™ rìtoàJ'/'/««/ri» o dei"traffici mnn altrpt-~ J • « Uanti commti che il mio Governo,e voi< collaborando con lui, «-/froM- ' tereie. I ', Signori Senatori, Signori Deputati, Nonostante la durezza dei tempi, è con profonda soddisfazioneche Io seguo il cammino ascen-.mano Littorio, come o -\grande destino. ldente OeUa Nazione italiana. Queato cammino non sarà mai-1in^rrotto poiché il Popolo Italia-e\no _ HJ0 e compatto attornoo \an0 scMo deUa mia Casa e M elmano Littorio, come mai in al- e l e —|stat?i ?i r^^^ di tlftte o o r - Roma, 28 notte. Dinanzi ai componenti i due rami del Parlamento, alle ferarchte dello teGiornata regale Nazioni accreditate presso il Quiri- nale, Vittorio Emanuele HI, contor- nato dalla Famiglia reale e dalla L_ reale Corte al coi questa mattina tura. Nel discorso che egli ha pronun-1 ",iu6ua i.'caic e uaiiu.completo, ha inaugurato ittina la XXIX Legisla-m^.^^m^^^-m?™*W™f™ ^Regime si unifor. e per indicare le a cui la politica elei ...mera nel prossimo , lustro ed oltre, vibrava quella stes_ ,'sa fede che per secoli tenne avvinti - ta, direttrice, maschia consapevolez- J*. delle necessità della vita nazio- -'za delle necessità della vita nazio- naie, dei disegni e delle aspirazionio SJJg masse cgc ha fatt0 e fa della- ! Monarchia Sabauda la istituzione Ifondamentale, la più alta forza uni-e ! - ficatrice, l'energia suprema coordi-natrice dell'attività di tutto il po-polo. Adesione popolare 'mento che si compiva. Le acclama-la cerimonia si wnlw oeccmrìn ,,„faSSto e solenni, a ^r^rò n snstiturionp dell* traHiVirmsli marsinei con la divisa cu^ajano or-il baco — l'uniforme fascista che do-- Ignava quasi assoluta nell'Aula ~o*? *fTg Ute diluS^ -1esteriore e coloristico di questa ! rioni o meglio le nvarir.nl rh^ h»n zioni, o meglio, le ovazioni che han- no accolto nell'aula,* Montecitorio 'ìffffSaFPlSSSST forte ■&,èntoohè SSSZ^^^ftlamentari delle due Camere il folto e ~ pubbU^ applausi e le grida di Viva il Re cne hanno inseguito con il fmeore' ere- scente di una valanga il procedere del corteo reale prima e dòpo la ce- _.' ■ i_ . 1 ■ bramati "di folla che nei' vari qùar- uei tonni leaav prima e uopo la ue- rimonia. per le vie e per le piazze della Capitale; gli applausi che si sono levati dagli immensi assem- ^ *S» JSfT^ft «Juali.il discorso della Corona cessato di essere un atto destinato nella sua immediata espressione a poche migliaia di persone, ed è di- vfnuto il documento vivo portatoalla diretta percezione delle masse ; tutto questo insieme ha rivelato quanto vera e quanto profonda sia oggi, nella realta dell'Italia fascista, aue"a affermazione; sovrana per cui d],venM? ^ordiS! 1 "."■v""' * ■«"'"""=morate, cioè atto di adesione allo Stato, attraverso l'abito singolo e collettivo di una disciplina sempre r'iu consapevole ». Mentre il Sovrano pronunziava queste parole, una sorta di cotnmen- (strade il loro passo cadenzato eddo probativo era cosi in atto ovun- que ed il popolo, adunato sponta- damente ad ascoltale con reverente :spirito l'eloquio regale, mostrava alla luce solare, ancora una volta, 'a sua unità morale ed il suo animo fascista. Se la cerimonia era annunziata ;per le ore 10,30, è facile f^rm- |quando 1.reggimenti del Presidio, | hanno sgranato per l'aria le note : F; delle loro fanfare marziali. Tutto si S:è animato di colpo: in un attimo;R.Roma ni è ammantata di bandiere, Sun rigoglio di tricolori ha rampol- glato ovunque: ì veKSilli si sono ab- tobarbicati agli alti pennoni, hanno inincorniciato le architetture dei gran- stdi palazzi barocchi, sono traboccati v,dai balconi, dalle terrazze, dalle fi- Pnestre; hanno acceso palpiti sui futrara e sugli autobus. ;sj L' nInt.anto fiiumane di gente si met- |>vano in marcia: il popolo di Roma:!E| andava a salutare il Re... La mattina era splendida, ed il più ! -1 1- -i-_ r .-,-,.< r a L'inizio delio schieramento luibel sole che la primavera abbia fi* inora chiamato sui sette colli, ver-: sava ondate di luce e di letizia sulla città festante. Poco dopo le ore 8, si nè iniziato lo schieramento delle trip- Sine: al corso Umberto ed a piazza : i Montecitorio si sono allineati il l.o ed il 2.o Reggimento dei Granatieri ; S» piazza Colonna il Collegio milita- ;ref al corso Umberto la Legione Al- ?lievi Carabinieri; a piazzaVenezia »ìl'81.0 Fanteria, il Genova Cavalle- °tigliena pesante campa», .., ; reggimento Carri armati, la Guar- ■?dia di Finanza e la Coorte Universi- »:taria; in via XXIV Maggio, I*8.o PI Centro automobilistico ed il Gruppo" ; Chimico; ed in via XX Settembre, a -Pil3.o Artiglieria a cavallo. ! Le truppe sono in grande unifor-'v me. con musica e bandiera: il sole ^- f ;f_v;ii-rp voro ,ieiie divise e l'ac-uo '^?™ì' arelrTO™Alle 8 30 H «ttTO*e-■ae ■ P^S^t^t completo., ^ft»- contemporaneamente AllaLo 91 va ammassando dietro ì cordoni : i a folla immensa, strabwebevo^ e: convenutacela to^ij^tt^lta^toe- ipitale. A Piazza Montecitorio si rac- e ìcolgono di fronte al Parlamento tut-1"e-iti gli ufficiali liberi dal servizio, in;" latta iinifnrmA A11! in o-T-OBCin Facl'ni r- jrona reale, e-1o" ~— ••—r' * i e ì*»ta uniforme. All'ingresso, fastoso, si parato con un grande baldacchino di »m- velluto cremisi, sormontato dalla co- nprestano servizio 1 vai-; ft Idell oRe^raniU^ o presidiarla, e schierala di fronte. aa Alle 9,30 cominciano a giungere a ' f- Montecitorio i rappresentanti del ;"o.Corpo diplomatico; vediamo così ar- J ; > rjvare l'Ambasciatore d'Inghilterra ; i o.poi quell0 di Francia; il Ministro diì™a Ungheria nella sua caratteristica ed Sa, elegante uniforme magiara, l'Amba-i^• Stati Uniti d'Ameri- ui;sciatore degli Stati ! ca, il Ministro di P "=,ca, il Ministro ai rersia. l deputati, o tutti in orbace, arrivano a gruppi ed! e Jsolati. quindi> quindici minuti pri-ì e ;ma delle 10, entra nella piazza il cor-' |teo del Senato, mentre le truppe:ela!scattano sull'ovoidi e presentano n- armi. Dalla berlina discendono d'lanza, Jung, le I vil i n- Presidente Federzoni; i vice-presi- a- denti De Capitani e Guglielmi; i se-:e natori Brusati, Scalori. Nonis, Pitac- amo, Grazioli, Nunziante, Venino. Ce- a, lesia di Vegliasco, Suardo e De Mi-; o chelis; ed ancora, i vice-Presidenti ; Lanza di Scalea e Ferrari, ed i se- a natori Biscaretti di Ruma. Rota L,i-: m-Ì^JStS^StomSw Mm 'De ^- Longhena. Le deputazioni del ; o,)Senato ?°5^0^ Ercole, Acerbo, Del i Francisci, i Sottosegretari Buffarini, Suvich, Lessona, Albertini, Puppini, Ricci, Solmi, Leoni, Marescalchi, Serpieri, Lo Jacono, Romano, Postiglione, Biagi, Asquini, ed i tre Sot tosegrefari delle Forze Armate che indossano l'alta uniforme, gen. Baistrocchi, gen. Valle, ammiraglio Cavagnari. Sono inoltre presenti il vice Presidente della Camera on. Butta fuochi con la Commissione composta dei deputati Fassini, Ferretti Landò, Fossa, Maracchi, Martigno ni, Motolese, Pierantoni, Verga, Al |?ri' Bianchini, Coselschi, Fioretti !Ermanno, Hanunzio. Paolom, Paolucci, Peverelli, Riccardi. Arriva il Duce a,i t,,Q*f„ _« „„„i„„„; f£-JH2*J8? r?ella n^Sf^"? ' aTr° del, V"™ Sig*? ^Lfe«« i- P ■f 1 F,a" il 1 Li liU,ilfo« 6 *fa" . «S JSta $kJ*' Sf^r,i e AL Crd? del'.0rdme Le decorazioni di guer- ? %*Zg2&m2? ha alrfuo .^anco », Sottosegretario alla Presidenza °n- R°ssonl: giunge in automobile ■?, i1 f;mno incontro al Duce levando » boccio nel saluto romano, il vice Presidente della Camera, il Presi deI Senat0- 11 Segretario del -Partito. n Capo del Governo passa attra- vera.° ''atrio e sosta nel '-.corridoio ^e™f » j.cPn Lm.5} dispongono tutu g-1 altri membri del Governo, in atteM del Passaggio dei Sovrani per "« omaggio. L^g^J^^.^ta i anesa oeii uscita del corteo reale. La ^ to ?M »£JSS? 1" »*c,«°ì WW» « .«na gialla, ;"» dei riflessi dorati; nel cielo di un i ___,,_„ „„u._„Lj _ . , .. T terso aararro, vo teggiano, isolati ed » squadriglie, gli apparecchi della nostra Aeronautica, ; Alle ore 10 precise gli squilli del- artiglieria; "squilli di tromba si fon ' f 0,"°,*J!a ;ì.°niaJ,a del cannone ;"J*.^PfJ"^n^^dlsconoTTuI1 "J" J^'a$I!S*£Ftra uTf™£4 Hi i f„° frag?re di ì™?1*Hfrfò J? ! rC1 cavaJ.hi una SK/fJ berline si distacca i^^^J^^^J/.w,aaA Hf°'°^ ! Il nnrtfln italia flflirina ì 11 CDr,B0 08,18 M8Bin8 '. H corteo di S. M. la Regina, che :e preceduto da due corazzieri a ca¬ li di truppa. I vallo e da una vettura di servizio in i cui trovasi il barone Cellario Serven ti gentiluomo di Corte, si compone :di cinque magnifiche berline con in corniciature e fregi argentei, trai nate da cavalli guarniti di finimenti ; e gualdrappe pure d'argento. La car rozza ove siede la Sovrana avendo alla sua sinistra S. A R la Princi- : Re*sa(i^^^ e re™ %c?duto & un fittatrldà a ^- caValfi in livrea d'argento epaSuc* l ; da quattro staffieri nello splenlivrec di Corte. Altri corazzieri el seguono la seconda vettura reale,, i nella quale hanno preso posto ÌS. A. R. la Duchessa di Aosta Madre e la Duchessa di Pistoia, con il conte Leonardi di Casalino gentiluomo di Corte di S. M. la Regina. Vengono quindi le carrozze del seguito, recanti, la prima, la principessa Di Candiano dama di Corte, e le principesse Di Rignano e Borghese, dame di Palazzo ; la seconda la duchessa Caffarelli, dama di Corte della Duchessa d'Aosta Madre; la contessa e il conte Vianardi. rispettivamen; te dama di Palazzo e gentiluomo di iCorte della Duchessa di Pistoia. n corteo della Regina, che al suo apparire è stato salutato dalla fanfara reale, si snoda ora in tutto il suo splendore sulla vasta piazza, mentre la musica intona la marcia Reale e Giovinezza e le truppe schierate rendono gli onori. Applausi scroscianti si levano dalla massa del pubblico, e al clamore della dimostrazione si fondono il suono solenne delle campane del Campidoglio e di Montecitorio e il rombo lontano del cannone che spara a salve dall'alto di Monte Mario. Un grido sovrasta spesso il frastuono : « Viva la Regina >. Elena di Savoia risponde con cenni del capo e col soave augusto sorriso. Il corteo del Re i La visione stupenda di questa : pompa regale è appena scomparsa, ; quando alle 10,10 uh altro squillo di tromba annuncia l'uscita del corteo di S. M. il Ite. Un luccichio d'armi balena improvviso sulle due fronti dello schieramento; i reparti scattano sull'attenti. In quel momento stesso, al suono della fanfara reale, la prima carrozza del corteo, preceduta da quattro corazzieri a caval:lo, valica le soglie del Quirinale. E' la vettura di servizio ove sono l'ammiraglio Salsa, aiutante di campo ; generate, e il conte di Sant'Elia, primo ministro delle cerimonie. Segnoino uno squadrone di corazzieri e due battistrada a cavali© in livree La tribuna reale nell'aula di Montecitorio. H Duce legge la formula del giuramento. Il corteo reale attraver sa Piazza Colonna sotto i balconi di Palazzo Chigi. (Speciale servizio foto grafico A? « La Stampa »).