Marghera e il Ponte del Littorio

Marghera e il Ponte del Littorio LG SBOCCO INDUSTRIALE DI VENEZIA Marghera e il Ponte del Littorio venezia, aprile. L'immensa autorimessa che sbocca alla testa del Tonte del Littorio è sta-ta l'altro giorno inaugurata secondo11 rito fascista, senza vane solennità, Una prima- inaugurarne di carattere turistico e, primaverile era avvenuta nei giorni quasi tiepidi con un af-.un af-.flusso incessante di macchine di' tutte le nazionalità, principalmente tedesche !e francesi. Quando sarà possibile fare |una statistica vedremo che le .»»»•■•»»»«» Iautomobili di prim.-i ne provenivano da Milano e da Torino. Iciò che è avvenuto portino nei «tesi più;freddi dell'inverno. Costruita in cemento armato, la sua'j sarà pos-.-mue imi- remo che le c prime javera 1034 » Italia- tVilnus o ita tv,-;..., mole grigia sembra una falda del cielo'pdi Santa Chiara. Attraverso le rampe llarghe e comode le macchine salgo- mno fino al terzo e al quarto piano oc- 'goupando centinaia di celle difese sul sstazzale da una fila luminosa di cri-ìdSalri t rmZmfJTfC»™ Si Vetalh. Se 1 autonmessa di Chicago pu^ ospitare duemilucinquecento mnochine, ; cquesta di Venezia è la più grande di; tEuropa; duemila macchine vi possono gtrovar posto senza tener calcolo di zquelle — e sono moltissime, anche per iragloni di economia _ che possono ;usostare nel vastissimo piazzale Roma re — se ci sarà bisotmo — al di là del- gla rampa che va diritta"allrf Marittima, tVista, di lontano, fuori dall'arco debnato e intonato. Fuori del ponte, verso j i pili che reggono i due Leoni di Traù \ — simbolo della forza e della grandez-: za di Roma — Venezia turistica dlvie-i ne commerciale ed industriale, diviene gla città numero due, che i registi ita- ponte del Littorio, l'autorimessa non è:auna stonatura; il suo colore è indovi-id^bliani e stranieri in questi giorni c £- yrano» incessantemente per mostrare !™«lla folla il nuovo profilo della divina!città che, al di là della testata dol oa- ;Svalaavia di Mestre — il grando quar- fzagoma della sua zona più clamorosa, —^„ t_^..oM.i. jntlere urbano di terraferma — svela la Marghera, porto industriale, enorme emporio di ogni attività. Le due città Già chi arriva a Venezia dopo quali che anno" è subitamente attratto dalia j visione di Marghera; una teoria infini- !ta di hangars, di docks, di fabbriche che, nel panorama d'assieme, fondono i fumaiuoli con i trinchetti; la centrale ! termica più potente per la produzione-della energia elettrica, la prima fab-italea italiana d'alluminio, la più grat de fabbrica di vetri in lastre e di cri- : stalli che mai sia esistite in Italia che «tatù ette mai sia esistita «altana, ette; provvede da sola ai tre quarti del con- Bumo del paese, i pi* vasti depositi di olii minerah del Mediterraneo e, forse, I d'Europa e rava stamane che col presi le senatore costante e schiettamente nuovi e moderni depositi razione, dell'acido solforico, e dei concimi fosfatici, delia depurazione delle ceneri e della pirite. Per chi arriva dai bordi più placidi della città oppure dalla stessa Giudecca — l'isola che fu luogo di delizie ed è cantiere e officina non sembra cosi vasto da superare tre ì volte i confini di Venezia. I canali sembrano monotoni e taci- tuml come certi rii. sebbene larghis-1 Parto Marghera simi e profondi. Nel dedalo' di questo settore liquido si agita, improvvisamente, una vita di lavoro e di energie umane che non ebbe mai l'uguale nep pure negli anni più fiorenti. Le aree|3&10 di estensione senza limite, i terreni pianeggianti, dotati di ogni requisito desiderabile, i raccordi ferroviari in piena officenza, i collegamenti con la rete stradale e con la navigazione in-terna pronti e facili, acqua ed energia elettrica per ogni uso e abbondante-sime. una zona del tutto organizzata, una popolazione due volte preparata. sagace attiva, intelligente e vulonte- rosa. Ed ecco che per tutto questo rosa. Ed ecco che Marghera — segno e .simbolo della nuova Italia che lavora — è da solo un centro possente di attrazióne di tut- w i «imi* fmnin«« ai nnwiinim. - ai I numeri potrebbero essere anche questa volta una dimostrazione eccellente, pur,a risalire a quelli meno re centi che furono già notevolmente su un rcuu-u po.-fenie m aLtrazi-me ni un- U i nuovi impianti di produzione e di trasforazione industriale. t niim„>; dperati; sessanta stabilimenti di tutte le industrie, in funzione, cinque o sei-1mila persone — maestranze e impie- ! gatt — un movimento marittimo.ai soli ; scali di Marghera, indipendentemente idal traffico allo scalo commerciale, ili fVenezia di 826 000Tonnellate dimer-1 ci sbarcate e imbarcate, un porto già tre anni or sono al nono posto di una Igraduatoria generale, per la importa»- fza del traffico, di tutti i porti italiani innanzi ad Ancona a Cagliari a Cata- uia a Messina a Bari; 91.000 carri fer-• rovlatì con una media di quasi 300 per|giornata lavorativa, con massimi quo-itidlanl di 450 e 500 carri, 670.000 ton- mbellate di merci che. già or sono pochi i Un triplice problema , . ..... , _ " £° 3t?lE0 jnpfm".e Vittorio Pa g,8!^™ ,h„a *2*2*Z.a j?"ipi!.ce W° !|anni, avevan procurato alle Ferrovie,deilo Stato trontacinque milioni di lire. IIIIblemt che la creazione di 'Giuseppe \y^ h* affrontato nettamente: prov- I™dere !*2 int"sPcnsabili estensioni de»11 »PP™«Jl commerciali per metterh in Srad? « f.af fronte agli accresciuti bisogni e all'incremento futuro dei traffici marittimi; creare e ex novo* un «**s» portiere organicamente ordinato e dotato di propri approdi mant- timi nel quali potessero sorgere e fio rire quelle nuove iniziative industriali che, per la estrema angustia dello spazio, per la mancanza di collegamenti terrestri col continente, per la dencenza deì Pu*>Dllci servizi inerenti non avrebbero potuto affermarsi nella ri stretUl cerchia delle isole cittadine; creare Infine in prossimità di questi nuovl centn <" produzione e di lavoro nuove 20116 <" espansione edilizia e de- «ograflca per accogliervi/eccesso * Popolazione che, in seguito al rapido incremento degi abitanti, si pigiavat acmalttAìrtì^malsani oi^rtieri*della ™„^ST- n1313™1 quarnen oena wcf;n:* citta. I E 11 progetto di Coen Cagli del 17: nei riguardi di Venezia costituisce domani, Strumento formidabile di produzione * ricchezza, Porto Marghera, impo nente complesso di servizi con j suoi ra sarebbe prematuro dire quali potranno essere i vantaggi derivanti a Marghera dal Ponte del Littorio che la *imo avvenire, la certezza più rosea di tredici chilometri di canali — scalo marittimo'di prima grandezza con uno sbocco fluviale accessibile alle barelle da.trecento tonnellate — con i suoi ba- |cin! dei Petroli, ha nel Ponte del Lit- torio un'arteria di eccezionale importanza. G. 0. G, fcfe Il porto di MargHera tre volte più grande di Venezia

Persone citate: Coen, Leoni