Tennis piemontese

Tennis piemontese Tennis piemontese A badare alla statistica il Piemonte, tennisticamente, appare conte la seconda regione d'Italia, seguendo da presso la Lombardia che in questo sport denuncia quantitativamente, e, in parte, qualitativamente, un indiscutibile primato nazionale. Mentre in Lombardia le tessere rilasciate dalla Federazione Italiana Tennis a giocatori regolarmente inquadrati sono 2546, in Piemonte raggiungono la non disprezzabile cifra di 1489, mentre la Liguria, che segue buona terza, non può vantarne che 937. Come si vede, almeno nella quantità, il Piemonte denuncia '.na vita'ità tennistica tale da essere p»e.«a in considerazione. A tale grado di sviluppo si è giunta abbastanza rapidamente. Se ti fenomeno dello sviluppo tennistico è itato sensibile in tutta Italia, in Piemonte esso, negli ultimi anni, ha accelerato i tempi. Nella nostra regione sono infatti sorti gruppi tennistici e si sono moltiplicati i praticanti di tale magnfico sport in tempo assai breve. Originariamente la pratica del tennis era, si può dire, limitata agli ambienti del capoluogo regionale ma in questi ultimi tempi sono sorti, denunciando rapido sviluppo, nuclei tennistici in tutti i capoluoghi di provincia e nel centri principali. Così Casale è stato uno dei primi a dare appassionati al magnifico sport della racchetta seguito da Alessandria, Novara, Vercelli e Cuneo. L'anno scorso anche Asti, mercè l'interessamento del suo sportivissimo Podestà, on. Buronzo, si è arricchita di un modernissimo e confortevole impianto di gioco. A Vercelli, per merito e incitamento del locale Segretario federale, un altro sportivo convinto: 11 comm. Gazzotti, si è addivenuti, ugualmente lo scorso anno, alla fusione di sparse forze tennistiche in un organismo unico e saldo, cosi che oggi i circoli tennistici vercellesi sono due, in possesso entrambi di ottimi campi di gioco e sulla strada di formare qualche buon giocatore. Il tennis ha raggiunto in Piemonte uno sviluppo insperato, e sì può dire come oggi non esista centro di una qualche importanza che non possegga il suo circolo e i suoi appassionati della racchetta. Società regolarmente costituite e nuclei tennistici inquadrati nel vasto campo dello sport del Regime sono sorti, ad esempio, ad Ivrea, Torre Pollice, Novi Ligure, Tortona, Biella; persino in centri minori quali Dronero, Sommariva Bosco. Senza contare tutti gli altri luoghi di villeggiatura dove esistono campi e Comitati Tennis che svolgono una sola attività stagionale. Anche II Sestrières ha voluto attrezzarsi per questo sport e già possiede due campi per i turisti che trascorrono lassù i mesi dell'estate.* Ma se tutta questa vasta e complessa attrezzatura tennistica fa assai onore alla regione, non ugualmente può dirsi che essa possa vantarsi per le qualità tecniche dei suoi giocatori. Il Piemonte nel tennis non ha ancora saputo esprimere un elemento di una certa classe, astrazione fatta da Emanuele Sertorio, che può considerarsi come una lodevole eccezione. La grande massa dei giocatori di tennis piemontesi appartiene al grigiore della terza categoria e elementi di seconda — compresi alcuni pochissimi che hanno ottenuto la promozione proprio quest'anno — si possono annoverare soltanto tra le società torinesi. Alla quantità non fa quindi per nulla riscontro la qualità. Quali le cause di tale basso livello medio del tennis piemontese? Poche e facilmente individuabili. Anzitutto la diffusione recentissima del gioco nei diversi centri. La mancanza di validi maestri ed allenatori fa realmente sentire il suo effetto ma il problema degli insegnanti ha carattere nazionale e la Federazione Italiana Tennis sta appunto studiando con cura il problema per tentare di risolverlo nella maniera migliore. Un altro grande ostacolo che non permette alla classe media dei tenni sti piemontesi di elevarsi, o per lo meno che la costringe a migliorare assai lentamente, è la necessità dì interrompere la pratica del gioco per tutti i lunghi mesi dell'inverno. Questa stasi annuale, che di solito si protrae per più di cinque mesi, è un freno potentissimo che non permette ai nostri giovani di migliorare presto il loro gioco. Durante l'inverno essi si vedono costretti all'immobilità assoluta o, più spesso sono portati alla pratica intensiva di altri sport stagionali che appaiono col tennis perfettamente antitetici. Quindi viene a delinearsi l'assoluta necessità, specie per Torino, che conta la massa maggiore dei tennisti piemontesi, di provvedere acciocché sorgano dei campi adatti alla pratica del tennis Invernale. A Torino si è cercato di risolvere il problema con del ripieghi, adattando cioè a campi da tennis dei luoghi inadatti, per una ragione o per l'altra. Ad esemplo le palestre dell'Y.M.C.A. e del G.U.F appaiono troppo anguste per potervi praticare del buon tennis; la palestra del Dopolavoro Fiat, pur di dimensioni regolamentari, possiede il fondo in cemento e quindi troppo duro per potervi svolgere un buon gioco: senza contare .come, causa l'assenza di una qualunque calefazione, essa si trasforma durante i mesi invernali in una vera ghiacciaia. Un'altra grave manchevolezza, Bravissima poi per Torino, è quella della completa assenza di impianti che possano permettere lo svolgimento, davanti al pubblico, di spettacoli di tennis. Tali spettacoli, specie poi quando siano di qualità scelta, hanno grandissimi effetti propagandistici e la necessità dì possedere degli appositi stadi tennistici per tali spettacoli da far svolgere è stata sentita da Milano e, recentemente da Roma, ove è in costruzione — per iniziativa di S. E. Renato Ricci — un grandioso stadio per il tennis che completerà i complessi Impianti sporti-ri della Farnesina. Tutte le città cercano in tal senso I di adeguarsi alle necessità meno che! Torino. Due circoli tennistici cittadl- [ ni possiedono, è ben vero, degli im- ! pianti di tribune ma essi sono a carattere del tutto provvisorio e al dimostrano,' come si sono già dimostrati. del tutto inadatti per un avrenlmento di una certa levatura. Sembrerà per lo meno strano come nel grandioso Stadio Mussolini tutti gli sporta abbiano avuto diritto di cittadinanza meno il tennis. Come mal U Comune di Torino, tanto sollecito ' a provvedere la gioventù cittadina dei mezzi più larghi e più acconoi per I la pratica di tutti gli sporta ha pròprio dimenticato uno dei principali e I del maggiormente diffusi quale il ten- I Bis" Non si potrebbe studiare la maniera perchè nei recinti dello Stad'o cittadino anche questo sport possa trovar modo di essere praticato? Da un esame sia pure rapido di Una qualunque planimetria dello Sta-dio Mussolini appare evidente come, con un poco di buona volontà si potrebbe benissimo ovviare all'inconve¬ moocsdmntnltpgscppris niente. Basterebbe soltanto provvedere ad uno spostamento — possibilissimo — degli esistenti terreni per il gioco della palla-canestro per sistemare nell'area attualmente da questi occupata, almeno un campo-tribuna, ove potrebbero anche trovar posto alcune — magari poche — migliaia di spettatori. Gli sportivi torinesi appassionati del tennis sarebbero gratisslmi al Comune di tale attenzione; specie 1 tennisti del G.U.F., che, per poter praticare il loro sport prediletto, debbono adesso chiedere umilmente ospitalità nei diversi circoli cittadini. Anche la mancanza di uno stadio tennìstico influisce certamente sul permanere del livello non eccelso del gioco dei tennisti piemontesi. La possibilità di assistere a grandi spettacoli di tennis potrebbe elevare sicu¬ ramente tale livello poiché, óltre che giocare con validi maestri o con abili avversari, molto vale nel tennis a migliorare il proprio gioco l'osservare attentamente e con passione quello dei più rinomati campioni. Un problema, questo, di un campotribuna, che non è davvero tra i minori per il sempre maggiore sviluppo tennistico del Piemonte. I! Comune ha possibilità di ovviare l'Inconveniente dell'accennata manchevolezza nell'attrezzatura sportiva dello Stadio Mussolini. Non resta quindi che da sperare che in quella magnifica cerchia ove la pratica di tutti gli sporta è possibile, il tennis non debba più troppo a lungo essere considerato come un ospite indesiderabile... UMBERTO MAGGIOLI

Persone citate: Biella, Emanuele Sertorio, Gazzotti, Mussolini, Renato Ricci, Tortona, Umberto Maggioli