10 minuti con Dorotea Wieck

10 minuti con Dorotea Wieck Lettere cJallo. California 10 minuti con Dorotea Wieck HOLLYWOOD, aprile. H passato artistico di Dorotea Wieck, anche se di data recente, 1 .osl ricco che i segugi dell'indàgine pubblicitaria californiana, messisi sulle peste dell'attrice tedesca da quando si è trasferita nella Mecca del cinema, han dovuto pensare di avere un vasto territorio di scoperte a portata di mano. Può darsi, però, che essi siano rimasti in questo caso totalmente delusi. Dorothea Wieck, al secolo baronessa Von Dcr Deeken, anche al microscopio degli osservatori più minuziosi non offre che il diagramma di una limpida vita offerta, con estrema dedizione, al culto dell'arte. Eila proviene, come molle artiste dello schermo, dalle scene. I suoi primordi artistici risalgono al tempo della fanciullezza. Aveva sedici anni quando Max Reinhardt ne notò il talento; e fu quella una scuola dura, ma oltremodo proficua. Ho avuto occasione d'incontrarmi di recente con la Wieck negli ambulacri degli studi della Paramount. Mi son trovato di fronte ad una giovane donna pensosa, dagli occhi dolci e fermi ad un tempo, che lasciava trasparire dai modi e dal puro ovale del viso un senso di timidezza fanciullesca e dolorosa. Per un momento alza e mani spirituali e le incrocia sul petto. E' quello un gesto raccolto che deve esserle abituale: mi balza intera, davanti, in modo inconfondibile, l'identità della protagonista di Miidchen in Uniform. A vederla cosi riservata, sprovvista di qualsiasi * divismo », ho il sospetto che la prospettiva di un'intervista non le sia tanto gradita. Le chiedo subito le sue impressioni su Hollywood. — Le confesso che le primo due o tre settimane vissi in un continuo stato di stupefazione non sprovvista d'un certo panico. Pensavo che a tutti gli angoli ci fosse gente che mi spiasse. Vedevo occhi appostati dappertutto. Un giorno mi trovavo a colazione con Mr. Gumpel, mio buon amico e manager, in una trattoria. Ad un tratto, voltandomi, mi accorsi che l'obbiettivo di un fotografo mi aveva preso di mira con una implacabile insistenza. S'era messo a fotografarmi a ripetizione. Stavo per alzarmi, infastidita di tanta petulanza, ed avrei mosso in atto la mia determinazione, se Mr. Gumpel non mi avesse pregato di star calma. Non posso affermare, però, di essermi prestata di buon grado a quella che mi appariva una tortura. Ma qui, tutta questa vita così scoperta e così ostentatamente teatrale manca totalmente di intimità. — Desideravate da tempo di venire ad Hollywood? — Affatto. La mia fama come attrice di un certo stile è di data recente: rimonta al 1931, all'epoca di Miidchen in Uniform, il mio primo film parlato. Per quanto avessi agito precedentemente in altri cinque film, prima di allora non ero riuscita a dare un saggio efficace delle mie possibi Iità. Fu quello il film che ridiamo su di me l'attenzione di tutto il mondo: pubblico e direttori; il film al quale resto più affettuosa ra^nte legata con un sentimento di gelosia quasi mater. na: quello che mi ha dato la rivela- zione di me stessa. — E 4«»n utul Elisabeth? — Per quunto sia posteriore e segni, a giudizio di molti, un'altra tappa nel mio cammino, non è il film che prediligo. Ricordo, però, con nostalgia le giornate trascorse in mezzo al qua dro impareggiabile della regir ie del (aghi italiani, che servi di sfondo al lavoro. — E quanto alla durata della sua permanenza ad Hollywood? — Ho firmato un contratto por cin que anni con la Paramount. Certe volte come vorrei che ciò non fosse! Pensi che ho lasciato in Germania mio marito, mia madre. Avrei voluto condurli con me: ma mio marito, che ha pubblicato quest'anno il suo primo libro, dirige attualmente una grande Casa editrice; mia mamma è troppo vecchia perchè possa pensare che lei riuscirebbe ad acclimatarsi in un pae . se 1 cui usi e costumi sono agli anti- podi del suoi. Più che il desiderio di proventi favolosi (un allettamento che su di me sarebbe stato scarsamente efficace: ho fatto in questo senso un tirocinio utilissimo : pensi che la gran parte delle interpreti di M&dchen non percepirono che un modesto compenso a film realizzato e proiettato) o l'ambizione di una celebrità conqul. stata a buon mercato m' ha determinato a trasferirmi in America la prospettiva di poter interpretare in White Woman, il mio prossimo film, una parte perfettamente idonea al mio temperamento. H film è tratto dalla nota commedia Hangurau/s Wip o sarà probabilmente diretta da Leontina Sagan, la impareggiabile regista di Miidchen, che sta per giungere ad Hollywood. Io avrò accanto l'attore inglese Charles Laughton ed Herbert Marshall. L. VINCI Nydia Westman, una giovane nitrico della Paramount, ha 'disegnato questo ritratto della Wieck.

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