La Moda alla radio

La Moda alla radio La Moda alla radio La tema donilo, la inaila c la radio. Ilpieno di fascino, al primo ' sguardo; ma donno di pericoli e di dif-is frotta non appena il pensiero su di. esso si soffermi c tenti di stabilire i rapporti che intercorrono fra le tre \orevt paiole, ire. mei i parole e tutto, « mondo: c su tre una di troppo, che donna e moda si identificano e l una t \pvesuppanc altra. Nel gentile bino- »H° (sh anche la radio è cosa gentile,, <•*';<'['"<-; <<" penai lamico Auditor) è si-, ffnt/icota «iginio leto, nostra, che è, \comc ognuno sa. perfetta, amido del : ì passato rinnegato le cose morte - e' \Quelle sane e eterne avendo coiUer\™to .vivificandolodel soffio prodigio fXrità"e 'lenita 'c»!*">- « 'c"'« sincerità. ..... i Colloquio difficile Il trina è dif filile e noi ad esso ri• militiamo. Anche perchè arriveremo, [secondi nella bella iratiasione: e nulla: 'carta, a differenza che al microfono, plagi c ripetizioni non sono concessi. Il lettore è più severo dal radio ascoltatore. Secondi, abbiam detto, dopo la conversazione fra un giornalista e una bella roìta signora su Torino, le si- ppd •interessato e divertito ti pubblico de-\d\nn ascoltatori, cosi come noi. Proia-\éironisti: la signora Lia Bertele. Colom-i 0O e ,j collega Gigi Michelotti. Il eol-\ iìoquio ,10ll è stato facile perii rfiret- *tnrc del « Radio Corri ..rex.. S'era pre-d annunciato tranquillo, augii inizi: se-'' lreno scambio di opinioni su un argo- d; mento di cosi viro interesse, rpieta.: dconversazione che avrebbe dovutoì ìchiàrire le idee prima dì tutto a co- loro che conversavano e poi a noi clieì ìascoltavamo. Invece... Invece, povero, Michelotti. dopo le prime battute, sii Ir risto auaredito dalla i/eutile interlo-\ \cuMce cm arqomcnti serrali e. m-e-l con argomenti serrali e pre-I tisi e, talvolta, da parole che sembra-, vano preludere il brillare di rosati ar-\ tigli; e allora l'uomo ha ripiegato, si] c sbigottito, s'è dato alla fuga. Indù-\bitabilmente Lia Bertele ha battuto: per k. o Gigi Micìicìciti. j E se le donne debbono esser grate, alla gentile signora per così conviti-, \cente vittoria, noi uomini rivendichia-\, „,0 dj frmte fl/?„ s00„ma (V Gigi ìa\nostra volontà di ancora combattere.] * 6 .1^ sahlto al vMo \&*< la Serenata di Tqsetti e la Pre-Zj11?™ duna Vergine?) « è svolta al \PalaL~° del Valentino. Il giornalista e battuto come doveva. L'armi, qua mi, ecc.. La battaglia ricomincia.: e giù, nell'arena. ; '- La conversazione {tutti Vhan sai- ( \m g rir0nUuw ccrt(tmente. Fra pi- ! j -\ìa si-"'!0'"" * sono incontrati, cosi, per\ 'cos0- " cominciato a parlar di \ è a e i moda: ma il provocatore è stato Gigi\ e se. Vhan messo a terra, ben gli sta.\Come si fa a discuter con la signora Lu; di vestiti e di gioielli (sa faure | altre cose la nostra buona amica. Ma I baxta con la reclame!...) e nutrir sp2-i rame di vittoria? Chi mal comincia... Anzitutto Gigi ha cominciato male., |h« detto «/" fatto di vestiti da signo- ! ra noi nomini siamo dei cattivi giudi ci: assai pili che al vestito badiamo a -ìchi lo porta e. l'abito ci sembra hello o -, brutto a seconda della impressione che a produce in noi la persona che lo indosi-sa » 0 messapoco così. Non è vero af. I fatto. Chi non sa che la moda son gli a «omini che ia fanno? I più grandi saie j ti del mondo son uomini, non donne: ele uomini i celebri tagliatori, i figu-\ finisti, i disegnatori del tessuto, i crea. : tori della bella borsetta, del nastro «u» e\vo, dclla scarpa aggraziata. Le donne i a non sono che i deliziosi viventi manichini clic portano in giro ciò che abbiam fatto noi, dell'altro sesso. Le donne son pronube al nostro gusto. Sembrano dettar legge ed ubbidiscono. Sembrano scegliere e subiscono ciò che vien loro imposto. E' naturale che sia così. Che funzione ha la moda? Donar grazia, per farla breve: una grazia che vada col nostro tempo, che piaccia all'occhio e e 0, cuwe di c(ìlliro che dovranno goder o ¬ la. E questi siamo noi. In una colletti vita di sole donne nessuna moda po trebbe nascere. Finirebbero, le poverct- i -, ajte, per vestir di sacco se in climi duri; n: altrimenti... se all'Equatore. La moda, -lm ,„„,. parola, deve render a noi più ^ ffradeu°n leJ'ostrc •'''<* gradevolissime L | «wwjWOTft. ^«w*' «»«■ «atti» per -. . a-j hc' confetto. Rimanga perno stao! oihto. che i soli arbitri sicuri in mate ria. di eleganza muliebre sono gli uo- ' mini. E infatti Gigi Michelotti un po' più avanti, dopo essersi preso dello isciocco dalla signóra Bertele, convie. ne con noi su questo punto. Egli dice: Quali clementi entrano a far parte del suo giudizio (della signora)? Bello , e brutto, simpatico e antipatico, sono espressioni che hanno la loro import tanta, ma relativa: sono altri gli ete menti che devono entrare in. giuoco, , ecc., ecc. Verissimo. Seno quegli eie- , menti per cui ht donna è tratta a. con chiedere che col tal vestito della tale : foggia potrà piacere adii uomini. Spes. ' - , : * so l'esperimento fallisce: ma state certi che un modello che non incontri la simpatia nostra potrà abbagliare tutte le donne del mondo ma non vive un mese. A questo punto il direttore di iRadio Corriere » è già liquidato. Tenterà ancora di risorgere, ma non approderà a nulla. La marcia della competitrice Eppure sarebbe stalo così facile prenderla in castagna! Magari con un pretesto balordo, magari interrompendola quando disse essere Marlena il tipo di donna alla modu. Ma non sa la signora Lia che le ossa i fremiti le concupiscenze della Dietrich fanno oggi ridere anche i collegiali? Il tipo alla oda? Ma è chiaro.' Dopo tante comlicazioni e tanfi fatalismi la donna, \d'°(iHi< te donna gennaio.maggio 1934, \é tornata ad esser la donna semplice, i chiara, schietta, senza contorsioni, \ senza spasimi inutili di tutte le ore, *•***» quegli eterni problemi d'anima e di sensi che hanno ridotto per alcun. '' lampo la vita e l'amore a esercitazioni da funamboli. Ritorna ad esser pa: drona del mondo la nostra donna, la ì donna mediterranea, piena di scie nel l'anima e dello sguardo. Marlena- è ì morta al fischio delle platee. Era trop, po magra per reggere alla difficile ati mosfera dello schermo. \ IT Un uomo a mare l Un UOmO a I , E andiamo avanti. La signora Lia \ continua nella enuneiazioile delle sue ] idee sulla moda. Michelotti tace, limi\tandosi di tanto in tanto a qualche ti: nuda osservazione. L'uomo è a pezzi, j Ma la nemica se lo vuol mangiare, lo , vuole annientare ed infierisce. Avrebbe , uv)ito Gigi un altr.o bel motiro di ri\presa là ove la signora gli spiega dei \dlommi, della giornata della signora ] elegante, e dice dei meravigliosi mo. l e tempo. A sera deve essere morta dalla : fatica...). Gigi ancora-si accascia e non ; Si rialzerà più. E allora Lia Bertele ( spaglerà vittoriosa nell'arena sgombra, ! ci dirà in modo inimitabile - è vero - della Mostra della Meda; e alle sue parole non farà eco che il singulto di Gigi, vicino al suo fatale momento. Con che cuore, Michelotti, ti avremmo in quel momento dato una mano! Ma tu eri lontano, qualche chilometro di filo a divideva da te: r\abbiam dovuto, impotenti, assistere al \ tuo sfaccio. Lia Bertele alla fine ci ha i\ augurato la buona notte. Dopo l'offesa .\i0 scherno. Ah! le donne... e | Appio.

Persone citate: Gigi Michelotti, Gigi Micìicìciti, Lia Bertele, Michelotti, Proia, Secondi

Luoghi citati: Torino