Venti navi da guerra nelle acque di San Marco

Venti navi da guerra nelle acque di San Marco Venti navi da guerra nelle acque di San Marco VENEZIA, aprile. Nella Basilica di serpentino e di bardaglio, d'oro e di mosaico, dove, ineuesti giorni di primavera, affluisconole comitive straniere ohe giungono d'ogni parte del mondo per cercare nel tesoro la fiala del Sangue prezioso o leossa incrociate del Santo, molti e molti anni or sono il vecchio Doge Enrico Dandolo — prima della partenza per la crociata che doveva allargare nell'oriente il dominio coloniale della città— radunò i soldati d'Europa por invocare l'aiuto della Divina Provvidenza. Con minor pompa, ma in una festn simbolica che sembra avere con quella più antica un ideal legame, il popolo di Venezia, fra pochi giorni, affluiranella meravigliosa piazza dove neppur l'eco è restata delle giostre, dellecaccie, delle fiere o dei tornei di Lo- renzo Colsi ona — più solitarie e più solenni — le bellezze dei marmi e gliincanti delle architetture. Bandiere di combattimento I pili di bronzo che sollevarono I gorufaloni di seta rossa e d'oro della Re pubblica — fra il segno della giustizia della Serenissima e la divinità marinaproclamata dal Nettuno — costitulran-no i muri aerei di una nuova basilicaalla quale sarà baldacchino l'arco del cielo. La moltitudine che affluirà dall'Oro, logio e dalla Bocca dell'Ascensione,dalla Riva degli Schiavoni e dal Molo.giù giù, dalle più lontano contrade, as-sisterà alla Messa all'aperto che —presente il Tatriarca S. E. La Fontaine — sarà celebrata dal Cappellano Imbarcato sul Giovanni dalle BandeNere, Don Gallucci. Per la consegna della bandiera di combattimento a cinque incrociatori della Marina, l'Ammiraglio che comanda la piazza militare di Venezia ha voluto che, vicina e presente a quello che è il significato spirituale del rito, fosse la stessa anima del popolo. Forse è questa la prima volta cheuna flotta cosi possente e numerosa entra nelle acque di San Marco fra laSalute e l'imbocco del Rio dell'Arse-naie, fra il Giardinetto Reale, nellostupendo scenario della Salute e di San Giorgio Maggiore e il termine della Riva degli Schiavoni, oggi più che ima! sonora dalle soglie dei cantieri e delle officine. Tutta Venezia con la imponente colonia di stranieri che essa ospita da due settimane, potrà assistere ad uno spettacolo d'assieme quanto mai pittoresco e singolare. Le unità navali getteranno gli ormeggi dove i fondali saranno appena possibili, cioè il più sotto che sia concesso alla banchina, in modo che la stessa « passeggiata » dalla riva, compresa dalla Veneta Marina alla Ca' di Dio al Ponte della Paglia, costituirà una platea su l'acqua. Agli ormeggi l'esploratore Tiflre della prima squadriglia, i caccia Manin e Nullo, il trasporto aeroplani Miraglio. (l'eroe più che mai vivo nell'eco indimenticabile del saluto che Gabriele d'Annunzio pronunciò, per una piccola assemblea di combattenti, a S. Andrea), torpediniere, navi ausiliarie, le nuove cinque unità di combattimento, i cinque incrociatori che dislocano cinquemila cinquecento tonnellate, sono lunghi cettosettanta metri, larghi sedici. I nuovi incrociatori Essi hanno fieri nomi di battesimo: Bartolomeo CoUeoni, Luigi Cadorna, Alberigo da Barbiano, Giovanni dalle Bande Nere, Alberto di Giussani?. Gli incrociatori A. Di Giussano, A. Da Barbiano, B. Colleoni, furono costruiti nel 1930 a Sestri. La potenza dell'apparato motore è di 95.000 H.P., la velocità mg. 37 orarie pari a chilometri 68,5, le artiglierie: 8 cannoni da 152 min., 6 cannoni da 100 nini, anti- aerei, 16 mitragliere antiaeree, 4 lan. «lasiluri. II Giovanni dalle Bande Nere fu costruito nel 1929 a Castellammare, ed ha le stesse caratteristiche del gruppo « Giussano ». Il Luigi Cadorna fu costruito nel 1932 a Trieste. La velocità di mg. 37 è stata largamente sorpassata alle prove. Le bandiere sono offerte dalle rappresentanze delle città di Bergamo, di Pallanza, di Ravenna, di Forlì, del gruppo Milano-Giussano-Legnano, cioè dagli stessi Podestà che giungeranno un giorno prima a Venezia; Fabbro, Podestà di Forlì, Locatelli di Bergamo, Albaslni di Pallanza, Cogno dì Ravenna, Visconte di Modrone di Milano, ment-; saranno rispettivamente madrine del Bande Nere Giulia Pedriali Fabbro, Maria Colleoni Caragiani del Collconi, Rachele Pugnasca Albasini del Cadorna, Bianca Sacconi del Da Barbiano, Ernesta Durini del Di Giussano. Nello stesso giorno, alla stessa ora, Napoli offrirà la bandiera di combattimento all'incrociatore Diaz. I cofani sui cannoni La Marina sarà rappresentata da Sua Altezza Reale il Duca di Genova, comandante della quinta Divisione navale, imbarcato sul Da Barbiano, dal fervido organizzatore di questa cerimonia, l'ammiraglio Gustavo Ponza di San Tlartino, dall'ammiraglio Antonio Foschini, comandante in capo delia seconda Squadra, imbarcato sull'incrociatoic Bande Nere, dall'ammiraglio Giulio Valli, comandante la quarta Divisione navale, imbarcato su! Di Giussano. Il rito avrà uno spiccato carattere militare e fascista. I vessilli saranno radunati in Palazzo Ducale. I cofani, deposti su avantreni di cannoni da sbarco, verranno trasportati in piazza S. Marco, di fronte all'altare, fra i pili gloriosi, scortati dalle compagnie d'onore e dalla bandiera delle forze da sbarco della Marina decorata con la medaglia d'oro. San Marco diverrà un quadrato scintillante di divise; i marinai delle cinque unità, e i battaglioni militari circonderanno da tre lati l'altare. A termine della cerimonia le bandiere verranno trasportate sulle navi: un assieme fra i più superbi, di forza e di bellezza, nell'anfiteatro della città tutta presente — quasi da uno spalto — dall'arco della riva degli Schiavoni dove la maretta ricanta sulla pietra la sua più armoniosa canzone. Q. 0. Q. rnn le- tela