Suvich a Londra

Suvich a Londra Suvich a Londra Un colloquio con Doumergue a Parigi Parigi, 23 mattino. Fulvio Suvich, il nostro Sottosegretario agli Esteri, ha avuto ieri mattina col Presidente del Consiglio Doumergue un importante colloquio che era stato annunciato. Arrivato alle 9,45 alla stazione di Lione, dove era stato ricevuto dal R. Ambasciatore conte Pignatti di Morano, dal personale dell'Ambasciata, dal R. Console generale, dalle autorità del Fascio, dalle personalità più cospicue della colonia italiana nonché da De Bernard, vice direttore del protocollo incaricato dal Ministro degli Esteri Barthou, partito sabato sera per Varsavia, di ossequiarlo, il rappresentante del Governo di Roma si è recato, accompagnato dal R. Ambasciatore, alle 10,30, al Quai d'Orsay. Introdotto subito presso il Presidente del Consiglio, egli è rimasto in conferenza con quest'ultimo sino alle 11,45. Il comunicato rimesso alla stampa alla fine del convegno e il cui testo era stato redatto di concerto fra i due uomini di Stato, è brevissimo. Esso si limita a dichiarare: « S. E. Suvich, recandosi a Londra per una visita di amicizia, non ha voluto passare per Parigi senza incontrarsi con Doumergue, Presidente del Consiglio, con 11 quale si è cordialmente intrattenuto un'ora ». Il voluto laconicismo di questo comunicato prova il desiderio dei due interlocutori di non attribuire alla loro conversazione una portata esagerata pur mostrando il carattere cortese del passo italiano e la cordialità del colloquio. I due interlocutori non hanno del resto voluto aggiungere una sola parola al comunicato. Suvich ha preso a pretesto, per sfuggire alle domande che gli si volevano rivolgere, la necessità di recarsi in fretta alla stazione del Nord ove alle 12,20 doveva prendere il treno « la freccia d'oro » per continuare il viaggio per Londra. In quanto a Doumergue si è limitato ad esprimere « il piacere che aveva avuto di incontrarsi e di parlare con un uomo di una intelligenza così aperta come il Ministro italiano >. L'ufficioso Petit Parisien osserva che non si può essere meravigliati di questa riserva' che si spiega da una parte col fatto che il colloquio di Parigi doveva conservare, almeno in apparenza, il suo carattere accidentale e di pura cortesia e che del resto la conversazione non poteva avere nessun risultato preciso non essendo essa che di semplice informazione. « Era naturale — prosegue 11 Petit Parìsien — che recandosi a Londra per esaminare col Primo Ministro britannico e col capo del Forcign Office il mezzo di uscire dal vicolo cieco in cui si trova U problema del disarmo, 1) Sottosegretario di Stato Italiano per gli esteri, d'accordo con Mussolini, abbia ritenuto indispensabile all'indomani della consegna dell'ultima Nota di Barthou, di informarsi delle vere intenzioni del Governo francese. La Francia, rifiutandosi a legalizzare il riarmo del Reich, e questo rifiutandosi di associarsi ad ogni conversazione che non sia conclusa sulla base del riarmo, la situazione è davvero senza via di uscita? Alla stessa guisa e in presenza del progetto di mediazione che viene attribuito all'Italia sulla base dei suoi suggerimenti che accompagnavano il riarmo della Germania con la semplice limitazione del loro livello attuale degli armamenti delle Potenze cosidette fortemente armate non era senza interesse pel signor Doumergue informarsi delle idee del Governo italiano. Il Presidente del Consiglio ed il suo visitatore non hanno dunque evidentemente proceduto che a un confronto dei loro punti di vista, confronto circa il quale erano tenuti a mostrarsi tanto più discreti in quanto che non ha potuto e non poteva avere conclusione. Quale sia l'iniziativa che ha potuto lasciare intravvedere Suvich, essa rimaneva forzatamente subordinata all'atteggiamento che è suscettibile di adottare nel corso delle conversazioni anglo-italiane che comincieranno oggi il Gabinetto britannico, di cui si as: sicura che non ha ancora perduto ogni speranza di far accettare il suo piano di convenzione completato da garanzie di esecuzione importanti, precise, categoriche ». Da parte sua La Lìberte, segnalando l'interesse che attribuiscono al viaggio di Suvich, i circoli politici di Roma e di Londra e verosimilmente anche quelli di Parigi, viaggio che è considerato come l'ultimo tentativo italo-britannico di conciliazione fra Francia e Germania, riprende gli argomenti che a suo avviso suffragano l'intransigenza francese. Londra, 23 mattino. _^ Il Sottosegretario italiano agli Esteri on. Suvich è arrivato a Londra ieri sera alle 19. Lo attendevano alla stazione Victoria l'Ambasciatore Grandi con tutto il personale dell'Ambasciata, il Console generale Bossi, il Segretario del Fascio e, in rappresentanza del Ministro degli Esteri Simon, il signor J. B. Monck che era accompagnato dal capo di Gabinetto Orazio Seymour. Sulla banchina si erano raccolti numerosissimi giornalisti e fotografi e una notevole folla. L'onorevole Suvich, dopo avere scambiato saluti con i presenti, è salito sulla automobile dell'Ambasciatore e insieme a quest'ultimo si è portato all'Hotel Claridge dove ha stabilito la sua dimora. L'attività del Sottosegretario agli Esteri, che si annunzia molto intensa, comincerà nella mattinata di oggi. In mattinata l'inviato del Duce avrà colloqui con Sir John Simon e con altri funzionari del Foreign Office e nel pomeriggio sarà ricevu to dal Premier MacDonald. Stasera poi il Sottosegretario sarà ospite d'onore a un banchetto offerto da Sir John Simon al Foreign Office. La stampa londinese sta concentrando tutta la sua attenzione sulla visita del Ministro italiano alla ca pitale britannica, visita che diven ta tanto più importante in quanto, proprio alla vigilia di essa, la situazione internazionale si è notevolmente complicata nei riguardi di quel problema del disarmo che potrà essere risolto solo se vi sarà un perfetto cordiale e duraturo accordo di collaborazione italo-inglese. In rapporto con ciò i giornali mettono in rilievo come questa visita di Suvich, pur essendo stata decisa un mese fa e pur avendo la motivazione ufficiale della cortesia, deve essere fatta rientrare nelle discussioni del disarmo. Un mese fa il problema più importante era probabilmente quello dell'Europa centrale. Ma ora, sebbene questo problema non abbia perduto alcunché della sua importanza, il disarmo, col pericolo di fallimento immediato che corre preoccupa molto più di tante altre questioni non affatto secondarie. « I Governi italiano e britannico — osserva stamattina il collaboratore diplomatico del Daily Tclegruph sono oggi egualmente ansiosi di evitare il completo fallimento della conferenza del disarmo alla sua ripresa del 23 maggio o più tardi. Essi potrebbero perciò decidere di compiere un ulteriore sforzo diplomatico, allo scopo di conseguire almeno un riavvicinamento preliminare dei punti di vista francese e tedesco. Tanto l'Italia che l'Inghilterra si oppongono all'idea di armamenti illimitati poiché sanno bene quanti e quali pericoli una simile corsa agli armamenti causerebbe per coloro che hanno garentito Locamo e in genere per l'intera Europa. L'essersi rese conto di ciò farà approfondire, a quel che sembra, le vedute espresse nei due piani di MacDonald e Mussolini. La prevalenza del disarmo sugli altri problemi non farà tuttavia scomparire questi ultimi dal primo piano. Essi dovranno essere esaminati dal Sottosegretario Suvich insieme con gli uomini di Stato e gli alti funzionari governativi britannici e quello danubiano occuperà senza dubbio il secondo posto. « Negli ambienti politici di questa capitale si ritiene che Suvich oltre a illustrare al Governo britannico il contenuto e il significato dei protocolli romani italo-austro-ungheresi e spiegare che non si tratta di un tentativo di egemonia che l'Italia sta compiendo nella Europa centrale — giacché a nessuna delle altre Potenze di quella regione di Europa è preclusa l'adesione — farà comprendere al Governo di Londra come l'Italia gradirebbe che l'Inghilterra assumesse nei riguardi dell'Austria e dell'Ungheria un atteggiamento di simpatia attiva specialmente nel senso di facilitare le esportazioni dei prodotti dei due Paesi sui mercati imperiali. « Ma il programma di Suvich comprende dell'altro. A parere di molti infatti la visita del Sottosegretario italiano sarà utilizzata pure per degli scambi di vedute sul patto balcanico e sul problema dell'entrata della Russia sovietica nella Lega delle Nazioni. Non -è escluso che sia toccato pure il problema dell'Estremo Oriente, rifattosi vivo dopo le ultime manifestazioni del Governo di Tokio. A Londra si ritiene che la nozione chiara dei punti di vista reciproci da parte di due grandi Potenze che sono chiamate a collaborare su un vasto fronte sia senz'altro utile e consigliabile ». R. P. nvmdacmvcngfTpmFsgrlcfneddendsmttndscnddtmsu