Juventus - Milan 4-0

Juventus - Milan 4-0 Juventus - Milan 4-0 Irresistibile all'attacco, la squadra bianco nera risolve nel folgorante inizio il confronto con i rosso neri Come risultato, l'incontro ebbe una vita breve, brevissima. La vitadi un quarto d'ora. Appena entrata in cam])0, la Juventus prese ad im perversare, con lo stesso impeto di quella pioggia che era caduta fino a qualche minuto dall'inizio della gara e che doveva riprendere a cadere nel secondo tempo. Fu un prorompere di attacchi irresistibili ed un tambureggiare di palloni sul rettangolo della porta difesa da Compumi. Tre di questi palloni andarono a finire in rete, due di essi con la precisione di tiri al bersaglio. Su di essi, l'esito della partita rimase come inchiodato. Non v'era più da discutere, nè da sofisticare, nemmeno per il più azzeccagarbugli degli avvocati del calcio. Come conseguenza, i rosso-neri restarono come sbalorditi e soggiogati, ed i bianconeri smorzarono il loro impeto e presero a giuocar con maggior tranquillità. Quanto di importante la gara aveva da dire, lo aveva detto nello spazio di quindici minuti. Acqua a catinelle Aveva piovuto a dirotto tutta la notte, tutta la mattinata e tutta la parte del pomeriggio che precedette l'incontro. Acqua a catinelle: il campo ne era semi inondato. Come per pietà verso i giuocatori e gli spettatori — che ad un po' di clemenza avrebbero un sacrosanto diritto quest'anno — il piccolo diluvio aveva interrotto la sua opera qualche minuto prima delle ore quindici. TI pubblico non era soverchiamente numeroso, che occorreva veramente del coraggio per sfidar l'intemperia della giornata. Erano presenti, nella tribuna d'onore, il Segretario ed il vice-Segretario federale ed il Podestà ed il vice-Podestà. Agli ordini dell'arbitro Ciamberlini, di Sampierdarena, le due squadre si allinearono nella formazione seguente: Milan: Compiani; Perversi e Bonizzoni; Torriani, Bortolotti e Capitanio; Arcari, Moretti, Fibbi, Rossi e Cresta. Juventus: Vallinasso; Rosetta e Caligaris; Genia, Monti e Bertolini; Sernagiotto, Varglien II, Borei II, Ferrari ed Orsi. L'inizio fu del carattere a cui già abbiamo accennato, ebbe cioè a protagonista la prima linea juventina, La quale non fece complimenti. Per primo Ferrari, poi Ferrari ancora, poi Borei batterono Compiani prima ancora che i milanisti potessero organizzarsi o comprendere quanto attorno ad essi stava avvenendo Uno dei punti di Ferrari fu di rara bellezza: due tocchi di Rosetta e di Orsi, il terzo tocco fu un tiro tanto improvviso quanto imparabile della mezz'ala sinistra. I difensori milanesi reclamarono per presunto «fuori giuoco» per il secondo punto. Nulla da eccepire vi ceversa per il tiro che portò al pun to di Borei. Calmatasi l'ira degli attaccanti juventini e sedatasi la tempesta che aveva avuto per teatro l'area di ri\gore degli ospiti, il giuoco prendeva carattere più equilibrato. Il giuoco 'si svolgeva di tratto in tratto a me ; tà campo, e le due squadre andava no ora all'attacco alternativamente. Verso la metà del tempo, il Milan parve scuotersi dall'impressione che doveva aver riportato della iniziale forza penetrativa avversaria, e prese a giuocare con maggior disinvol[ tura. Fu il miglior periodo del giuo\co degli ospiti. Cercando di crearsi un alleato nelle condizioni del terreI no, i rosso-neri sferrarono, in questo periodo, una quantità di attacchi ra\pidi culminanti in tiri da lontano. I Vallinasso fu così chiamato all'ope: ra in una mezza dozzina dì occasioni per parare tiri che la viscidità del pallone rendeva pericolosi, e rispose con bella sicurezza ad ogni singola chiamata. Dominio incontrastato D'nltra parte la Juventus prendeva le cose con disinvoltura: non correva soverchi rischi e pareva paga di quanto aveva fatto. Aìl'infuori di un \irisistente appello del pubblico per 1 un calcio di rigore a seguito di un fallo a danno di Borei, più nulla di emozionante o di degno di segnalazione avveniva fino alla metà tempo. Mentre i giuocatori erano negli spogliatoi, le cateratte del cielo tornavano ad aprirsi. Acqua senza compassione per tutta la ripresa. Subito alla ripresa déUe ostilità, la Juventus prese a dominare, come per ribadire il risultato e togliere ogni velleità all'avversario. E subito nei primi minuti il risultato venne infatti ribadito da Sernagiotto che, gettatosi nel vivo di una mischia su centro proveniente dalla sinistra deviò la palla nella rete ed andò egli stesso a finire con un lungo scivolone in fondo alla porta di Compiani. Poi, tornò il Milan a mostrar un po' d'iniziativa. L'ala sinistra rossonera venne a trovarsi un paio di volte in ottima situazione, e sbagliò nettamente il bersaglio in ambe le occasioni. La difesa juventina che prendeva le cose con molta serenità, fu in grado di controllare ogni altro tentativo degli avanti milanisti. Il campo, convertito in una distesa di piccoli laghi, rendeva d'altronde difficile il controllo della palla: veri miracoli di equilibrio dovevano compiere i giuocatori per muoversi in quelle condizioni, ed i capitomboli erano frequentissimi. Ne sanno qualche cosa il paio di difensori milanisti che piombarono in un laghetto con la lesta in avanti come per un gran tuffo in mare, e Monti che per fermare un avversario fece una scivolata sulla schiena che pareva non dovesse aver più termine e che lo portò ad una dozzina di metri dal punto della caduta. 11 segno della classe Nuovo lavoro difficile ebbe la difesa degni ospiti ywgli ultimi minuti, a seguito di sgroppate di Sernagiotto, di Borei e di Orsi. Verso la fine, la pioggia sferzante aveva fiaccato la volontà di combattere ai giuocatori di ambe le parti. Il Milan fu sorpreso ed accasciato dall'inìzio folgorante dei bìanco-ne ri. Lottò bene quando potè ripren dersi dall'emozione subita, nella se- conda parte del primo tempo cioè. La ripresa fu giuocata dai rosso-neri con slancio a metà campo, ma senza precisione alcuna in area di rigore. Individualmente Arcari, strettamente vigilale dagli avversari e mal servito daì*compagnì, non potè che raramente mettersi incidenza. Qualche buon guizzo ebbe il centroovanti Fibbi. Ma la prima e la seconda linea, pur nel 'generoso e sim1 patico modo di combattere non hanno dovizia di idee tattiche e di mezzi tecnici. Salda è viceversa la difesa estrema, dove Perversi sta ritornando in buona forma e raffinando il suo stile. La Juventus ebbe un quarto d'ora di potenza irresistibile, un quarto d'ora in cui travolse tutto. Poi, pur non giuocando a basso livello, parve distratta, come se, superato l'ostacolo della giornata, già pensasse a difficoltà avvenire. Individualmente i suoi giuocatori sono tutti in ripresa: qualcuno ha compiuto anzi un piccolo miracolo in fatto di condizioni fisiche e tecniche, se si ricorre col pensiero a qualche mese addietro. La squadra ha slancio e capacità. Quando si difende a denti stretti o quando si snoda all'attacco, ha nuovamente atteggiamenti che impressionano : mostra il segno inconfondibile della classe. VITTORIO POZZO UVENTUS-MILAN: Un'acrobatica respinta di Compiani su calcio d'angolo. (Servizio fotografico Gherlone).

Luoghi citati: Compiani