L'austriaco Nöbl ha vinto la "Coppa Cervino,, dominando i campioni di quattro nazioni

L'austriaco Nöbl ha vinto la "Coppa Cervino,, dominando i campioni di quattro nazioni DAL BREITHORN AL BREUIL IN DIECI MINUTI L'austriaco Nöbl ha vinto la "Coppa Cervino,, dominando i campioni di quattro nazioni Valtournanche, 23 mattino. islLa grande gara intersonale.di «.[*scesa dal Breithorn al Breuil, svoltasi sabato, ha segnato un'altra strepitosa vittoria del « fuori classe » austriaco Hans Nòbl. Non ci voleva altro per confermare l'elevatissimo valore del prestigioso campione, già trionfatore assoluto nel recente raduno italiano del Kandahar al Sestrières. La vittoria attuale ha superato, però, in importanza quella conseguita quindici ch•ideamoe cidete.„.„..„. . jf^J^i^'^rjJi ™Jnt faforti di allora — sono stati presenti, • -un po' tutti i migliori discesisi euro-\}™pei ad eccezione di Leo Gasperl — si ergevano di fronte a Nobl ed il profilo | tetomsuBn91trsevero del percorso esigeva doti eccezionali di resistenza e di classe. A 70 chilometri all'ora Ebbene, il biondo Hans è riuscito a vincere e avversari e difficolti di percorso con un'autorità ed una sicurezza sconcertanti. Pensate: i dodici chi-l^èlometri di discesa che intercorrono da), jPlateau del Breithorn alla conca del ,lBreuil per un complessivo dislivello1 di ben 2000 metri sono stati percorsiLida lui in poco più di 10 minuti. Una I volata sola, diritta, interrotta da una dunica caduta — caduta peraltro fat- rhta di proposito per evitare un" perlco-1 loso sasso sporgente dalla lieve - ,mspo compiuta alla velocità di 70 chilonfe tri all'ora! Si calcola che Nòbl abbia percorso il tratto di 7 chilometri dal Colle- del Teodulo al Breuil, ier l'altro particolarmente difficile a causa della neve gelatissima e guastata da numerose piste nella parte bassa, in poco più di cinque minuti. L'anno scorso Antonio Gaspard, sul medesimo percorso, aveva segnato 7 minuti, mentre nel lontano 1914, come ci ricordava un abitante di Valtournanche, nella primo gara di discesa disputata dal Teodulo se ne erano impiegati 14. Eppure, a sentire Nobl. la gara è ncdtecinvqsgrldsnstata tronpo facile e la discesa troppo ! D1 , 1 1niana. « Per me ci vogliono discese più diritte, tipo Sises — dichiarava ancora ansante appena finita la corsa. — Mi ci trovo meglio ». Dominatore assoluto Nobl (il campionissimo austriaco ha dato oltre un minuto di distacco al secondo in classifica, Schaller, un'anziana guida di Zermatt — ha trentott'anni — da cui nessuno e forse nemmeno i compaesani si attendevano tanto), tutti gli altri sono finiti separati da brevissimi intervalli. Basta dare un'occhiata alla classifica: nel breve giro di due minuti sono compresi ben ventitré concorrenti. Ma non è tutto: dal secondo al decimo classificato intercorrono appena 39 secondi! Segno di una sensibile equivalenza di valori e segno, altresì, che l'eccezionale lunghezza ed il forte dislivello della gara non hanno servito ad operare una decisiva selezione dei vale i in campo. Scorrendo i nomi dei primi dicci classificati, vieti subito da fare una constatazione particolarmente confortante per il nostro sci. Gli italiani sono in netta maggioranza: cinque contro tre austriaci e due svizzeri. In effetti la nota più saliente della combattuta gara di sabato è proprio costituita dalla brillante e generalmente impreveduta affermazione collettiva conquistata dagli italiani di fronte alle migliori forze sciistiche della Svizzera e dell'Austria. Pariani, Lacedelli, Holzner, Gargenti e Paluselli — tutti giovanissimi: si va dai 19 anni del veneto Paluselli ai 25 di Lacedelli — hanno veramente fatto strabiliare. La loro affermazione appare tanto più bella e notevole, quando si consideri che essi ave del bvlvmncgpgpmdrNgzeds1dP41sStenSXHgvano un» scarsa conoscenza de per' |gcorso, di fronte ad esempio, alle ta- Pmose guide di Zermatt eie al Teodu- 1lo si può dire sian di casa. Più di tut- 'va elogiato il ventunen-1dti, dei nostri ne goliardo Pariani; il milanese (per poco, se non fosse stato per una rovinosa caduta che con uno sci gli ha latto perdere un tempo prezioso, egli si piazzava al secondo posto) s'è laureato con la gara dal Breithorn discesista di classe internazionale e di sicuro avvenire. Cosa dire dei famosi specialisti di Svizzera e d'Austria? C'erano, lo abbiamo già detto, quasi tutti (dei migliori annunciati alla vigilia è mancato solo Otto FUrrer), dal quadrato Davide Zogg, vincitore del Concorso in ternazionale di St.-Moritz a Elias Ju)en, campione nazionale svizzero, da Pfeifer, trionfatore al Cnrrin. a Birkl, da Lehner a Fleury ed Hans Zogg, fratelli di Davide. Ebbene, sarà per la brillante prova fornita dagli italiani, ma il fatto è che svizzeri e austriaci, a parte naturalmente Hans Ntibl, nel complesso non hanno soverchiamente impressionato. L'unico che si è veramente distinto, vedete combinazione, è stato proprio il vecchio Schaller, non ceito uno dei migliori di Zermatt: tutti gli altri sono finiti in posizioni relativamente arretrate. Lo stesso Davide Zogg s'è dovuto Kccontentare di un sesto posto, mentre Elias Julen a' è classificato nientemeno che venticinquesimo. Le volate sul ghiacciaio La stessa cosa si nuò dire dei tedeschi e dell'unico inglese. Bushell. I francesi, fino alla vigilia dati come si curi partecipanti, non si sono fatti vivi, Deo,{ altri *italinni. son piaciuti Gio vanni Pellissier, primo dei valdostani sàuni, il 4 finanziere > Andrea Vuerich a goliardo Hubert e Ronc. Buone le ,r0ve dei Giovani fa-.cisti aostani e de Mi alpini d'< Te-o. somreT'értn 1" iorsa ch'I» Prola Wiesinger; l'agili* àima scitwe boLuacso clasiliicando t2e2H222FJ3cdgsdsnTLSMppbrj isl trentascttesima, ha lasciato dietro [* ^c'erta, che aveva fatto pensare anche ad un •invio della gara, la Valtournanche si destava sabato mattina (fin dall' alba atte comitive di appassionati muovevamo impazienti verso la conca del Breuil e si scaglionavano poi su, sulle pendici del Teodulo, per assistere alle fasi della competizione) sotto un cielo d'un terso azzurro. Lo spettacolo dell'ambacino del Breuil, dominato dal- j bacino uei tsreuii, aonuiuuu u&i- faglie vetta del Cervino, appariva su- • -«-•- j"b~ " [n aito,'sui 2000 e sui \}™*>-*K svelta veniva data per tempo Dal rifugio del Colle Teodulo, remito nella notte da venerdì a sabato di oltre cento persone, 1 concorrenti muovevano verso il luogo di partenza, sui quattromila metri del Plateau del Breithorn, che erano appena le sette. Un'ora e mezza dopo, il fitto plotone di campioni dt cinque Nazioni (di 91 iscritti no risultavano presenti 71; tra le assenze, notevoli quelle dei fran- l^èsi "degli svizzeri FUrrer e Alfonso , ju']e'n ,jol tedesco Schroll e degli ita ,lani 'jicnardi. Guarnieri, Pietro Ma1 ina2 e Ferdinando Gaspard) era Lija gU] ghiacciaio. I 'A1j0 nove precise, il ten. col. Masint dejln scuoia Militare Alpina di Aosta rhe fungeva da cronometrista, dava il 1 via „ a] primo concorrente: il tede ,m SAhiiid — di mezzo in mezzo mi¬ Schuld — di mezzo in mezzo minuto seguivano tutti gli altri. Incominciava la grande e vertiginosa volata dai 4000 a 2000 metri, parte, dal « plateau » al Colle del Teodulo, su ghiacciaio, e parte sul nevaio che scoscende in ampie volute dal Teodulo al Breuil. Le più impressionanti discese venivano compiute da Nobl, che, partito quarantanovesimo superava per la strada almeno venti avversari, dal lungo Fogg, da Schaller, dall'agile Parianl, da Lacedelli, da Pfcifer, da Paluselli, da Krasy. i quali tagliavano diritto da cima a fondo. L'inglese Bushell, partito con degli sci non laminati, scendeva, invece, relativamente ! Diano e spezzava, poi, uno sci verso il 1 1 ~~. 1„ («va ^1. uno lamini] rìnvn. i i . o d i basso; la rottura di una lamina doveva, invece lamentare il biellese {lamella. Holzner arrivava al traguardo col viso sanguinante; era caduto malamente, escoriandosi una guancia sulla neve ghiacciata. Nel pomeriggio lo stesso pubblico che aveva seguito al mattino, dal traguardo e da ogni punto strategico del percorso, le affascinanti vicende della gara, si ritrovava per assistere alla premiazione. La breve e vibrante cerimonia era preceduta da un discorso dell'on. Belelli, che, con felice sintesi, ricordava ed esaltava il significato del Natale di Roma. Prima di finire, merita di essere segnalata l'opera perfetta di organizzazione della gara, spiegata, in fraterna e proficua collaborazione, dal Comando federale del Fasci Giovanili di Aosta, dagli S. C. Aosta e Valtournanche e dagli alpini del 4.0 Reggimento. ALDO MARSENQO