I nostri fiorettisti battono per 9-3 la migliore rappresentativa di Francia

I nostri fiorettisti battono per 9-3 la migliore rappresentativa di Francia ALLORI DELLA SCHERMA ITALIANA I nostri fiorettisti battono per 9-3 la migliore rappresentativa di Francia Monaco, 14 notte. Se altri avvenimenti di grande interasse non avessero per forza di cose 'distolta la nostra attenzione dalle gare di Montecarlo, saremmo arrivati Quassù non di sorpresa, ma con la preparazione spirituale per assistere ad un grande evento della scherma. Di tatto quello che è stato fatto sulla Costa Azzurra nella, stagione, questo è il meglio. Di tutto quello cho negli anni v stato fatto a Montecarlo, questo sta almeno alla pari delle manifestazioni jAù famose, he circostanze sona state •propizie agli organizzatori. Si tratta, dunque, di due gare per Squadre, una di fioretto c l'altra di Spada, in cui Italia, Francia e Belgio, dopo prove riprove e controprove, fan tidildasfaBstampqcunicè. no il loro massimo sforzo: una cosai81conclusiva e. se si vuole, la prova „c ; ?"nerale dei campionati d'Europa. 0<i- ldrgi ha avuto luogo il fiorato. k'piinnoPhaCome abbiamo vinto Vi ricorderete come l'anno passalo quattro maschietti riuscissero a dare nn colpo di spugna al risultato della Olimpiade, eppure del successo clamoroso non rimase grun cosa: la Francia era incompleta, aveva tolto di mezzo qualche anelano, ma la superiorità dei '■giovani non era ancora dimostrata; doveva vincere, ma non aveva resvon tolanii aspdmbilità. Oggi è un'altra cosa. Tutto il [stlavoro di Parigi aveva una mèta: la \ flrsisquadra nazionale. Sopraffatti gli anziani, consolidata la fama di Andrea fJardère, quello che la Francia ha messo in ballo rappresentava senza dubbio , ■■la quintessenza del fioretto francese. \tSi badi: non è una impressione nostra, \sè la confessione precisa die ci è stata\grimmrfatta dagli avversari. E noi. come . francesi, eravamo al completo, con una squadra di cui soltanto un nomo poteva essere da qualcuno discusso, ma che discusso, da oggi, non dovrei)- -, ■ìie più essere. E tutti intendono che .rparliamo del livornese Dl Rosa di ctii\Pdiremo le prodezze ' rJVon possiamo fare ini urtimi» di ivcritica; le chiacchiere hanno«,,Lh Bite passare in secondi iCiZ ^; tJn-?'r eTglFweXn. AbUam^& Jmamo squadre di. schennidori: del pugilato, diremm nono entrati subito in azione'con un \0diretto che pareva ci tramortisse, ma j che è bastato un attimo per dare a ! una compagine fresca c strapotente, : 7a sicurezza del proprio dominio. Su- smS ^T'J^,fl\er, \m7 Tjn'°.,<remmo clic i francesi oZZ£ e aTnTvat™' P ^ snoia, e quando l'avversano, non del i Atutto domato, aveva messo il ginoc- '■ cJUo a terra, giù ancora, finché cadesse di peso e l'arbitro contasse, non dieci, ma nove soltanto contro tre piccole vittoi-.e... incontri coi belgi Anche quello che è preceduto bisogna raccontare: l'Italia che batte il Belgio con 12 a 4, non senza impegna rtBtib5abdre Gaudini e Guaragna e con l'arran-\5care di Di Rosa; fa Francia che battei*il Belgio di volata con 9 « 1. E' basta- ìffit0 questo risultato porche i francesi Bprendessero coraggio. La vittoria non - g■pareva loro impossibile; nel fondo del-'3la loro modestin r'ern intp»** ™ ! to, toro moaesita c eia una latente spc- \ ronza. E chi avrebbe potuto dir loro- ^eJ^''l^^^^ sas-Ts j^tóe faceva veder possibile Varcobaleno «ISE' strano, per riprendere il filo dez'c- a■discorso, come i francesi tirino spesso Aveglio di noi coltro i belgi. A Rfa.Sfarzi che ha dominato come ha volti- vto con la sua quadratura di schermi- dorè, diremo Che tutti gli altri non so- vmo riusciti, pur con il fortissimo disiac-!mco, a segnare la loro superiorità iwàte. ft' „ ,,„„., ™„ , oi.^c.o. .cu. / •"•cForse hanno preso la cosa più sul se- tno di quanto non fosse necessario; co» runo spreco di potenza, come chi preti- ndesse un cannone per abbattere un mu-Ilro di mattoni. I francesi hanno giocato] mmeglio coi belgi, con mattatore finezza indecZtaTZeì 0ra™W- Ma dì M^decantati belgi non riusciamo ad esse-|rro entusiasti. Bourguignon non ci po-is•re faccia du anni il Minimo progresso, tPaternotre, che ci sembra oggi il mi- j mpione. Gli altri due valgono poco comerrendimento e meno ancora come arte. |bL>a grande squadra del Belgio non tjAancora risorta. J6Un uomo — caria padre di fami-, srliore, fa una schei-ma fine, ma non ve-1 ldiamo in lui la stoffa di un futuro cam- ■ ^~s^+,r> nix „7*„.- \ a» fretto rincontro i^^Francia con relativa-autorità, imi con ftscrupolosa onesta. Non conoscevamo m'qiincora ti .belga signor Toussamt, ma la raccomandiamo da oggi alla Fede-- razione internazionale, anche- se qualA che volta, per colpa dei giurati — tilt-1 ti belgi — qualche involontario errore* fi sembra di poter assicurare sia stato commesso. Primo assalto, prima enorme sor-, presa: Andrea Gardère batte Marzi per nn colpo. Secondo assalto, seconda sor- irò Lemoine che ha beneficiato anche di un errore della giuria, c poi tutto1. liscio, non su un letto di rose, si ca-' ■piece, ma con un crescendo che è du-]^•' 'rato fino al getto della spugna. Pietra miliare E allora: vinto bene, vinto facile; hravi ragazzi, una stretta di mano e non parliamone più. Piano. Abbiamo in cuore una sì grande gioia e un «1 j grande orgoglio per la nostra squadra che bisogna concederci dì calcare la \ mano su quello che rappresenta questa j uittoria ijiaZza«do gli uomini che l'han-1 «to conquistata. Ai nostri occhi essa rappresenta una pietra miliare dellat scherma italiana, la riconquista dcl\ primato fiorettistico per squadra. But-\ tati finalmente sulla bilan Jrf, un piatto è andato gi Per venire agli «omini bKntptonico non può e non deve pas-jBara in seconda lutea per un «n/°rf"-iMio che non lascia la minima traccia' e che i compagni hanno largamente $vendicato. Marzi è il migliore fra tul-' ti, italiani e stranieri. Non ha bisogno di prove o di citazioni, ma citi ha visto l suo assalto con Edoardo Gardère deve giudicarlo per quello che è: imi asso. Ne Guaragna, nè Caudini sono stati sensibilmente inferiori. Il primo si è fatto sorprendere dagli attacchi di Bougnol, ma si à rifatto sugli altri col suo gioco di forza: il secondo, un po' tardo a trovare la misura, ila finalmente parato da latitano lo botte che partono soltanto Quando c'è in aria qualcosa che non gli va a genio. E Di Rosa? Il ragazzino, quello di cui più d'uno avrà invidiato il posto nella un-.'.citale, sentendosi di poter fa c quatto lui o meglio di luì"! Di Rosa è. l'unico che nei tre assaZti non abbia 81""'0 «*?« sconfitta. Numeri e non ">rolc' °«"e a 0, batte An¬ dre* Gardère 5 a 2, batte Bougnol 5 k->, Non e »™ sorpresa, è la iù luminosa dette conferme. Non stono di quelli che ciecamente cataloga-', no un risultato e giurano su quello, Più ancora che coi numeri, Di Sosa\ a convinto col suo gioco elle non ha Ranmtttntocimc, con il bell'attacco raccolto, con a controparata potente, con la meccanica sicura, con la volontà decisa, con nervi esasperati, con la tenacia, la astuzia, la generosità e perfino la sitperstiziono deaeri campioni. Non crediamo d'ingannarci dicendo che farà strada. Una parola anche per i francesi che flriudicfi.iamo così come ci sono apparsi: Andrea Gardère, il miglior fiorct ■ to. Il fratello Edoardo è fermo sulla\ sua posizione di grande promessa, Bou-' g»-ol è sempre il mancino che coitosela 'rista dl Francia — dicono — ci parejmigliorato, ma non fa ancora spaven-\'mo da tempo e Lemoine vive sulla rendita di «n campionato d'Europa. ■■ r'"' aara ai fioretto a squadre era;Pvr i nostr< passeggiata. Al fio-Ircttista italiano in guardia, chi arriva-Iva "na caviglia, citi alle ginocchia, iliBelgio arrivava alla vita e la Prati- eia all'ascella. Poi renne l'inumano Di il fiorettista italiano mn Pri>™ di « 0T Tulio rosai Lasciateci questa eon-|solazior.e di vedere, per un giorno «Hmsno, tutto rosa. C'era un tempo in imto'albiamo'"aa din una\pregMera~\<. teneteci lontani, Signóre, dal facile otftmfom0 , NEDO NAD1 «gnòn^Tafe^tre^ Aerts Ó, Walcke 0). " '■*"- «-■-■»*- »»- I risultati „ >i , ' , . . I«oHa balle Belgio 12 a 4 (ÈIarzi_4Francia batte Belgio 9 « 1 (Interrotto a risultato acquisito. L'unica vittoria belga è di Paternotre che batte Bougnol). Italia batte Francia 9 a 3 (interrotto a risultato acquisito). Ecco i dodici inconrl italo-france3i : Andrea Gardère b. Marzi 5 a 4; Bougnol b. Guaragna 5 a 2: Gaudini b. Edoardo Gardère 5 a 2; Di Rosa b. Lemoine 0 a 0; Marzi b. Bougnol 5 a 3; Guaragna b. Edoardo Gardère 5 a 1: Lemoine b. Gaudini 5 a 2; Di Rosa b. Andrea Gardère 5 * 2>' Marzi b. Edoardo Gardère 5 a 2; .ffigg* Gardère' fa £ Di Pcsa'b Boùfùol** a^La daiinleaf {rla^a** guente : 1. Italia, p. 4; 2. Francia, p. 2; 3. Belgio, p. 0. -li » ——-