Pericoli avventure eroismi dello spionaggio patriottico in Trentino

Pericoli avventure eroismi dello spionaggio patriottico in Trentino Pericoli avventure eroismi dello spionaggio patriottico in Trentino Abbiamo già avuto occasiono di de- nunciare più volte, da questo foglio, la scarsa serietà di quasi tutta la let- taratura spionistica pullulante da qual ene anno in Europa, rilevando come, jfra le pochissimo opere degne di nota, emerga il volume « Spionaggio » del;generalo Max Ronge, l'ex-capo del- P« Evidenz Boureau » austriaco, du-rante la guerra mondiale. Oggi, per merito di un alto ufficiale we>f>*' «*"•« uuiuituu italian0' 11 generale Tullio Marchetti, la nostra letteratura storica e milita-ro si è arricchita, finalmente, di una opera sullo spionaggio di pace e di guerra, che non ha nulla da invidiare a quella magistrale del Ror-gc (Gene-rale Tullio Marchetti: « Luci nel buio - Trentino sconosciuto ,, Arti Grafiche Scotoni, Trento). II glUÓCO di tre cartoline Il generale Marchetti uno dei fir matari dell'Armistizio di Villa Giusti" fu, durante la guerra, capo dell'Ufficio Informazioni della nostra l.a Armata e- anteguerra, ufficiale del 5.0 Reggi-mento ajp.nj ft ^ ^ spi io contro &m Austro.un L^coTln una serie movimentata e drammatica di vicende, episodi e aneddoti, narrati con semplicità scar. na, ma piena di efficacia e di brio, egli descrive le avventure c le disavventuro della,sua lunga carriera di uf- ficiale informatore. All'inizio dell'anno 1909 il generale Conrad, Capo di S. M. dell'esercito austro-ungarico, propose al suo gover. no, come è noto, di approfittare del terremoto di Messina per attaccare la alleata Italia. A Roma ebbero sentore del filantropico progetto e cercarono affannosamente di mettersi in grado di conoscerò se osso entrasse in attuazione; il capo del nostro servizio informazioni disponeva, per fare lo spio, naggio in tutto il mondo, di 50.0f)( lire annue e, con tale somma, non poteva fare miracoli: chiamò a Roma telegraficamente il capitano Marchet- 0, factotum dello spionaggio italiano noi Trentino, e si raccomandò a lui. va consegnato ai capigruppo, con or dine di distribuzione ai fiduciari ed agenti delle zone sospette, parecchi Pacchi di cartoline illustrate di tre spe- cic ben dis«n^ paesaggio, fiori, fi II Marchetti, senza prendere fiato, ri parti da Roma, corse a Trento, vi si trattenne 24 ore e tornò a Milano; e, di 11, per circa duo mesi, ogni sera egli telegrafava all'ufficio di Roma, segnalando minutamente tutte le novi, tà militari che si verificavano in Trentino; soltanto quando l'orizzonte politico fu interamente rasserenato il servizio cessò. Il procedimento usato dal Marchetti per organizzare in cosi bre. ve tempo, e con minima spesa, un servizio tanto completo, minuzioso e perfetto, era stato molto semplice: nelle 24 ore di sosta a Trento egli si era abboccato, alla spicciolata, coi suoi fiduciari del capoluogo e dei centri vi. ciniori, assicurandosi che, sino a quel momento, nessun movimento militare importante era avvenuto; quindi ave-ben distinte gura, unitamente ad una lista di inno$ul inciirizzi, maschili c femminili, di Milano, Como, Gallarate, Monza, Lodi, ccc_ n « passaggio » significava: « nulia di nuovo»; i .-fiorii indicavano: : aumento non rilevante di soldati artiglierie », la « figura » segnalava: « celere e rimarchevole ingrossarsi d?lla guarnigione e situazione preoccupante ». Un paio di volto alla settimana, e eanche più spesso all'occorrenza, ogni informatore doveva inviare ad uno dei destinatari della lista, una delle cartoline illustrate avute in consegna, scelta in baso alla situazione militare locale del momento, con semplici saluti ed una firma qualsiasi; la immagine riprodotta nella cartolina parlava elequentementc. mentre il timbro postale di partenza indicava località e nome dello speditore. La multipla corrispondenza, arrivando in Italia, si ac. centrava rapidamente a Milano, nelle mani del capitano Marchetti, in base ad accordi coi destinatari. L'ingegnoso procedimento diede risultati perfetti, perchè posava sopra una reto ampia, fidata e capace di informatori; il patriottismo dei Trentini permetteva questo ed altro a vantaggio dell'Italia. Ingenuità pagata cara Quale fosse la tempra dei Trentini e quali gravi ripercussioni possa ave. re ogni leggerezza, o mancanza di controllo su se stessi, nello spionaggio, appare dal seguente episodio: Damiano Cis, di Bezzecca. di sentimenti italiani fieramente ostentati, figlio un garibaldino, aveva una grossa il \e capaci. Sui finire dell'anno 190S, in. pressava all'Italia conoscere lo stato I tosi in Crete col Cis Damiano, e da questi pilotato con molta abilità, scal- trozzae C°™^«^X™X P™Juogo ne», zona esatta che me ^M^S^^Sio,^^ to L.nc sllperava tutte lo sue speranze, ì nei viaggio di ritorno, non tenendoiconto delle ripetute raccomandazionia- itidin-dustria di legnami a Creto; era unodei nostri informatori più coraggiosi, dante in legnami, il quale, abbocca.»- e da di prudenza del Cis, fini col farsi no tare, per la sua vivace e brillante lo OT*ta italiana, in un albergo della zc. ~ na di confine, sicché uno sfaccendato insospettito, gli si mise alle costole, sali con lui nella diligenza che lo riaccompagnava in Italia e. attaccato discorsa, fingendosi irredentista, riuscì ne definito, con ammirazione: <: figura caratteristica di spia patriottica ».L'Italia del 1919 ricompenso con lar-. --r ,=t„ Sor ad avere delle mezze confidenze sulvero essere dell'ufficiale e sulla mis sione- svelta a Creto. ■:. Santa ingenui.tà! » commenta il Marchetti. Il Da-miano Cis scontò la =anta ingenuitàdell'ufflciale di Stato Maggiore italianornn 1" mesi <li carcere duro con 1- mesi li carcere euro. Nel libro del Ronge, già citato, li-bro poco tenero verso lo spionaggiodui Trentini, l'informatore italiano vie-dopo avere girovagato tutto ino a piedi, vestilo dimessamenteghezza Damiano Cis: lo nomino cava-bere della Corona d'Italia. Il tradimento dell'ostessa Una sera il Marchetti, in pieno Tren.ona militarmente assai deli-ta, dopo avere girovagato tutto i ì« co1 sat,;° alPino m *Palja- scenjJev? da un scntler0 alpestre e doveva nsol 1 e u problema di passare la notteler., un'cpoeajniìda. perchè in tutti gl |alberghi del Trentino, in seguito ad or. dini della gendarmeria, si dovevano csj biro i documenti; il Marchetti disponi va di carte in ordine, ma aveva le sue buone ragioni per non metterle in vij sta troppo spesso. Effettuata da lorita no una sagace perlustrazione mecV.an; te un piccolo, ma eccellente binocolo, e scoperta una taverna di modesta ap1 parenza, isolata a lato della rotablile di vai Flemme, decise di farvi un sopra- | luogo, arguendo, qualora avesse po- nPLgrpdmnddpi p luogo, arguunuo, qualora avesse po' tuto trovare alloggio in un tale eser 1 cizio di infima categoria, di potere evi j tare la presentazione del libro dei viag. i giatori. Entrato e sedutosi a un tavo-, - Ilo del locale, a quell'ora vuoto, comin- f1 ciò ad ordinare una bibita, scrutando !t attentamente la padrona, donna anzia-1 P 'na, corpulenta, dal fare bonario e chc'c gli ispirò fiducia. '°I Mentre beveva, chiese se gli si po-|Gteva dare cena e ricovero per la notte'1 ,0 fu molto soddisfatto di sentirsi rl-jd ""pondero affermativamente. Ma, nelld fervirSU Ia cena. la padrona del i0Ca-id |«« W™»..* ™*f^da_** ibi a cominciò a circuire l'ospite, spac ,ciat08l per mercante di buoi, di doman¬ de insidiose e sospette; il Marchetti, messosi in allarme, ordinò che la mattina dopo lo si lasciasse dormire sino a tarda ora e, salito nella camera asse vgnatagli, si assicurò, anzitutto, della:.Ppossibilità di evasione per la finestra gettatosi quindi, vestito, sul letto, dormi con un occhio solo. Infatti all'alba, nei perfetto silenzio della casa, udri rumore di passi, seguito da sommesso bisbigliare. Tese le orecchie, udì la padrona dare ordini a qualcuno e gli parvo di cogliere la parola « gendarmi »: appostatosi alla finestra vide uscire dalla taverna o dirigersi lestamente verso il villaggio, distante circa un'ora, un ragazzetto. Subito il Marchetti, afferrato il suo sacco da montagna, si ca. lò per la finestra nell'orto, raggiunge la vicina abetaia e vi si nascose, senza però perdere di vista la strada del pae se. Dopo circa due ore di attesa ebbe la soddisfaz'ene dl tà del suo ■« fiuto » |seppe Colpi; giovane di intelligenza elevata, di temperamento ardente, Vi¬ da, in lontananza, fecero la loro com parsa due elmi a chiodo, guidati dal ragazzetto verso la taverna che l'ospite aveva abbandonato in tempo. Concludo il Marchetti : « Diffidare delle apparenze e tenere presente che le donne, quando non c'entra l'affetto, o la passione, st lasciano infinocchiare assai più difficilmente degli uomini». Una nobilissima figura Nel libro del Marchetti passano a centinaia figure di Trentini di tutti 1 ceti sociali, uomini e donne, di tutte le età, che rischiavano cotidianamente la vita per servire la patria del cuore. Figura romanzesca, ammirevole, nobilissima, alle cui ardimentose e drammatiche vicende sono dedicato le pagine migliori del libro, quella di Giù- constatare la bon-jperchè sulla stra-1i , i goroso di membra e bellissimo, nato ed educato in una famiglia dove l'amore per l'Italia era religione, poco più che ventenne egli era già il migliore, più audace e più redditizio informatore che il nostro servizio dl spionaggio militare possedesse nel Trentino. I mezzi che l'Ufficio di Roma poteva mettere a disposizione del giovane awenturoejso erano scarsissimi ed egli sacrificava al servizio per la patria lontana- ogni | suo avere personale. La multiforme at tività informativa, alla quale egli ave-l va ormai dedicato tutta la sua esteten-llo mise dinanzi; za, ad un certo punto .alla possibilità di procurarsi piani e do. a cumenti militari austriaci di grande ini-|portanza; occorrevano ingenti somme Roma ''di denaro ed egli le richiese a ma Roma negò poiché disponeva, come si è detto, soltanto di mezzi modestissimi. Allora il Colpi, preso dalla febbre del suo entusiasmo, non volle arrestarsi e, con gesto audacissimo, sot trasse ad una banca di Trento la somma ì esatta che gli occorreva per attuare i suo progetto. Sospettato, imprigionate, e, infine, scoperto, durante il processo1 tutta la sua formidabile attività infor- ! a i . i i . ri saeri alla Patria o ì Giuseppe Colpi mori nel 1019. nella a - X ^ , o mativa venne in luce; l'Austria tentò ; macchiare il patriota col processo per arlo e lo condannò a 12 anni di carcere !duro, che egli scontò tenendo condotta,esemplare e riempiendo la sua solitudi- ne con lo studio e col lavoro. Venne li- berato alla fine del 1918, avvilito di non aver potuto partecinarp alla guer- ra di redenzione; rientrando in Trenti- no ebbe l'amarezza di vedersi uccolto con freddezza dai suoi concittadini, in-1 capaci di valutare l'intimo significato^dello spregiudicato e sublimo atto deliColpi per procurarsi il denaro occor-i- Colpi, per procurarsi il denaro occor-j i rente alla causa nobilissima che egli i serviva, denaro che, prima di essere -l imprigionato, egli aveva affidato alla Mo jsorella, purissima figura di italiana, con ji j queste parole : « ricorda che sono dona-1 .I^""rìntercsse'dena Patria al di sopra ^'a j ogni bene e di ogni interesse persona- le, l'onore di un monumento che, nel:nome di questo martire, premiasse tul- te le benemerenze ed i sacrifici eroici della eletta, numerosissima schiera de- jgli informatori trentini. j" iGIACOMO CARBONI