« Cingallegra » di Lengyel al Chiarella

« Cingallegra » di Lengyel al Chiarella TEATRI « Cingallegra » di Lengyel al Chiarella gna al Bar del Paradiso, luogo di dub ^ * ^ ™* ^ Mizzi, ragazza di facili costumi, so- Avere una casa, due stanze, una cuci-|na, tener tutto in ordine, andare, al ;mattino, a far la spesa, e alla sera, do-Ii 'a "T ""*mt'' <5U:nu'" ""T'V'"' 001 '7°' ? 2M a nanna' ™ ^f?' 1 accogliente letto casalingo. Che dol- ,CCZ2a! p0i il marito muore; ed è una ^dolcezza anche questa... No. non frain-1tutti, vedova che sviene ai funerali del caro Giovanni — perchè il marito, il! defunto marito, si chiamerebbe Giovan-, ni — e poi no conserva in cuore j degno e perenne ricordo. Perenne, fìnola che compare un altro; galantuomo'anche questo affettuoso fiducioso; che, caro ragazzo! Ed ecco il sorgere di un|"' passaggio, sogna con tanta forza che I quando capita li un americano, il si- gnor Joe Smith, e le si avvicina, ella!f c." B1 "vwl-".«i lo accoglie con sdegno e con ritegno.j Per chi mi prendo, signoro? dice Mizzl, o qualcosa di simile. E la fantasia a' poco a poco prende consistenza. Mizzi'vive il suo sogno. Racconta a Joe di,essere quella certa vedova, di avere una: nuovo amore. Mizzi sogna tutte queste cose mentre le sue compagne ballano, bevono, se ne vanno con i clienti di casa, di rimpiangere l'ottimo defunto, e;scosi via: appare gentile, pura, deliziosa.{sAppare quale l'ha resa il suo gran de- \ fsiderio di bene; e Joe naturalmente se mne innamora. E le chiede l'indirizzo.1 nlL'indirizzo? Ella rifiuta: ma non tanto per rimanere nella parte, quanto perchè l'indirizzo è quello di un albergacelo che affitta stanze a ore. Ove potrebbe ella ricévere Joe, continuare il suo sogno? Domani, dice, domani vi telefonerò ove potrete venirmi a cercare. E la stanza degna, la dimora casta e pura è presto scovata tra gli annunci di un giornale. Una famiglia di onestissimi borghesi ha intenzione di affittare una stanza luminosa e linda, nei pressi di Vienna. Mizzi accorre; si presenta con tanta grazia, con tanta timidezza. Ed è accolta festosamente. V'è u veccUo nonno poi, un vecchietto ottimista, dalla gran barba fluente e dal tenero cuore, che subito la prende sotto la sua protezione. Che idillio! Il vecchio nonno, i vecchi mobili, un'aria eh famiglia; il sogno procede, va a gonfie vele. Per Mizzi è la felicità. E anche Joe se ne arriva a completare il quadretto di genere. Il bravo americano è tutto infervorato; ingenuo e impulsivo ha colto il meglio dell'anima di Mizzi; in quanto al resto, nulla lo ha messo In sospetto. E così ne chiede, la mano, se la vuol sposare senz'altro. Chiede la mano di Mizzi al vecchio, perchè, in quella confusione di cose vere e di cose sognate, tra il detto e il non detto, egli ha immaginato che quello sia vera- gbbansmtptritcgdmvbmKG „ „ mente jj nonno di lei Colpo di scena ... _ ., .' ttJfrh ,' ,' catastrofe pare d un 'ratto che la realta prenda il sopravvendo. Mizzi, confusa, avvilita, confessa a mezzo, e fugge. Tutto finito? Ma no; in commedie di lmd„ . I pquesto genere e cose non possono finir \Tmale. E ali ultimo atto il nostro eccel- slente vecchietto infila un abito da ce- Mrimonia e corre al Bar malfamato. Qui j l'infelice Mizzi ha già quasi ceduto agli inviti — ma non di matrimonio — di un giovanotto che vive di espedienti; ha quasi ceduto per dimenticare, si intende; poi ha ingoiato alcune cartine di sonnifero, credendo forse di uccidersi; e insomma si trova a mal partito. Ma ecco il caro nonno, ecco Joe; ecco il sogno che riprende i suoi diritti, o urta I realtà simile al sogno. Joe le dice che!tsaranno sposi e se andranno laggiù, I nella lontana America, ove una casa,juna dolce casa li attende Questa commediola è, come vedete,1 una specie di fiaba. Tutto ciò che di! misero, triste, infame ha il mondo vi diventa nobile, puro, ridente. Il sogno vi spadroneggia assai più della realtà. Vi si vedono cose di cui è bello fantasticare. Quella piccola prostituta che ha tanta forza nell'anima e tanta fede da convertire la vita disperata e sozza in candore c letizia; quel bravo giovane americano che come un cavaliere az- egi zurro non crede che alla virtù e si fa amoroso paladino di una ragazza equi-Ivoca incontrata in un bar; quel vecchio 1 che fa da nonno a tutti, e comprende ciò che è nasuto nello ànime e tra il ciò che e nascosto nelle anime, e tra 111 tanto male sceglie ed elegge il po' di | bene che è al mondo, e tanto lo ingi-l, gantisce con la sua bontà e indulgenza |i che noi non vediamo più che cuori affet- !'tuosi, fanciulle felici, sposi esemplari;[ ,„„• »„..,i . ,• „c.i ti tuttl questi personaggi e gli ambienti || stessi che con tanta facilità si mutano jo si adattano a secondare l'edificante avventura, e quel passar continuo dal reale all'irreale e viceversa, e l'ingenui- p Pinvero«ilmtwiian»n =of.r, rnw nm j^^^^SJS^'SSl^ Prlet de»a haba. Sennonché le fiabe van- jn0 trattate con moita levita, sorvolan- d°, senza insistere su certi particolari ta! ; solo a questo patto sembrar vere, ci possono consolare. Questa com-a, folta di particolari,episodi, di personaggi, e soprattuttodi dialoghi, di discorsi che spiegano, che illustrano. Nelle fiabe non bisogna spie- gare troppo; più si spiega e meno si cà- pisce; pm si danno ragioni e meno ra- I [a ragione è tutta poetica e sentimenta-1 le . a vo]erla u , t- determina- ,T . . trormo realisti- ll" X>B risultato cne troppo reaiist.- ca per essere sognata, e troppo sogna- ita per essere vera, la commedia è ca- | duta nell'artificioso e nel manierato; s*è fatta zuccherosa e convenzionale. 1 Mizzi è una ca'a ragazza, cui l'autore» > bel.a fccasione per com- e ; muoverci e intenerirci; ma dobbiamoijconfessare che la sua amica Olly, cru-a;da e sguaiata, ci è apparsa molto più umana, e forse ci ha toccato di più. Ad _. . ;Ogni modo è commedia congegnata be-. 0 0 e i a. l nino- r. non n,„i f„„f„ ,i; „r„i„ ac\ mno, e con que! tanto di grazia delsentimento, con quel fare malinconico'e ottimista, con quelle variazioni comi- che che possono rendere uno spettacolo j dilettoso e gradito. Messa in scena mol-" to bene dalia Compagnia Stabile Sanp.„. .„ ... l, b."y „,„.f„ Remo Marta Abba, ha intatti avuto He- .tiratalo successo. Tutti gli attori van-6 |n0 elogiati, da Marta Abba, a RossanaMasi, a Romano Calò, a Luigi Almiran te, alla Graziosi, all'Erler, al Barnabò; ognuno ha composto il proprio personaggio con arguzia vivace, c colore, con quei doni di simpatia e di amenità che conquistano gli spettatori. Gli applausi si sono rinnovati calorosissimi. f. b.

Luoghi citati: America, Bar Del Paradiso, Vienna