La Milano-Torino pone a confronto le giovani e combattive forze del ciclismo italiano

La Milano-Torino pone a confronto le giovani e combattive forze del ciclismo italiano UNA PROVA CHE VUOL TORNARE ALLA SUA CLASSICITÀ' La Milano-Torino pone a confronto le giovani e combattive forze del ciclismo italiano a a a l a l i r a i . 0 i i o 0 : i o ) a e La Milano-Torino deve alle sue tradizioni di classicità, interrotte ma non dimenticate e destinate un giorno a rifulgere, nuovamente al numero e alla qualità degli iscritti e, diremo cosi, al momento sportivo in cui cade le ragioni dell'attesa che la circonda e dell'interesse che suscita. Non staremo a rifare la storia, che risale all'anteguerra, della manifestazione messa in vita dalla scomparsa e gloriosa « La Torino »; basterà dire che essa fu, col Giro del Piemonte, una delle classiche delia nostra regione e più volte ebbe l'onore di esser prova di campionato assoluto e di vedere in lizza i più celebrati campioni del pedale. Prima di passare in rassegna i concorrenti di oggi, rileveremo che, prendendo nel nostro calendario il posto dell'abortita Milano-Nizza, questa corsa si è assunto il simpatico e interessante compito di chiamare a raccolta quella massa di corridori che possono qlnndrcedLdvnslIsvcinbfRleffettivamente ancor chiamarsi giova-j dni di anni e di esperienza e che dovreb- j tbero dare l'auspicato rifornimento ai [On i a e i e a ) e a a e e a e - - è n u o a ù e i b i a i è ù ne a ovi ae a a t, ni el ranghi superiori degli « assi >s massa che non si è ancor potuto esattamente giudicare nelle prime prove ad essa riservate per gli squilibri di forma che son propri di ogni inizio di stagione, nè nelle due maggiori — la San Remo e il Giro di Campania — sia per gli obblighi di disciplina da cui alcuni erano vincolati, sia per l'influenza della presenza e dell'atteggiamento degli «assi» e degli stranieri. Non è, quindi, motivo di rammarico il fatto che oggi i capisquadra non siano in campo e lo spirito e la condotta di Marca non venga a confondere e a falsare le idee sui reali valori individuali che si ha voglia di giudicare. E il giudizio avrà tanto più bisogno di essere preciso e chiaro in quanto da esso dipenderà in buona parte l'invito che rivolgeranno, o meno, in base alla prova odierna, gli organizzatori del Giro d'Italia ai meritevoli di figurare nella massima competizione nazionale a tappe. Abbiamo detto più volte, dall'ottobre scorso ad oggi, che il ciclismo italiano è in via di rinnovamento e di trasformazione; lo ha dimostrato la Milano-Modena, il Giro di Lombardia e anche la Milano-San Remo. Vogliamo insistere — perchè vediamo che c'è qua! cuno che vuole ad ogni costo frainten dercl — nel precisare che questo rinnovamento e questa trasformazione sono spirituali, non fisici, di sistemi, non di uomini. Sappiamo anche noi — e lo ab biamo detto e ripetuto — che non ab biamo ancora i degni successori di Bin da e Guerra e neppur si vedono venir avanti. Ma, contro questa interruzione della serie di uomini eccezionali — cominciata con Girardengo, continuata con Binda e, sembra, finita con Guerra — non c'è da far più che niente. Si potrebbe, sì, selezionar meglio, indirizzare, istruire e dirigere i corridori con sistemi che non ci sarebbe che da copiare da chi da anni li pratica; ma questo è un altro tema e un compito che non spetta a chi scrive di sport. Noi che viviamo tutto il nostro ciclismo di primo piano e crediamo di conoscere di persona anche quello degli altri Paesi, diciamo che la prima cosa da fare è quella di cambiare la mentalità dei corridori, l'organizzazione sportivo-in dustriale, il sistema di correre instau rato e radicato dal « girardenghismo » e dal <: bindismo », i cui innegabili e non dimenticati frutti ci sono venuti esclusivamente dalla classe eccezionale degli uomini che li hanno improntati e dominati. In questo periodo di transizione è facile, per spirito di polemica, mettere in vista le momentanee delusioni, le apparenti smentite che la nostra tesi può offrire. La parabola più o meno di scendente della carriera non è la più indicata a esperimenti di combattività, ad evoluzioni verso un temperamento più giovanile; i nostri grandi anziani termineranno il loro ciclo sullo stile finora preferito. E intanto gli altri che crescono con le idee nuove, si trovano a cozzare, oltre che con la classe supe riore, con una difesa che, se guardinga, difficilmente cede. Di qui il maggior rischio, forse la vanità dell'audacia. Ma le ondate delle nuove generazioni finiranno per sommergere uomini e sistemi e verrà giorno in cui il più fresco, indipendente, aggressivo modo di correre sarà istinto e stile di tutti. Allora solo sarà compiuta l'evoluzione del nostro sport, che riacquisterà bellezza e incertezza, e ci metterà in grado, anche senza atleti miracolosi, di sostenere i confronti internazionali. Ai giovani, dunque, noi guardiamo non con la certezza di scovare fra essi l'eletto di natura — che, se verrà, sarà solo un nuovo dono di Dio — ma con la speranza di veder il più sollecito compimento di questa trasformazione di idee, di temperamenti e di sistemi, La Milano-Torino potrà e dovrà dirci che essa ha compiuto un altro passo avanti. Libertà di azione, desiderio di mettersi in luce, varietà e severità di percorso dovrebbero essere tre coefficienti di combattività e tre elementi di severo e limpido giudizio. Il lungo tratto di piano fino ad Arona si presta ad un inizio galoppante; cvisccssqsnn quello dal Lago Maggiore a Biella, con : leggere ondulazioni, preparerà il terre-\no alla salita della Serra; ma, forse non si entrerà nel vivo della gara ohe dopo Ivrea, quando la strada peggiorerà e poi salirà duramente verso Alice Superiore. La selezione dovrebbe già esser qui ben chiara e andar poi facendosi sempre più netta sullo strappo di Levone e su quelli di Rocca Canavese e del Padre. Soltanto gli incidenti dovrebbero poter mutare la situazione nell'ultimo tratto, tutto piano. E la corsa, eventualmente, sarà decisa in volata. Compongono l'elenco dei settanta Iscritti corridori piemontesi, lombardi, veneti, emiliani, toscani, liguri; venticinque professionisti e quarantasette indipendenti. Fra i primi ci paiono, in base al percorso e alle prove sinora fornite, preferibili Cipriani, Graglia, Rimoldi, Meini, Folco, Romanattt, Sella, Mara E., Bergamaschi; fra i secon- j di meritano speciale attenzione Varet j to. Grassi, Mealli, Masarati, Gerini, [Oria. Ma è tale l'equilibrio delle forze, clic il vincitore potrebbe anche non avere uno di questi nomi. Del resto, se il pronostico fosse facile, la corsa non sarebbe... quello che è, cioè aperta, incerta, interessantissima. Aspettiamo che il giudice d'arrivo ce ne dia il risultato; noi diremo poi se esso corrisponde all'andamento della corsa e se questa ha risposto alle nostre speranze. L'arrivo, che avverrà sul corso Peschiera, si prevede per le 16,30 circa. G. A. Gli iscritti 1. Folco Antonio (1), Torino; 2. Bonino Francesco (1), Torino; 3. Lessona Felice (2), Torino; 4. Castiglione Remo (2),. Torino; 5. Cipriani Mario (1) , Prato Toscana; 6. Gulll Francesco (2) , Codogno; 7. Astrua Battista (2), Graglia; 8. Graglia Giuseppe (1), Torino; 9. Oria Carlo (2), S. Mauro; 10 Varetto Angelo (2), Torino; 11. Glaudo Domenico (2), Alice Castello; 12. Sbersi Carlo (2), Candii; 13. Buglia Ottorino (2), Varese; 14. Carnielli Et tore (2), Varese; 15. Robbi Giovanni (2), Varese; 16. Brambilla Mario (1) Varese; 17. Castagnoli Mario (1), Milano; 18. Masarati Attilio (1), Caorso; \19. Merlini Ernesto (2), Milano; 20. Grassi Clemente (2), Milano; 21. Pavesi Attilio (2), Caorso; 22. Lusiani Mario (2), Padova; 23. Del Conte Giovanni (1), Milano; 24. Baroni Giuseppe (2), Milano; 25. Calori Santo (1), Milano; 26. Bovio Marco (2), Torino; 27. Vaser Giovanni (2), Aosta; 28. Mealli Aladino (2), Firenze; 29. Masarati Fiorello (2), Milano; 30. Zucchlnl Armando (2), Bologna; 31. Gerini Rinaldo (2), Spezia; 32. Taddei Ernesto (2), Spezia; 33. Stretti Edoardo (2),.Spezia; 34. Vitali Giovanni (1) Bergamo; 35. Gotti Giovanni (2), Ber- famo; 36. Melloni Luigi (2), Vercelli; 7. Meini Ettore (1), Cascina; 38. Altieri Mario (2), Lerma; 39. Molinar Edoardo (1), Rocca Canavese; 40. Galli Bruno (2), Milano; 41. Sella Nino (1), Vercelli; 42. Scazzola Aurelio (2), Alessandria; 43. Babini Gaspare (2), Bologna; 44. Vichi Vico (2), Bologna; 45. Grosso Maggiorino (1), Pontedecimo; 46. Firpo Giovanni (1), Serravalle; 47. Giacomello Tiziano (2), S. Daniele del Friuli; 48. Pancera Giuseppe (1), Verona; 49. Robi Giovanni (2), Verona; 50. Azulli Francesco (2), Affori; 51. Romanatti Carlo (1), Bulgarograsso; 52. Morelli Ambrogio (1), Nerviano; 53. Bianchi Mario (1), Legnano; 54. Dabini Abramo (2), Legnano; 55. Piubellini Isidoro (2), Legnano; 56. Clerici Abramo (2), Legnano; 57. Lomazzi Angelo (2), Legnano; 58. Leoni Giuseppe (2), Legnano; 59. Penna Riccardo (2), Torino; 60. Negri Bruno (2), Reggio Emilia; 61. Bergamaschi Vasco (1), S. Giacomo Segnate; 62. Scacchetti Paride (1), S. Giacomo Segnate; 63. Rimoldi Piero (1), Busto Arsizio; 64. Mara Enrico (1), Busto Arsizio; 65. Minasso Andrea (1), Torino; 66. Bulgarelli, Mantova; 67. Bogliolo Vincenzo (2), Fegino; 68. Guerra Attillo (1), Voghera; 69. Zani Luigi (2), Milano; 70. Zanellati (2), Varese; 71. Boccaccio Oreste (2), Acqui; 72. Moser Ermanno (2), Trento.