Fasti della "Mille Miglia,, la più famosa gara automobilistica del mondo

Fasti della "Mille Miglia,, la più famosa gara automobilistica del mondo si corre domenica la « classicissima » dei Morosi Fasti della "Mille Miglia,, la più famosa gara automobilistica del mondo Se la nuova fisionomia i garibaldina* dell'VUI « Mille Miglia » che doménica prossima sarà corsa, per la. pritM volta, dall'alba al tramonto, instante Wx'epoca nuova nel libro d'oro dellatfi&rtosà manifestazione, tagliando im* col passato non solo per il suomggpto" carattere velocistico discan-tonte dall'orario diurno, ma anche porla varianti di percorso che impedi rati ttaun proficuo raffronto coi vecchi retori», non è detto tuttavia ch'essa posiga considerarsi spoglia di un eloquente to, che molte cose può e deve itire a chi intenda intelligentemeiitm seguire le fasi della nuova disputa. KUeniamo anzi che, come in tutti i Slatti della vita, quel complesso di espediente che vanno sotto il nome di « stoW«> costituiscano una nozione indi■ìfpensabile per interpretare ai suo vagire l'avvenimento successivo. Una gatti come la « Mille Miglia » non è un toènto puramente spettacolare, al qua- te si possa assistere improvvisandosi Itti/osi» — improvvisazione ch'è sinonimo di impreparazione —. Non è neppure, vorremmo dire un evento escluiivamente sportivo, benché rappresenti la più alta e pura sublimazione deipi,tport più rischioso e difficile. Essa ft utt avvenimento nazionale, cioè valotiazatore di tutti gli elementi che la> Pàtria Fascista ha saputo rimettere in auge: sportivi, patriottici, morali, or(Étmizzativi, logistici: in una parola, «rio specchio delle possibilità della Na ione, che, serenamente e sicura di se, affronta, sulle Ubere strade della penisola, per l'ottava volta, un'impresa di ardimento e di disciplina che nes «un'altra nazione, anche di quelle auto^;inobilisticameitte più evolute, ha mai Risaputo — pur ammirando e invidiando — tradurrò in atto sulle proprie strade. La * Mille Miglia :.- è una manife<. stazione mondiale dì progresso meccavico e civile, via rimane una specialità inconfondibibneute ed esclusivamente italiana. Le prime edizioni Ecco perchè riteniamo necessario, approssimandosi la data del suo svolgiattento, rievocarne e riassumerne breve■■■mente i fasti antichi e recenti, in mo'do che anche il lettore distratto, il tiepido di recente conversione, lo sportivo smemorato-(e chi in Italia può disinteressarsi di un evento di siffatta importanza?), conoscendo il « curriculum vitae> della gara, possieda gli indiapensabili elementi per giudicarne cavie si conviene l'imminente edizione. Per iniziativa di un gruppo di sportivi bresciani, stretti (àtomo all'Automobile Club di Brescia, la prima edizione della « Mille Miglia » si svolse nel 1927, con partenza nel pomeriggio del sabato, in modo da aversi i prevedibili arrivi verso le ore serali della domenica. Il percorso, di 1610 Km., era già, salvo lievi e non sostanziali varianti di 'dettaglio o di attraversamenti cittadini, quello delle sei dispute successive, divenuto classico, ed anzi segnalato da ^tabelle permanenti, note anche ai turisti d'oltre confine, molti dei quali scesero in quegli anni in Italia col propo; isito di fame il giro seguendo le freccie della « Mille Miglia ». Ma se, sulla car ta, il percorso non presentava maggioMrt difficoltà che negli anni successivi, .'sulla strada l'impresa cui si accingeva$n'o per la prima volta i 77 animosi che presero il via da Brescia, aveva tutti i diritti di esser qualificata chimerica. L'Azienda della Strada, costituita quell'anno stesso per salvare dalla avu-iata rovina il patrimonio stradale italiano, tfnon aveva ancor potuto contribuire "neppure in minima parte a lenire i torementi, gli sconquassi, i pericoli che su 'di un percorso, per allora, di fiabesca . lunghezza, attendevano i corridori. Si fy aggiunga che le macchine di otto anni &ià (e questi ricorsi son necessari ap punto, di quando Hn quando, per valutare il progresso che sbocconcellato in graduali migliorie può passare inosservato) raggiungevano come massimo delle velocità poco superiori alle attuali medie su tutto il percorso, che le sospensioni e il « confort » offerto al corridore cran lungi dalla perfezione, che anzi le macchine partecipanti erano state in gran parte irrobustite, appesantite, irrigidite, considerandosi la prova più di resistenza, che di velocità In queste condizioni è naturale che la media di Km. 77,238 segnata dai vincitori, Minoia-Moratidi, sulla O.M. -vbì cilindri due litri valvole laterali, apparisse allora spettacolosa. In realtà un altro elemento fu, ancor più sorprendente, iti quella, prima edizione: la altissima percentuale di arrivati (55) ■rispetto ai 77 partiti; il 73 per cento, aliquota che non venne tnaì jtiù neppure avvicinata. Sette classi di macelline concorrevamo in quella prima, edizione: dalle 750 cmc. alle oltre 5000 cmc. La classe minima era vinta dalla piccola cPeugeots, alla media di... ir km. orari, la massima dal compianto Alfieri Maserati, in coppia con Maggi, sull'tclsotta Fraschihì», a 74 km. orari. Già allora, dunque, le medie cilindrate (come poi avvenne tutti gli anni ad eccezione del 1931) avevano la prevalenza sulle grosse: anzi, può dirsi che la & Mille Miglia ^concorse non poco ad orientare le simpatie dei costruttori sulle cilindrate tra ì 2 e i 3 K(ri, che poi dovevano permettere ai costruttori italiani le vetture-capolavoro, vittoriose su tutta la produzione mondiale. Sei vinarie italiane, una stranieraNel 1928 avevano inizio le vittorie assolute dell'Alfa Romeo, che poi costituirono una tradizione interrotta solo nel 1931 a favore della grossa <: Mercedes » 7 Zi'ri di Caracciola. La palma era in quell'anno della coppia CampaviRamponi, sull'* Alfa » 1500, che riusciva a battere di 8 minuti to due litri i « O.M. » di Mazzotti-Rosa. E il povero | Compari poteva assaporare le gioie del: la vittoria anche l'unno successivo, sull'« Alfa t> 1750, migliorando il record a .18 ore 4' 25", e sfiorando i 90 di media sul percorso totale, nonostante le inrlemenze del tempo in una parte del rjifO. Mille Miglia 1930 riwwrd nel „.•,„ j j. . ... „ j- • •• ricordo d, tutu come Udizione piitflmMdwso, importante e combatto: essa tu veramente l'avvenimento prin- cipe di tutta la storia automobilistica \vnse di t^lVn"'a¥attendone au^ \^SportivTKcm s^cT- Za Za sDowr«»mondiale vissuta, sino ad allora, s'im- 1 per gii insperati risultati tecnici \iscritti regolarmente dei quali 136 preser raggiunsero il traguardo migliorò di un'ora e tre quarti, con unosbalzo sulla media oraria di 11 Kw.Trionfatore Nuvolari, che aveva comeguidatore di riserva Guidotti, sull'n Alfa » 1750 compressore : fu quella la prima vittoria del mantovano nella « Mille Miglia ed una delle più clamorose della sua carriera. Curandola, sulla grossa « Mercedes ». attardato da ripetuti piccoli incidenti, impiegava un'ora di più: a tallonare Nuvolari rimanevano Varzi (2.o classificato con 11' di distacco), Campari e Ghersi, tutti stili'z Alfa », La sola vittoria straniera nella « Mille Miglia » era serbata, come si è detto, pel successivo 1931, quando la coppia Caracciola-Sebustian, sulla stessa « itfercedes » dell'anno precadente, messa però maggiormente a punto e dotata di compressore, riusciva a migliorare lievemente (mezzo chilometro di velocità oraria) il « rècord » di Nuvolari, dopo un'accanita battaglia dapprima con Nuvolari stesso, che giungeva in testa a Roma, battendo il primato Brescia-Roma, poi con Campari, che segnava il miglior tempo sulla BresciaAncona, poi con Arcangeli, che giungeva primo a Bologna. Lotta, dunque, incerta e appassionante fino all'ultimo tratto, decisa sulle pianure del Veneto dove il bolide tedesco, già primo nella Brescia-Bologna, poteva tornare ad avvantaggiarsi in velocità pura. La « Mille Miglia » 1932 — finora l'edizione-récord della, gara — segnava la rivelazione di un altro grande Scomparso, Mario Umberto Borzacchini, già famoso come corridore, ma. ancora discusso come « asso » di prima grandezza. In coppia con Bignami, sull'i-. Alfa* 2300 - 8 cilindri, che l'anno precedente aveva lasciati delusi, Borzacchini tallonava sino a Roma Nuvolari dapprima, poi Caracciola, e passava- quindi decisamente in testa: ad Ancona era primo, con ben 10 km. di media oraria di miglioramento sul record precedente; a Brescia trionfava con la spettacolosa media di 109,884. davanti a. Trossi-Brivio che conquistarono in quell'occasione % proprii galloni. Muovi aspetti delia «Corsa degli assi» L'ultima. « Mille Miglia », che rivedeva vincitore Nuvolari a una media però lievemente inferiore a quella del record <H Borzacchini (108,570) è troppo recente per assurgere ad elemento «storico », ed è viva comunque nella memoria di quanti s'interessano d'automobilismo. Essa scendeva per la prima volta sotto la centuria nel numero dei partecipanti (98 iscritti, 89 partenti) — naturale evoluzione e concentramento dei valori, logica conseguenza del carattere sempre più raffinato e combattivo assunto dalla gara. Per le stesse ragioni è perfettamente -tuiturale e corrisponde alle più assennate previsioni che l'imminente disputa 1934 — abbandonati gli elementi di secondo piano, le appendici al regolamento sotto forma di vetture utilitarie, di guide interne, dì classifiche speciali, insomma sgombrato U lerreno dalle semplici parate di <; dimostrazione .v — veda contratto il numero degli iscritti a. 63 coppie. Quand'anche non ne partissero che una cinquantina (e certamente il numero sarà superato), il successo della « Mille Miglia » non potrà dirsi impallidito per nulla: anzi, sarà intessuto di elementi cosi netti, così affiatati, così combattivi, da serbare, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello sportivo, un interesse ancor più appassionante che per il passato, una mole d'insegnamenti ancor più eloquenti. Sarà, quest'anno, la nera corsa, degli assi, il collaudo degli uomini e delle macchine al limite dell'esasperazione. Dopo i risultati della gara d'apertura — il Gran Premia di Monaco di lunedì scorso — sono balzati in luce nuovi elementi di rivalità che incateneranno gli spettatori non meno del duello Nuvolari-Varzi: la stagione invernale ha dimostrato <U aver agito da stimolante su non pochi corridori che l'anno scorso venivano ritenuti di non primissimo piano. Gli stessi Nuvolari e Varzi, sconfitti a Montecarlo, aneleranno una rivincita sia verso gli avversari minori che nei confronti reciproci. Prepariamoci a vivere la giornata dell'8 aprile come una data memorabile negli sport del motore. AIDO FARINELLI.