Olimpiadi e professionismo

Olimpiadi e professionismo IL TENNIS NEL MONDO Olimpiadi e professionismo Mentre si annuncia imminente l'apertura in grande stile della stagione tennistica con la disputa del principali tornei internazionali e degli incontri di Coppa Davis, rimangono all'ordine del giorno alcuni argomenti di interesse davvero non trascuraTSle. Uno tra questi riguarda la partecipazione dei tennisti alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. Che non è prematuro parlarne lo dimostra il fatto che già se no è parlato abbondantemente sia in seno della Federazione internazionale che del C.I.O. I tedeschi, ai quali non sfugge il valore.,, commerciale di un torneo tennistico olimpionico specie nell'impossibilità di organizzarne uno di calcio —, stanno facendo pressioni perchè il Comitato internazionale decida di riammettere il tennis tra gli sport olimpionici. Una decisione simTlo sarebbe oltremodo opporluna per i riflessi indiretti che potrebbe avere nei nostri speciali riguardi: d'altro canto visto che la F.I.L.T. ha deciso da qualche tempo di uniformare i suoi operati al criteri più ortodossi in materia di dilettantismo, non si capisce quali difficoltà potrebbero opporre al ritorno del tennis alle Olimpiadi i magnati del cr.o. Ma i tedeschi sono stati -un po'... ingenui nella forma con la quale hanno avanzato la loro richiesta : essi hanno nientemeno proposto che nell'annata delle Olimpiadi venga sospesa la disputa della Coppa Davis. Ora, siccome tale disputa, come abbiamo avuto più volte occasione di dimostrare, è un grosso afflare, naturale che — quand'anche il C.I.O. fosse d'accordo — la Federazione internazionale farebbe di tutto per industriarsi a porre tutti i suoi bastoni tra le ruote dei germanici. Senza contare che le Olimpiadi potrebbero formaro a loro tempo, malgrado la 'differenza di data, una notevole concorrenza al torneo di W'imbledon. Ora, dato che la F.I.L.T. può senz'altro definirsi un ente infeudato anche ad una famosa fabbrica pure britannica di articoli tennistici — dove gli inglesi esercitano una influenza spiccatamente monopolistica —, naturale che gli interessi wimbledonistici saranno strenuamente difesi, E che questa tattica sempre e seguita lo dimostra il fatto della richiesta avanzata dall'Italia e dalla Grecia di organizzare ad anni alternati, in Italia e ad Atene, dei campionati internazionali del Mediterraneo. Tale proposta — dato che gli anglosassoni son0 consumati maestri nel rispettare la forma — non è stata bocciata, ma la sua discussione e stata semplicemente rimandata dì un anno. E' probabile che Italia e Grecia riescano a spuntarla, ma intanto ancora una volta viene confermato il sistema della F.I.L.T. di ostacolare tutte le manifestazioni aventi ufficiale carattere di nternazionalità che possano dar ombra alla famosa quindicina londinese. Che i tedeschi difficilmente possano veder coronati da realizzazione i loro sogni lo fa pensare la nuova corrente di rilassamento dei più rigidi costumi dilettantistici che da più parti si va verificando. La Federazione di tennis americana si è dichiarata ufficialmente favorevole, non solo all'abrogazione del provvedimento che vieta i così detti tornei open, ovverossia quelli aperti alla partecipazione di giocatori dilettanti e professionisti, ma, a mezzo del suo rappresentante in seno alla F.I.L.T., mi ster Carruthers, ha sostenuto che il fa moso art. 23 del Regolamento deila Fe. derazione internazionale stessa non può ritenersi contrario, sia nella lettera che nello spirito, all'effettuazione di tornei simili. E' una ventata frondistica che sì abbatte sul vieto tradizionalismo federa e. Da ogni parte vengono adesioni a questa corrente. Interessante seguire le opinioni in proposito delle maggiori personalità del tennis mondiale. Persi' no Lacoste. colui che ha sempre imper sonitìcato lo spirito del dilettantismo tennistico più puro, ha dichiarato di non sentirsi del tutto contrario a tale genere di tornei. StirnnvddptbnmgtpiiKKeus«pNfnsmsgKscMT5nvbmvzn1pcn1mvdKdidmndi. rivista americana The Llterarii\bLa rivista americana ino ^«««n' HDìgest ha proceduto ad un <: referendum s per conoscere in proposito l'opinione dei migliori giocatori degli Stati Uniti. Costoro si sono quasi tutti dichiarati favorevoli alla nuova formula, a cominciare dal capolista della classifica, Frank X. Shields, spalleggiato da Stoefen, Mangin \Vood- Gr5"t'B"ke:;wley Bell, Mac Cauliff, ecc^ Quattro soliissi sono dichiarau ai parer contrario,, 4vaio a dire Clifford Suttcr, Jack Tid-. nD^tltvpY2ball, Gene Mako e Gilbert Hall. Due:psoli — ma quali nomi! — non si sono|«espressi: Wilmcr Allison e George Lott. 1 «T due o sono indifferenU o non hanno in- brn8idee in proposito. Propendiamo per questa seconda ipotesi. Mentre vengono divulgate le cifre dei profitti della famosa compagnia professionistica di tennis capeggiata da Tilden, giunge anche la notizia che ad essa si è già aggregato un altro buon eie-j smento: vale a dire l'americano Kleith nGledill, che fu già valente compagno di . doppio > di Vines. Sempre per restare nel campo dei fprofessionisti, diremo che Tilden e VI-1 tnes hanno lanciato una regolare sfida i^ai due giocatori zzr1,P"nnÙX'c7.te"7erwvenEc^ritenutf 1 ^• „t Z^itJ ; ngiudizio generale, vengono ritenuti I Smigliori fra tutu quelli che -- chissà | ^mai perchè? - sono definiti come uilet-]ztanti: Crawford e Perry. SIl primo e partito il 14 di questo mese ! talla volta dell'Europa a capo della Ilsquadra australiana che dovrà parte-) rcipare alla Coopti Davis ed ai' ™«S»ri ; ftornei europei. Naturale che, corno sem-. via^gio anche per la propria moglie.1 dIl secondo è tornato carico d'allori a'.„„„ „...,«»»n7a di oltre sei mesi. Tcasa topo^md tJ^aUcameVtrascorsi bighellonando tennisJcamen , te per l'emisfero australe, non certo a.sue spese. :Per intanto ha annuncialo di s^are scrivendo un libro che parlerà di lui «tesso : Mij M»tor°v. Un libro che, con j nulla un atto di professionismo. La Fe-1 derazlone internazionale di tennis con- ^ta una forte maccloranza inglese (ilo-'.ta una forte maggioranza «^^1moniom compresi) e non buogna di- menUcare che la Gran Bretagna è at- UMBERTO MAGGtOLI.

Luoghi citati: Atene, Berlino, Europa, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Stati Uniti