La delegazione ungherese partita per l'Italia per preparare la realizzazione degli accordi

La delegazione ungherese partita per l'Italia per preparare la realizzazione degli accordi I protocolli ci i Roma La delegazione ungherese partita per l'Italia per preparare la realizzazione degli accordi sotto la guida del capo dell'Istituto Per l'esportazione Winckler. la dele-lazione ungherese che avrà, insiemeBudapest, 3 notte, Questa notte è partita per.Roma,N tecnici austriaci e italiani, l'inca-"co di preparare la realizzazione de- gli accordi sottoscritti a Roma il 17 marzo. Nel pomeriggio il Presidente del Consiglio Gombos ha avuto un nuovo lungo colloquio col Ministro d'Italia principe-Colonna, riguardantel'intero programma dei lavori de tecnici. Secondo i giornali, nelle ira-minenti trattative bisognerà prima^l 4-t.4-4.yv -T^-n*.,-- i\ ^«1 di tutto fissare il prezzo del granoungherese da esportare in Italia e inAustria; in secondo luogo bisognerà----- - - - - - - - stabilire le modalità dell'accordo peri pagamenti; in terzo luogo organi*zare il movimento det forestieri tra1 tre Stati; per ultimo verrà studiatoil problema dei porti italiani di Piu-me e di Trieste. II penSÌ61"0 dì BCfìGS . . Parigi, 3 notte. Intervistato da Gabriele Pcrreux. in- viato speciale di « Paris Soir » a Pra- j*?'1, Benes si è cosi espresso in merito |l8^' accordi italo*austro-ungheresi e al- 'la questione danubiana: — Perchè vorreste che io Josei mal- jcontento degli accordi di Roma? Voi'avete visto che io e la Piccola Intesa ?non abbiamo fatto nulla per «àtri*» larll prima della loro firma e non fa-remo nulla per combatterli, una volta jconclusi. j- Ritenete dunque che essi siano di natura talo ria. P-ofieraro infino la col- natura tale da generare infine la col-laborazione danubiana che non cessate di reclamare? Io constato che da parte dell'Ita- a ci si assicura che es«ì non hanno nessuna!2S contro la pfc^o° nessuna punta diretta contro la Picco- la intesa e che debbono preparare U terreno per una collaborazione e im ac- cordo sulla base dei trattati m vigore ti-a gli Stati della Piccola Intesa c glialtri Stati interessati. In tali condizio- ni non vi sono ragioni perchè noi li ac cogliamo senza soddisfazione. — Eppure quella che re, secondo una delle ni, « la soluzione italiana ne :> non è quella che ha — Soluzione italiana, forse, ma sul- le basi delle decisioni di Stresa e delmemorandum dello scorso settembre di cui noi approviamo le linee generali. E' ovvio dire che del tentativi di unione doganale, dei vantaggi economici ac- cordaU specialmente a una parte sola ci vedrebbero erigerci contro i protocolli del 17 marzo come del resto la Ger mania e la Francia. Io non credo dun pi vedrebbero erigerci contro i protocol- que che l'Italia abbia voluto questo. Del resto un tale piano sarebbe irrealizza- Dile- _. . , .. ,, , „ — Siete dunque pronti a collaborare ? — Certamente, ma vogliamo vedere j sima conclusione, nonché le loro con- seguenze politiche. Sino a quel momento io riserbo il mio giudizio definitivo. — E il discorso di Mussolini con la sua affermazione dei diritti dell'Ungheria alla revisione non vi sembra contrario a questa collaborazione possibile della Piccola Intesa nel quadro internazionale cogli stessi firmatari degli accordi di Roma ? — Evidentemente certi passi del discorso senlDrerebbero diminuire le possihmta. aj accordo; per parte mia, dedo er0 che vi sia Scuramente un maimt|so ma se è ver0 che malia aspira ^ coUaborazione concepita su base piu larga e c.ne abbia per obkjétttvo l'inclusione dei piccoli Stati d u> ione danubiana su]la baso dei — , T. trattati in vigorc' co1 cons^,° ^ Germania c della Francia- e da .PartG i .„, m»r nrin o un eminente^ "-^ meritorio, .ejm «mineiitt: trale -^nc tuttavia la soluzione che ; avcte Preconizzato da tanto tempo... contributo alla pace dell'Europa cen- j•Senza dubbio, ma quello che c'im- Stati danubiani la calma necessaria af- tinche possano adattarsi essi stessi m pace alla loro nuova situazione. Inoltre ni soluzione del problema danu- porta è che noi c'intendiamo con l'Au-; stria e con l'Ungheria. Il nome che sijdarà a questa intesa ci è perfettamen-1 te indifferente. Per questo, quello chc j occorre anzitutto è ài procurare aglijbi o, come de! resto del problema au- .siriaco, deve partire da questa idea che tulli gli Stati del Danubio sono politi- camente abbastanza maturi e adulti I)erchè nessuna grande Potenza possa essere loro tutricc e si serva di uno di questi Stati contro gli altri. Ecco per- cnè è essenziale giungere a un accor-. do degli Stati danubiani fra di loro, un accordo al quale parteciperebbero tanto Roma e Parigi quanto Berlino e la Piccola Intesa. Questa è la difficolta.. ~ Sl??te ^. F°^a appianarsi ? — Vedete che lAnscnluss e stato vi- o resto avverrà lo stesso. accora a lungo, ma, in un 1Di 1 11 ; 11 UD ' .gorosamente scartato. Questo 6 già un Incesso. E' lecito sperare che per il„ JLvSEi rf1ìn mancanza ai sopra un'altra soluzione, si1 arriverà infine a una soluzione ragio- nevole e loSl0a ! nj ; L'indipendenza dell'Austria in un articolo dell'ex-vice Cancelliere L'ex-vice Vienna, 3 notte. Cancelliere Winkler ha pubblicato un articolo nel quale sostie- ne la necessità che il problema austria- I ^.-u. . _ , .. I co sia risolto in base a un accordo ita- i lo-tedesco. Questo articolo ricava la ' isua importanza dal fatto che prima ~ ■ della pubblicazione avvenuta in un ; giornale sottoposto a censura Jr^v^'li va inasprita e stato letto e approvato, la quanto si dice, dal Cancelliere Doli- .fuss. iMVlnkler parte dalla premessa ! che il Patto di Roma costituisca una'soluzione intermedia e quindi non sia ; nè punto di partenza, uè punto di arrivo di una determinata evoluzione: il triangolo Italia-Ungheria-Austria esi-1stava ancora primari Protocolli di !Roma, pero «a torto o a ragione» il: j Patto di Roma è stato definito soluzio- [ |ne italiana della questione austriaca,i 'sia. a motivo del suo effetto ottico chej della circostanza che il Reich ne è al j« fuori, ' Comunque gli clementi -nazionali ? austriaci :■ vorrebbero che al posto del- |* .£j8gf.d"f0 X^ouXlluna tedesco-italiana, dato che. quella jintegraletedesca non dipende dalla vo- . jlontà della Germania e dell'Austria. di Anschluss oggi è inutile: . d altr0 callto nella questione del disar- , confermato mire il co- ' :^^^^SsX del Ts '■ marzo, l'Italia è grande amica P "'°'""J' ; "~"a = della, Germania- Questa ferma e chiara atti-1 tudine itaIiana ic m Problema che Pcri ,a Nazione tedesca è vitale viene ap- prezzata dalla Germania e i sostento- * d u corrente nazionale dell'Austria . debbono anche cssi rendersene conto , nato dunauc chf MussXl^arlaTan-! P rL„u?£"?,fc 0 f™*' rL-™ i fe.ISSK*!^^ ma contro la lancia,, il giorno in cui,>ma austriaco sarà aperta. L'ex-vice Cancelliere a questo punto iEÌ occupa dell'amicizia fra Germania e i Ungheria, e del punto di vista assunto dal dottor Benes nel suo recente di ; scorso. Per ultimo parla delle difficol- ta ch alla soluzione italo-tedesca da, lui aU8picata oppongono i conflitti na- riona5raTrinternVdeUa"stessa Austria.: ;Se 1 Austria vuole 1 indipendenza nazionale, che nessuno minaccia, c se la ,Germama non vuole ene collaborare al ; ,.iassett0 del Bacino danubiano, le di- ;vergenzc sono chiarito e ridotte ai mi- : ning termini. j L'altra notte dalle carceri di Linz ziraalTodalisti Ttre c^maTd*àÌiTrdèllo : « Schutzbund » socialista. I cinque fuggiaschi hanno già var- cato la frontiera tedesca nel Tlrolo, a •Schaerdin. Il fatto ha destato a Vien- nà una certa impressione; il Governo se ne è preoccupato, e si annuncia che^ il Sottosegretario di Stato per la Giùstizla, dottor Glass, verrà destituito. Al suo posto sarà nominato un membro delle Heimwehren. i. z. :

Persone citate: Benes, Glass, Linz, Mussolini, Winckler