Romani di Svizzera e svizzeri di Roma

Romani di Svizzera e svizzeri di Roma ITINERARI B I Z Z ARRI Romani di Svizzera e svizzeri di Roma Un futurista del '600 == Le arguzie in marmo e mattoni == II più strano Iago federale == Una « roulette » tra i pescatori == La trattoria del « Piccolo Mondo Antico » e a r l e a l a a o LUGANO, marzo, i Chel'imperato-Utoro Claudio fos-\so nato a Lione èUuna verità stori-[ca, di fronte alla-quale il buon Ro- mano d'oggi, a-n--. ehc di media cui- j tura, scrolla lei spalle incredulo: oppure sbarra gli occhi, come se n-Rdisse una pazzia: — Non schcr- ziamo! — rispon- redébbe — Claudio, nutrito di Messati- na, e che, poi, sposò Agrippina e fu avvelenato da lei? Si può essere piò, ìromano di così? 'Egualmente inutile sarebbe lf>^"^e\Invocherà a testimoni, contro il vor\ ro asserto, la Colonna Troiana, l'Ar- : di Settimio Severo e i ruderi delle «fico ai Settimio severo e 1 ruderi aene\^SSTS- nascita. !loro di cui Roma conservi un solenne ricordo. La polemica di due statue concittadini sono svizzeri. La prima sorpresa è a Bissona, prima ancora di attraversare il lago. Bissone e un pacsotto pittoresco, intorno alla piazza adagiata su la sponda, contornata di case alcune delle quali son del XVI e XVII secolo: su una di queste un grande affresco raf-\figura la biscia viscontea, il biscione eh?, con pronunzia comasca, ha dato IInome al paese. In un'altra, casa, l'i presso, nacque su la fine del '500 Francesco Bòrromini. Ritrovarlo nato II è davvero una sorpresa, quasi dolorosa, come se ci togliessero qualcosa. SI corre subito, con la fantasia, nella gran piazza Navona — nfficialmcn Un Romano do Roma considera suoilconcittadini, da Romolo in poi, tutti co- \Perciò U cittadino romano si stupisce, Iappena arrivato qui sul Ceresio, di au.\prendere che alcuni suoi famosissimi... te «Circolo Agonale» -a Roma, oveil ricordo del Bòrromini è vivo ancora. per la sua arguzia eternata nel marmo. La cappella di S. Ivo, nota — almeno per l'esterno — a tutti i goliardi della « Sapienza » fu una delle pii;:<Mpali temerarietà architettoniche borro- miniVme (il/«iinetti dovrebbe conferirà al barocchissimo Bòrromini il diploma di «futurista del '600»); la nomina adarchitetto di San Pietro fu- il su0 titolopi» onorifico presso i posteri; ma inpiazza Navona troviamo il Bòrromini arguto, ossia intonato all'atmosfera dcVtempo, fatta di operosità e satira. L'artista, e non a torto, consideravaopera d'arte un'arguzia geniale, e tal- volta la traduceva in marmo e mattoni. Un secolo prima, Michelangelo aveva decorato il frontone intono di PortaPia con due bizzarri fregi tuttora esi- stenti, rappresentanti ciascuno una ca- lineila, con un pezzo dì sapone cd uniasciugatoio, volendo alludere che da una famiglia di barbieri e salassatorl dl-scendeva quel Papa Pio IV da cui la Porta Pia ebbe il nome. Su la piazza Navona due statue stanno a rappresentare e botta » e « risposta » del Bernini e del Bòrromini. Nella Fontana dei Fiumi — che frut-tò all'autore gloria, quattrini, ritornonella simpatia di Innocenzo IX. e per- sino «n canonicato per il figliolo! — iJBernini pose una delle statue in posi-zione atterrita e con la mano in atteg-giumento di difesa. La statua, raffigu-i-ante il Rio de la Piata, fu messa in tal posa a significare il timore che da un momento all'altro potesse crollarleaddosso la chiesa di Sant'Agnese, co- stritita lì dinanzi dal Bòrromini, allora rivale del Bernini. All'inslnuasione marmorea, il Borro- mini rispose in marmo; e collocò su la chiesa una Sant'Agnese che, con la ma-110 sul petto, rassicura dall'alto la ti- morosa statua berniiiiana ed ha l'aria di dire: «Non c'è pelicelo: la chiosa• non cadrà!». La statua ù in alto, a destra, e nonj ve n'è un'altra, per la simmetria, a si- \nlstra. Questa polemica statuaria è a pochi ipassi dà quel torso di Pasquino, cele-bee per le satire ohe si affiggevano sul I piedistallo, le romanissimc I nate ». Non è strano dunque se, mano, il Beniiiii napoletani rominl ticinese sian consider... d0 Roma' , , ,Romani per opera, fama ed arguzia.Dal Bòrromini al Maderno E' strano invece ripensare alla chioc-dola della Sapienza, a piazza Navona qui, stille sponde del più italiano dei la- ... . ghi svizzeri e il più blamente con-] Uormato geograficamente e politica- mente: il lago di Ginevra ha due Stati] Ule sue sponde, e di fronte a Lucerna, svizzera sta Evian francese; il lago di\Costanza ne ha tre: Svizzera, Austria, Germania; il Lago Maggiore ha la te-\ sta in. Svìzzera e gran parte in Piemon-\ te e Lombardia; ma il Lago di Lugano : — incuneato a sua volta in quel cuneo] che forma il Canton Ticino — ha seij insenature o «'.rami » p'er definirli man-[Romanamente: e tre sono in Italia tPon-i te Tresa, Porto Ceresio.Porlesza) e tre] in Svizzera: Lugano, Capologo e verso Mnzzano. \ n battello, alternatamente, tocca ap-\ py0di italiani e svizzeri: persino tra Lu- gano e Bissone, nel cuore del lago, c'èCampione, il piccolo lembo politicameli-ì tc italiano in terra svizzera: ora è\ La roulotte, qui,non na affatto mon | tecarlizzato l ambiente. Per lo e vuol convincersene con un orgia, in ^ e v«»«««-. UH piccolo calibro : i < fiumi di champagne» ! a « metodi infallibili occhieggiano dalle vetrine. non pC). a Bòrromini soltanto c le altre più o meno letterarie espres-, sioni da Costa Azzurra, associate reto-\ incarnente al rouge et noir e al rien ne\va plus stonerebbero in questa tran-\quilla pittoresca ralle che ha per fon-\do il lìmpidissimo specchio del lago. j Altrove, il gioco è uno scopo: trai Mentone e Cannes sembra di udire do- vunque l'eco della pallottolina neirvosal— il cui .umore somiglia per strana e quasi ironica coincidenza a quello dat- tilogratico —e dovunque carte da gioco - Qui il gioco sembra un pretesto,per luna bella gita. I Val la pena di fermarsi a Bissone, \ c'è au-'che il Maderno. : Anzi i due fratelli Maderno, Carlo e Stefano, che a Roma si... incontrano un po' dovunque: sul frontone del Qui- rinaie, nella ria- XX Settembre (S. Su- sunna e S. Maria della Vittoria), in tanti palazzi romani {Barberini, Lancellotli. Mattei), a S. Andrea della Valle e persino a Frascati, ove è di Carlo ,^ Tcat de1lc A e della Villa Torlonia. Montagne e anime 'Ma del Maderno « romnno » ri parla soprattutto, nelle notti di luna, una delle fontane in piazza S. Pietro; quel-lla di destri:, a chi guardi la chiesa. E rimane a guardarla per ore, an- j clic se, l'abbia veduta tante volte, per- i che, pur nella «città dalle mille fon-i itane », un'altra così bella e fiabesca V non c'è. Si attraversa il lago — in auto, in , treno elettrico del Gottardo o anche placidamente a piedi — sul Ponte-Di ga, per arrivare, dopo mai che un chi lornctro, a Mclidv, patria di altri « ro mani » di Svizzera: i fratelli Domati co e Giovanni Fontana, / j0/.„ nomi sono associati a cinque- iceiiteschi ricordi clic riempimi Boma;| so non bastasse il Fontanone dcll'A- CqH(t Felice in Piazza S. Bernardo, che /,( {a prima « mostra»artistica [il Mo- sù è orribile, ma autore ne fu Prospero da Brescia che. si dice, ne morì di do- ', toreì c quella, ancor più maestosa, del- la Fontana Paola che Giovanni Fonta- „a costruì col Maderno, il ricordo dei-: la romanità del Fontana e collegato al notissimo episodio dell'-; Acqua alle fu- m.'»: il 10 settembre 15S6, iiocecentói operai agli ordini di Domenico Fonta- na innalzavano l'obelisco di Elìopoli,' perchè servisse di gnomone alla più grande meridiana del mondo, la Piaz za 3. Pietro. ] Fontana, Maderno. Bòrromini cran « romani » e svizzeri: della Confederà- ~\0nc, poi che dal 1012 i Confederati; avevano occupato Locamo c Lugano e,\' poco dopo, tutto il Mendrisiotto, /tiij dove orjgi è il confine, il più frastaglia-]U0 tratto del confine italiani), c là pift t,;sgarra c meridionale propaggine del territorio svizzero: soltanto in parte i segue creste di montagne, ma qua e là -attraversa pianure, colline e persino il \lUgo, per coincidere con vecchie deli mitazioni ecclesiastiche. Perchè secoUni niente aggregato alla diocesi di Co- ,no, Campione è orjni minuscolo tanto-' rio polìticamente italiano, isolato tra [territorio svizzero, 0 quattrocento metri deviato un po' adI occidente, Francesco Chiesa sarebbeirato, per qh Svizzeri, cittadino stia- niero. 1 «Straniero-- 0 <■ svizzero s mimo qui intesi nel senso politico formale, \anagrafico, d- passaporto, che oyni . , tl ,.rj ,. , » poeta e letterato d'Italia ebbe sempre nel Canton Ticino cittadinanza com,pietà, se non più lieta accoglienza chem molte regioni a sud del eresio nostri quotidiani e periodici hanno dlf-fusione grandissima, anche se non ade-Oliatamente si occupano di questa zonache, culturalmente e per sentimento, eregione d'Italia. poco piu cjw ìln seco;0 ju _ fino nljjos — jn ferri ticinesi erano nellaconfederazione Elvetica non a parità didiritti, ma come « baliaggi» o paesisoggetti. Il governo dei « landfogti »non c tra i ricordi piii lieti del Canto-ne: dal 1S03 il Ticino e Cantone auto-nomo, con leggi proprie, confederatocon altri 24 Stati (i Cantoni son 22, maquelli di Basilea, Untervaldo e A;);)eii-zollo son divisi in Mezzi-Cantoni). Labuona armonia è perfetta con tedeschié consider(tta straniera, ai fini fiscali, vrlVin^auamento sono italianità- Neil insegnamento sopo «•«^niSSSr^*^^"^»^ E nel cuore più animato della vecchiaLugano, è Piazza Dante Alighieri, visti con occhio romano, i ticinesi appaiono ancor pili latini. Presso l'imoarcadero di Olia — ove si lavora alacremente per la bella nuova strada cas<jera tra Gandria e Albogasio — ima trattoria ha il nome di <t Ristoro Piccoi0 mondo Antico»; è il fogazzarianoMondo Antico > dell'Indipendenza. MaV* antico», qui. risale ancora più in su„c; tempo, poi che se il Ticino — il qua- 'e nasce proprio dall'estrema vetta nor-dica del Cantone, il Gottardo — è imaffluente del Po, Ticinum fu, sino aOassai tardi, il nome di Pavia. j|^n c-£ ancke una ragione che potrei»- mo chiamar < vaticana^ ». per noi roma- ni. poi che «svizzero» è, a Roma, si-nomino della speciale guardia papaledal costume sfarzoso michelangiolesco. di tutti i Corpi armati pontificii — Guardie Nobili, Guardia Svizzera, Guar. dia Palatina e Gendarmeria — soltanto la seconda e considerata straniera: ìcomandi sono in tedesco. n Anche oggi i cento militi della Giiar-dio Svizzera vaticana sono reclutati nei ." ,, , ... „ . „„„,.„„ „„; t,v,..„ „«rii Canton i m« «™*««o '^J"' dQuesta esclusione non e in 1 tolto fat- ro ni Ticinesi. E considerarli ancor piu che italiani, romani, perchè compatriotidel sòr Checca Bòrromini del Maderno, dei Fontana, i quali vivono ancora a Roma, la città ove i grandi del passato som. considerati sempre contem poranei, con rispettosa bonaria familiarità. Tonni IUUUi