L'impressione in Austria e in Ungheria per il discorso e i Protocolli

L'impressione in Austria e in Ungheria per il discorso e i Protocolli L'impressione in Austria e in Ungheria per il discorso e i Protocolli Vienna, 19 notte, La radio ha riavvicinato ieri Mus-solini spiritualmente e materialnien- rfnnn^avÌr t£!$nAh &f l.SflLS? rnrr&fi ™S ultime settimane 1 attività politica del Duce, hanno voluto anche senti' re la sua parola. Moltissimi di questi austriaci non capivano una parola d'italiano: perà la chiara e ierma voce di Mussolini e qualche brano tradotto alla meglio davanti all'altoparlante dai conoscitori veri o presunti della nostra lingua, hanno compiuto il miracolo di stabilire l'unione vera e cordiale fra l'oratore e l'uditorio lontano, indipendentemente dall'effetto della successiva traduzione offertagli. A chi ci chiedesse se la radio austriaca abbia cagionato uguale emozione, risponderemo (e il paragone sarebbe tutt'altro che irriverente! che la radio ha dominato in ugual misura la vita dell'Austria solo il giorno della partita di calcio AustriaInghilterra. Ma quella giornata spor tiva si chiuse per l'Austria con una delusione, e quella politica di dome- ■ . ■' „-i„ „;„-i„«.„ „:„„„ a; ngasi e mvece rivelata ricca di sod- disf azioni e di promesse. Ancora tutti intenti a commenta-re i Protocolli di Palazzo Venezia e il discorso pronunziato dal Duce ieri mattina ^li austriaci hanno avuto mattina, gli ausuiaci nanno avutostamane nuove prove del carattere positivo di lavoro compiuto a Roma leggendo il telegramma che il Cancelliere ha spedito da Tarvisio a Mussolini prima di varcare la frontiera, e quindi le dichiarazioni dal Cancelliere fatte arrivando a Vienna. Dichiarazioni di Dollfuss Nel telegramma il Cancelliere ringrazia del magnifico volo per Trieste con l'apparecchio pilotato dal col. Guerritore, e dice che prima di lasciare il territorio italiano senteil bisogno volta S, liano nel modo più sincero e più ca^ ó di rin«aJrikre nnooràti na E il Cauo dei^Governo ita . p- • uovernP, lta. clTdaKrS ernia, tate personalmente a mi, e ai .voler sottoporre a Sua Maestà e als-jle LL. AA. RR. l'assicurazione dein- la sua più profonda devozione. ' A VÌeilna » *>tt. DollfuSS è afri- S vato alle 8; nella sua vettura-salone ca | avfiVa nrps; nnatn invi i' eoma no oemo e nuuone e! al il ar aveva preso posto, invitato, anche il Ministro d'Italia, Preziosi, ugualmen-te di ritorno da Roma. La stazione era affollata di membri del Governo e di numerose personalità desiderosedi congratularsi col Cancelliere; la Legazione d'Italia era rappresentata dall'Incaricato di Affari cav. Grazzi, e dai segretari Straneo e Chastel. Un paio di ore dopo Dollfuss ha fatto diramare ai giornali le segunti dichiarazioni ufficiali: « La Conferenza di Stresa e il Memorandum danubiano di Mussolini del 29 settembre hanno costituito la base della Conferenza romana, e io credo di poter dire che l'iniziativa di Mussolini e il buon senso e la buona volontà dei partecipanti alla Conferenza hanno dato risultati che vanno definiti preziosi non solo dal punto di vista politico ed economico dell'Italia, dell'Ungheria e dell'Austria, ma anche na da Punti di vista generali. Le grandi e- £°Se^^_-ef°?„°"l%. Ì?t^.nazionali e le sessioni interstatali di Ginevra fi¬ d- nor^ naimo dato e ,a dei buoni consigli. Ma purtroppo al di là di que- a-1 sti consigli non si è mai andati, op il pure in forma di realizzazioni prati-1 ri |che modeste. A. Roma, invece, il Capo! o del Governo italiano è intervenuto con to,somma €nergia nel modo più ammire- re | vole. Egli ha affrontato i problemi po-l sti ancora una volta sul tappeto dal a nsa, lneal di lato pratico, e oggi siamo in grado di asserire che, grazie a questo nuovo metodo, il trattamento regionale di tali problemi ha potuto realizzare dei progressi. « I tre Protocolli firmati sabato sera dal Capo del Governo italiano, dal Presidente del Consiglio ungherese e da me abbracciano l'intero complesso delle questioni politiche ed economiche fra l'Italia e i due Paesi danubiani. Sono lieto di constatare davanti alla opinione pubblica austriaca che i collo- te. 9ui.« _le traìtat|ye sono stati aniniati a^ a ida uno spirito di concorde concezione,Ia e che da taIe unità spirituale hanno |ai potuto scaturire i noti fecondi risul-U. | tati in tempo brevissimo. Certo, saran- : ai essi concerneranno questioni di detta-; 1 S€COTl(lcl» lin£& eli one del problema ìi- e linea distano da sbrigare potranno essere il I condotti a termine, come esplicitan-1 mente i Protocolli prevedono, entro e il 15 del prossimo maggio. Eguaio mente, egli ha fatto notare come i e!risultati delle conversazioni siano glio che passano in seconda fronte alla soluzio complessivo ». Il Cancelliere ha quindi posto in Irilievo che i lavori che ancora re- ia l. i l e o a i a e stati resi noti al mondo intero per escludere a priori il sospetto che si volesse agire misteriosamente. « Come fu detto già alla vigilia del Convegno romano, i lavori svolti e i risultati realizzati non sono diretti contro nessun altro Stato o gruppi di Stati, avendo viceversa i firmatari mirato a rendere possibile la futura adesione di altri Paesi ». Un telegramma di Gò'mbòs Il ritorno a Budapest del Presidente del Consiglio Gombos era av- venuto già ieri sera in una atmosfe- j ra non men > ricci di interesse. A sua 'volta, nel varcare la frontiera, egli Ii i ¬ i - -1 o! n - -l l aveva telegrafato così a Mussolini: «Dopo a ver portato a felice compimento, grazie alla saggia iniziativa i o i i a l e o e i. a - i di V. E., e alla fruttuosa collaborasio-^ne di S. E. Dollfuss, la vasta opera di | proficua ricostruzione economica dei nosfri tre Paesi, prima di varcare ili confine della gloriosa terra d'Italia temjo ad esprìmere all'Eccellenza Vo- stra t sentimenti della mia profonda IHcoiutscenza per le nuove prove di':amicizia e di comprensione che Ella ftu;voluto testimoniare verso la Nazione ungherese. Nel rinaraziare V. E. per jto calorosa e molto cordiale accoglienza e ospitalità cui sono stato fatto segno nell'amica Italia, porgo all'Eccellenza Vostra i sensi della mia massima stima e pan considerazioiie ». Stamane Gòmbòs ha informato in merito ai risultati di Roma prima mReggente Horthy, che l'ha trattenu- to in udienza per circa un ora. quin-|. ,. ■ . , ,di il Consiglio dei Ministri: il rap-|e,Iul " uel.M."llsul' { o |P°rto della Commissione parlameli-j-Uare per gli Esteri viene annur- annunziatoj- : per ì prossimi giorni. 4*°- ?™a ctei-;la delegazione dei tecnici ungheresi,; ila quale avrà da traduz-re in-pratica gli accordi di Palazzo Venezia, n-||partirà per l'Italia al più presto pos-!sibile (sempre guidata dal Commis-i jsario governativo dott. Winckler) on-| :de le intese commerciali possano es-j! sere perfette entro il 15 di maggio, I La Rcichspost dedica il suo arti-!icolo di fondo al discorso del Duce, e [Iscrive insegnare l'esperienza di più ! di un decennio che Mussolini non | parla al vento: Mussolini non solo sa quello che lui vuole e quello che la sua Nazione desidererebbe, quanto si attiene a quello che è raggiungibile e a quello che la Nazione può. Le Wiener Neuste Nachrichten si occupano del Patto di Roma dal punto di vista tedesco-nazionale, e dicono non esservi dubbio che l'Italia abbia riportato un successo diplomatico avendo saputo approfittare del momentaneo conflitto fra i due Stati tedeschi. Lo stesso giornale pubblica poi un articolo del suo corrispondente da Bucarest, scritto ancora prima che a Roma venisse firmato l'accordo tripartito, articolo in cui è detto che i! maggiori ostacoli per la politica e-|stera di Titulescu derivano dal Pia-ino economico di Mussolini. In Roma- • nia, premette lo scrittore, a furia di, ripetere che i Trattati di pace sono pintangibili, si era finito col comin- ciare a credervi, e prosegue: ; &fecola Intesa e si rassegna sempre più a riconoscere che oramai è sorta una mio- j va situazione che non tollera mutamen-j ti. E' chiaro che si vuoi lasciare una via aperta per addivenire ad una in- tesa economica col nuovo gruppo». |L Z.