I nostri goliardi ai Littoriali dell'Arte

I nostri goliardi ai Littoriali dell'Arte I nostri goliardi ai Littoriali dell'Arte Partono oggi da Torino, in un gran de furgone, appositamente noleggiato, le opere che il G.U.F. ha scelto per làpartecipazione degli studenti torinesi ai «Littoriali della Cultura e dell'Ar-te », i quali, come è noto, si svolgeran- programma della grandiosa manifestaalone giovanile, destinata ad attestare .. la reaità di quella educazione inte , perseguita dal Fascismo da cui deve uscire l'italiano nuovo gagliardo e consapevole ». Dai saggi che ieri ab- biamo visto nel salone dell'Accademia Albartina e nelle vicine aule della Scuola Superiore di Architettura — szuno a Firenze fra il 20 aprile e il 5 mag- mgio. « Considero i Littoriali dell'arte e | fdalla cultura come una delle più inte-1 —ressantl manifestazioni del Fascismo : | pdi alto valore simbolico ». ha detto il Segretario del Partito illustrando il saggi di affresco, di scultura, di architettura, di disegno e di illustrazione del libro, di decorazione, pubblicità e pittura ad olio e ad acquarello — oredlamo di poter dichiarare ch'essi vanno ancha più in là di un significato simbolico, e che si presentano come un studio, la cultura attraverso questo assimilata la nobile ambirionp di tiri- Stare SI "LE., 66 llzndtpgcmnvpqdsteVa imbaUandÒ ItaTu'e I Jriore d'ArcliitJttura, il fiduciario arti-! stico del G.U.F.. sig. Cavallari-Murat; ne disciplina, cordiale concordia di in-;*teli, tranquilla fiducia scorgevi neliS.cesti e sui volti, udivi dalle parole: in complesso d'opere già viventi di una'nloro vita artistica, autonoma ed au- j qtentica. Merito di vari coefficienti: prima dì tutto la scuola, in parti uguali esaltata per ciò ch'essa ha di più fattivo: dedizioni di maestri e fervore di discepoli. Poi l'entusiasmo, l'impegno, la serietà e la profondità dello t| S, asomma, 1 atmosfera tìpica della scuola mfd?lla scuola che tanto scioccamente! :li improvvisati e gli impazianti diìeg-!zfvianoi dominava l'ambiente. Spettaco- 'plo bellissimo. aL'altro spettacolo, davvero confor-tante e sTto certi a-=Detti -=orcrenden- «mie e sotto, certi aspei 1 ..orprenoen te. era dato dalle opera. Quando si pen- si che pur ieri pareva in Italia follìa l'accingersi a dipingere su muro e che r 0g^\ questi ragazzi schierano qui sei' „fV"' ^r,,', ™ freschi di m H„, Reietto nn«nnn dfil K0,ett0 P^sono 0 per 1,30 (autore; di uno, sia detto fra parentesi, è une | studente di medicina. Garelli), nessuno dei quali è inferiore certo alla media di quelli che vedemmo nel Palazzo delle Arti alla Triennale milanese, dove pure erano stali Invitati artisti di buon nome, sa ne deduce che passi giganteschi si possono compiere in arte quando allo studio tenace vada unita '.a piena coscienza della necessità d! un'espressione artistica. Composizioni come quelle del Politi, del De Macchi, ntrare in qualsia Isl esposizione sindacale passando sotto una giuria severa: e quelle del Cassa | rino e del Siebaldj dimostrano una se | rietà più che lodevole. Lo stasso si di- noia più cne lodevole. ì^o stasso si di- jca perle sculture del Di Pietro (dì cui ' «>ul riproduciamo un bassorilievo dove '10 s*udio deS'i esempi classici si fon- de con l'istinto del ritmo e del valore clastico), del Saerlietti del del Martinengo; dei disegni, delle inci- Quaglino e * sloni e delle pitture di Psllegrini, Politi, Garelli, De Macchi, Scapolla, Cavallarl-Murat; ed infine dei progetti dìciotto allievi della Scuola Supcriore di Architettura, e due della Scuola al.Ingegneria, hanno preparato per laMostra fiorentina. Insistere sulle singole opere ci por- serebbe a giudizi oggi prematuri, datn I che si tratta di giovani che ancora cer ! cano, o nella scuola o nella laboriosa latitudine, una loro propria personaliil° tìa 11 Rubino che il Ceradini et se- |à. esistere invece bisogna su 9^-to sia 11 Rubino che il Ceradini ci «e- gnalavano: sull'entusiasmo, Milla gerle- ta, sulla applicazione di questi artisti | | in formazione. A lnro i nostri due mas isimi Istituti artistici hanno dato tutt: Ila possibile assistenza; ed in ugual mi- j ; sura si son prodigati il prof. Pivaro e; j S. E. Vallauri. Assistenza generosa- j cultura e per l'architettura non è az-ardato affermare che ci fioriamo inn'atmosfera totalmente rinnovata, per mente ricambiata dai risultati, che rancamente — lo ripetiamo volentieri — hanno oltrepassato qualsiasi nostro previsione. Specie per l'affresco, por la a quale le più alte speranze appaiono ecite. E il fatto nuovo consiste cssen-ialmente nel!a fine del dilettantismo, nella riconquistata volontà di studiare, di capire, di aoprofondire il mestiere - utto il mestiere — come condizioneprima di capacità artistica. Alfabeto. grammatica e sintassi. Cose pedestri, cose da scolari, miserie e inutilità, per molta gente. Ebbene, sembra che ritornino di moda. Sembra che saper di nuovo disegnare un braccio, un albero, una prospettiva non desti più quell'ilarità, quel disprezzo, quel compatimento che destava dieci o quindici anni fa: coi noti risultati. Se cosi è, sian benedetti questi giovani al quali va incondizionato il nostro augurio di vittoria. mar. ber.

Luoghi citati: Firenze, Italia, Torino