Dollfuss a colloquio con Mussolini

Dollfuss a colloquio con Mussolini IL O O IN V EG IN O PI ROMA Dollfuss a colloquio con Mussolini La chiara azione dell'Italia posta in rilievo dal Cancelliere austriaco ROMA, 14 notte. Alle ore 12 il Capo del Governo ha ricevuto a Palazzo Venezia il Cancelliere austriaco Dollfuss, trattenendolo in lungo colloquio improntato alla più viva cordialità. Le visite e i ricevimenti Roma, 14 notte. Come già il Presidente del Consiglio ungherese, il Cancelliere austriaco S. E. Dollfuss ha voluto inaugurare il suo soggiorno romano con una visita alle tombe dei Reali al Pantheon, ed al tumulo del Milite Ignoto. Quando è uscito dall'albergo, dopo che nella mattinata si era trattenuto con le personalità del suo seguito, il Cancelliere era accompagnato dal Ministro d'Austria presso il Quirinale dott. Rintelen, dal suo capo di gabinetto dott. Blaas e dal capo del cerimoniale al Ministero degli Affari Esteri conte Senni. In piazza del Pantheon — dove è giunto ailt ore 10.35 — dinanzi al pronao dei Tempio, erano schierati per rendere gli onori reparti di Carabinieri e Me-tropolitani in alta uniforme. Dietro i cordoni si era raccolta una follacompatta, che all'arrivo del Cancel- liere gli ha rivolto una manifestazio-ne di deferente simpatia. Il Cancel- liere" della^ RepubbHca"_'austrirfp7'pentrato nell'interno dèi TemnifwlP ponendo due corone sulle tombe di Re Vittorio Emanuel ^e vutoi io Emanuele li e di umoei-to I. e sostando qualche tempo pres so di esse, in raccoglimento. Successivamente alle ore 10.45 il Cancelliere, accompagnato dal suo seguito e dal capo de! cerimoniale conte Senni, si è recato in Piazza Ve nezia per rende Ignoto. Dinan Vittoriano erano schierati reparti Ca " „ ' „° m r-iazza ve-ere omaggio a! Milite _ "Va sc?Mnata tls;i ^.oimeri e Metropolitani in alta;torme, mptltri culln cnnlmafn ui uniforme, mentre sulla scalinata sitrovavano le rappresentanze degli ufficiali delle Forze Armate. Anche qui era raccolta numerosa folla. Il Cancelliere austriaco ha asceso la scalinata, e, dopo avere salutato romanamente la tomba del Milite Ignoto ed avervi denosta una grande corona d'alloro legata con nastri dai colori nazionali austriaci, ha sostato con il suo seguito per qualche minuto, in raccoglimento. Fatto segno a manifestazioni dì simpatia da parte della folla, il Cancelliere Dollfuss ha lasciato il Vittoriano per raggiungere successivamente la sede della Legazione d'Un- fheria presso il Quirinale, in via dei 'illini, dove ha visitato il Presidente del Consiglio d'Ungheria generale Gombos. Alle ore 12, il Cancelliere Dollfuss si è recato a Palazzo Venezia dove ha avuto un primo incontro con il Duce. A Tor di Quinto Alle ore 13.30 il Cancelliere austriaco ha partecipato alla colazione offerta dal principe Chigi Albani, Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Nel pomeriggio ha assistito al saggio ippico presso la Scuola militare di equitazione di Tor di Quinto, Verso le 15 si erano qui pur re- ti le LL. MM._il Re e la Regina del cati Siam e il Presidente del Consiglio di Ungheria. Il Duce, accomnagnato dal Sotto segretario di Stato alla Guerra, giunto sul campo dell'Ippodromo, è stato ossequiato' dal Sottosegretario di Stato agli Esteri, dal Segretario delPartito, dal generale ispettore delleTruppe Celeri e dal comandante del-la Scuola Militare li Duce si è fatto incontro ai So-vrani del Siam ai auali ha nresen-telo i Capi dei'Governi dell'Austriae dell'Ungheria, invitandoli quindi a prendere posto al centro del vasto prato. Dopo le esercitazioni, nel campodell'Ippodromo si è formato un lun go corteo di macchine che ha recato i Sovrani, il Presidente del Consiglioungherese, il Cancelliere federale au-striaco, il Capo del Governo italianoe le autorità la miiltare cavalieri ressanti esercizi. Nelle stesse ore pomeridiane, ilCapo del Governo ha restituito la vi-_ e t-\„nf,.„„ j_ j.,,_Alla Legazione d'Ungheria II Presidente del Consiglio unghe-rese generale Gombos aveva trascor-so la mattinata nella sede della Le-gazione, dove si era intrattenuto alungo con gli esperti economici ecommerciali. Alle ore 11, alla.Lega-zione d'Ungheria era giunto il Can-celliere austriaco, che era accompa-gnato dal ministro Horobustel, e chesi è fermato a lungo e cordiale col-loquio con il Presidente ungherese,A mezzogiorno, dopo il colloquioDollfuss-Gombos, il Presidente delConsiglio ungherese aveva ricevutol'ambasciatore di Germania presso ilQuirinale von Hassel, con il qualeaveva avuto uno scambio di ideeQuindi il generale Gombos aveva pu-re partecipato alla colazione offertadal Gran Maestro del Sovrano Ordì-pe di Malta. Nel pomeriggio, il Presidente ge-nerale Gombos si è recato a visitareLittoria; di ritorno da Littoria, Generale ha restituito la visita iaDollfuss, con il quale si è nuovamen■te trattenuto in lungo e cordiale colloquio. Alle ore 18,30, il Cancelliere Doli i a i a t i e fuss, accompagnato dal suo seguito | e dal Ministro d'Austria presso la] gSanta Sede, si è recato in Vaticano! sper l'udienza pontificia. Egli è stato subito introdotto nella biblioteca privata, dove il Pontefice lo attendeva. Il colloquio è durato mezz'ora; quindi il Cancelliere ha lasciato il Vaticano. Egli non ha potuto visitare il Cardinale Segretario di Stato, perchè questi era trattenuto fuori dal Palazzo Vaticano da una cerimonia religiosa. Il pranzo Questa sera, a Palazzo Venezia, S. E. il Capo del Governo ha offerto un pranzo di duecento coperti in ono- re delle LL. EE. Dollfuss e Gombos. ! Al pranzo hanno partecipato anche le personalità del seguito dei due Capi di Governo Austriaco e Ungherese e i Ministri di Austria e di Ungheria presso il Quirinale, con i funzionari delle due Legazioni. Erano presenti inoltre: S. E. il cav. Pietro Badoglio, S. E. il cav. marchese Imperiali, S. E. il cav. Federzoni, S. E. De Bono, S. E. De Francisci, S^E. Jung, S. E. Di Croi -ilalanza- s- E- Acerbo, S. E. Rossoo ;ni> s- E- Suvich, S. E. Buffarmi, a!*■ E- Lesiona, S; E- Palsìro"h'' - s- E Valle, S. E Asquini, S. E. ì -\len- Ma»:coni; S. E. Starace, S. E. il - I barone Aloisi,_S. E. Vannutelli Rey ^I p1 s- E- 0rsini Baroni, S. E. Majoni, j s- E- Durini di Monza, S. E. l'am- i i miraSlio Ducei, S. E. il generale[ s- E- Teruzzi. S. E. il Princi-.-lpe di Piombm0| s_ E fl generalekjBonzani, S. E. Montuori,_ S. A. Se- l o e -ppe " Piero Colonna il Ministro Cianca- renissima Principe Don Lelio Orsi ni, il Principe Chigi Alban:, il Prin cipe Potenziani, il senatore conte San Martino di Valperga, il senato -1re conte Francesco Rota, il senatore ie Gallenga, il sen. Salata, l'on. Giù- Ii seppe Bianchini, l'on. Fani, Don ;irelìì, il conte Senni, il barone di Va->i , ti -»jri„i_i. T-»: 1 : pi m i,ientino, il Ministro Biancheri, S. i j Bianchetti, il marchese Meli-Lupi e l a i to ì - i e s e l e , e E Lupi di Soragna, il Ministro Preziosi, il Ministro Busi, il Ministro Sapuppo, il Ministro De Peppo, il conte Ciano, il colonnello Romanelli, il Ministro Colonna, il conte Marchetti di Muriaglio, il Principe di Castel Cicale, il comm. Jacomini e altre personalità. Al pranzo è seguito un brillante ricevimento al quale hanno partecipato il Corpo diplomatico e le alte cariche dello Stato. Domani il Cancelliere della Repubblica austriaca e il Presidente del Consiglio ungherese si recheranno a Palazzo Venezia, dove avrà luogo il primo incontro a tre: MussoliniDollfuss-Gombos. Dichiarazioni di Dollfuss Il Cancelliere Dollfuss ha fatto all' Agcnzia Stefani le seguenti dichiarazioni: « Il ricordo della giornata che poco meno di un anno fa trascorsi a Roma è ancora troppo vivo in me, perchè io non abbia salutato con gioia l'occasione di poter visitare nuovamente la Città Eterna. « Tanto più arato mi riesce di po'-\tere strina ere di nuovo la ma^no di^m'amico • °,/^"""l.Ì!non solo in quanto a Luì mi unisceim quanto a L,tn m unisce\la volontà di pace e di eoo-ifattiva, bensì anche una\- !perazioin fattiva, bensì anche ««all |simpatia personale rafforzata e sol- {i o levata da un sentimento M ricono-{scenza per il fatto che l'Italia non\\ha soltanto piena comprensione per\ila situazione dell'Austria e per le'Isue condizioni dì vita e necessità. ma\i si adopera per di più e in ogni mo-\litto ad appoggiarci nei nostri sforzi\e! per la ricostruzione economica del\-\nostro Paese. ^ « L'Italia nella questione del co»- -'.solidamento delle condizioni economi- l- che e polìtiche dell ambiente danu-\a Wsso agiti» naturalmente c :cheneì'proprio interesse: nero il significa- to del concetto italiano sta apnuntoa o in ciò che col proprio interesse colo\leqa anche quello degli altri, tenendo conto delle necessità vitali deqlialtri popoli e degli altri Stati. « Sono ben lieto che a tale n o o, -1 do vi sia lieta concordanza o | l'Italia e l'Austria. La buo \% nostri colloqui aeuannu scorso il; circa la possibilità di rendere più m- i- telisi i vicendevoli scambi di merci_i^«., 7»r*„7."„ „ „„„ vTi„r,i,er.in ..mi si siano perduti in discussioni teo- „„ jricne e abbiano servito invece alla ^soluzione pratica del problema di \rianimare i rapporti economici nel- e-i l'ambiente danubiano in generale. r- L'Italia, l'Austria e l'Ungheria e-'hanno ff«tte il medesimo grande in- atercsse a collaborare perla creazio- e, ne sul Danubio di uno stato di cosea-! eh e evi ti chele forze vive di questan-| w.crio>ie cosi importante per la ritoa- ! dell Europa intera si logorino lottan-e do le une con le altre, e permetta l- anzi la concentrazione di tali forzee, in nuore forme corrispondenti al fi- o!"e della rigenerazione della vita eco- el MOinico e di un lavoro civilizzatore o; comune: méta, questa, che non il^.scZudc nessuno dalla collaborazione.e, dato che il suo raggiungimento èe.1 nell'interesse di tutti. u- I - rivolta maritati, a| >"""" "»«»><»□ ì- Nel riceverci, poi, con schietta ' cordialità, all'albergo presso il quale e-l trovasi alloggiato, il Cancelliere si re è compiaciuto di dirci: _ il| «La vostra visita mi offre l'occa- a' sione gradita di ringraziare il pubbli-n-' co italiano per l'interesse simpatico l-!-wi il quale ha seguito i recenti avve- rtÌMlcnt» in Austria. La stampa italià-i-1 na ha, con ciò, essenzialmente contri- butto a correggere le molteplici esa-1 g gerazioni di cui una parte deUa\n stampa estera si era compiaciuta nel descrivere i fatti in parola ». « Grazie alla stretta collaborazione con i miei amici, il Vice-Cancelliere maggiore Fey ed il Capo dell'Heimatschutz austriaco Principe Starhemberg, siamo riusciti a domare, entro pochi giorni, la rivolta man;ista. I mezzi di forza dello Stato si dimostrarono uno stntment0 di primo ordine ver il mantenimento delia tranquillità; ed anche i Corpi ausiliari volontari si adoperarono con entusiasmo patriottico e piena abnegazione per il ristabilimento dell'ordine pubblico. Però ri- ! *«*#ò Purc chc. la popolazione, coni nsitàbbpptaddgcasptisttavl'mfovleiresti la maggior parte degli operai, non solo non simpatizzò minimamente con la rivolta, ma appoggiò anzi in ogni modo, attivamente, le autorità nella esecuzione delle misure necessarie per la repressione della rivolta stessa ». « Tale uniforme orientamento della stragrande maggioranza della pò-.mpolazione non si riferisce però .so?- 'mtanto alla difesa contro ogni atten- rato rivoluzionario che metta a re-|rapentaglìo il processo di risanamento neconomico, bensì anche alle misure cche stiamo preparando per staccare,'to^mezzodì un cambiamento della' PI Costituzione in senso corporativo, lai s j legislazione dalle sue basi costituite L i finora da ima pretta politica di par- z[tito, per assicurare con ciò durenol- e.mente la pace interna e per dare!sktfi interessi economici ed intellet- ™ titoli una rappresentanza immedia-'Um Corporvzicnì professionali con ioH-Bta e, perciò, più efficace che non fosse quella assicurata a mezzo dei Partiti polìtici ». « Già a Pasqua saremo in grado idi render pubbliche le prime leqqi Icosfiflionati che vi sì riferiscono, e che saranno saiutate da tutte le pfunB>fo maqaior piacere, in quanto si è l . , _„ . . .persuasi della necessità di una ri costruzione della organizzazione statale e se ne attende, a buon diritto,\\ un acceleramento nel processo di risanamento economico, dato che la ricostruzione nel campo della politica interna rende naturalmente più facile anche la osservazione degli interessi austrìaci nell'orientamento delle relazioni commerciali ». Riconoscenza all'Italia « Grazie ai Éiiccessi già conseguiti a questo riguardo, i quali si sono già manifestati negli ultimi mesi dell'anno scorso con un sensibile aumento della produzione, il Governo può appoggiarsi, per quanto riguarda i corsi di politica estera dà esso seguiti, sul consenso di tutti gli strati della popolazione; ed è perciò che generalmente si saluta con riconoscenza il consenso e l'adesione di cui l'Italia ci dà prova in tale materia ». « Già in occasione della Conferenza di Stresa ho fatto osservare che, pei- quanto preziosi siano, nei ri itPcttmdzpcmlQmdssilclAccn\aitatà' W> n'%tt*'£tX% 7i*mZ I ri^fJ'^, n!JI^ntn «J^e!S0'!M,?- dl. atere da.to »» ntmo "'"irguardi della politica commerciale, il 2sugnerimenti fatti alla Conferenza dmedesima, rimarrebbe era ai s-inqo- sli Stati di continuare la via colà ad- ' sditata. E' il aranti* nutrito M ì rin^^oiò Ì\ aV6r6 , "Si li""'5 P'Mir\accelerato a questo sviluppo; e, co- j pime in colloquii che ho avuto in aue- c\stì uit}mi tempi con S. E. Suvich ini lati ultimi tèmpi con S. E. Suvich in {occasione delle sue visite a Vienna, {così anche questa mia visita a Roma \ha ver iscopo la discussione di ac- \Cordi che rendano possibile un ait'mento dei vicendevoli scambi di \merci. un approfondimento ulterìo\re delle nostre relazioni in politicai™\econonuca. Non è che la nostra con- \versazione voglia studiare una spe--^u eie di esclusione net riguardi. «*»»|- Stato, o gruppi qualunque politico : f lami, ognuno che sia di buona wh\tonta, sara accolto con piacere, se\l\sarà ad offrirci la ma coVaboragìo- ne tn quell'orbita che abbiamo pre- n\sente.e che-è state danoi tracciata,.^i] non abbiamo di mira alcuna orzto-nej che si prefigga la formazione di un vo .-p0^K e in modo particolare la m- * danubiana -e della caratila 'ni,,,,.„ j.,;. ' „rnì,nn,;r„ A „ fii ouTatuTU aiiiu pace economica, cut - cl&telrfelPòra Itjmri^'èUtriì— 7ta concluso il Cancelliere— che ; ae della dispersione m Cica commerciale, del-,sI ^dono la tutti i suoi. Paesi rD„ ne economica, creando con ciò la a i - a - - e a, dell'AUSina e Udì Ungnena I fco; Vienna, 14 notte. -' Mentre a Roma si discute, nel- a l'Europa danubiana gli interessati ei parlano dei loro desideri o vi accen- nano solo di nernmento d*Ha crisi economica ae-<anerale, nonché della inquietudine ; volitica in Europa». |dIii* • • .problemi economici -dell'Austria e dell'Ungheria :- nano solo di sfuggita. Per distin- - guere, abbiamo da tener conto dei.e desideri dell'Austria, dell'Ungheria, n della Cecoslovacchia e dell'elemento .] nazionalsocialista. Procediamo quin-' è idi con ordine. | Quello che l'Austria desidera lo; sanno tutti; viceversa non si sape-, |Va — e lo dice oggi la stampa un- a gherese — che il Cancelliere Doli- e fuss, quando fu a Budapest, si op- i pose a progetti di Unione doganale: siccome progetti simili non possono - essere venuti da fonte ufficiale, il -1 Cancelliere austriaco non avrebbe o evidentemente potuto regolarsi in - i modo diverso. L'Ungheria desidere- à- Irebbe vedere i suoi scambi commer- j -Iciali con l'Austria e con l'Italia svol-l gersi in base alla proporzione di n 2; ma ritiene che tale proporzio-J1lne dovrà essere ridotta a 1-1 e o/i.\tNegh stessi ambienti ungheresi ; Ptfcsi dice che per eliminare le difficol tà derivanti per l'Ungheria dal ribasso dei prezzi dei cereali, verrebbe costituito un fondo comune i cui | proventi andrebbero a favore dei produttori ungheresi. La quota per tale fondo diminuirebbe in ragione diretta delle facilitazioni accordate dallo Stato agli altri Stati. L'Ungheria aspirerebbe ad aumenti dei contingenti di grano, granoturco ed avena, e in cambio si dichiara disposta ad importare maggiori quantitativi di legname e frutta dall'Austria, e di articoli industriali. Per l'Ungheria, la linea di condotta che vorrà assumere la Cecoslovacchia è molto importante, quindi l'eventuale adesione di Benes al Memorandum danubiano di Mussolini forma oggetto di discussioni: non viene, viceversa, toccato il tema delle ripercussioni che gli accordi ro- la Ger¬ mani potranno avere per mania. Che la Cecoslovacchia stia operando una conversione dalla quale non le possono derivare che benefi- ci', ce lo ha ieri indicato l'articolo di tondo dell'ufficiosissima Prager Presse, articolo il quale trova ri scontro in altri organi: le Narodni Lwt.y parlano, ad esempio, di tradi zumale amicizia italo-cecosloyacca, ed invocano la collaborasione la più stretta possibile fra Mussolini e Be- ™s, a priori ammettendo che l'Ita: U* non_possa nettamente^decidersi sagtAtderdgmente annoderebbe la:Gerraania"se IfBerìino si decidesse a'rinunzfare al- ; per la Germania o per la Francia, e faccia quindi soltanto quello che è utile agli interessi italiani. « L'Italia — scrive il giornale — non ha bisogno del Terzo Impero sul Brennero o in Carinzia. ma certa' l'Anschluss dell'Austria col Reich . 11 „ r, i u: Per ritornare alla Cecoslovacchia: Iil suo desiderio è di essere della par- Itita, perchè il gioco la riguarda Così i desiderata della Germania, Paese che, secondo il cristiano sociale Weltblatt, farebbe bene a non tardare a convincersi dell'opportunità di inserirsi alla svelta nel piano medio-Europeo che in questi giorni deve ricevere a Roma forma e inizio. La Germania già si è informata per la solita via diplomatica dei principali punti della Conferenza di Roma e ora. come si è detto, altro non le resterebbe da fare che aderire. Qui tocchiamo il punto delicatissimo della piega che avranno da prendere i futuri rapporti austro-tedeschi: in difetto di più precisi dati, sarà bene riferire quanto ha detto in argomento il capitano provinciale dott. Gleissner, parlando domenica scorsa all'assemblea generale della lega popolare cattolica dell'Alta Austria. , „ « Non è da escludere — e il Cancelliere Dollfuss l'ha ripetutamente dichiarato — che ad un certo momento noi vedremo entrare nella combina' I riassettò della zona economica medio-Ieuropea. Forse la Germania sii decide- irà a riconoscere che con la lotta reci- ìl 2ó^"anchV fa Germania. Non facen-I do questo — ha asserito il dott. Gleis-j sner — la Germania si lascerei ' sfuggire l'occasione per partecipare ì riassetto aella ^.^>Mi?^r!irà a riconoscere che con la lotta reci- ì j proca l'Austria non potrà mai essere conquistata ». i I. Z. i™ Lp^''"lp°',"e ^«Ji?hi VprB«ni««, „i <= rPrm„ -^ a™jl^™ [rquesUone dMubia i_ .. . ,~ 7 FatlChe della StamOa tedeSCa '1 unirne ueiiu viiuiiifij ,V|UU0UH Berlino, 14 notte. ■L-Angriff si occupa anche oggi, ini un suo trafiletto, della questione da-1 diventata'come, |- m"wc«lW"u£a^rfàli«~£ì£.| fa un problema urente, sa per e .Fo¬ T' J!\lA™1™*' a ri, , a! *b^c^etattì nert s'ono no"lU-° danubiano, cne tutti pero sono ^ T&L^X&JSL inj «Prima e dopo la guerra — osser-1 v* 11 Si°r5ale — £j La„,^rai!,ciaia 5°!I menii « negli svilunpi politici di Vien 'na e di Budapest, ciò che essa ha fatto finora con molta abilità, ma senza tutìche tutti ^uanti prstendeyano diI ; astrarre dalla.Germania. I.Prima e dopo la guerra - osser-1 Cia; da allora la politica romana per-,segue indefessamente il suo obiettivoI ^,&Ì̱*SI^S}^^.*SSS5: re l'influenza dall'Italia negli assesta¬ successi. Le at¬ tuali visite ufficiali del CancelliereDollfuss e del Presidente del Consiglio I fcerfe"o^vS^^^ tare con sè delle conseguenze politiche ma sarebbe affrettato per ora consul- i tare a questo proposito l'oracolo ». - Il giornale prende atto quindi delle <altro non sono se non un anello nella ; catena di questi problematici tsntativi |di una soluzione italiana nel territoriodanubiano. Il fasto della solennità ro-.mana pero non può illudere sul fatto -gji ^^^ :p.arziale successo di natura economica. - assicurazioni dalla stampa romana che i.le conversazioni di Roma non si rivol-, sono contro alcun terzo, ma osserva o che tuttavia ciò non significa che esse -' siano arrivate a una soluzione che pos- sa reggere nel tempo. Ad esemplifica-o;ra i suoi dubbi il giornale pone il que--,sito come, e sino a qual punto, la fer-- ma intenzione dell'Italia di «reclama-- re ora nel settore danubiano la sua- oarte dell'eredità di Versailles, di San Germano e del Trianon » possa accor- o darsi con la politica revisionista T'^c~ l Ultamente sostenuta dal Duce. « Que-e sta è una questione la cui soluzione re- n sta riservata alla diplomazia romana ». - Il giornale dico quindi di mettersi in - j attesa con tranquillità, ma con scetti--lclamo.