Una Inaugurazione e un concerto

Una Inaugurazione e un concerto Una Inaugurazione e un concerto Buon segno. Si 6 sentito il bisognoii e di istituzioni. Sarie! teoriche o pra?iche,lSÒTo"tìl una nuova sala, destinata alla cuitu T^'^APrTCl3vt0a^UeStanne1CeSSÌtà,In questa sala di via Cerna.a 11, sera- coi gusto ai i cuci, casorati — capace Je^Tc"^ parlerà d'arte, d'ogni aorta df^robl*mi attuai qualche femminile che hanno ra torin ancora tare, per la raaiiazazione ui uniorganico piano di studii e di istituzioni.csl traccia, e che d'altra parte tocca proprio alle persone che dirigono una Istituzione, il compito di organizzare le (manifestazioni con wn programma ben definito, si da guidalo i speli alla conoscenza deile arti e alle conquiste della cultura. E di conquiste si può parlare nel campo concertistico torinese. Essoè fra i più aitivi e fecondi d'Italia, se pur non splendido e ricco. Mentre la crisi teatrale fatalmente continua, il concerto è fra noi in continuo, perenne progresso II pubblico non diminuisce ma s'accresce I concertisti italiani oro- irrediscono in'numero e in ouàlità La musica da carnea italiana si arricchì! eco di autori e di opere significative, Grazie allo svìIupdo della nrat'ca diret- ura^ie auo sviluppo aei.a pic.t.ca airct tonale, alla costituzione d ottime or-chestre, il concerto orchestrale progredisce anch'esso, in Italia. E il campa del concerto 6 signorile, artistico, sere- no, decoroso; non vi alligna, per fortu- ma, nè il gigione, ne la cinque: g*li ideali dell'arte sono frequentemente raggiunti; il commercio vi ha poco da fare; la critica può svolgervi la sua azione senza reticenze, senza altrui inter- fer»nze Per riferirci i Torino dalla Pro coltura femminile al Gum dal Tea- tro di Torino alla Società ,ìci concerti aèl Seeo a ouXhe altla ^nore tal-elativa di musica da eamern ò notevo- Tp iri niiP.itii iiltìml nnni il fervore n-rie, in quesil Uiumi anni, Il ier\orL p-r(rendere più intenda la vita concertistica, e con essa quella culturale. Soltanto nel concerti, infatti, si ascoltano, si diffondono musiche nuove, sieno del Seicento o del Novecento, italiane e straniere. E attraverso il concerto l'Italia va riconquistando la sua posizione, che fu eccellente, nella musica strumentale e vocale da concerto, prima che 11 melodramma sopraggiunges.se a di stoglierci da ogni altra attività, concerto dunque gli italiani e c eh a si dichiarano amici della musica devono dare tutto il loro consenso, af- finché la nostra arte risplenda illimita- Al oloroquanto occorre all'intimità mento, all'audizione del-tamente. E sia benvenuto, questo nuo vo ritrovo per concerti. Fra l'altro, esso è opportuno, nella considerazione della capacità. Mancava a Torino una sala media, fra la grande è la pìccolissima del Liceo musicale. Circa trecento posti. E' del raccogllment 3'arte fine e delle esecuzioni raffinate L'esperimento di iersera fu convincente e lietamente augurale. Dopo che il prof. Ferdinando Neri, quale presidente dell'Istituto fascista di cultura, ebbe recato il saluto ufficiale delle autorità polìtiche e nominata, fra il plauso dei convenuti, la signorina Lea Mei, presidente generale della Pro coltura femminile, ricordandone con parole gentili i grandi meriti, cominciò il concerto, dedicato a compositori torinesi per nascita o per elezione. Furono riascoltate opere già apprezzate e applaudite; strumentali, la Scuota per violoncello e pianoforte di Leone Sinigaglia e il Concerto per pianoforte, violino e violoncello - ci Franco Alfano, che nuovamente trovarono larghi consensi, l'una per ia delicata disciplina e la gentile emotività, l'altra per l'impetuosa dinamica e la mobile varietà; vocali e pianistiche, due melanconici canti di Lodovico Rocca, due di Luigi Perrachio, la sospirosa Pliilometia e l'epica Morte guerriera, tre di G. F. Ghedtni, E' già tramontata la luna e Diletto e spavento del mare, ricchi di sottile poesia, e l'ardente Canto d'amore. I maestri Alfano, Perrachio e Ghedini parteciparono all'esecuzione quali pianisti (il Roeca era assente), e raccolsero le più caloroso feste insieme con la signora Valle Gazzera, efficace e vibrante cantante, con la signora Lifachitz, sicura ed energica pianista, con 11 violinista Plerangeli, accurato, signorile, col violoncellista Amfitheatrof, che per il bel suono e le cantatili arcate fu ammirato nella sonata del Sinigaglia; e questi fu chiamato Bui palco e applaudito. La serata si chiuse con rallegramenti alla signorina dott. Mei e alla signora Bertolotti, presidente della Sezione musicale. a. d. c.

Luoghi citati: Italia, Torino