La « Missa solemnis» di Beethoven alla Scala

La « Missa solemnis» di Beethoven alla Scala La « Missa solemnis» di Beethoven alla Scala « aa vittore veneziani, e i solisti, cioè h* soprano Mafalda Fayero, la con- tralto Bruna Castagna, il tenore Gio-vanni Voyer, il basso Duilio Baronti. L'Elmcndorff ha già diretto più voi- te in Italia, sia a Venezia, a Firenze,aau&neuo aei wweiunao, e ruornol'anno scorso per un concerto beetho- veniano. Ha circa ounrant'anni. è nato a Dusseldorf; si diplomò a Colonia, esordì con un'opera di Lcrlzing a DC.3 Milano, 6 notte. Una grande primizia, clic conta circa cento e dieci anni, sarà offerta giovedì sera al pubblico della Scala: la Missa solemnis di Bjethoven. Essa sarà diretta da Karl Elmendorff, che ha concertato l'orchestra, 1 cori, già istruiti da Vittore Veneziani, e i solisti, cioè . i? sia a Milano, dove venne per la primavolta nel 1030, per il secondo ciclodell'Aito del Nibelungo, e ritornò seldorf, dove diresse anche l'Otello di]Verdi, che è uno fra l suoi prediletti ... ~ musicisti. Dal 1927 è ritornato a Bnyreuth, per il Tristano, per la trilogia per / maestri cantori. E a lui è toc- cato l'onore di questa presentazione della Niisa solemnis, che, notissima in Germania e in Austria, costituisce una eccezione concertistica In Italia. Beethoven a Mòdling _ ,. . . .. « Insediamento dell'Arciduca a 01-mutz, il 9 marzo dei prossimo anno ».Con questo appunto ch^ si legge inun calendario del 1819, Beethoven ri-cordava a se stesso l'occasione e la necessitarti compiere la messa cui s era già accinto nel 1313. sia por pno-are.augusto allievo e amico Rodolfo diAustria, che nella primavera del 19 era stato designato prima r,rcivc3."ovo e.poi cardinale di Olmiitz, sia per tentare una nuova e maggiore opera di argomento religioso. (Aveva composto la Messa in do nel 1S07 e l'oratorio Cristo all'oliveto nel 1800). Mancano notizie precise intorno allacomposizione delle varie parti deliamessa in re magg., che fu poi nu-merata come l'op. 123. Schindler disseche il Credo, cominciato nell'estate del'19, era stato compiuto nell'ottobre. J!Nottebohm, attento studioso deglischizzi di Beethoven, non trovò datiper confutare lo Schindler, il quale,avr.ndo familiarità col componitore può essere creduto nella seguente de- scrizione d'una sua visita : « Ricordo che in un pomeriggio diagosto mi recai dal Maestro, a Mod-ling insieme col musicista GiovanniHorzalka. Eran circa la quattro delpomcriggio, allorché giungemmo allasua abitazione. Appena entrati, ci funsrrato che la mattina le due dome-stiche erano andate via; durante lanotte esse avevano avuto un violentoalterco col padrone, poiché, stanchedella lunga attesa della cena, s'eranoaddormcntate, lasciando bruciare i cibi Con le sue grida Beethoven avevamesso a rumore tutta la casa. Ora,chiuso nella sua stanza, egu cantava,urlava, pestava i piedi; stava compo-nendo la fuga dei Credo. Stemmo alungo in ascolto col cuore sospeso, e,presi quasi da terrore, già volevamoallontanard, quando la porta lmprov- |n'5 rimanemmo profondamen Poi venne a parlare dell'increscioso in j«dente, e un po' più calmo, disse: «Mi yisamente si spalancò Egli apparve.uo volto era tanto sconvolto cheo turba-ti... Dapprima non potè esprimersiche con parole tronche e confuse. Sem.brava che la nostra visita lo irritasse.trovo in un bell'imbroglio! La serIvitù se n'è scappata e io, da ieri a^o^Tdf^nn-n.r-o0 in^ni l'^o"ìs^^t^^^^va al ristorante dello stabilimento bai- ineare pcr ordinare il pranzo. E il Mae- | str0 continuò a lagnarsi del disordine j che regnava nella sua casa. Mai forse ! un'opera cosi grande fu compiuta in condizioni tanto critiche... ». La composizione e la diffusione La composizione, dice ancora lo Schindler, condusse Beethoven a uno stato non solo di rapimento, di distacco dalla terra, ma anche di esaurimen i}:" jZ' sviiuDDO^Rantesco cheli'lavo->ro se ttiteìe%. impedirne il conu pimento per la data prestab'lita. Bee-thoven dovè rinunciare ad offrirlo, co¬ me un contributo alla solenne festa per l'insediamento dell'Arciduci. F., come egli scrisse, quel giorno sarebbe stato iil più bello della sua vita. La festa, el '20. fa dun- avvenuta nel marzo d^. quo priva della musica di Beethoven. Ancora due anni dopo egli doveva seu■ sarsi con l'Arciduca Rodolfo del ritar- |do deii'hivio. La revisione delia copia lera faticosa. Soltanto il 19 marro 1823 oot0 presentare un «bell'esemplare ! manoscritto ». Tale copia, testualmen-te intitolata Missa solemnis compositaf Sci: ac Em. Domino, Domino Ridolfo Caesareo Principi et Archiduci Austriae S. R. E. Card, et Archiep. Olnmucensi stimma cum vencrationc dedicata a Ludovico van Beethoven, reca la seguente annotazione : c Questa bella jzo». Il manoscritto originale, che pre-copia manoscritta è stata presentatada! musicista (Tondichter) il 19 mar-senta innumerevoli correzioni, si trova ora nella Blbl'nteca (11 Berlino. Pochi mesi dopo l'invio all'arciducaBeethoven provvedeva ad altre copiedella Messa in re e le offriva in sotto-scrizionc, per 50 ducati, ai re di Fran-oia. Danimarca, Sassonia, ai granduchdi Toscana, Darmstadt, ai principi Ga-litzin, Radziwill e alla Società cecilia-na di Francoforte. E Luigi XVIII aderiva, inviando una medaglia d'oro e , , i ■ ■ . Per mezzo del segretario, ringrazia 1 menti e rallegramenti. Dalla Prussia M auasl soltanto a la cappella, ma U tutto avrcbbe biSOJrrjo di una nelaba- raz|onc> „ forse E!Ia avrà ]a pazienza dl farIa r _ trattoti ™„ Do<10 aver trattato con 1 editore _ 1 L °Pe» fu Pubb,Ucata da S£hott c0™ °P- 123' nj="'aPrlle/27' P°" chl_mesi d°P° la Mort= dell'autore, dalla Sassonia, da Hessen giunsero compensi e lettere lusinghiere. Con gli altri invitati sottoscrisse l'imperatore russo Alessandro. Soltanto la corte di Weimar non rispose, e neppure Goethe diede risposta a ima lettera, cordiale e devota, dl Beethoven. Trattandosi con Zeiter la sottoscrizione, questi ere-ideva che la illessa fosse soltanto voca- le, e Beethoven lo Informò: « Certo, si potrebbe eseguire la Mes- aver trattato con £ro''?t m Lipsia, Beethoven concesse ail° S,f0tt ,dl J*"*0"" nel lS24t 11 contratto i 22 gen Durante !a vita di Beethoven soltaru to 11 Kyr'f- " S.recJ0 e ''Agnus venne- r.° "e' Teatro di Porta Caria 7m Q \/1 nn rto rial vsn «■> rrrrA r^. Aj%Ì *0>l zia a Vienna, nel maggio del '24. Più fortunati, i musicisti di Pietroburgo poterono conoscere la nuova opera ne! i marzo del '24, poiché il principe Ga-litzin no donò la partitura alla Società filarmonica pietroburghese. Vienna ne dove la Mc-isa fu rispettivamente co- Losciuta nel '30 e nel '35 , A ta sua m Bsethoven rico. ; nosccva un &Ro va[ore Scriven(Jo R5eSi a Peter3 k descriv-va rom» rt! ; ~r3nd!ss.mo ^a!orc. Ne11.inv,to alla i ,ottoseriziono mandr.tn alla corto fran. ^ r„0 „ ,.a AtM^ vre H ;,(9 nccom,.tei j No^p an- jgjg "ò j] <>0 attese un'audizione completa fino al 1815, e fu preceduta dalla cittadina boema di Warnsdorf e da Presburgo, i dalla comoosizlono, fra il il pittore Stieler fece più volte posare Beethoven, per un mezzo busto divenuto famoso; e lo ritrasse 1 il manoscritto della con nelle mani •"Missa solemnis. , "ilio Schenno: Sì fa COSÌ, di A. | Ctnmmmttì ; vil<5/ann.IU. 1 Ancora ricordo quando i ragazzi : delia neonata «Torino-Film» m'invi] taro:io a visitare il loro cantiere. Ave| vano ;£ìt^ato per tre settimane il caépanncne della vecchia «Leonardo», i rimasto intatto; anzi, quando vi en trarono, vi trovarono ancora monta| ta, e coperta d'una veneranda polvei re, l'ultima se-incgrafia dell'ultimo film 1 che anni addietro vi era stato girato, in primo lavoro di questi direttori, at ' tori, scenografi, parecchi del quali ajvevano da poco varcata la ventina, il , loro primo lavoro fu dimettersi a sco1 nave quello che per venti giorni sajrebbe stato il teatro delle loro im i prese. Pochissimi i quattrini, moltis. aimo entusiasmo; e vedendoli fervidi, alacri, sorridenti, che bella cesa, pen 1 savo, se da questo capannone potesse uscire almeno un filmetto garbato, . intelligente, pulito. Sarebbe già suf fteicnte; e dimostrerebbe ad usura co,mo nel r2gno d2lIa celluloide non sem ore ^ano Indispensabili milioni e mi Uon, di aollari. Giunsero poi le prime fotografie, i primi « comunicati »; e vo1 lentierl pubblicammo totograne e quasiiinterviste, come era nostro dovere al fr0nte a un'iniziativa che si presenta- ) Va assai piovane e volonterosa. Oggi il film lo si può vedere sullodeste speranze ne sono deluse. Non s*, scnermo. 0 purtroppo anche le piu mo ! - | tratta di avere vocazioni più o meno I spiccatamente cinematografiche, di a, vere più o meno genialità, più o meno 13~ovente. df ignorare quali siano 1 più l^^ Am. coni quali devino qualcosa da dire; qui si tratta, troppo1 I ! essere adoperati obbiettivo e microf o-no. n cartellone afferma: Si fa c-os!,-noi sommessamente potremmo soggiun-gere: non è cosi, che si fa del cinema; e soprattutto non è cosi che deve esserefatto un film da giovani italiani. Quei volti che ieri sera abbiamo rivisto sul- lo schermo, se oggi leggeranno queste righe saranno forse un po' contriti, ma ulei probabilmente assai feroci. Vorrei riavorli dinanzi, quei ragazzi, e chiede loro soltanto: « Ma come è possibile, su 'miIleseicento motri dl Pellico'a azzec <£™ graficamentesoltanto.alcune 1 decine? Come è cossibile, rivedendo a!- j la sera ciò che è stato girato di giorno, non accorgersi che la scenografia è ma| le illuminata, e che bisogna aver la paizienza di rifare l'episodio, raddoppianjdo o triplicando le lampade? Come è ! possibile non vedere che molti foto¬ SvaraRV sono sfocati, o sovrapposti ome o possibile girare una serie d in quadrature con un sole che spacca le jietre, un'altra serie con un cielo coi iierto, e poi, nel montaggio, alternare 1 vari istanti, con il risultato d'ottenere 'u." T'21? cho a °^lU sta,cco s'amlera o |risplende? Come è possibile, In una se. i Ssre attorì ; comparse che talvolta fis !53110 l'obbiettivo, sorridendogli, tutt :1 pubblico, che vi fischia. Ma qui non i sl discutono nè il soggetto, nè la sce neggiatura, nè i dialogati, nè t,li inter \ ?reti. «e il montaggio, nè la sonori? . azione — tutte cose delle quali Barn - ' davvero meglio tacere. Si tratta del-j'a b e: che è poi un modo come un ai, •'ro per Indicare le prime tre lettere del- 11-nlfahotn - 1 aliacelo, ,! m. g. contenti ai poter fare un film?». E '-domande potrebbero continuare. Credetelo, figlioli, non vi vuol male nessunooprattutto il sottoscritto; e nemmenoquenza che vuol descrivere una gita ìij automobile da Torino a San Remo, farci percorrere il ponte Umberto, portarci poi nelle valli di Lanzo, farci vedere Salme e la Bessanese, e subito dopo BordigheraV Com'è possibile non scor-