Orientamento inglese verso il piano italiano di disarmo

Orientamento inglese verso il piano italiano di disarmo Orientamento inglese verso il piano italiano di disarmo \ 1 che sino a ieri poteva essere ritenu i ta, imminente appare oggi rinviata 'ad ?lmen? U •,ro9Slmo autunno e le ondra, 3 notte. La crisi del Gabinetto britannico ao. almeno u prossimo autunno e le Ugioni di questo rinvio possono es-ì serbe trovate soprattutto in due fatti: ! \[[ primo è che il gruppo parlamenta- — : i_ i j7_ìa_ ApaSocarecequalgu! re" liberale nazionale" "ha"fatto cono- ino acere la sua indignazione per la voce 'Po diffusa, forse ad arte; che esso fosse ; n ¬ pronto ad abbandonare sir John Si-, mon al suo destino ritirandogli l'ap- ' copoggio, e il secondo è che la situazione internazionale nei riguardi del disarmo viene giudicata dopo il rapporto che Eden ha fatto ieri a Simon e a Baldwin della massima gravità, in quanto che manca ogni motivo per confidare in una prossima c favorevole soluzione del difficile problema. La relazione di Eden Il Lord del Sigillo privato aveva anstil inogrisotrDengnsgià'trasmesso cfa Berlin"" eX RomalcStSS * tt.tit^j s1 rrsnparticolareggiate informazioni ca i suoi colloqui cogli uomini di Stato tedeschi e italiani ; ieri egli ha completato il quadro riferendo per filo e per segno l'atteggiamento del Governo francese, ed è stata questa integrazione delle notizie che si ave avano qnii'Baìtn Hfiiin ^is«inn* dì ir svaw> suu-feito_aeua nu^ione aixiir -5den che ha modificato i giudizi forse un po' precipitosi che si erano formulati fino allora. E' vero che il Governo francese non ha espresso un'opinione definitiva chiedendo soltanto il tempo necessario a sottoporre a minuzioso esame l'insieme dei dati rvfrtose liiiiiu^iuau trattine i uuhbiub uei u.ilj -sui pareri di Berlino e di Roma che ! il ministro inglese fu in grado di for- «nire, ma in questi ambienti politici 'Msi ha ormai la precisa sensazione chel1^anche la più lunga riflessione non potrà modificare i fatti e che questi ultimi sono tali da non permettere alla caratteristica mentalità francese, nei riguardi del disarmo e della sicurezza, un ripiegamento in senso! favorevole all'accettazione del « me- ! I morandum » britannico. Forse già dsno !domani u sottocomitato'del Gabinet-i i o , a i e a , n o l e, i o, e a e a o o e o e o, dii to, che ha la speciale funzione di oc-; ,cuparsi del problema del disarmo, in- fterroghera il Lord del Sigillo pri-1 vato. Decisioni in ogni caso non potranno essere nrese giacchè non è lecito aspettarsi che la nota di risposta francese ai suggerimenti di Eden Dossa essere conosciuta in tempo. Perciò si ritiene che nel corso della prossima settimana il sottocomitato deciderà di convocarsi una seconda volta, e, a proposito di quello che in tale occasione potrebbe deliberare se, come è prevedibile, la risposta della Francia sarà insoddisfacente, si cominciano da oggi a fare delle sdssovgomdccgGipotesi. Al riguardo molti osservatori di| solito bene informati si dicono in ugrado di escludere che il Governo cbritannico possa rielaborare un nuo- mcmctfmptnpgpvo memorandum il quale, per dirìa con le parole del Mniic/icsfer Guardian, sarebbe un compromesso costruito sul compromesso. Il memorandum attuale, come Baldwin ha dichiarato a suo tempo alla Camera dei Comuni, deve essere considerato davvero l'ultimo sforzo dell'Inghilterra in fatto di disarmo. Ma non sarebbe tuttavia il caso di esclu¬ dere che il Governo di Londra — e j cqui citiamo nuovamente il Manche- ; dster Guardian — « si senta in dove re di appoggiare qualche cosa di si mile alla proposta italiana per la limitazione degli armamenti al loro presente livello accompagnata da un certo riarmamento della Germania *. Il Governo britannico farebbe ciò in base al principio che anche una convenzione in cui non siano contenute tutte le clausole care agli uomini di Stato inglesi avrebbe il merito di essere una convenzione im ebbfgnG,cpegnativa per 1 suoi firmatari e che!abisogna preferire la via degli accor- ; ridi a quella della gara a chi si arma ! t|ilEqadi più. Pro e contro il Governo i • **P *°™?ff_fkriÌu pUCrio3nnrioip chei si^^tto nei giórni^™»°l?l ri i ii e a e a . scorsi [scirca le difficolta di trovare un sue- mcessore a sir John Simon merita di!eessere posta in rilievo, sia pure sol-iatanto a titolo di cronaca una specie adiMtScandUi%Sil!w%tei sZS \T A..l?:f^u„. ìSavanzata ieri da. sir Austin Chamberlain. A dii'e il vero non è stato | Élui in persona ad avanzarla, ma ili vdeputato conservatore Hannon. Se ; ennnchp allo lednrn unionista rli Bir-;M«ìXSkoiSrl«^«%ì^n«^£nnnii tmingham in seno alla quale Hannon dha parlato, sir Austin Chamberlain'sera presente in qualità di presidente Im« Ogni studioso delle nostre relazio- vnl internazionali — ha detto l'oratore ig— pensa in cuor suo che è una grande|pdisgrazia per il nostro paese che sir zit Austin Chamberlain non abbia fatto parte del Governo negli ultimi anni. Sono sicuro che egli avrebbe reso incalcolabili servizi se fosse stato al Foreign Oflìce durante questo tempo. Dicendo tali cose non faccio che ripetere queiio che la maggior parte di noi dice alla Camera dei Comuni, e io mi auguro che sir Austin Chamberlain tra molto riprenderà il suo antico cpdcdno" moito «prenderà a suo Pos*-° *• ; ^entrc la sta-niP^ conservatrice, , ' cornata o anche quella più indisciplinata, e i all'ovile e mentre io stesso Daily Mail dopo aver chiesto il ritiro di Simon con le frasi più inusitate e più violente si mostra oggi di nuovo calmo e dice che il rinvio è opportuno in quanto non bi- lcc1ry2cctiscmsogna frustare i cavalli quando at traversano un fiume (il fiume sareb De l'intricata situazione internazio-1 mnaie), la stampa liberale, che biso-i gna distinguere da quella liberai- j pnazionale, si domanda perchè la cri- zsi è stata rinviata e perchè se quaì- 1lche ^inktro non è adatto al suo pò-1 sj sto, lo si mantiene in carica. 1 liba- j 1 rah, evidentemente, confidano che il frimaneggiamento del Gabinetto pos- msa rappresentare la fine del Gover-| cno nazionale e per questo vorrebbero 15affrettarlo. Sir Herbert Samuel poi in un di- scorso pronunciato davanti, ai nbtì -5rr» M»™^a=ti„ i,„ otto»*»*» « rsn. ràli di Newcastle ha attaccato il Governo per la sua'debole politica di fronte ai problemi interni. L'oratore si è dimostrato molto preoccupato del pericolo costituito dalla presenza delle Camicie nere mosleyane e ha dichiarato che. sebbene anche -, ^ ■ - . _ , ! ° n "°a ?]LP^SSX£? ^\,™' «so anon s* co™?oJ^ontai-e il pròMg": ^.STSSS?. ti l1^!6 i^^ff^Ll11 P.0}6™? ! ! à sl1n111dorme. E le Camicie nere non pos' sono essere affrontate in camicia da notte v». R. P. -i Il piano francese fuori discussione per un accorda con la Germania Berlino, 3 notte, iornali continuano a commentare ; ,a situajsiona in attesa della risposta - francese. L'Acri// scrive che la mis-1 n . a o a n , i e sione di Eden è terminata, e si può ben dire che abbia raggiunto il suo scopo soltanto nel senso che ha raggiunto lo scopo che il mondo non si faccia più ormai delle illusioni: la Francia non vuol disarmare. ':. Ciò non significa — aggiunge il giornale — anche formalmente che ogni possibilità di intesa sia completamento esclusa; significa però già sin da ora che se la Francia escluderà completamente ogni possibilità, essa riconoscerà definitivamente le conseguenze che ne risulterebbero per la Germania ». La Nacht Aus^/ab" argomenta n3Dtni| <:e' possibile che la Francia assuma ìn un atteggiamento cosi intransigente1 o credendo di poter cosi spingere la Ger-1 - mania, a mezzo dell'Inghilterra, a. qualche altra concessione. Già a Ginevra, malgrado il consenso generale di principio al plano MacDonald, essa presentò il piano del disarmo a tappe, col rifiuto della parità dei diritti alla Germania, sperando che una futura proposta di mediazione inglese potesse ottenere il consenso tedesco; la Germania però, il 14 ottobre, respinse questa proposta di mediazione della quale oggi il Governo inglese stesso non vuole più sapere, e usci come si sa dalla So- a a ¬ e j cleta deue' Nazioni e dalla Conferenza - ; del disarmo. La Germania oggi — con- o a e e o i l elude il giornale — non acconsentirebbe, ad un accordo se non sulla base stabilita dalla sua presa di posizione di fronte al piano italiano e a quello inglese ». Giovane assassino giustiziato ad Algeri Parigi, 3 notte. Ad Algeri ha avuto luogo stamatti. l'esecuzione capitale di na l'esecuzione capitale di Pietro' Gueur, un giovane garzone droghiere :,che ha assassinato un bambino di sei! e!annj, Simone Soleau. Il condannato fu' - ; risvegliato allo 0,30. Egli dormiva i a ! tranquillamente quando i magistrati e | |il suo avvocato entrarono nella cella.JEgli capi subito di che si trattava e quando l'avvocato generale l'esortò adiavere coraggio, risposte: « Ebbene,1 oip,°!chà b'30^ andare, andiamo.. Egli I °l?"e8? ^..8Cnyere un'ultima^lettera, a) i [sua moglie, domestica in Normandia,1 - ma la sua mano tremava e l'avvocato i!e il cappellano dovettero sorreggeno.-iaffinchè potesse scrivere. Poi chiese ì e astiti efie portava al momento del- %te!^ D0.a vùlendV ;uld^u ajla i ìSliotAlna nc! suo costume di prigionie 'o | Égli "non prese nè la sigaretta nò ne i vette il bicchierino di rhum, ma ; espresse il desiderio di ;Messa R di far0 la Comunione. Dopo terminata la cerimonia egli raccoman-i d0 co:l inslstenza di far pervenire a i'sua moglie il poco denaro" che gli ri Imaneva e i gioielli che gli appartene vano. Durante la suprema tolcttp. dle igrignò i denti suo malsrado, ma non e|proferì una paiola. Alle 6,25 giustir zia era fatta. >. Questa soddisfazione gli "tu i.ata assistere allariimione. Dopo ■ terminata la cerimonia egli raccoman-1