Il dramma di Rasputin è una cosa e il film di Hollywood è un'altra

Il dramma di Rasputin è una cosa e il film di Hollywood è un'altra Storia ecinematografo Il dramma di Rasputin è una cosa e il film di Hollywood è un'altra Londra, 2 notte, 'II Tribunale di inquisizione dinanzi,al quale compaiono per rispondere di;delitti appartenenti ormai alla storia: ?Pe,;tri ed ombre e uomini piccoli e ln-isignificanti di fronte alla maestà de-1eventf- ,na tenut° °SBi «na nuova: udlenza "e,la quale Rasputin e 1 suoi I assassini hanno continuato a tenere i 8V*£1** l'attenzione appassiona' pubblico. . . ITroni in contrasto dei] ! |i L'udienza si è svolta nella stessa at- mosfera. lrreale dci giorni scorsi. Gli, av^?ca"' come s«mPre- hanno escusso! ìf" allo scopo di dimostrare come film il mo-|iml-u rmapuuu non aooia fatto altro ;che attenersi alle buone regole della]cinematografia americana, ossia ser- vlrsl di un nome reale' di gualche epl-jsodio a sua volta reale, pe.r creare un ite3ti allo scopo di Hollywood, inscenando in n.aco Rasputin non abbia grandiloquente e drammatico pastic-1^^^^^t^«u„„!L«^ Gli avvocati del principe Jussupof vo-ighono essere ad ogni costo dei veristi :ad oltranza. A loro giudizio un film jnon ò un'illusione: è una riproduzionejfotograficamente esatta e scrupolosa|di eventi storici passati o presenti. Al;creatore del film non va concessa nes-|suna libertà. Se fa un Rasputin, devejnarrare e riprodurre eventi di una real-ltà incontrovertibile, dimenticando chedi questo passo si dovrebbero proces-sare tutta la storia e tutti gli storici. .Lavv. Jowitt, obbligato a porsi suljterreno dei suoi colleghi dell'accusa.;si sforza di annientare quest'ultima|convocando alla sbarra del testimoni;personali che si sono trovati più o meno direttamente coinvolti negli eventi di Pietrogrado e i quali non hanno riconosciuto nel film nè questi eventi nè 1 loro protagonisti. Per provare ciò, è stato necessario nei giorni scorsi espor- re ai giurati, per il tramite di un'abi- le escussione di testi, l'intero episodio dell'assassinio del monaco con detta-| gli di un'orribile verismo che uno sto-; rico serio avrebbe respinto e che un artista serio avrebbe ignorato. Oggi sitori e avvialo con tutte le buone re&olc dell etichetta ai piedi, d una forca, 11 principe Jussupof ha confessato 'e" di avere garantito alla Zarina è appreso che, prima di assassinare il monaco infame, il principe Jussupof ed i suoi egregi colleghi del complotto tentarono di esimersi dalla dura e sanguinosa fatica scongiurando nientemeno che un noto deputato al Parlamento inglese, l'on. Oliver LockerLampson, a farsi lui il giustiziere col poco rallegrante rischio di vedersi, a _ cose fatte, abbandonato al complotta- di avere garantito alla Zarina di non avere mal e poi mai messo mano al veleno e alla rivoltella e di essere del tutto innocente dell'assassinio. Le illusioni dello schermo Locker-Lampson non ha accusato nessuno, anzi ha introdotto nell'atmosfera piuttosto elettrizzata dell'aula na nota di indifferenza quasi umoritica narrando a brevissimi tratti co-e egli per poco non ni fosse trovatooinvolto nell'assassinio più di quantoeslderava. L'avvocato Hastings, forse poco Opunto desideroso di vedere chiaritoalla luce di questo sole semispento diLondra l'incidente accennato dal teste, ha tagliato corto alla narrazione di-jeendo al deputato che egli aveva con'e poche parole già pronunziate attrat-\^o a tal punto su di sè l'attenzione j pubblica da essersi iscritto di punto in i bianco nella lista del grandi astri del- i la pubblicità. In fondo, ciò che Locker Lampson intendeva dimostrare è ! egli, forse più di ogni altra persona, i era in grado di pronunziarsi con ccm! Potenza sul film, dato che - aveva in ' volontariamente vissuto gli eventi dai !quali il film era scaturito. Orbene, il teste ha categoricamente affermato di ! essersi seduto dinanzi allo schermo chedi | aver visto passare dinanzi al propri occhi il monaco e le sue vittime femminili e i suoi assassini e di non essere stato in grado di riconoscere nei protagonisti dell'illusione cinematografica uno solo fra i protagonisti della realtà storica. E' venuto poi a testimoniare il col. Thornhill, il quale nel 1915 si recò in Russia in servizio segreto e nel 1916 assunse la carica di addetto militare all'Ambasciata britannica. Egli conobbe Czar, Czai-lna, gentiluomini e dame di corte, ma non ne riconobbe uno solo sullo schermo. In quanto al personaggio dell'assassino del monaco,il colonnello ha saggiamente conclùsoche quello raffigurato sullo schermo èil risultato di una combinazione di perlo meno tre personaggi: il principeJussupof, il Granduca Demetrio e unalutante di campo dell'Imperatore. In quanto poi alla principessa Na-tascia, della quale 11 film ha fatto unavittima dei misteriosi fascini del mo-naco. il colonnello ha detto che ™.n ; essere tutto quel che si vuote ma cer- tornente non la principessa Jussupof. ! Z.-:..,. » Con passo marziale si è presentato poi alla sbarra il cap. Claplin della ma i rlna imperiale russa, per sostenere pure che il film è il frutto incontrollato della fantasia del suo autore. Ed iè a questo punto che l'on. Loker; Lampson ha fatto la più importante rivelazione della giornata e ha poi pure rivelato come egli coma |bimdali britannico in " Russia, fosse | presente a tutti glì eventi che prece. ito come egli, nella sua qualità dindante di un reparto di carridettero e seguirono lo scoppio dellaorganizzato con alcuni fidati amici uncomplotto per impadronirsi dello Zare per salvarlo da una morte che egliritenne già allora molto probabile. ila poi ha testimoniato la signorala quale non è altro che laKnowling, la quale non è altro che lafiglia di Giorgio Buchanan, il noto am.basclatore d'Inghilterra alla Corte di .Pietroburgo. Conobbe j membri dellafamiglia reale, conobbe puro il P""-ape e la principessa Jussupof ma an-che lei non conosce nessuno nel film.Essa ha detto però di ritenere chc vo-lendo cercar somiglianze ad ogni co-sto la principessa Natascia ideata adHollywood potrebbe essere la famo-sissima signora Vlrubova, la quale, pernon entrare in dettagli, non avevapaura di nessuno e men che meno delmonaco Rasputin. Il signor SydneyBright, uno dei rappresen.anti dellacompagnia Metro Goldwyn Mayer hapoi riferito che quest'ultima ha fattotutto quanto gli è stato possibile, ta-gliando e sopprimendo, per soddlsfarela principessa Jussupof5 Egli ha^ detto come a suo giudizio gli autoridel film non si fossero proposti di rap-presentare sullo schermo personaggiesistenti ma soltanto di produrre una fantasia sul tema rasputiniano. R. E.

Persone citate: Giorgio Buchanan, Thornhill

Luoghi citati: Hollywood, Inghilterra, Londra, Pietroburgo, Pietrogrado, Potenza, Russia