Il campionato dei Giovani Fascisti vinto brillantemente dal bellunese Scopel

Il campionato dei Giovani Fascisti vinto brillantemente dal bellunese Scopel EPILOGO DI UNA GRANDE MANIFESTAZIONE DI PROPAGANDA Il campionato dei Giovani Fascisti vinto brillantemente dal bellunese Scopel Roma, 26 mattino. Il terzo campionato nazionale di corsa campestre dei Fasci Giovanili di Combattimento ha avuto ieri un mera.vlglicso successo tecnico e propagandistico. Dicemmo, nei giorni scorsi, come questa competizione fosse il riassunto di quella che 6 stata in tutta ItaIla una mobilitazione generale delle fòrze atletiche giovanili inquadrate nei Fa;cl di Combattimento e come a questa, finalissima prendesse parte, quindi, solamente il fior fioro dei centomila Giovani Fascisti che si cono cimentati prima r.olie selezioni comunali c poscia jjollo eliminatorie provinciali. Oltre centomila selezionati Le riunioni comunali sono state dunoue esattamente 4126 con un comolesso di 102.000 partecipanti. Queste cifre non hanno bisogno di essere illustrate : circa un sesto degli iscritti ai Fasci Giovanili ha preso parte alle varie selezioni di questo campionato. Ciò che hanno fatto i Fasci Giovanili per lo sport nel breve spazio di pochi mesi è veramente sorprendente. Centomila atleti per opera dei Fasci verranno a incorporarsi nel ranghi della Federazione italiana di atletica leggera: è un contributo, questo, che nessun altro ente ha mai dato allo sport. Nè si può dire che i risultati tecnici di queste eliminatorie siano da trascurarsi che, specialmente in alcune riunioni, si sono avuti tempi veramente buoni. Ma tutto ciò non deve meravigliare: è questa la nuova generazione che sorge forte, è giù. temprata nel fisico e nel morale c che sa lottare nelle competizioni con un'audacia e una combattività senza pari. I Giovani Fascisti possono veramente ritenersi del « celeri » se in numero cosi rilevante sanno compiere gare di massa con risultati tecnici tanto rimarchevoli. Ma due cose soprattutto caratterizzano queste grandiose manifestazioni propagandistiche: l'entusiasmo incomparabile e indicibile e la disciplina perfetta. Quando abbiamo visto sgusciare in fila indiana le due centurie e mezza di atleti dal campo Lazzaroni, silenziosi e disciplinati, ci è tornato alla mente la confusione che caratterizzava tutte le corse atletiche e specialmente quelle campestri in partenza sino a non molti anni addietro; quando, cioè, i giudici erano costretti a fare almeno tre o quattro volte l'appallo prima di poter dare il via. E questa educazione sportiva che il Regime ha saputo dare allo sport, specialmente nelle competizioni di massa, è indice indubbio di progresso, di comprensione, di quello che è e deve essere lo sport fascista. Duecentosettantasei concorrenti hanno preso il via. Da una simile moltltudinj di atleti, desiderosi tutti di vìscere, poteva sbucare fuori un aMf'a nuovo, capace di imporsi alla grande schiera dei partecipanti. E cosi è stato, infatti: ha vinto Sabino Scopel, un atleta che poco è mancato che fosse messo alla vigilia di riserva, un atleta che nella sua eliminatoria provinciale ora giunto secondo; un atleta forte, molto forte, con due spalle da lottatore e un torace da canottiere, anche se ancora grezzo e un po' scomposto nello stile; un figlio del rigoglioso e fertile vivaio veneto, appartenente al Comando federale dei Fasci Giovanili di Belluno. Scopel è nato a Sereno del Grappa il 20 luglio 1913; ha, quindi, poco più di vent'anni. Non ha fatto molto sport fino ad oggi. Lo scorso anno partecipò al campionato nazionale dei Fasci Giovanili, ma con poca fortuna. Infatti, una caduta nei pressi dell'arrivo, mentre era nelle primissime posizioni, lo relegava in un posto della classifica generale che non meritava. Questo fatto lo ha un po' scoraggiato, tanto che nella stagione scorsa non disputò più alcuna competizione. E' tornato a gareggiare quest'anno con buoni risultati. « Come ho vinto » Abbiamo detto che s'era classificato secondo di stretta misura nel campionato provinciale; ma prima di questa gara aveva vinto la sua eliminatoria comunale. E' venuto a Roma sicuro di fare un'ottima gara, ma non credeva di vincere. Per questo, al traguardo, era il più meravigliato di tutti. E' rimasto 11 attonito, sorpreso quasi di quanto aveva fatto, incredulo ancora. E a coloro che lo interrogavano rispondeva a monosillabi. Scopel preferisce l'atletica più che rispondere alle domande. Ci ha detto: «Come ho vinto non saprei dirglielo io stesso. Mi sentivo molto bene e per questo ho forzato fin dall'Inizio; cosi mi son trovato presto fra i primi e dopo 500 metri circa dalla partenza ho preso il comando. Sentivo che le mie gambe rispondevano e che il flato c'era. Ho percorso cosi un paio di chilometri, ma, malgrado ciò. mi tenevano compagnia Trevisano di Varese, Colpo di Vercelli, Rodi di Genova e qualche altro. A metà Sercorso s'è fatto anche minaccioso 'Uva di Varese, e confesso che questo camerata, che procedeva veramente bene, mi ha per un attimo impressionato. A un certo punto, anzi, mi ha superato; ma io credevo che mancasse molto all'arrivo e per questo ho rallentato un tantino. Quando, però, ho visto il telone del traguardo a 500 metri, mi sono riavuto di colpo. Ho accelerato il mio passo, ho nuovamente superato il mio avversario e sono arrivato... prima di lui. Se sono contento ? Può ben figurarsi. Chissà cosa diranno ora a Belluno; ma soprattutto cosa diranno i miei genitori, che fino a ieri mi ritenevano poco più di uno « scarpone :. Ma l'atleta non può più continuare | I s| ssEtpti I ddI p| lI uj n! A; l! zI gclbaL2RCrtczP1(Z15cr1sC2FR812ppFl8 la conversazione. Duecento giovani fa scisti romani lo requisiscono, lo is sano sulle loro spalle e gridando il suo nome entusiasticamente lo portano davanti alle gerarchie. LI torna ad essere stordito, quasi. Non ha mai provato la gioia del trionfo. La sua testa bionda, con un viso tutto arrossato per lo sforzo compiuto, sembra dominare la massa nera, esuberante. E' l'apoteosi tanto bella e significativa del nuovo campione italiano di corsa campestre dei Fasci giovanili. A pochi metri sono giunti i primi dieci, tutti atleti forti e robusti, degni del vincitore, che si sono presentata alla tinaie benissimo preparati. I concorrenti sono stati allineati in un ampio quadro di terreno a fianco del campo Lazzaroni c il via è stato dato alle ore 14,45 dal console Poli. Il percorso era tracciato nel pressi dell'Ippodromo di Tor di Quinto, cioè su un terreno molto pesante, con ostacoli naturali costituiti da fossati e da siepi. Al via tutta la massa si è snodata per l'ampio prato; poi i migliori sono balzati al comando e si è formato cosi un gruppo di una cinquantina di atleti, che ha dato l'impressione di dominare la gara. Fra questi si è sferrata la battaglia che ha portato j primi dieci a finire nettamente staccati dagli altri. L'arrivo è avvenuto In ordine perfetto. 1. Scopel Sabino (Belluno), in 10'32": 2. Oliva Natale (Varese), in 10'33"; 3. Rodi Giacomo (Genova), in 10'35"; 4. Colpo Giovanni (Vercelli); 5. Trevisano (Varese); 6. Galazzo (Spezia); 7. Cartsetti (Piacenza); 8. Compiani (Lucca); 9. Cavalletti (Mantova): 10. Bozza (Torino); 11. Marouzzi (Udine); 12. Pieri (Varese): 13. Masetti (Bologna): 14. Bottasso (Cuneo): 15. Sanguanini (Mantova); 16. Zigliotto (Trieste); 17. Zanini (Genova): 18. Candi (Roma); 19. Casagrande (Varese); 20. Liguori (Avellino); 34. Ralnierl fAlessandria); 56. Rollini (Novara); 75. Delmastro (Torino): 87. Vesco (Aosta); 91. Giaccheri (Cuneo); 148. Leonardi (Novara); 157. Cane (Torino); 162. Repetto (Alessandria); 179. Ralnelli (Cuneo); 182. Bergandi (Vercelli); 190. Bocohio (Alessandria). Arrivati in tempo massimo 240. Classifica ver comandi federali: 1. Comando federale di Varese, p. 711: 2. Genova, p. 670: 3. Udine, p. 630; 4. Firenze, p. 627; 5. Ancona, p. 618: 6. Reggio Emilia. t>. 614: 7. Roma, p. 606: 8. Parma, p. 573: 9. Piacenza, p. 571: 10. Milano, p. 565: 18. Torino, p. 502; 24. Cuneo, p. 460; 41. Alessandria, p. 358; 43. Vercelli, p. 838; 51. Novara, p .292; 71. Aosta, p. 207. P. MUZl