"Annunciatore, non strafare!,,

"Annunciatore, non strafare!,, RADIO - CONSIGLI "Annunciatore, non strafare!,, Alcuni disturbi della radioricezione si eliminano modificando l'antenna, correggendo un ciurlante contatto, interponendo un filtro, o con un buon sistema di alimentazione: o in altri modi ancora. Ma l'apparecchio e gli accessorii sono innocenti di colpa se il difetto non è di natura elettromagnetica, ma umana. Non è stato scoperto — nè sarà scoperto mai — un apparecchio il quale riesca, ad esempio, a togliere ad un annunciatore » la sua esageratissima pronunzia toscana. Potrete variare lunghezza d'onda, poi che varie stazioni son collegate fra loro, ma, su onde lunghe o corte, non eliminerete l'intonazione di Ponte Vecchio: potrete eliminare la voce, ascoltando un altro gruppo di stazioni. Invero, non siamo ancora d'accordo su quale debba ritenersi la pura e corretta pronunzia italiana: ma, nell'attesa, valga almeno per buona una massima che ha goduto credito : « lingua toscana in bocca romana ». Non è la perfezione. Ma non è questa la ragione per allontanarsene ancora di più, **-* Dinanzi ad ogni « annunciatore » dovrebbe collocarsi un bel cartello perennemente ammonitore : <? VIETATO STRAFARE! » Infatti la causa massima dei disturbi radiofonici di natura umana (ossia di quelli che danno maggiormente sui nervi, appunto perchè volutamente prodotti) va ricercata in questa manìa di « strafare » la quale si impossessa di un gran numero di « annunciatori » e di « annunciatrici ». Il conferenziere, in genere, pecca del difetto opposto: egli colorisce troppo poco il suo discorso, anche quando questo è sostanzialmente vario ed interessante. Ciò che egli dice è improntato alla sua personalità. Invece, proprio l'annunciatore vuol affermare una sua fònica personalità: ed ottiene effetti, comici (se siete di buon umore) o irritanti (se non siete in stato d'animo gioviale). Qualche annunciatore raggiunge il primato, poi che colorisce con intonazioni drammatiche o commoventi persino i listini di Borsa! Noi non possiamo nemmeno supporre che vi sia, ascoso, un losco intrigo finanziario, pel quale egli dà un tono patetico alla quotazione del Carburo e un tono eroico a quello dell'Acqua Marcia! *** Un pedante caposcuola di artificiosa recitazione teatrale lanciò sulle scene il bell'uso lezioso delle « volute incertezze » : l'attore provetto doveva simulare di cercar la frase, per dar naturalezza al suo dire. Anche nella vita non cerchiamo noi forse talvolta la parola giusta, la frase « ad hoc? ». A questa scuola (alla quale aderisce ancora qualche vecchio attore di medio calibro) appartengono un paio di annunciatori personalissimi i quali, leggendo (tutti sappiamo che alla radio si legge), abbonda in tali virtuosismi di esitazione : — La... partita di calcio... La sua reticenza significa: « La... come dire?... come chiamarla"!... Beh!... diciamolo pure!... partita di càlcio!... ». «faCiò è sommamente ridicolo ed irritante. Gli annunciatori e le annunciatrici hanno una dura quotidiana fatica da compiere e molti e molte la compiono ammirevolmente : tanto più ammirevolmente quanto più la loro dizione è sobria, misurata, a dosatura perfetta: colorita appena quanto basta, quando l'argomento lo richiede, ed invece uniforme, intelligentemente monotona e meccanica, quando si tratta di una semplice esposizione di dati; chiarezza senza buffi chiaroscuri fuori posto, senza ridicoli abbassamenti di voce o modellature di ciò che per sua natura non è modellabile! Lo « strafare » nuoce. Alcuni credono di crearsi così una personalità: e ci riescono. Ma creano una personalità negativa. TODDi. sfnasfgslBfvrdvPcsCMcElr

Luoghi citati: Ponte Vecchio