Sette sale scavate nel cuore della montagna

Sette sale scavate nel cuore della montagna NUOVI TESORI DEL MUSEO EGIZIO Sette sale scavate nel cuore della montagna La ricostruzione della tomba della Regina Nofertari - Re, Principi, studiosi e folle di visitatori -- La società <c Amici del Museo » mente la di visitatori che si alterna nel no str0 Museo di Antichità vi trova rap le monete, le antiche scritture, gli arredi e gli utensili, non interessa solagli studiosi. Chi osserva la fol- nelle sale ad un gruppo di altri suoi coetanei. Quel piccolo meritava gli si perdonassero tutte le grandi inesattez- L'archeologìa. ohe comprende lo stu-'dio di tutta l'antichità per mezzo dei!monumenti architettonici civili, reli-1 giosi e funerari, le sculture, le pitture, (presentato tutte le classi sociali. Anche gli operai, anche coloro che non hanno una particolare preparazione per comprendere tutta l'importanza che può rappresentare un oggetto, un frammento preistorico il cui ritrovamento ha servito a riempire una lacuna nella conoscenza degli usi e costumi di antichissimi popoli, intuiscono ugualmente la misteriosa bellezza di cose che recano l'ingenua impronta, l'espressione di sentimenti che animarono artisti 1 quali vissero in epoche da noi lontanissime. Propaganda culturale La scorsa domenica, tra la folla che si stipava nel nostro Museo, richiamava la nostra attenzione un ragazzetto d'una dozzina d'anni che si era fatto guida ed illustratore dai tesori raccolti ze in cui incorreva non fosse altro perchè effettivamente egli dimostrava di sentire il fascino che emana da tante preziose cose che ci parlano di spente civiltà. Se si tien conto che in questi ultimi mesi sono state acquistate oltre 700 pie-1 cole, guide illustrate del Museo (ogni; guida serve ben difficilmente ad una sola persona ma quasi sempre a comi-1Uve) si può fare un calcolo approssi- : mativo dell'ingente numero di visita-1 tori. Il Museo di antichità è indubbia-1 mente fra tutti il più frequentato e loI sarebbe ancor più se esso potesse finalmente mettere in maggior valore i tesori che contiene, e fosse messo in | dita ai visitatori. Il problema di dotarlo di maggiori ambienti in cui potere esporre tanti oggetti che raggruppati e affastellati in vetrine non possono venire ammirati come meritano, è da molto tempo allo studio ma non ancora risolto. Inoltre non si è ancora provveli freddo, oltreché impedire ai visitatori di trattenersi nei locali oltre un'ora può concorrere a deteriorare oggetti preziosi, come, marmi che per la bassa temperatura possono screpolarsi, o come papiri: materiale insomma che non è sostituibile. Una pronta sistemazione dutj al riscaldamento delle ampie sale.l si impone al nostro Museo che, special-1 mente per l'abbondante, e ricco mate-| riale documentario egizio gode 'fama, mondiale. Gli impareggiabili tesori in o<==n ronditi mini) lo Tire7dn<w» raccoltei esso raccolti, qualii le P^osera°c°'" lasciate da Vitaliano Donati.lafetore ricchissima collezione di Bernardino Drovctti e, per merito del compianto illustre egittologo torinese senatore prof. Schlaparelli, le non meno copiose e ra-j re documentazioni della millenaria ci¬ viltà egizia da lui ritrovate più tardi i negli scavi eseguiti a Tebe, sono noti I agli studiosi di tutto il mondo. Le due ultime spedizioni italiane nelle necropoli dei Faraoni, spedizioni a cui ha presieduto l'attuala direttore del Mu-| seo, insigne filologo, comm. prof. Giù- Ilo Farina in collaborazione col chiaris- Simo prof. Giovanni Marro, che attuai-; mente sta raccogliendo in volume do-| cumenti inediti del Drovetti da lui rin-jvenuti, hanno portato — come si sa — j negli anni 1930-31, alla magnifica sco-: perta di una nacropolì predinastica, rie- ica di suppellettili funerarie e di sche-1letri che risalgono a 8000 anni, e che!cosUtuiscono, dal punto di vista stori-1r-o e antropologico, un materiale di im- pareggiabile valore. Tutto il mondo ne ha parlato. Non:solamante le riviste culturali, sdentiti- ch ì si sono occupate di Illustrare la grande importanza della scoperta, madi essa si è interessata tutta la stamoa !italiana e i quotidiani di tutte le Na-zioni Torino centro di studi Ancora una volta su Torino si sonoconcentrati tutti gli studiosi perchè la nostra città è giustamente considerata quale centro di studi egizi. Già un secolo fa Francois Salvolini Torino sarà sempre in scriveva che Europa la grande scuola dove gli stu-diosi potranno recarsi a cercare le ve-stigia delia scomparsa civiltà egizia e a meditare sui meravigliosi autentici resti del vecchio Egitto ». Al Re di Spagna che si era recato al Muse0 del Cair0' fu consigliato, prò- pri0 in ESitto' di visitare il Museo diTorino per ammirarvi preziosissimo materiale che non si trova altrove. La scorsa estate infatti Alfonso xiii si trattennej lungamente^ nelle sale del palazzo di via delle Scienze e al di- alto compiacimento per il valore delle raccolte ammirate. li Principe Umber- to, la Principessa Maria ed 1 Principi delleCase Du^ va hanno a pm riprese visitato il Mu- seo eh.^P-meta « , », , r ° aaQ^0 primato riconosciuto a To- rino gli impone l'obbligo di mante- «ersi all'altea a cui la munificenza delia Casa Savoia, le donazioni di il- lustri studiosi di egittologia e l'inte- ressamento del Governo fascista l'han- no elevato. In questo come in qualun. que altro campo non sono possibili so-gte L.ultima espi0razione del senatoreefiettuate negli anni 1930-31, con quel nifi successo a clli abbiamo ae; ccn» ato- rna ultri lavori di scavo, in emulami uia aiuti lavun ui owavu ixi-««cndono in i1ue11 ^esauribile miniera che e la ter-Schiaparelli risale al 1920; da quel-1 epoca solamente altre due sono statera d'Egitto. Non bisogna dimentica-, e che altri Musei dell'estero non tralasciano in questo periodo le ricerche, e l'apporto di nuovi scavi potrebbe anche recare sorprese e sminuire l'indiscussasuperiorità europea che ancora vantaTorino. »T * -+, „j „ t,»ii„m- ;» „*„i„! Non molti mesi fa. a Milano, è stata■ creata la Società degli Amici del Mu-iseo del Castello Sforzesco allo scopoIdi incrementare le ricerche di oeeettIdi incrementare le ricercne cu ogfettud arte greca, di oggetti c di antich 'papiri: Torino ebbe già in passato una !Società filoegiziana, ora tale Società 1 risorge sotto il nome di <: Amici del Museo Egizio di Torino », cotto più fausti auspici. Il compito di appoggiare e di promuovere iniziative che valgano a mantenere al nostro Museo, anzi ad ingrandirne l'importanza, troverà più facile sviluppo ed attuazione nel clima di rivalorizzazione culturale creato dal Fascismo. Il nostro Museo intanto ha portato a termine una magnifica opera iniziata lo scorso anno, e che rappresenterà una nuova attrattiva per Torino. La precisa., peì-fetta ricostruzione della tomba della Regina Nofestasi, contemporanea di Mose, moglie di Ramesse II, una delle più celebri Regine d'Egitto. Questa tomba, che eccelle di gran lunga sopra ogni altra nella Valle delle Regine, per replicate infiltrazioni d'acqua che le opere di riparazione non hanno potuto evitare è caduta in rovina e l'unico ricordo che ne resta è appunto questa magnifica ricostruzione eseguita da. un fedele collaboratore del sen. Schiaparelli, don Pizia, e dal pittore Bagliani. ; 1 : senta un prodigio. Scavata nel vivo 1 calcare della montagna, i costruttori 1 hanno ricavato lo colonne destinate a I sostenere le volte nello stesso tempo Quei che resta della Sovrana I visitatori del Museo potranno ammirarla in una delle sale al piano su| periore, nella stessa dove si trovano gli oggetti ritrovati nella tomba, fra cui una trentina di statuette in legno e le ginocchia della Regina. I predoni che devastarono la tomba non ebbero alcun rispetto nemmeno della salma della consorte di Ramesse II, e ne dispersero i restì. Non rimasero a ricordarla che le ginocchia. Sette sale componevano la dimora che la regina ave. va creduto prepararsi per l'eternità. Architettonicamente essa rappre- che compievano gli scavi dei diversi locali situati a diverse profondità e sole notturno simboleggiato in Osiri de, alla perfetta armonia architetto nica fa riscontro la squisita, superba bellezza della decorazione muraria, sia delle sculture sia delle pitture. Le scene in essa figurate hanno sempre per protagonista la regina Nofestasi, scel ne .di vita vissuta, di intimità dome- raccordati fra loro con <v<i\p la <jnn lraccorciati ira loro con scale. La sua |costruzione è ispirata al concetto del istica. Fra l'altre ima è particolarmente suggestiva: quella dove si vede la regina intenta al giuoco della dama Le rappresentazioni murarie tomba toccano tutti i punti più essenziali della teologia egiziana: simboli religiosi ed iscrizioni completano la decorazione: il tutto per magnificenza e sicurezza di stile è quanto di più bello l'arte egizia produsse nel primo periodo della 19.a dinastia. La tomba 1 | , - delia regina Nofertan è mdubbiamen te uno Sei monumenti più insigni del ^ / scritture delia ! 1 si legge questa frase che da sola compendia tutta la religione degli Egizi: « La purificazione spirituale e materiale del defunto è la sua conseguente immortalità ». U. P. I'