Il Segretario del Partito tra i dopolavoristi d'Italia sui declivi nevosi di Roccaraso

Il Segretario del Partito tra i dopolavoristi d'Italia sui declivi nevosi di Roccaraso Il Segretario del Partito tra i dopolavoristi d'Italia sui declivi nevosi di Roccaraso La Coppa del Duce vìnta dal Dopolavoro di Gorizia Roccaraso, 19 mattino. Roccaraso ha accolto migliaia e migliaia di dopolavoristi entusiasti convenuti qui da ogni parte d'Italia con quella ospitalità cordiale ed espansiva tiic la caratterizza. Dieci treni specia): da Roma, Napoli, Aquila, Sulmona, Ascoli, Pesaro hanno scaricato quassia ieri mattina una massa cosmopolita « 'la ha riempito con i suoi canti festosi ) 'ncantevole vallala del Piano delle <'inque Miglia. Ma quante sono state t.nche le macchine targate, con almeno vénti sigle diverse, che hanno trasport'ito una folla di ogni età, di sciatori t'esldcrosi di trascorrere accanto al Segretario del Partito e Capo dei dopolavoristi italiani una giornata lieta, nell'incantevole scenario bianco della affascinante e pittoresca vallata di S. Rocco. E alla presenza del Segretario del Partito, questa folla non ha cesu&to un solo istante di acclamare ed Inneggiare, nella festosità della giornata, al Duce, ed ha gridato a S. E. Starace di portare a Lui l'entusiastico saluto della massa. E ieri sera, il grazioso paesetto si è «popolato di colpo prima ancora che la neve si tingesse di viola; poche manifestazioni di regolarità hanno dato agio a spunti di commenti favorevoli rome quella organizzata per la quinta volta dalla Direzione generale del Dopolavoro e disputata con quella eomrattività che caratterizza ed entusiasma ad un tempo i dopolavoristi sciaveri di tutta Italia. E' una gara questa, cosi complessa e significativa, anche dal lato tecnico, che errerebbe veramente chi volesse esaminarla sotto il solo aspetto della < regolarità »; e quindi come cosa non eccessivamente facile ma alla portata di molti se non proprio di tutti quegli atleti della neve, che hanno imparato e sanno fare buona pratica dello sport loro preferito. I dopolavoristi, subito dopo la prova di fondo, si sono accinti ad una seconda prova per la quale non doveva davvero far difetto lucidità di mente « fermezza di polso. Ma anche in questa seconda, le tabelle delle graduatorie sono abbastanza significative per la percentuale altissima in attivo. I risultati diranno poi infatti come vi sia ■una squadra: quella del Dopolavoro provinciale di Trieste B) i di cui cinque componenti non hanno fallito un solo colpo al tiro. Il risultato è veramente sbalorditivo: 30 su 30, dopo 12 chilometri di marcia condotta ad andatura sostenutissima e che hanno richiesto a tutti, per essere superati, un dispendio di energie tutt'altro che licitato. Ma nonostante questo sforzo, cerio nessuno è arrivato sfinito. I volti al traguardo erano arrossati, ma non .spasimanti nè contraffatti per lo sforzo. Le pattuglie si sono presentate al quinto campionato nazionale ai marcia e tiro per la « Coppa del Dure > bene allenate dopo aver sostenuto vittoriosamente le varie eliminatorie provinciali. E questo è sintomo di progresso, è cniara dimostrazione della • fruttuosa propaganda compiuta dall'O.N.D., per lo sviluppo «.elio sport vdella neve nello scorcio <li pochi anni, fra le sue fila. In generale non si sono visti dei giovanissimi; l'età media dei concorrenti dovrebbe oscillare fra i 22 e i 30 anni. Ma ve ne erano anche di più anziani. In alcune squadre si scorgevano degli' uomini maturi, che i 40 anni certo non attendono ormai più. In una, quella del Dopolavoro di Aosta, un giovane venticinquenne aveva compagno di squadra, il suo stesso padre: un anziano dopoiavorista. con un faccione che sprizzava salute da tutti i pori e con tanto di barba e baffi, del resto ancora nerissimi. E' proprio vero dunque, che la montagna non invecchia. Gli sciatori, come gli alpini, hanno sempre venti anni. Delle 182 squadre iscritte, 154 hanno raggiunto il traguardo in perfetta formazione di pattuglia. Quelle che non hanno tagliato il traguardo, sono state prese di mira da colpi di sfortuna che le hanno menomate lungo i tre settori del percorso i quali andavano com-C'.ì nel termine stabilito dal regoento. H successo tecnico della competizione non poteva quindi essere migliore. Il quinto campionato ha servito in pieno al suo scopo, ma ha sovrattutto giovato ad una causa che farà anche molto bene per lo sviluppo dello sci agonistico italiano. E passiamo senz'altro ad esaminare la manifestazione in se stessa. Da una competizione di regolarità, ma ad un tempo anebe complessa e difficile a condursi a termine senza incorrere in penalizzazioni di sorta, non poteva uscire vincitrice che la pattuglia più cronometrica, ma anche meglio preparata ed usa a simili gare di massa. Per questo, dopo il lungo lavoro di scrutinio di tempi ed applicazione delle penalità è balzato fuori vittoriosa la prima squadra del Dopolavoro provinciale di Gorizia: cinque ragazzi ma. gnifici con spalle quadre da veri atleti, cinque giovani ex-ufficiali degli Alpini e soci dell'A.N.A. La « Coppa del Duce » è partita Ieri sera per Gorizia, che già due anni or sono a Nevegal ebbe l'ambito onore di conquistarla. Ma quell'anno, l'affermazione degli sciatori del Dopolavoro provinciale di Gorizia non fu totalitaria. Infatti con loro, al primo posto a pari merito, fu classificata anche la pattuglia del Dopolavoro Atag di Roma. Il più giovane della pattuglia vincitrice è Baumann, che ha solo 22 anni e che solo da pochi mesi si e tolto il glorioso cappello piumato degli Alpini. Gli altri componenti sono invece più •nziani: De Blasi, il capo pattuglia, ha 2S anni; Clede ne ha 27; Massi e Albrile 29. Praticano da anni lo sport della neve, ma mai hanno voluto dedicarsi •.l'.'attività agonistica. Sono tuttavia dei buoni dopolavoristi, nella loro provincia, e del loro Dopolavoro ci hanno parlato con amore, cosi come può dire della propria famiglia un figlio affettuoso. Per una ventina di minuti si è avuta la sensazione che la gara fosse stata vinta l'alia squadra del Dopolavoro provinciale di Vicenza. Poi, invece, fato il clcolo dsi goriziani, questa è passata al secondo posto con 213 punti. Neppure i vicentini sono riusciti a compiere il percorso immuni da penalizzazioni. Inoltre al « tiro >■ (la cui prova hanno compiuto in un momento durante il quale il vento aveva maggiormente intensificato le sue raffiche) hanno perso ben dodici punti. Ma anche senza questi inconvenienti, ad onor del vero, dobbiamo dire che nulla avrebbero potuto le maglie bianche scudate di rosso del Dopolavoro provinciale di Vicenza contro i cronometrici sciatori di Gorizia. Terza, con un punto solo di distacco dai vicentini, è la squadra del Dopolavoro provinciale di Milano A. Anche i milanesi hanno perduto minuti i preziosissimi in salile, bene sono an: dati invece nella discesa e nel tratto di I pianura. Il rimanente dei punti lo hanino lasciato al Poligono di tiro a causa I di una prova poco brillante. Nei riguardi dei milanesi si deve però mettere in evidenza un piccolo inconveniente: Duchini ha. infatti storto un attacco in una frenata brusca e ha dovuto di conseguenza perdere del tempo prezioso per rimetterlo a posto. Incidente pressoché identico è accaduto anche alla squadra A) del Dopolavoro provinciale di Torino. Rosso e Drovetti, uno dietro l'altro, si sono fermati per cambiare due cinghiette dell'attacco, mentre Giovannetti e Polazzi, della stessa pattuglia, a metà salita, hanno dovuto raschiare la sciolina con la quale avevano lavorato i loro arnesi di gara. La maggiore quantità di punti, i torinesi l'hanno perduta nella prova di tiro: quindici soli colpi, infatti, hanno raggiunto il bersaglio; gli altri, a causa anche delle condizioni del tempo, che già avevano handicappato 1 vicentini, sono andati a vuoto. Comunque la prova dei dopolavoristi di Torino è stata egualmente eccellente ed il quarto posto premia la loro combattività ed il loro cuore generoso. Ed è veramente una bella pattuglia, questa di Torino, fermata da elementi fisicamente e stilisticamente a posto. Veramente entusiasmante la prova della pattuglia del Dopolavoro provinciale di Aosta (210 punti) e della quale abbiamo detto sopra. Degna di nota, anche, quella del Dopolavoro provinciale di Como e di Reggio Emilia, terminati a pari merito e classificati al sesto posto con 208 punti. Gli aquilani questa volta non hanno avuto fortuna, cosi come, in genere, non hanno avuto fortuna neppure tutte le pattuglie di Roma. Le gare sono incominciate per tem¬ ;!!!i!i1i!I' po: gli organizzatori avevano stabilito sabato sera, data la grande affluenza di pattuglie, di anticipare di mezz'ora la partenza, sicché la prima squadra, quella del Dopolavoro EJA di Modane, ha lasciato, tra entusiastici alala al Duce, il vallone di San Rocco alle ore 8,48 esatte. Alla distanza di 30 secondi, l'una dall'altra, sono quindi partite tutte le altre. . Le pattuglie hanno incominciato ve loci la loro marcia, acclamate ed incitate lungo il percorso dalle migliala e migliaia di dopolavoristi del convegno. La prima a giungere al traguardo è stata la squadra A del Dopolavoro provinciale di Modena; quindi, a brevi intervalli, quella del Dopolavoro provinciale di 'l'orino B, e quella di Vercelli, e poi, nell'ordine, la squadra del Dopolavoro provinciale di Modane e quelle del Dopolavoro ferroviario dì Bardonecchia, Genova ea Alessandria e il Dopolavoro ferroviario di Fiume, tutte vicinissime. Le squadre, ultimata la gara di fondo, si portavano al tiro, dove, inquadrate con perfetta disciplina, compivano la seconda prova. A mezzogiorno la manifestazione era cosi condotta a termine, e la giuria si riuniva per la compilazione delle classifiche. Nel pomeriggio si sono avute le gare del campionato italiano slittine e nutfle dei fantonr» di neve: poi 11 concorso dei costumi: gare alle quali ha sempre presenziato il Segretario del Partito. L'on. Starace, salutato poi entusiasticamente dalla massa dei dopolavoristi, che non si stancavano di inneggiare al Duce, ha lasciato Roccaraso qualche minuto prima delle iti. La classifica 1. Dopolavoro Provinciale Gorizia, squadra A. punti 222 (marcia punti 195, tiro 27) (Di Blas, Clede. Massi, Abrile, Bammann) - 2. Dop. Prov. di Vicenza, squadra B, p. 213 (Muraro, Segafredo, Magnabosco, Rigoni, Valen te) . 3. Dop. Prov. Milano, p. 212 (Fran. crai, Duchlnl, Moneta, Panzl, Manchia ni) - 4. Dop. Prov. Torino, squadra A, p. 211 (tiro p. 15) (capo pattuglia Goria, Palozzi, Giovannetti, Rosso, Dro vetto) - 5. Dop. Prov. Aosta, squadra A, p. 210 . 6. Dop. Prov. Como, squadra C, p. 208 - 6. Dop. Prov. Reggio Emilia, squadra A, p. 208 - 8. Dop. Prov. Bol zano, squadra B, p. 207 - 9. Dop. Prov. Aquila, squadra B„ p. 206 - 10. Dop. Prov. Modena, squadra A, p. 205 - 10. Id. Trieste, sq. B, p. 205 (1" classificata n<>lla gara di tiro con punti 30 su 30) 12. Id. Bardonecchia, p. 202 . 13. Id. Brescia, sq. A. p. 200; Id. Bolzano, sq. A. p. 200; Id. Vercelli, sq. A. p. 200 - 16. Id. Ancona, sq. B, p. 199 - Id. Treviso. sq. A, p. 198; Id. Udine, sq. A, p. 198; Id. Aosta, sq. B, p. 198 - 20. ld. Novara, sq. B, p. 197; Id. com. Castel di Sangro, p. 197 . 22. Id. Novara, sq. A, p. 196 - 23. Id. Bergamo, p. 195; Id. Pescara, p. 195; Id. Torino, sq. B, p. 195 - 55. Id. Vercelli, sq. B, p. 184 61. Id. Alessandria, p. 181 - 82. Id. Novi Ligure, p. 168 - 111. Id- Cuneo, p. 150 123. Id. ■< Eia » Modane. Squadre iscritte: 186 - Squadre par tite: 173 - Squadre classificate: 142. Campionati italiani slittini per dopolavoristi Ieri mattina, al Campetto degli Alpini, su di un percorso di 250 metri, ha avuto luogo il primo campionato italiano di slittini per dopolavoristi. Ad esso erano ammesse due. categorie, la prima per gli uomini e la seconda per le signore. Il percorso era eguale per tutte 0 due le categorie. Classifica: Uomini: 1. Wilt Isidoro, del Dopolavoro Vipiteno di Bolzano, in 32"2/5; 2. Petrini Dario, Dop. Prov. Pisa, in 34"; 3. Rivoli Umberto, Dop. Istituto Nazionale Infortuni di Roma, in 35"; 4. Medosi Enrico, Dop. Banca d'Italia Roma, in 38"; 5. Parioll Luigi, Dop. Prov. [Ferrara, In 39"; 6. Nagliati Nello, Dop. 1 Ferrara, in 44"; 7. Morganti Ernesto, i Dop. Napoli, in 45"; 8. Darco Armando, i Dop. R. Marina Castellammare di Stab. Ibia, in 48"; 9. Grumiani Giovanni, Dop. | Banca d'Italia Roma, In 49"; 10. Storj ri Gino, Dop. Autori Roma, In 50". Seiguono moltissimi altri classificati: Categorie signore: 1. Storri Lina, 'Dopolavoro Autori Roma, In 39"; 2. Brondl Bice, Dop. Prov. Ferrara, in 41"; 3. Sorentino Velma, Dop. Autori Roma, e Corradi Gilda, del Dop. Castel di Sangro, a pari merito. La folla del sciatori a Bardonecchia. In alto: Moiso, vincitore della gara internazionale di salto per la Coppa « La Stampa ». In basso: la signora Schenone, vincitrice della prova femminile.