La sistemazione del Tanaro

La sistemazione del Tanaro La sistemazione del Tanaro Vivo interessamento in tutto il bacino - II problema tecnico esposto da ttn , M • ... ,. . . esperto - Necessita di direzione unica ]Il problema della sistemazione dei •Tanaro, come i lettori sanno, è stato da noi trattato in una serie di articoli da Alba e da Asti, che, mentre sulla base dei provvedimenti del Governo .Fascista ponevano in rilievo la necessità di un'azione comune, coordinata .e unitaria, tra le varie zone, dall'Albese al Po, sotto Alessandria, suscitavano la più vasta eco in tutto il lunghissimo bacino. Primo ad aderire al concetto suesposto, sebbene con. qualche riserva, era il Podestà di Alba, cav. uff. ing. Attilio Molinerìs; e. la sua adesione assumeva ed assume tuttora una notevole importanza, .sia per la conoscenza che egli ha del problema, sia per l'azione già da lui spiegata nella sua zona allo scopo di risolverlo nel modo più conveniente. Da Asti ci scriveva con non minor calerò di consensi il Cavaliere del Lavoro comm. Giovanni Penna, al quale il Podestà, on. prof. Vincenzo Buronzo, ancora pochi giorni or sono, nell'ultima seduta della Consulta, rivolgeva un particolare ringraziamento, come all'uomo benemerito clic, solo, in tempi di' generale indifferenza, <; ha avuto la chiara visione dell'importante questione ed 6 stato di essa tenace assertore ». Da Alessandria, infine, è giunta pur l'altro giorno la notizia che anche colà qualche cosa si sta per fare. Un organismo con sede ad Alba Ora nel dibattito interviene con un buo scritto inviatoci da Cortemilia, un 'esperto di riconosciuto valore in fatto 'di sistemazioni fluviali, il comm. ing. G. Canonica, Ispettore Superiore del Genio Civile. Nel dare al problema la impostazione tecnica desunta dalla scienza e dalla pratica personale, egli pure insiste nel concetto dell'unità di direttive da preporsi alle opere, ed aderisce all'idea di un organismo con sede in Alba. Scrive il comm. Canonica: <■; La notizia riportata ed illustrata da La Stampa che 11 Governo Fascista, per volere del Duce, aveva deciso di affrontare e risolvere in pieno con mezzi adeguati, com'è sua abitudine, il vecchio problema della sistemazione del Tanaro, ha pienamente soddisfatto i forti e laboriosi rurali di quella importantissima plaga del Piemonte. . « Prima le opere idrauliche di terza •e quarta categoria erano ritenute fine a se stesse, difesa e non ricostruzione; tutto si considerava compiuto quando si era riusciti a difendere vaste plaghe di terreno o opere pubbliche di qualche importanza, o abitati; era già qualche cosa, ma oggi il Governò esi•ge che le sistemazioni idrauliche servano anche a ricostruire la fortuna agricola del Paese, là dove il disordine .delle acque ha minacciate o addirittura distrutte vaste plaghe di terreno .intensamente coltivate. Prima le opere: idrauliche di terza e quarta categoria erano eseguite unicamente per ini.sriativa degli Enti locali, e ad ogni modo sempre con largo contributo della -"ÈVbvfncìa e dei Comuni, che avevano' -larga taf luenza. nella loro decretazione _i8<i .esecuzione; oggi le Provincie, ed i tComUfii sono stati .esonerati da qual.siasi contributo finanziario. Per molte di tali opere, anzi, e cioè per quelle che sono connesse o con la sistemazione di bacini montani o con la esecuzione di lavori di trasformazione fondiaria, è stato perfino tolto, o quanto meno ridotto a misura minima il contributo dei privati interessati. Ciò in relazione all'interesse generale che venivano ad assumere le opere suddette. In ogni caso è stata tolta qualsiasi ingerenza degli Enti locali nella determinazione delle direttive da eseguire: Provincie e Comuni possono tutt'al più assumere, in qualità di concessionari, la esecuzione dei lavori per conto dello Stato; ed è stata semplificata .e resa possibile, con la speciale legi'slazicne sulle Bonifiche, la costituzione di grandi Consorzi destinati a provvedere, con unico concetto organico e con unica mente direttiva, alla sistemazione di interi bacini, costituzione impossibile con la Legge sulle Opere Idrauliche. La difesa con i « pennelli » « Per le opere pubbliche idrauliche, i Consorzi seno oggi obbligatori solo per provvedere alla manutenzione delle opere stesse. L'art. 29 del vigente •Testo Unico ne rende praticamente ;possi"oile la costituzione ed il funzionamento, solo quando si tratti di provvedere alla sistemazione di brevi tratti di fiumi. Come, infatti, per un grande ;,„,,. _„ ' •, |, , P . tratto, sarebbe possibile la riunione di un'assemblea composta di migliaia di interessati e la relativa discussione e votazione? Il Governo Fascista, conLla Legge che prende nome dal suo proponente, S. E. Serpieri, ha estesò \alle opero idrauliche la possibilità di feapplicare le norme che valgono per le Bonifiche, ed ha oggi reso possibile la;-__.,(.,,,:„_„ j; | .co.stltuzione di grandi Consorzi che funzionano come alcuni dei grandi I Consorzi di Bonifica, benemeriti del-ì l'agricoltura nazionale. Era giusto che Ciò si facesse, inquantochè la sistema- zione ai alcuni fiumi (1] Tanaro ne 6 — „...! !un esempio caratteristico), costituisce un vero e proprio grande problema di Bonifica agricola. In generale si è finora inteso di indicare col nome di Bonifica solo i lavori atti a liberare terreni da paludi od acquitrini, rendendo possibile la loro coltivazione. Nella Valle del Ta- j maro e dei suoi affluenti, il problema j è ancora, direi quasi, di maggiore Iiin-1 toi-eco <3i tvott", ;„r„t-i «r7™-„,n., leresse. bi tratta infatti a, impedire ;cne una sola piena distrugga in poche ore larghe distese tìi campi riducendo- Jl a semDlir-i r^h:->ir.ti p-'r-n^i-i lo ,-,!£> , , t7 v &raìea) •ri'to-co la pie-Una del Belco ne] maggio 1926 e i di- sastri di Rocchetta, Cossano e Santo | Stefano. Per fortuna i nostri agricol ...„ . ,„ì„i ,11 ,-„__„ v,.,„„ „ .cc.i arguii ai terra, hJUn.j sempre prò- dei cambi distrutti 0«*oi noi 1« rirn. 1 "isiruui. Ufepi poi ld "CO-1 tori non si sono mai lasciati abbatterei dalla sventura: il Belbo, come il Tanaro che ne raccoglie le acque, insieme etn le materie dannose convoglia pure, durante le piene, un limo ferti-: lizzante; di questo limo i contadini, co.'i argini di terra, mosso il deposito per la ricostruzione |dei camp •struzione è resa più facile dall'uso\deljti difesa con « pennelli :.- a baionetta. A Rocchetta Belbo la piena aveva distrutto campi ed orti: per il provvido intervento dell'Amministrazione provinciale cuneese. che costruì a difesa delle sue strade e delio stesso abitHto alcuni dei suddetti pennelli, aj soli tre anni di distanza erano risorti, tra permeilo e pennello, sui ghiaieti, freschi orti irrigui, v. 11 sistema dei pennelli non è mai consigliabile per fiumi a forti correnti di acque chiare; sulla Nera, presso Terni, dove l'uso ne fu suggerito dall'ing. Vieppiani, il primo fra i tecnici italiani che ne illustrò il sistema, non ha dato buoni risultati, come forse non li darebbe nemmeno sul Po; ma per fiumi che portano limo è semplicemente meraviglioso. Cito a riprova i risul tatltotten,ut 1 dall'ing. Lori e dallo scrivente nella sistemazione del Tanaro tra PoUenzo ed Alba> G piu ancora quelli ottenuti col perfezionamento dei pennelli studiati dal Capo dell'Ufficio di Cuneo, ing. De Stefanis, e dal suo collaboratore, ing. Rossanigo. Altri risultati sorprendenti sono stati ottenuti nella sistemazione del Santerno, in provincia di Bologna, dove hanno salvato l'intero abitalo di Tossignano. E l'impiego nella Valle dell'Orcia (Siena), ha pure dato notevoli frutti. Nella Valle del Belbo, dove la piena aveva, fra l'altro, determinato una grossa lunata a monte della statale del Colle di Cadibona, l'uso dei pennelli valse a salvare il maestoso rilevato con cui la statale attraversa la valle. <: L'uso dei pennelli riohiede però organicità ed unicità di direzione: guai -~e i diversi tratti nei quali si può suddividere il Tanaro, fossero sistemati con criteri diversi, e se per antagonismi locali la suddivisione in tronchi si facesse tenendo presenti i confini territoriali! Sono recenti le contese fra i Consorzi di Ncivo e Barbaresco, da una parte, di Guarene e di Castagnito, dall'altra, nell'Albese. « Il Governo Fascista, che ha già classificato la sistemazione della Stura, da Demonte a Cherasco, e del Tanaro, da Cherasco alla foce (Alessandria), fra le opere di terza categoria con unico decreto, tracciando con ciò la via da seguire, ha d'altronde classificata la Bormida di Millesimo e i suoi affluenti, fra cui principale l'Uzzone, tra i bacini montani da sistemare a totali spese dello Stato, a cura del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste: un provvedimento analogo a quest'ultimo è da augurarsi sia presto attuato secondo le intenzioni e il programma del Regime anche nei riguardi del Tanaro. « Occorrerà poi togliere una delle cause che in questi ultimi anni ha accresciute le devastazioni del Tanr.ro tra Alba ed Asti. Sono state asporta- j te cinque dighe, che nessuno ha ricostruite; con ciò è aumentato, sia puro: di poco, la pendenza del fiume o lai velocità delle ncque, eioè la forza di-, struggitrice. Le dighe dovranno per- j tanto essere rifatte, seguendo l'ara-, maestramente lasciato dal conte Camillo Benso di Cavour a Fclizzano, j dove la diga costruita per ripristinare | la pendenza del fiume rettificato in conseguenza della costruzione della ferrovia Torino-Alessandria, fu da lui fatta servire per una grande concessione ad uso irriguo, disgraziatamente solo in parte attuata. <; Comunque sarà vanto e gloria del Fascismo di affrontare e risolvere il problema. I danni non sono ormai più calcolabili. Asti ha preso l'iniziativa dell'esecuzione dei lavori del suo comprensorio, ma l'opera sua potrebbe rimanere sterile se non fosse integrata dagli interessati a monte e a valle. Può facilitare la soluzione del problema la costituzione in Alba di un unico Ente, secondo la proposta del convegno da tenersi in quella città, lanciata da La Stampai.