Pericolosa morte del coccodrillo

Pericolosa morte del coccodrillo IIST PIROGA VERSO L'ELDORADO Pericolosa morte del coccodrillo ,Dal nostro inviato special e)- MANTOBY (Guiana Olandese), gennaio. — Coccodrillo! Dopo tre ore di mutismo integra- fctca, nello stesso tempo, un punto sul- : Ad una venti J di metri, fretta dietro la piroga, io ve-\td° emergere un muso squamoso, «-'"L,_,„ ». « sinÙrÙ* in linea . ac(/»e ^Wto da due flsm come len''1 <h periscopi. La hreve alba equatoriale rischia ra ll f,nmc e ìa foresta colla sua luce diafana. Sotto un leggero vento, »" <dheri scuotono le fronde come <ye'' liberarsi dai bianchi fili di brama lascìuti cadere dalla luna; men tre> nell'aria fresca del mattino, lia «e ed orchidee giganti, intrecciate insieme in folli grovigli, oscillano [lentamente come i lampadari d'una sirana cattedrale (L'inseguitore Gruppi di caraù, grossi ibis allampanati, dalle piume tutte nere, tichettate soltanto attorno al collo di piccole lacrime bianche, errano, intanto, lungo la riva alia ricerca,, di larve, vèrmi, molluschi acquatici MGsmmprsrqdbmddodvmaimitati nel cielo da stormi 'di colibrììl■in'ib^^^^^^^SSSaS!c7ono verso U sole'nascente inì^aerei v e risalgo grandi movimenti ritmali. Malgrado la luce, la foresta contìnua la sua vita agitata e febbrile: in lontananza, si odono singhiozzi repressi, canti in sordina, colpi soffocati, e, molto vicino, un continuo batter d'ali tra fronda e fronda, fur- actpativi scivola fra le erbe, e, sempre unìlbrontolio lieve, uguale come lo scia-\mbordar delle onde contro i fianchi di'tuna nave in rotta, <CAnche sul fiume, la vita palpita]>e si moltiplica senza tregua. Attira-]tti da qualche falena o da qualche li- pbellula, oppure da certe infloresceil-\aze carnose e dai frutti maturi cadu-\lti dagli alberi, ì grossi pesci risai gono dal fo>ido e, nell'iuscguire la preda, creano aUa superficie, con le toro pinne triangolari, infiniti cer - . . . . . . tedc7ii, che, in perpetua estensione, fi niscono col perdersi e morire là sol-I to la riva, fra le grandi ninfee bianche. E il coccodrillo? Instancubile, es¬ a0 avanza proprio in mezzo al fiume, „eBo scia della nostra piroga, inerì ,lando leggermente la superficie del7e acque] Ci insegne, ormai, da un>ora, Non meravigliatevi! Sotto a vasto torace corazzato, questo pirata A'acqua dolce racchiude due UrgM pohnoni, vere riserve d'aria, I -| dette. Se noi avessimo parlalo durante la luna crescente, saremmo certamente finiti nelle sur- fauci... — Ma adesso clic il sole è spuntato, potrebbe anche andarsene via... — No! Ci seguirà fino all'approdo. Il Boni mi guarda con sorriso ambiguo e poi esclama: — Non si sa mai! Faccio i debiti scongiuri e, per parare ad ogni possibile eventualità, prendo il fucile: — Una buona pallottola — esclamo •— metterà fine all'inseguimento... — Per carità, non sparare! — E perchè? Perchè potrebbe lanciarsi con jfro la piroga e capovolgerla con un lcpljpo di coda. Aspetta: l'approdo è | vicino. i Seguo il consiglio di Cuachi e ti |r0 addosso al tenace inseguitore, sol- tanfo dopo il nostro arrivo a Manto ibi, un pacsotto di dieci capanne sul-, !la riva olandese dell'Ama, ■ ! I Vi dico subito che l'ho scampala .bella. ;conto [, . l31 salvatore pCome? — chiederete a quest'ora,\lettori mici, un po' preoccupati sul mio — Il colpo non arrivò,'dunque, al bersaglio? Tutt'altro.'lU-Wnwerso gli occhi furono ben cin-\ ' 'né le pallottole che piazzai nel era-]' 'n del mostro: tre di Whhester e,Smith Ai. Credevo d'averlo i fulminato. Invece, c'è mancato poco ch'io perdessi nell'avventura la vita, o, nel migliore dei casi, lasciassi maTi- .. ,,, . , , f f ^mtanni, dal volto mare torlur"to dai ^on continui di '"'« vita passala nel ujungla. Qmn**?1™™ nelle f™f*e Ael CMc0> *f det caccia' (ore dell'America latina. E' un uomomarcato e tutta Malto Grosso, dell'Amazzoni e della Guiana l'hanno avvicinato in modo straordinario alla natura. Non fa mostra di inutili sentimentalismi, ma è dolce. Parla solo di cose semplici, esprimendo il proprio pensiero con gesti rapidi e brevi. Il suo sguardo colpisce: a volte, appare sorridente, palpitante e lontano come quello d'un fanciullo innamorato dell'avventura. A volte, invece, sembra fisso e duro, senza emozione, come quello dei felini. La barba bionda sul volto abbronzato dal vento e dal sole, i capelli ondulati, ì grandi occhi luminosi, fanno dì lui un tipo di Nazzareno guerriero, come se ne vedono in certi quadri di pittori primitivi. Tiger-man apparve, dunque, al momento opportuno, sbucando fra le ^">ghe foglie ovali delle piante di banana, che nascondevano le primeca>Panne di'Mantobi. Forse egli miì^0 salvato la vita. L'avventura si svolse così. I Boni hanno già tirato la piroga a terra in una piccola ansa, ad un centinaio di metri a valle dì Mantobi. Il coccodrillo inseguitore, compiuto un perfetto per fila-destr', si arresta di fronte a noi, mantenendo la distanza regolamentare di venti metri. Ora, emergono dalle acque la testa enorme e le mascelle potenti, Cosciente della propria forza, sicu- >'o dell'inviolabilità della corazza da- tagli da madre natura, e, magari, pregustando un'eccellente colazione a nostre spese, il caimano rimane lìln attesa, nienf affatto preoccupatotei nostri fucili In sul princìpio, iodecido di lasciarlo in pace. Non [no un cacciatore forsennato e, d'ai-l/ra parte, la pelle dei coccodrilli che popolano i fiumi americani non ser-\ve a nulla: è dura, cornea, irta di punte e di gobbe. La sua presenza,'tuttavìa, mi infastidisce. Perciò, perlallontanarlo, colpisco a più riprese\il bordo della piroga col takarì. Gli]lancio anche alcuni ciottoli. Risiti-,tato-, zero. Il caimano resta sempre i immobile alla superficie del fiume. 1 o i - f oìsiglia Cuachi. e a s-uoi occhi verdastri, dal taglio ad oliva, mi guardano di traverso, con aria quasi canzonatoria. Finisco, perciò, col perder la pazienza e carico il fucile. La belva colpita — Sparagli nell'occhio! — mi con- a o a , o e o e i o e , a i 'Consiglio giustissimo, il suo In v>« iww am. in gioventù, 10 ho divorato, come tutti,parecchie dozzine di racconti di cac-eia grossa. I grandi cacciatori, aproposito di coccodrilli, danno sem-pre questo consiglio: per mandarliàll'i la I so con l'esperienza personale dell'ex-Presi-dente Roosevelt hanno confermato tale parere. Mi inginocchio, quindi, sul bordo della piroga e, la mira all'occhio sinistro, sparo. Il colpo solleva gli echi della foresta, I venta-gli dèi colibrì si chiudono d'incanto, spariscono fra i rami. I grossi ibis silevano a volo, e nell'aria, risuonano gli strani scrosci di risa, che han fatto appioppare a questi goffi uccelli neri il nomignolo di « vedove allegre ». E il coccodrillo? Scompa-re nell'acqua, sollevando un turbi-nio di schiuma con la terribile coda.e'Qualche secondo passa, ed, — oh! iIsorpresa — 'eccolo che'riappare al- \la superficie per riprendere la posi- zìone dì poco prima, quella di un osservatore immobile e tranquillo,indifferente a tutte le fucilate del a n i mondo. Lì per li, rimango male e guardo Cuachi. — Colpito! colpito! — esclama il Boni. Ha ragione! 11 bestione, infatti, adesso mi sbircia soltanto con un occhio solo, il destro. L'altro appare velato da una leggera schiuma ros- o i a , - - :sastra. Come mai? Le lontane let, ture giovanili mi vengono ancora e una volta in ausilio. I grandi cuccia ì'lori spiegano eoa) il fenom olo, oppure soltanto leggerm e«o lite 1 , ..■'o. rito il caimano non appare più ol[medesimo punto. Riappare molto Uontano, magari a qualche ehilome- e Irò. Colpito a morte, invece, esso ri- \ torna alla superficie allo stesso pun- i ito in cui veline fulminato. « Si dìreb- , be — nota Vcx-Presidente Roosevelt r nelle sue memorie — che, sentendo e prossima la fine, il coccodrillo non,i voglia morire oscura - all'acqua, ma all'arti e dando i propri nani 1 ici bene in fuc-ia, tenendo loro testa fino alla fine., intente ni tonao IO libera, </«ar- pronto ancora, benché morente, a stritolarli fra le terribili mascelle, se mai essi commettessero l'imprudenza di avvicinarsi >•. In ogni modo, per finirlo presto, io sparo di nuovo, mirando, stavol-1ta all'occhio destro. La scena pre-icedente si ripete: un tuffo, un tur-i'binio, ed ecco nuovamente il bestia- ne allo stesso posto e nell'identica , ,• n £ . -nrjr.xtr,ln frl :posizione. Una terza pallottola fa se-]\9u-}to alle prime due e una pari i-cella ja1 della cassa cranica sprizza via. E lU« hnef Pare di si. 11 caimano si i\aProfonda ancora, ma le onde t/ie]-\ Strana resurrezione Staccata una robusta liana, e o , -\lo> e lo tlrano « terra- Esso> ora> e , areio> immobile, forse morto. Per i\Precauzl0ne> tuttavia, io prendo la o n e composto un nodo scoisoio, essi af- ferrano, infatti, il mostro per il col-1Smith e, a bruciapelo, infilo due pallottole di calibro 44 in ognuno degli occhi. Un breve movimento convulso della mandibola, un lento -\soattere della coda, e il caimano la-.sda cadere la testa e now si muove .ìP™- Perfettamente calmo, con un re! ìno> io rivolto allora il mostro, pan- - j«'« all'ìnsù e incomincio, tranquillo,I - a misurarlo. n — Lunghezza: 5 metri e 50 ,'.annunzio ai miei uomini. — Testa: l 1 e ^° e l , e a Mi chino e conto i denti: 38 nella mandibola superiore. — Nell'inferiore'!... 20, 21, 22... • A questo punto preciso, Tigerman si affaccia tra le piante di banana, gridando: — In guardia! Stute in guardia! — Da chi? — Dal coccodrillo. — E' morto. — E chi lo sa! Viene di corsa nelìa """ direno-\ ne, afferra il takarì e, tenendosi ai''debita distanza, solletica il finto •!!lì^™ £"™t™[ fulti noi «uniamo|o u scem incuTÌOSitL D,m ba'ho> «!-..: -„..„»..;„ , i.. unirei- ; — Guardale! — egli mi dice, — ] I denti sono penetrati nel legno sino:Un fondo Ebbene? dove sareste voiImentre a quest'ora, giovanotto, se, \gli coniavate i denti, il coccodrillo, che non era uncor morto, ma seni\plicemcnte svenuto, si fosse svegliato, azzannandovi una gamba o un braccio? Mi balte fraternamente con la mano sulla spalla. I cai mani son duri a morire! ,— 1 caimani son duri a morire:— aggiunge. — Essi dividono, con le\tartaruqhe, il record della lonqevi-\là. trecent'anni, E, in lrecent'anni,\la vita ha tempo di aggrapparsi ben:bene al cervello come le radici delle',vecchie querce alla terra. E' diffi-\ie querce alla terra. E' di//i- cile mandarla via! In ogni modo, a- . , ., !mieo mio, se mai vi capitasse uncora di aver a che fare con i coccodrilli, ricordatevi della canzone degli indii Galib'i: <■ Sei morto, ma non ti credo. Anche sepolto, passerò, a dieci metri dalla tua tomba >. PAOLO ZAPPA Sacha Siemel, detto « Tiger-man » cacciatore di giaguari

Persone citate: Paolo Zappa Sacha Siemel, Roosevelt, Smith Ai

Luoghi citati: America