TORRE DI GUARDIA

TORRE DI GUARDIA TORRE DI GUARDIA Pericolo gialla In un articolo sulla pittura cinese pubblicato il 17 gennaio su queste medesime colonne, accennavo ■ alla incolmabile distanza che separa quel - .a pittura dalla nostra. Altrettanto inin'teUioibife ' 6 1 „^ Xt°- . per noi e la musica ci- Nei nguardi di essa, i Cmes! colti - ' o lenta o andante o galoppante che sia, essa suscita indistintamente nel Cinese un'impressione di ' marcia. Questa impressione illustra nella maniera più suadente l'impressione' che produce sul tao dell'anima cinese priva di acconto ritmico, il dinamismo ritmico della nostra vita. All'anima cinese manca quella irrefrenabile volontà di moto, quel senso del destino che avviva e sommuove tanto le nostre azioni spirituali quanto le nostro azioni pratiche. Preziosa man- canza ! Essa è la più robusta barriera .'lie ancora ci protegge da quel favoloso pericolo giallo, che di tanto in tanto ci c prospettato come la più grave minaccia di domani. Ma l'uomo d'occidente è incapace, purtroppo! di tenere a treno gli slanci del e douchisoiót- fno *l™to romantico fesco. Non perde occasione dunque di colmare quella lacuna, di infpndere nell'animo immoto dei cinesi il senso del destino, cioè a dire dèi'mò to e dell'azione a distanza I frutti di questo apostolismo ceneroso ma i ìmpreviente sono ancora acerbetti anzic!;enò. Ma dovessero, Dio ne guardi ! arrivare un giorno a una dorata e fragrante maturità, ci potremo vantare di esserci tirati addosso una bella gatta da pelare. In fondo, questo famoso pericolo giallo non solo ce lo siamo creato da noi, ma ce lo stiamo tirando su con ima cura e un affetto degni di miglior causa. L'esperienza, che galantemente taluni chiamano la Grande Maestra, è un'insegnante rispettata, sì, e anzi venerata da tutti, ma non mi consta che i suoi corsi siano molto frequentati. Se così non fosse, l'uomo d'occidente avrebbe rinunciato da un bel po' a insegnare ai selvaggi la pratica delle armi da fuoco, a infondere l'ardore dell'azione in chi preferisce il dolce far niente, a.spargere nelle colonie il seme del liberalismo — a a svegliare il can che dorme «. Linguaggio delle scimmie Beila pretesa codesta, voler butta¬ j «Jg "* '- erse' tra creature cosi distanti: Pure, questa è l'aspirazione suprema dell'uomo occidentale: dell'uomo faustiano come lo chiama Osvaldo Spengler, e alla quale aspirazione, e per nostra fortuna, noi Italiani non partecipiamo affatto. Più che da una volontà di cono¬ scenza o tanto meno da una semplice e infantile e giustificata curiosità, questa aspirazione nasce da un idealissimo desiderio di creare la tanto I | I sospirata ma inattuabile fratellanza ! universale ; meglio, da una piissima I illusione di elevare tutto quanto .vi|ve sul nostro pianeta, a quel nobile ; ijveiIo cui i'uomo faustiano dice di j e L innalzat,0, Nelle sue manife- i,, • . om • ,. , ... ... . dazioni sociali, questa pia illusione Porta .luomo faustiano a .creare | quagg'u una edenica uguaglianza !trf g1» uomini di ogui razza e di ogni i colore. Nello sue manifestazioni | scientifiche, essa porta l'uomo fau!stiano a penetrare, i misteri della vi¬ ta sessuale dei minerali. Nelle sue j lùauifestazioni più innocenti, essa |porta l'uomo faustiano a interpreta- , rfj ,.ue so ; [\ linguaggio dei fiori. Vo lo ricordate il tempo in cui queI ^ jut atiyo. „ { {iori h^QO Hun'anmiai , costituiva uno dei prò , , . .. . ... ,. ,. r Memi più gravi e. assillanti di poeti 1 c Poetess« • '.'"■'.■ In uno dei suoi libri più ispirati, Il Villaggio Aereo », Giulio Vernc narra da par suo le avventure di un ! filologo tedesco, che si era ridotto ; nella zona più desertica dei grandi I laghi africani, per entrare in'eomu- nicazione linguistica con le scimmie. lFine dell'audace glottologo non era :„.,.....,.; a Hncruapaio di ! u"t0. dl impaiaie il linguaggio di que&ti simpatici autropopitecln. ^ quanto di insegnare a costoro il lin"gtiaggio del loro fratello superiore: l'uomo. All'uopo egli si era portato dietro un organetto a manovella, che e. ripefceva aH'iufinito: «Tu che al [Ciel spiegasti l'ali... ». Per chi non "o sapesse, il metodo a solfeggio o -1musicale è molto tisato tanto nell'in, segnamento di alcune lingue di dife fieile pronuncia come il turco, quann,to nell'educazione fonetica dei baiInizienti. Cou l'aggiunta di un esteti !smo tra pitagorico e leonardesco, esso metodo c praticato pure da a o a e - e r ^ l e a ì Jacques Dalcroze nella sua celebri' scuola <li ritmica. Per concludere, il fantasioso filologo non riuscì a far parlare i macacchi della regione dei grandi laghi africani, ina in compenso, e per merito dell'organetto a manovella, hi proclamato re di una vicina tribù di Niam-Niain. Quanto ail'aria della Lucia, essa ebbe l'onore di diventare l'inno nazionale di quei bravi cannibali. Come nascono i nomi * La prima volta che gli Spagnoli irono alla penisola di Yudomandarono agli Indi come Limasse quella terra. Costoro. ^ <** -l--o lo spagnolo, ria « sposero I ucatan, che nella lor>> e , ,?gua tignifloa: Che cosa state d, Spagnoli a ■ . * et-mio : 1-u cosi cne - a chiamarono Yucatan la nuova cou- , ,, , , ° . a « trada ». (Dalla . Storia degli Av- - venturieri, Filibustieri e Bucanieri ' d'America » di Alessandro Oliviero -.a ■• - Oexmelin, Parigi 1688). -: ALBERTO SAV1N10

Persone citate: Alberto Sav1n10, Alessandro Oliviero, Dalla, Giulio Vernc, Memi, Osvaldo Spengler

Luoghi citati: Parigi